Golf, parte veloce una industria da 200 miliardi
Attrezzature e abbigliamento generano 13,44 miliardi di dollari. Dal 9 al 12 luglio debutterà in Austria il Pga european tour
di Marcello Frisone
3' di lettura
Anche il golf vuole lasciarsi alle spalle i lunghi mesi di inattività. Sospesi i tornei professionistici il 12 marzo scorso a causa del Covid-19 , il Pga tour americano (uno dei più importanti tornei assieme al Pga european tour) ha appena ripreso a porte chiuse con il Charles Schwab Challenge (11-14 giugno), mentre l’European tour partirà (in anticipo) con l’Austrian Open (9-12 luglio) e l’Euram Bank Open (15-18 luglio). Tutto ciò in Austria che farà da apripista anche alla Formula 1 con l’avvio dal 5 luglio del Mondiale delle monoposto.
Il giro d’affari globale
L’industry del green genera direttamente a livello mondiale circa 200 miliardi di dollari, di cui 13,44 miliardi, secondo le stime riportate nel «World Golf Report 2019» edito da Golf Datatech & Yano Research Institute, generati soltanto con riferimento al mercato delle attrezzature e dell’abbigliamento di settore. Nel 2018, come riportato invece dal «R&A Golf Around the World Report 2019», il golf risultava praticato in quasi 39.000 campi dislocati in 209 Paesi al Mondo su 249, esprimendo una diffusione globale dell’84%.
La ripresa dei tornei
Così come in tutte le altre discipline, l’impatto del Covid-19 ha avuto una forte ripercussione sui tornei professionistici. Uno studio del Florida Today ha accertato come il rinvio di 2 dei principali tornei del Pga Tour americano (il The Players e l’Augusta Master) avrebbe comportato una perdita, tra sponsor e indotto, rispettivamente di 151 e 120 milioni di dollari.
Il rallentamento causato dall’epidemia porterà gli atleti ad affrontare un calendario abbastanza concentrato nel quale saranno determinanti i “ranking” (una sorta di classifica globale) utili alla qualificazione sia per le Olimpiadi di Tokyo del 2021, sia per la Ryder Cup 2020 (dal 25 al 27 settembre negli Stati Uniti, nel 2022 in Italia). Un’edizione molto discussa anche dal campione Rory McIlroy (primo dell’Official world golf rankings) il quale vorrebbe che la Ryder Cup venisse spostata al 2021, per poter giocare in presenza del pubblico.
L’età media di fan e praticanti
La presenza di sponsor (si veda scheda in pagina) in questa disciplina è strettamente connessa all’immagine elitaria, soprattutto nel Vecchio Continente più che negli Stati Uniti dove questo sport ha una dimensione molto più popolare, come dimostrano anche i dati relativi all’età e alla capacità di spesa degli appassionati. Secondo il World golf report pubblicato da Nielsen, nei mercati in cui l’industry del green risulta più affermata l’età media dei fan è superiore ai 40 anni (in Canada, Regno Unito e Stati Uniti si registra infatti una età media di praticanti e appassionati di 44,8, 41,7 e 40,5 anni). Va comunque segnalata l’inversione di tendenza che si sta registrando nei mercati emergenti come la Turchia dove l’età media di tifosi e praticanti di golf è inferiore ai 35 anni. L’età media di praticanti e appassionati italiani è di 38,9 anni.
I principali tornei di golf
Per quanto riguarda il professionismo la maggior parte dei tornei è ricompresa in serie distinte chiamate “tour”, sulla base dei quali viene strutturata una classifica globale, il ranking appunto, che viene calcolato sulla base dei risultati ottenuti nei singoli tornei. Il tour più significativo è il Pga tour americano, al quale partecipano i migliori giocatori del mondo (a oggi il solo italiano ammesso di diritto a partecipare ai tornei sui green è Francesco Molinari) seguito dal Pga european tour, cioè l’organizzazione che gestisce i 3 principali tour professionistici maschili di golf in Europa.
Gli atleti più pagati
A conferma del valore economico che orbita attorno a questo sport, la classifica di Forbes 2020 relativa ai 100 sportivi più pagati nel mondo vede la presenza di 4 golfisti e tutti inseriti nelle prime 52 posizioni (Tiger Woods, Rory McIlroy, Phil Mickelson e Jordan Spieth).
Gli atleti italiani che faranno parte all’European tour sono Francesco Molinari, il fratello Edoardo, Nino Bertasio, Lorenzo Gagli, Andrea Pavan, Francesco Laporta e i giovanissimi Renato Paratore e Guido Migliozzi. «Pur nella consapevolezza di quello che è accaduto in questi mesi - spiega il 24enne Paratore -, sono pronto anche grazie a tutto il mio team e ai miei sponsor che mi sono stati vicini, per continuare a portare risultati positivi e lustro al golf italiano, anche in vista della Ryder Cup 2020 e delle Olimpiadi dell’anno prossimo a Tokio». «Fortunatamente - conclude il 23enne Migliozzi - sono riuscito a mantenere un certo livello di allenamento pur se confinato in casa. Sono contento di ricominciare con i tornei anche per i miei sponsor che non hanno mai fatto mancare il loro supporto».
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