Governo, sfumano ipotesi Mostarda e Varratta. Si sonda Agostino Miozzo
Dopo tentennamenti, rinunce e rinvii, piovono veti incrociati. Ora si punta sul coordinatore del Cts per l'emergenza Covid
di Donata Marrazzo
3' di lettura
Dopo la fumata nera dell'ultimo consiglio dei ministri sulla nomina del commissario al piano di rientro della Sanità calabrese spunta il nome di Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico del Governo per l'emergenza sanitaria. Una pioggia di veti incrociati ha fatto saltare – per il momento - la nomina di Narciso Mostarda, direttore della Asl Roma 6, di cui si è discusso a lungo. Una scelta che se fosse stata perfezionata avrebbe alleggerito il premier Conte sul quale dal 7 novembre (giorno delle dimissioni dell'ex generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli, alla guida della sanità in Calabria dal 2018) pesa l'impasse del Governo di fronte alla designazione del commissario ad acta.
In corsa anche Varratta
Sul tavolo anche il nome del prefetto Luigi Varratta come possibile commissario alla sanità in Calabria. Varratta, nominato prefetto il 1° settembre 2008, ha svolto le proprie funzioni a Crotone, dal 30 dicembre 2009 è stato prefetto di Reggio Calabria, per poi andare a Firenze dal 2 aprile 2012. Dal 29 giugno 2015 svolge le funzioni di capo del Dipartimento per le politiche del personale dell'Amministrazione civile e per le risorse strumentali e finanziarie del Viminale.
Divergenze su Mostarda
La nomina di Mostarda, dato in pole, è stata scartata dopo in lungo confronto fra i ministri e i rappresentanti della Regione Calabria. Neuropsichiatra infantile, con una specializzazione in management sanitario, Mostarda, 58 anni, è stato dirigente psichiatra alla Asl Rm/C e alla Asl di Frosinone. Nel 2009 è stato assessore del Pd nel Comune ciociaro.
Un'attesa politicamente insidiosa
Insomma, la figura del commissario, resta per il momento ancora un'incognita. E se il ministro Francesco Boccia, durante la sua visita agli ospedali da campo in allestimento nella regione, ha tentato di minimizzare il problema («Non facciamo del commissario una figura mitologica»), in realtà sulla sua scelta e sul rilievo del suo profilo la questione stava diventando politicamente molto insidiosa.
Le competenze del commissario
L'obiettivo è individuare un manager che sappia rimettere a posto i conti in un tempo record, 24 mesi, al massimo tre anni, come stabilisce l'ultimo decreto Calabria che proroga il commissariamento: il nuovo commissario dovrà fare i conti non solo con l'emergenza Covid in una regione zona rossa. Ma anche con un disavanzo da 160 milioni di euro e una migrazione sanitaria che svuota le casse della Cittadella regionale per 300 milioni di euro. E dovrà, soprattutto, saper fronteggiare la pervasività della ‘ndrangheta: due le Asp sciolte per infiltrazioni della criminalità. Quella di Catanzaro e quella di Reggio Calabria, che è diventata un caso emblematico: priva di carte contabili fino al 2013. Un buco nero incalcolabile nella sanità calabrese.
Speranza: «Servirà una squadra»
«La discussione sul commissario è ancora in corso - ha dichiarato il ministro Roberto Speranza davanti alle telecamere di “Che tempo che fa” -. Mi auguro che da qui a pochissimo saremo nelle condizioni di avere una persona adatta, ma servirà una squadra». Ventiquattrore dopo la situazione non è evidentemente cambiata di una virgola.
L'elenco dei papabili
Mostarda era entrato quasi subito nell'elenco dei papabili che in questi giorni sono saliti e scesi di posizione: da Federico D'Andrea, detective della Guardia di Finanza per il pool Mani pulite, manager ai vertici di grandi aziende e ora consulente del sindaco di Milano Giuseppe Sala, al prefetto Paolo Tronca, ex commissario della Città metropolitana di Roma, che vanta un'amicizia personale con il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri. Dalla prefetta Luisa Latella, che da marzo è commissario prefettizio all'Asp di Catanzaro, sciolta per infiltrazioni mafiose nel settembre 2019, alla figura di Francesco Bevere, che ha guidato l'Agenzia per i servizi sanitari regionali (Agenas) fino a un anno fa (poi decaduto per lo spoil system applicato dal ministro Roberto Speranza). Lo scorso giugno la giunta regionale lo ha nominato direttore generale del Dipartimento tutela della salute, politiche sociali e integrazione socio-sanitaria.
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