Golden Globe: trionfo per «1917» e «C’era una volta a… Hollywood», in attesa degli Oscar
Risultato a sorpresa: 1917 supera la concorrenza di «Storia di un matrimonio» di Noah Baumbach e di «The Irishman» di Martin Scorsese
di Stefano Biolchini e Andrea Chimento
2' di lettura
La 77esima edizione dei riconoscimenti assegnati dai membri della Hollywood Foreign Press Association ha visto trionfare nelle categorie principali «1917» di Sam Mendes come miglior lungometraggio drammatico, e «C'era una volta a… Hollywood» di Quentin Tarantino come miglior film nella categoria musical e commedia.
Il film di Tarantino, testimonianza della capacità dell'autore di «Pulp Fiction» di reinventarsi rimanendo pur sempre fedele al suo cinema, è stato anche premiato per la miglior sceneggiatura e per il miglior attore non protagonista, andato a Brad Pitt.
È una vera e propria sorpresa, invece, quella di «1917», che ha superato la concorrenza di «Storia di un matrimonio» di Noah Baumbach e di «The Irishman» di Martin Scorsese: quest'ultimo uscito a mani vuote.
Sam Mendes ha inoltre vinto il titolo come miglior regista e il suo «1917» parte in prima fila anche ai prossimi premi Oscar.
Miglior film straniero al magnifico «Parasite» del sudcoreano Bong Joon-ho e miglior attore protagonista in un film commedia a Taron Egerton per «Rocketman», che ha vinto anche il premio alla miglior canzone con «(I'm Gonna) Love Me Again».
Miglior attore in un film drammatico, invece, l'eccellente Joaquin Phoenix per «Joker», che ha superato la concorrenza dell'Adam Drive di «Storia di un matrimonio». «Joker» ha anche vinto il premio alla miglior colonna sonora.
Nessuna sorpresa nella categoria della miglior attrice protagonista in un film drammatico con il riconoscimento a Renée Zellweger per aver interpretato Judy Garland in «Judy» e in quella della miglior attrice protagonista in una commedia, dove ha alzato il Golden Globe la sorprendente Awkwafina di «The Farewell».
Come attrice non protagonista ha invece vinto Laura Dern per il notevole «Storia di un matrimonio» di Noah Baumbach, che poteva aspirare a molto di più.
Altro premio importante è quello per il miglior lungometraggio d'animazione andato a «Missing Link» della Laika.
Per quanto riguarda l'universo del piccolo schermo: «Chernobyl» è stata decretata la miglior mini-serie dell'anno, «Fleabag» è la miglior serie commedia, mentre «The Crown» la miglior serie drammatica.
Tra gli attori, premi per Michelle Williams (miglior attrice in una miniserie per «Fosse/Verdon»), Russell Crowe (miglior attore in una miniserie per «The Loudest Voice»), Olivia Colman (miglior attrice in una serie drammatica per «The Crown»), Brian Cox (miglior attore in una serie drammatica per «Succession»), Phoebe Waller-Bridge (miglior attrice in una serie commedia o musical per «Fleabag »), Rami Yusef (miglior attore in una serie commedia o musical per «Ramy»), Patricia Arquette (miglior attrice non protagonista per «The Act») e Stellan Skarsgard (miglior attore non protagonista per «Chernobyl»).
Infine, da ricordare che il Cecil B. De Mille Award (premio alla carriera intitolato a un regista che ha fatto la storia di Hollywood) è andato a Tom Hanks, grande protagonista del cinema americano degli ultimi decenni, vincitore di due premi Oscar per «Philadelphia» e «Forrest Gump».
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