Gli sguardi sui giovani di Emporio Armani, Msgm e DSquared2
Dal percorso di crescita di Massimo Giorgetti all’eterno bachelor dei gemelli Dean e Dan Caten. Emporio Armani si ispira al gingko: pianta ultramillenaria simbolo di resistenza e adattabilità
di Angelo Flaccavento
2' di lettura
Il racconto del “fatto in Italia” ultimamente è diventato pressante, da ogni lato, con tanto di coronamento scolastico e istituzione di un liceo del made in Italy a tutela dei nostri saperi più alti. Anche se, ironia della sorte, il nome contiene una locuzione in inglese, perché il meticciato linguistico è inevitabile, anche per gli autarchici . Nella moda, il made in Italy come suggello di qualità somma è stato a lungo ritenuto un automatico dato di fatto, usato come espediente narrativo soltanto dai marchi più classici. Oggi, in un clima generale di retorica dell’orgoglio, il discorso diventa importante anche per chi in precedenza lo ha poco praticato.
Sorprende e rassicura, ad esempio, sentir parlare Massimo Giorgetti, direttore creativo di Msgm, di sartorialità e pulizia che esalta la materia. Il suo marchio si è mosso finora in altri territori: più immediati, di massimo impatto visivo. «Arriva il momento in cui bisogna crescere, abbandonare il mondo protetto dei sogni», dice Giorgetti, deciso. Parla insieme del momento del risveglio, e del suo percorso professionale. Ispirata ad un viaggio - clichè incrollabile dello stilismo - in Tanzania e alle albe fotografate sull’iPhone, trasformate in stampe, la collezione, tutta toni neutri e linee essenziali, è forse insipida rispetto al passato, ma di certo a fuoco, matura, concisa. Crescere è un percorso ad ostacoli, nel quale qualcosa si perde e qualcosa si guadagna. La direzione è interessante.
L’uomo di DSquared2 di crescere non ha alcuna intenzione. E perché dovrebbe? Eterno bachelor per sempre intrappolato in una idea di deboscio post-adolescenziale, si gode la vita in vari stadi di svestimento preppy, circondato di bachelorette e maliarde parimenti svestite e contorno di pornostar in carne e ossa - Rocco Siffredi, con un cubitale Very Important Penis sillabato sulla maglietta. Controcorrente rispetto all’andazzo generale, ma coerenti con il proprio credo testosteronico, i gemelli Dean e Dan Caten mantengono la temperatura alta. Perché, in verità, il nuovo maschio è liberato quanto alla rappresentazione di genere, ma piuttosto trattenuto nei modi. Algido si direbbe, alla maniera robotica dei Kraftwerk. Asciutto e distante, come negli anni Novanta. Sono eleganti e marziali i figuri disegnati da Neil Barrett, incrollabile araldo di un solido minimalismo che sopravvive indenne a decadi e voghe. È un riduzionista anche Matthew Williams, ma il suo orizzonte di senso è la giungla d’asfalto, sicché il tono dell’espressione è abrasivo. Da Jordalunluca il livore del passato lascia spazio ad una ricerca, se non di eleganza, di ruvida raffinatezza: uno scarto dovuto, che al momento però rimane fermo a mezzo. Evolvere senza stravolgere è quanto Giorgio Armani fa da sempre. Pone la collezione Emporio Armani sotto il segno del gingko, pianta ultramillenaria, simbolo di resistenza e adattabilità, e dice «coerenza significa capacità di cambiare rimanendo fedeli a se stessi. In questa prova si sente l’eco di un vago esotismo a me caro, il gusto per le forme che fluiscono sul corpo, ma l’espressione è nuova: dinamica, sintetica, contemporanea». Sempre più, Emporio si conferma laboratorio di armanismi progressivi, di nuovi punti di vista sul codice. La morbidezza è quella nota, ma la tensione e l’energia sono correnti, e rilevanti.
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