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Gm e Stellantis investono nella guerra alle terre rare made in China

La due big investono nella startup Niron Magnetics, che produce magneti permanenti in nitruro di ferro. Obiettivo, limitare la dipendenza dal Dragone

di Alberto Annicchiarico

2' di lettura

La guerra delle terre rare vive un nuovo capitolo. General Motors e Stellantis hanno deciso di investire nella startup Niron Magnetics, che lavora allo sviluppo di magneti per veicoli elettrici realizzati con nitruro di ferro e, soprattutto, privi di terre rare. La mossa si inquadra nel tentativo dell’industria automobilistica occidentale di limitare la dipendenza dalla Cina. Le due big hanno aderito all’ultimo round di finanziamento da 33 milioni di dollari di Niron.

«I magneti permanenti sono gli eroi sconosciuti e i componenti essenziali di innumerevoli parti di un veicolo», ha commentato il ceo di Niron, Jonathan Rowntree. «L’aspetto in cui hanno il ruolo più importante per Gm è nella trasmissione (la trasmissione assicura la variazione di velocità e di coppia, ndr). Oggi, circa il 90% della fornitura di magneti in terre rare dipende dalla Cina».

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La mossa fa seguito a un provvedimento del governo di Pechino, in vigore dal 31 ottobre. Ovvero la novità della richiesta di permessi di esportazione per alcuni prodotti di grafite, utilizzati anche nei veicoli elettrici (in gran quantità nelle batterie), per proteggere la sicurezza nazionale. Dopo lo stop su gallio e germanio, la Cina ha così alzato il tiro sui materiali critici introducendo nuovi controlli sulle esportazioni. Un provvedimento che ha rappresentato un’escalation nelle contese commerciali tra Pechino e l’Occidente, soprattutto in risposta all’embargo americano sui semiconduttori avanzati e a poche settimane dall’apertura formale da parte della Commissione europea di un’indagine anti-sussidi sulle importazioni di veicoli elettrici made in China.

I termini finanziari del round Niron non sono stati resi noti dalle società, ma una persona a conoscenza dell’accordo, che ha chiesto di non essere identificata, ha detto che Gm ha investito 7 milioni di dollari e Stellantis 5 milioni. Siamo solo all’inizio.

«Crediamo che la tecnologia unica di Niron possa svolgere un ruolo chiave nella riduzione delle terre rare nei motori dei veicoli elettrici e aiutarci a rafforzare ulteriormente la nostra catena di fornitura con sede in Nord America», ha affermato il presidente di Gm Ventures, Anirvan Coomer.

Niron, che ha sede a Minneapolis, sostiene che il suo magnete in nitruro di ferro - ribattezzato Clean Earth Magnet - sia più efficace di un tradizionale magnete permanente realizzato con neodimio e praseodimio.

I magneti permanenti sono essenziali per i motori di un veicolo elettrico. Sono costituiti da parti tipicamente realizzate con terre rare come terbio, disprosio, praseodimio e neodimio, certamente costose e che attualmente vedono il dominio quasi incontrastato del Dragone. Nel caso della produzione dei magneti permanenti siamo al 93 per cento, secondo i dati della Commissione europea. «Produrre magneti da materiali commodity può disaccoppiare la nuova produzione dallo sviluppo delle miniere di terre rare e ridurre l’impatto ambientale complessivo», ha spiegato Adam Bazih, socio amministratore di Stellantis Ventures. Insomma, attenzione all’ambiente oltre che sgambetto alla Cina.

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