M5S-Pd, si tratta sulle caselle del nuovo governo. I dem aprono al Conte bis
Nel tardo pomeriggio di martedì 27 agosto nuovo tavolo M5S-Pd a Montecitorio per la redazione di un documento condiviso in vista di un nuovo Governo
di Vittorio Nuti e Alessia Tripodi
4' di lettura
Dopo le tensioni sulle richieste di ministeri nuovi spiragli d'intesa tra M5S-Pd. «Abbiamo approfondito i punti per una base comune programmatica, li approfondiremo ancora nelle prossime ore, il lavoro continua in maniera profittevole», sintetizza la situazione la delegazione dem al termine del tavolo Pd-5S riunitosi nel pomeriggio alla Camera. Positivo anche il commento del capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli: «Abbiamo lavorato in buon clima, ci vedremo domani. Non abbiamo parlato di nomi».Le due delegazioni torneranno a incontrarsi domattina alle 8.30. Ma prima di salire al Colle - dove oggi si è conclusa la prima tranche delle nuove consultazioni del capo dello Stato che ha visto i presidenti delle Camere e i Gruppi Misti - servirà un nuovo vertice di Di Maio e Conte con Zingaretti e Orlando. Salvini intanto attacca: «Litigano sulle poltrone, torna la Prima Repubblica», mentre la Lega rinnova i segnali di apertura al M5S.
Ultima parola al voto sulla piattaforma Rousseau
Nella tarda serata di martedì, intanto, proprio Luigi Di Maio ha fatto sapere che «alla fine del percorso ci sarà una proposta di progetto di governo che sarà stata condivisa tra le forze politiche che intendono entrare in maggioranza. Prima che venga sottoposta al Presidente della Repubblica, questa proposta sarà votata online su Rousseau dagli iscritti del MoVimento 5 Stelle». Il voto sulla piattaforma, ha aggiunto Di Maio, si svolgerà entro la prossima settimana: «Gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno e avranno sempre l'ultima parola».
Il confronto programmatico su 10 punti
«Avevamo 10 punti che avevamo presentato dopo le consultazioni.Il Pd durante il weekend ha elaborato nel dettaglio alcune proposte, che oggi ha voluto farci vedere. Abbiamo lavorato in un buon clima, domani continueremo», ha riferito Patuanelli a fine incontro poco prima di prendere parte all'assemblea dei parlamentari 5 Stelle nell'auletta dei gruppi a Montecitorio. La direzione nazionale del Pd si riunirà invece a partire dalle ore 10, sempre nell'auletta dei gruppi della Camera.
La ripresa delle trattative dopo le tensioni
Obiettivo del nuovo round di trattative a Montecitorio per formare un nuovo Governo giallo-rosso - durato poco meno di due ore - era quello di lavorare alla redazione di un documento condiviso. Alla riunione hanno partecipato i capigruppo alla Camera e al Senato dei due schieramenti, Francesco D'Uva e Stefano Patuanelli per il M5S e Graziano Delrio e Andrea Marcucci per i dem. Con loro i vicepresidenti dei gruppi M5s Francesco Silvestri e Gianluca Perilli, la vicesegretario del Pd Paola De Micheli e il coordinatore della segreteria dem Andrea Martella.
«Finalmente abbiamo riaperto il tavolo del programma». Così il capogruppo dem al Senato Andrea Marcucci, confermando al suo arrivo alla Camera in vista del tavolo con i pentastellati il rinnovato clima di fiducia nella possibilità di un'intesa. «Non abbiamo veti nei confronti di nessuno, ora ci interessa lavorare sul programma», ha annunciato ai giornalisti in attesariferendosi all'ipotesi di una riconferma di Luigi Di Maio come vicepresidente del Consiglio. Su Twitter, un post dello stesso Marcucci escludeva invece un via libera alla richiesta del leader M5S: «Di Maio non può pensare di fare il vicepresidente del nuovo governo».
Il ruolo di Conte
Decisiva, per rimettere in carreggiata le trattative, la nota con cui Palazzo Chigi questa mattina garantitva al Pd che, in presenza di Conte, Di Maio non ha mai chiesto per sè il Viminale. Al successivo pressing dem per un segnale di possibile convergenza i 5 Stelle hanno subito replicato con un comunicato in cui si riscontra «positivamente» l'apertura del Pd a Giuseppe Conte premier (verso il cui operato è giunto anche l’apprezzamento via Twitter del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump). Quindi «sì a un dialogo sul programma e sui temi».
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La nota del "disgelo" M5S
«Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore», si legge nella nota dei vertici pentastellati che nel primo pomeriggio ha riaperto il confronto con il Pd. «Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi».«Il M5S - si legge ancora - vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell'apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità».
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Consultazioni, domani ultimo giorno
Oggi - in parallelo alle trattative tra 5 Stelle e Pd - si è svolta anche la prima tranche del secondo giro di consultazioni del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Dopo aver sentito al telefono Giorgio Napolitano, il capo dello Stato ha ricevuto la presidente del Senato Elisabetta Casellati, il presidente della Camera Roberto Fico e i Gruppi Misti delle Camere. Domani sarà la volta dei partiti: a partire dalle 10, Sergio Mattarella riceverà il gruppo Per le Autonomie del Senato; il Gruppo Liberi e Uguali della Camera e il Gruppo Fratelli d'Italia. Nel pomeriggio sarà la volta dei partiti maggiori: il Pd alle 16; Forza Italia alle 17; il Gruppo Lega-Salvini Premier alle 18 e in chiusura il M5s - partito di maggioranza relativa - alle 19. Il capo dello Stato sarebbe orientato a dare un incarico pieno o un incarico per un governo di garanzia che porti ordinatamente l'Italia a nuove elezioni
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