Gli Stati Uniti spingono i ricavi 2022 di Vhernier
L’azienda ha registrato cinque mesi di vendite in crescita in tutti i Paesi dove è presente
di Giulia Crivelli
2' di lettura
La pandemia ha fatto riscoprire il valore delle fiere, di tutti i settori e in tutto il mondo. Chi, prima del Covid, aveva iniziato a nutrire dubbi sul loro ruolo ha dovuto ricredersi, anche nella gioielleria, come dimostra Couture, esclusivo evento che si è tenuto a Las Vegas all’inizio di giugno, dopo due anni di assenza. «Pregustavo il piacere di tornare agli incontri in presenza e al dialogo senza mediazioni digitali con clienti e colleghi – spiega Carlo Traglio, presidente di Vhernier –. Ma la vivacità che ho visto quest’anno a Las Vegas e la voglia di ripartire con uno spirito diverso è stata una bellissima sorpresa».
Vhernier è arrivata alla fiera forte di cinque mesi di vendite in crescita in tutti i Paesi dove è presente e in particolare negli Stati Uniti: «Non finirò mai di stupirmi, credo, della capacità degli americani di uscire rapidamente da una crisi, di lasciarsi alle spalle gli eventi negativi e di ricominciare con uguale se non maggiore energia», dice Traglio, che di Vhernier è anche direttore creativo. Alcune difficoltà permangono, dai rincari delle materie prime, oro compreso, alle incognite geopolitiche, in Europa e Asia-Pacifico, ma Traglio è convinto che la gioielleria abbia dimostrato di poter affrontare qualsiasi crisi. «Durante la pandemia abbiamo rivisto i processi e l’organizzazione interna e iniziato il passaggio generazionale – sottolinea il presidente di Vhernier –. Ma siamo riusciti anche a concentrarci sulla parte creativa, partendo dai nostri punti di forza di sempre». Nella gioielleria pret-à-porter Vhernier si distingue per il design e l’utilizzo insolito di materiali, nell’alta gioielleria (pezzi unici con valore che può superare il milione di euro) la maison si è fatta conoscere per l’originalità delle pietre e dei loro possibili accostamenti e a breve sarà pronta una nuova collezione di 60-70 pezzi. «Nel primo semestre l’e-commerce è cresciuto del 30% rispetto al 2021, ben sopra le nostre aspettative. Credo che la spinta sia venuta anche da collezioni più accessibili, che sono l’evoluzione di forme e colori distintivi di Vhernier – conclude Traglio –. Sul sito si può acquistare una selezione delle creazioni più emblematiche, come gli anelli Abbraccio e Pirouette, rielaborazioni di nostri classici, o i nuovi bracciali Mon Jeu. Temevamo, credo come tutti, sovrapposizione con i canali fisici del retail e wholesale e temevamo che i nostri gioielli non fossero fatti per la vendita online. Ci sbagliavamo: oltre il 75% del fatturato generato dall’e-commerce proviene da clienti totalmente nuovi, che si approcciano per la prima volta a Vhernier».
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