fase 2 in banca

La regola sarà un cliente ogni bancario, ma gli sportelli tornano senza appuntamento

Abi e i sindacati hanno condiviso soluzioni solidaristiche, come il ricorso alla “banca del tempo”, per consentire ai genitori di far fronte alle esigenze di cura dei figli under 14, in questa fase in cui, in Italia, diversamente da altri paesi europei, le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse

di Cristina Casadei

3' di lettura

Niente più appuntamento in banca. Entrano in fase 2 anche le filiali che riaprono come prima del lockdown. Ci saranno, però, regole da rispettare a tutela dei lavoratori bancari. Oltre al distanziamento, che rimane sempre fondamentale, all’interno dovrà esserci un cliente per ogni bancario presente. Dopo Federcasse anche Abi ha raggiunto un accordo con Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca, Unisin. Il 18 maggio si avvicina e la ripresa delle numerose attività che sarà possibile da questa data, verosimilmente porterà anche a una maggiore necessità di servizi bancari. Tenuto conto del possibile maggior afflusso in banca dei clienti, Abi e i sindacati hanno condiviso che, in alternativa alla modalità di accesso su appuntamento, da lunedì le banche potranno garantire l’accesso alle filiali sulla base di modalità organizzative che limitino la presenza a un cliente per ogni bancario presente. Come spiega una nota dei sindacati, scatterà, comunque, immediatamente l’obbligo di prenotazione telefonica e sarà stabilità una riduzione dell’operatività delle agenzie bancarie nelle zone in cui l’aggravamento del rischio sanitario comporterà l’adozione di più rigorose misure di contenimento della mobilità dei cittadini da parte delle istituzioni. Nelle filiali sarà rispettato sempre il mantenimento della distanza di sicurezza e sarà garantita la disponibilità di dispositivi di protezione individuale per tutti i bancari.

Le Bcc

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Nei giorni scorsi anche Federcasse ha raggiunto un accordo con i sindacati che ribadisce l’importanza ed il ruolo del cosiddetto “lavoro agile” e della formazione in e-learning e prevede «una ripresa graduale dell’attività operativa ordinaria delle filiali a partire dal 18 maggio». Le banche continueranno comunque «a privilegiare l’utilizzo da parte della clientela di modalità operative che consentano la concreta attuazione del massimo distanziamento fisico, come l’esecuzione delle operazioni in remoto ovvero in modo automatico all’esterno delle filiali, riservando alle filiali le attività di assistenza alla clientela», spiegano da Federcasse. In occasione di giornate particolari, come quelle in cui è previsto il pagamento delle pensioni, così come in caso di particolare aggravio organizzativo derivante dagli adempimenti connessi al Decreto Liquidità, nonché all’offerta di servizi alla clientela sprovvista di strumenti di prelievo e di pagamento elettronici, le banche potranno adottare particolari flessibilità dell’orario di sportello. «Il protocollo prosegue la linea di grande attenzione, sino ad ora assunta, a tutela della salute e sicurezza di lavoratrici, lavoratori e della stessa clientela», spiega il segretario nazionale della Fabi, Luca Bertinotti.

Apertura sui test sierologici

Ritornando al protocollo Abi, le parti hanno fatto aperture sulla valutazione dei test sierologici. «Il costante canale di comunicazione tra Abi e organizzazioni sindacali sull’evoluzione dell'emergenza epidemiologica ha consentito – dice Salvatore Poloni, presidente del Casl – di individuare congiuntamente alcune misure che contribuiscono al regolare svolgimento di tutte le attività, tenendo sempre ferma l’imprescindibile tutela delle lavoratrici, dei lavoratori e della clientela nell’assicurare il massimo sostegno all’economia, alle imprese e alle famiglie».

Banca delle ore e permessi per aiutare chi ha figli under 14

Nelle modalitàorganizzative dovute alla salute e sicurezza per contenere il Covid-19 è entrato anche il tema della conciliazione vita lavoro, soprattutto per i genitori di figli che hanno meno di 14 anni. Per loro Abi e i sindacati hanno condiviso soluzioni solidaristiche, come il ricorso alla “banca del tempo”, per consentire ai genitori di far fronte alle esigenze di cura dei propri figli, in questa fase in cui, in Italia, diversamente da altri paesi europei, come la Francia, le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse.

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