Crisi di Governo, Mattarella respinge dimissioni Draghi. Mercoledì comunicazioni del premier alle Camere
I punti chiave
- Per Quirinale rinvio Governo a Camere dovere democratico
- Di Maio: non scontato esito mercoledì in aula
- Mattarella respinge dimissioni Draghi
- Draghi ritorna al Quirinale per dimissioni
- Mercoledì comunicazioni Draghi alle Camere
- Draghi al Cdm: mi dimetto, venuto meno patto fiducia
- Iniziato Cdm, attesa per parole Draghi
- Riunione del Cdm convocata alle 18.15
- Draghi non si è dimesso, riflette
- Governo, Conte: pagina scritta ieri responsabilità di altri
- Terminato colloquio Mattarella-Draghi, premier torna a Palazzo Chigi
- Draghi al Quirinale a colloquio con Mattarella
- Senato conferma fiducia con 172 sì, M5s non partecipa al voto
- Prima chiama fiducia: tutto M5s non partecipa al voto
- Giorgetti: governo finito? Ci sono sempre i supplementari
- M5s: irresponsabili non noi ma chi non dà risposte al Paese
- Castellone conferma: non partecipiamo al voto
- M5s, chi parla di responsabilità non votò Pnrr con Conte 2
- Renzi: «Ora serve cesura e Draghi bis»
- Governo a un passo dalla crisi
- Gentiloni, creare divisioni non favorisce Italia
- Posta questione fiducia sul dl Aiuti al Senato
Per Quirinale rinvio Governo a Camere dovere democratico
La scelta di Mattarella di mandare in Parlamento il governo Draghi risponde, nella visione del Quirinale, a un preciso dovere democratico e di trasparenza, dovuto al Paese. È quanto si sottolinea in ambienti del Quirinale dove si ricordano le antiche polemiche per le cosiddette crisi extraparlamentari.
Di Maio: non scontato esito mercoledì in aula
«Non è scontato l’esito di mercoledì in aula, dipende dalla maturità». Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio allo speciale del Tg1. «Serve un atto di maturità e non solo di responsabilità da parte delle forze politiche», ha aggiunto. «Spero che domani lo si possa già fare e che ci sia la volontà di farlo», ha precisato
Di Maio: è il partito di Conte, non è più M5s
«Io lo chiamo il partito di Conte perché quello non è più il Movimento 5 stelle, mi dispiace dirlo». Lo ha detto il ministro degli Esteri e leader di Ipf Luigi Di Maio al Tg1 sottolineando di credere che «stesse pianificando questa crisi da tanto tempo». «Fortunatamente tanti elettori, tanti parlamentari del fu movimento non la pensano come Conte su quello che ha fatto oggi in aula il movimento», ha aggiunto.
Mattarella respinge dimissioni Draghi
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa sera al Palazzo del Quirinale il presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, il quale ha rassegnato le dimissioni del Governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi oggi presso il Senato della Repubblica
Lega: Draghi vittima dei no dei 5S, nessuna paura elezioni
«La Lega è stata leale, costruttiva e generosa per un anno e mezzo, ma da settimane il presidente Draghi e l’Italia erano vittime dei troppi No del Movimento 5 Stelle e delle forzature ideologiche del Partito democratico. La Lega, unita e compatta anche dopo le numerose riunioni di oggi, condivide la preoccupazione per le sorti del Paese: è impensabile che l’Italia debba subire settimane di paralisi in un momento drammatico come questo, nessuno deve aver paura di restituire la parola agli italiani». Così riferisce una nota della Lega.
Governo, Tajani (Fi): M5S irresponsabili, ricatti inaccettabili
«Complimenti al M5S per aver fatto questo guaio mentre c’è una crisi in corso, c’è una guerra ai confini dell’Europa, già la Borsa oggi è crollata, lo Spread sale, c’è un’impennata dei prezzi di tutte le materie prime. È da irresponsabili aver provocato questo caso, con un’arroganza e con dei ricatti che sono inaccettabili». Lo ha detto il coordinatore nazionale di Forza Italia Antonio Tajani a margine della cerimonia per la festa del 14 luglio a Palazzo Farnese a Roma.
