Golden Goose avvia l’iter per la Borsa, mandato per studiare il collocamento
L'azionista Permira fa il primo passo con la nomina di un advisor finanziario. L'obiettivo è l'Ipo del brand delle sneaker nel 2024 a Piazza Affari
di Carlo Festa
2' di lettura
Il brand delle sneaker Golden Goose fa il primo passo concreto per la quotazione in Borsa. L’attuale azionista, cioè il private equity Permira (che contattato dal Sole 24 Ore non commenta le indiscrezioni), ha dato infatti mandato a un advisor finanziario per studiare il collocamento dell’azienda. Secondo indiscrezioni, si tratterebbe di una banca d’affari americana, ma presente in Europa.
Il processo, anche se in fase preliminare, prende dunque inizio per uno sbarco borsistico che potrebbe concretizzarsi - mercati finanziari permettendo - nel 2024. Nelle prossime settimane potrebbe essere avviata una fase formale per individuare il consorzio di banche global coordinator, oltre agli studi legali coinvolti. Secondo il piano allo studio la Borsa di Milano sarebbe la prima scelta tra le opzioni a disposizione. Tra gli addetti ai lavori restano vive, in questi giorni, le reazioni suscitate dal caso Birkenstock.
Il brand di calzature, controllato da L Catterton (fondo di investimento sponsorizzato da Bernard Arnault, patron di Lvmh), ha infatti archiviato i primi nove mesi dell’esercizio fiscale con vendite a quota 1,12 miliardi di euro e si prepara per la quotazione a Wall Street con una valutazione del marchio per oltre 8 miliardi di dollari.
Proprio il momento d’oro per i marchi delle calzature potrebbe essere preludio ad altre quotazioni nel settore. Golden Goose, ormai da qualche anno, è indicata come una possibile candidata allo sbarco borsistico. Del resto l’azienda ha registrato risultati in forte crescita nel 2022. Il marchio ha raggiunto ricavi pari a 501 milioni di euro, oltre ad archiviare un ebitda rettificato di 131 milioni: un traguardo reso possibile anche grazie all’importante crescita nel territorio delle Americhe, attraverso i canali retail e tramite l’online.
Permira ha acquisito nel 2020 l’83% della società per 1,3 miliardi di euro, mentre l’ex azionista Carlyle aveva mantenuto una minoranza. Nello scorso giugno l’azienda guidata da Silvio Campara è stata al centro di indiscrezioni rilanciate da Bloomberg, secondo cui Permira era sul punto di valutare una cessione sulla base di una valutazione di 2,5 miliardi.
Al momento, l’opzione principale, con la nomina di un advisor finanziario, resta la quotazione a Piazza Affari, anche se non sono da escludere altre esiti: il settore del fashion negli ultimi mesi ha infatti dimostrato (con operazioni come la quota di Valentino ceduta a Kering e il marchio Zimmermann venduto ad Advent) di essere molto vivace sul lato delle fusioni e acquisizioni.
loading...