Google annuncia Bard. Ecco le differenze con ChatGpt e perché richiederà più tempo
Si basa su LaMDA, il modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM, Large Language Model) presentato due anni fa da Google e per ora sarà disponibile solo a un gruppo di tester.
di Luca Tremolada
3' di lettura
Non è la risposta di Google a OpenAi. È un pensiero automatico pensarlo. Bard, presentato oggi nel blog ufficiale, è un servizio di conversazione IA di cui per ora sappiamo pochissimo. Sarà reso disponibile a un gruppo di tester, prima di aprirlo al pubblico. Bard si basa su LaMDA, il modello di linguaggio di grandi dimensioni (LLM, Large Language Model) presentato due anni fa da Google con l'obiettivo di comprendere meglio gli elementi di contesto di un dialogo. Cosa vuole dire?
Le novità e l’annuncio.
Come si legge nel post presto ci saranno nuove funzionalità IA sulla Ricerca Google, pensate per offrire una sintesi utile a chi pone domande complesse, come “È più facile imparare a suonare il pianoforte o la chitarra e quanto dovrei esercitarmi per ognuno dei due?” Queste funzionalità, pensate per domande che non hanno una risposta univoca, permetteranno di farsi un quadro generale attraverso una varietà di opinioni e prospettive, per poi esplorare più in dettaglio. Vuole dire che a differenza di ChatGpt, Bard nasce come uno strumento connesso alla ricerca sul Web. Non poteva che essere così, visto il core business di Google.
Le differenza con ChatGpt
La prima differenza sembra quindi essere l’aggiornamento. Bard, si legge nel blog, utilizza le informazioni presenti sul Web per fornire risposte aggiornate e di alta qualità. ChatGpt invece è stato adestrato con dati fino al 2021. Non ci sono i fatti più recenti. La differenza è sostanziale. E richiede una capacità di distinguere tra la notizia e il sapere acquisito
In cosa è uguale?
Nei costi. Costa tantissimo come ChatGpt. Bard utilizzerà una versione semplificata di LaMDA. Tuttavia, come si legge nel post, «questo modello, molto più piccolo, richiede una potenza di calcolo significativamente inferiore, consentendoci di aprirlo a più persone e ricevere così più commenti e suggerimenti.«Combineremo i suggerimenti esterni con i nostri test interni per assicurarci che le risposte di Bard soddisfino un livello elevato di qualità, sicurezza e fondatezza delle informazioni del mondo reale. Questa fase di test, di cui siamo entusiasti, ci permetterà di continuare a imparare e migliorare la qualità e la velocità di Bard», si legge.
La strategia di Google sull’AI
Diciamo che Google sviluppa l’AI da ormai 20 anni. I prodotti come Google Lens o il translate sono stati realizzati grazie all’introduzione di Trasformer, un modello di machine learning presentato nel 2017, considerato l'antesignano dei moderni modelli di linguaggio come Bert, Palm, Mum e LaMda. Il primo, Bert è stato potenziato per comprendere il linguaggio umano. Due anni fa hanno introdotto MUM, che - scrivono - è mille volte più potente di BERT e ha una comprensione delle informazioni non solo di livello superiore, ma anche multilingue, tanto che può individuare i momenti chiave di un video e fornire informazioni importanti, incluso il supporto in caso di crisi, in più lingue. Ora, le nostre più recenti tecnologie di IA – come LaMDA, PaLM, Imagen e MusicLM – si basano su questi progressi, creando modi completamente nuovi per interagire con le informazioni, che si tratti di un testo, di un'immagine, di un video o di un audio.
I prossimi passi.
Gli scienziati di Mountain View sono al lavoro anche a un'interfaccia di linguaggio generativo (Generative Language API) per permettere a sviluppatori, creatori di contenuti, aziende e altre organizzazioni di creare le proprie applicazioni IA. Anche questa API sarà basata su LaMDA. Quello che ora stanno cercando è portare questi recenti progressi dell’IA nei nostri prodotti, a partire dalla Ricerca Google. L’impressione, osservano alcuni esperti, è che la comparsa di ChatGpt abbia accelerato i lavori. Ma per Google i tempi si prospettano più lunghi.
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