Draghi al Cdm: mi dimetto, venuto meno patto fiducia
«Questa sera rassegnerò le mie dimissioni nelle mani del Presidente della Repubblica. Le votazioni di oggi in Parlamento sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c'è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell'azione di governo. In questi giorni da parte mia c'è stato il massimo impegno per proseguire nel cammino comune, anche cercando di venire incontro alle esigenze che mi sono state avanzate dalle forze politiche. Come è evidente dal dibattito e dal voto di oggi in Parlamento questo sforzo non è stato sufficiente. Dal mio discorso di insediamento in Parlamento ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più». Così il premier Mario Draghi in Cdm
Iniziato Cdm, attesa per parole Draghi
È appena iniziato il Cdm a Palazzo Chigi. C’è grande attesa, tra i ministri, su un eventuale intervento del premier Mario Draghi indicativo delle sue intenzioni, anche alla luce del colloquio avuto nel pomeriggio con il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. All’ordine del giorno della convocazione figurano solo “leggi regionali” e “varie ed eventuali”.
Governo: Letta, continui con stesso formato e perimetro
«Penso che si debba andare verificare se la maggioranza vuole andare avanti oppure no e questo può avvenire solo in Parlamento»: così il segretario del Pd, Enrico Letta. «Credo che in questo momento sarebbe molto importante la continuità di governo» e «in Parlamento porteremo la nostra proposta. Diremo che il governo Draghi sta facendo bene e deve continuare». Sull’ipotesi di continuare senza il M5s, il segretario Dem ha spiegato: «Abbiamo sempre pensato che questo governo ha la sua unicità e debba continuare con questo formato e in questo perimetro, ma è fondamentale uscire da questo dibattito fuori dai ruoli istituzionali»
Incontro Mattarella-Draghi informale, non sono state prese decisioni
Un incontro informale quello al Quirinale tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il presidente del Consiglio, Mario Draghi in cui, a quanto si apprende, non sono state prese decisioni. Non è stato infatti diramato un comunicato. Per ora c’è la convocazione del Consiglio dei ministri alle 18,15 dove sono attese comunicazioni di Draghi.
Governo, Letta: credo sia interesse tutti Draghi prosegua
«Credo che per l’interesse del Paese il governo Draghi debba andare avanti». Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, arrivando a Portonovo di Ancona, commentando la crisi dell’Esecutivo dopo lo strappo in Senato del M5s. «Credo che sia un interesse di tutti che il governo prosegua - ha aggiunto Letta - Un interesse che sta maturando anche con fortissime spinte che provengono da ovunque, anche dalle parti sociali, dal mondo del lavoro, dall’Unione europea».
Governo, Castellone: disponibili a dare la fiducia a Draghi
«La linea è quella che seguiamo dal non voto in cdm, e poi alla Camera o oggi al Senato, dove abbiamo scelto il non voto nel merito di un provvedimento. Invece c’è tutta la nostra disponibilità a dare la fiducia al governo» in una eventuale verifica «a meno che Draghi non dica che vuole smantellare il reddito cittadinanza o demolire pezzo per pezzo ogni nostra singola misura, dal decreto dignità al cashback». Lo dice la capogruppo del M5S Maria Domenica Castellone nella diretta de La7 con Enrico Mentana. «Noi abbiamo sempre avuto un atteggiamento costruttivo ma non permettiamo che si smantellino nostre misure», aggiunge.
Bonomi: con Mattarella e Draghi orgogliosi di essere italiani
«Colgo l’occasione per rinnovare il nostro ringraziamento al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al presidente del Consiglio, Mario Draghi, perché rappresentano un’immagine dell’Italia importante. Hanno sempre avuto parole alte, impegnative, che ci hanno fatto essere orgogliosi di essere italiani». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, durante il suo intervento all’assemblea di Confindustria Valle d’Aosta “Ultreya. Andiamo avanti” a Morgex (Aosta).
Governo, Conte: risposte vere o nessuno avrà voti M5s
«Se noi prendiamo degli impegni con governo, Parlamento e cittadini e siamo coerenti, chi si può permettere di contestare questa linearità e questa coerenza? Non chiediamo posti, nomine, nulla, ma chiediamo ovviamente di rispettare un programma definito all’inizio: transizione ecologica e urgenza della questione sociale che adesso è esplosa. O ci sono risposte vere, strutturali e importanti opporre nessuno può avere i nostri voti». Così il leader del M5s Giuseppe Conte lasciando la propria abitazione. (ANSA).
Governo, Conte: pagina scritta ieri responsabilità di altri
«Il M5s ha dato sostegno a questo governo sin dall’inizio con una votazione» e i con i «pilastri della della transizione ecologica e della giustizia sociale. Se poi si crea una forzatura e un ricatto per cui norme contro la transizione ecologica entrano in un dl che non c’entra nulla, noi per nessuna ragione al mondo daremo i voti. Se qualcuno ha operato una forzatura si assuma la responsabilità della pagina scritta ieri». L’introduzione di quella pagina «è stata la riunione del Cdm in cui i nostri ministri non hanno partecipato al voto». Così il leader del M5s Giuseppe Conte uscendo da casa sua.
M5s: irresponsabili non noi ma chi non dà risposte al Paese
«Dire che si indebolisce l’azione del governo, quando si sta cercando di indicare con chiarezza la linea politica, è falso. Bisogna rispondere al malessere sociale che sta montando, in maniera chiara e decisa. Gli irresponsabili non siamo noi, irresponsabile è chi non dà risposte al Paese». Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sul dl aiuti.
Castellone conferma: non partecipiamo al voto
«Oggi non partecipiamo al voto di questo provvedimento perché non condivido né parte del merito né il metodo, ma questa nostra posizione si sottrae alla logica della fiducia al governo». Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sul dl aiuti.
M5s, chi parla di responsabilità non votò Pnrr con Conte 2
«Il governo Conte 2 cadde per mano di chi oggi parla di responsabilità ma all’epoca non si fece scrupoli a non votare il Pnrr in Consiglio dei ministri rifiutando di fatto 209 miliardi di euro». Lo ha detto la capogruppo del M5s al Senato Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sul dl aiuti
Renzi: «Ora serve cesura e Draghi bis»
«Io fossi in Draghi farei una cesura seria e farei un Draghi bis, alle sue condizioni, come vuole lui: con gli stessi ministri, con un rimpasto, politico, tecnico, a sorteggio decida lui. E farei un forte discorso al Paese. ’Io porto a termine il Pnrr, faccio la legge di bilancio e questa è la nostra collocazione europea, chi ci sta?’». Così il leader di Italia Viva Matteo Renzi conversando con i cronisti in Senato.
Governo a un passo dalla crisi
Il governo pone la fiducia sul decreto Aiuti al Senato. Saltata anche l’ultima ipotesi di mediazione con i Cinque Stelle lanciata dal ministro pentastellato D’Incà (e cioè ok al testo senza fiducia). La prossima mossa tocca a Giuseppe Conte e ai senatori del Movimento 5 Steòòe: se alle 15 voteranno la fiducia il governo andrà avanti, altrimenti Mario Draghi salirà al Quirinale nel pomeriggio. Toccherà al presidente della Repubblica Sergio Mattarella decidere i nuovi passaggi di una crisi che sarebbe di fatto aperta.
Gentiloni, creare divisioni non favorisce Italia
Se in Italia «non ci fosse un Governo di larghissima maggioranza, si tratterebbe di inventarlo in questo momento. Creare invece situazioni opposte» all’unità in questo momento «certamente non favorisce il nostro Paese». Lo ha detto il commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni. «Siamo in acque molto agitate e potremmo trovarci a dover fronteggiare una tempesta perché abbiamo una guerra in corso, rischi sulle forniture energetiche e un’inflazione molto alta. Quindi è il momento della coesione nazionale, della stabilità e di fare fronte comune», ha evidenziato.