Nasce il Conte bis. Gualtieri all’Economia, Di Maio agli Esteri, Lamorgese al Viminale. Il governo giura alle 10
Dopo una lunga riunione mattutina per definire programma e squadra di Governo il presidente incaricato Giuseppe Conte è salito al Quirinale dove ha sciolto la riserva per la formazione del nuovo Governo annunciando la lista dei ministri che comporranno il "Conte-bis"
di Vittorio Nuti
4' di lettura
Dopo il responso "governista" del voto su Rousseau il Governo Conte bis è pronto a salpare. Martedì mattina il presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte ha presieduto a Palazzo Chigi il tavolo conclusivo sul programma e un ultimo vertice con le delegazioni dem e 5 Stelle per sciogliere gli ultimi nodi sulla squadra di governo. Poi Conte è salito al Quirinale, dove ha sciolto la riserva sull'incarico di formare il nuovo governo, sottoponendo la lista dei ministri al capo dello Stato Sergio Mattarella, cui spettava l'ultima parola.
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«Forti di un programma che guarda al futuro, dedicheremo con questa squadra le nostre migliori energie, le nostre competenze, la nostra più intensa passione a rendere l'Italia migliore, nell'interesse di tutti i cittadini, da Nord a Sud», ha spiegato Conte ai giornalisti dopo il faccia faccia con Mattarella. Giovedì alle 10 il giuramento, tra giovedì o venerdì il voto di fiducia delle Camere. Poi l'era del "Conte 2" potrà dirsi ufficialmente iniziata. La squadra di 21 ministri (10 M5S, 9 dem, 1 LeU) annunciata dal premier è così composta:
Roberto Gualtieri (Pd) ministro dell'Economia e delle Finanze
Stefano Patuanelli (M5S) ministro dello Sviluppo economico
Nunzia Catalfo (M5S) ministro del Lavoro
Luigi Di Maio (M5S) ministro degli Affari esteri
Paola De Micheli (Pd) ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti
Teresa Bellanova (Pd) ministro alle Politiche agricole
Roberto Speranza (LeU) ministro della Salute
Sergio Costa (M5S) ministro dell'Ambiente
Alfonso Bonafede (M5S) ministro della Giustizia
Luciana Lamorgese (tecnico) ministro dell'Interno
Lorenzo Guerini (Pd) ministro della Difesa
Dario Franceschini (Pd) ministro ai Beni culturali e al Turismo
Lorenzo Fioramonti (M5S) ministro dell'Istruzione e dell'Università
Vincenzo Amendola (Pd) ministro agli Affari europei
Giuseppe Provenzano (Pd) ministro per il Sud
Francesco Boccia (Pd) ministro per Affari Regionali e autonomie
Paola Pisano (M5S) ministro all'Innovazione tecnologica
Vincenzo Spadafora (M5S) ministro allo Sport e alle Politiche giovanili
Fabiana Dadone (M5S) ministro alla Pubblica amministrazione
Federico D'Incà (M5S) ministro per i Rapporti con il Parlamento
Elena Bonetti (Pd) ministro alle Pari opportunità
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio sarà invece Riccardo Fraccaro (M5S). Nel Governo Pd-LeU-M5S si contano sette donne, dunque un terzo sul totale.
«Dobbiamo rilanciare l'economia italiana in un periodo che rischia di essere difficile per lo sviluppo e la crescita in Europa. E dobbiamo farlo insieme, una nuova maggioranza non litigiosa ma plurale, unita per il bene dell'Italia», ricorda il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, che saluta in una nota la «svolta» rappresentata dal governo M5S-Pd: «Ora è il tempo di cambiare l'Italia», scrive Zingaretti - facendo leva su «un programma unico, di tutti, chiaro, di svolta e una squadra nuova. Il Governo è di forte cambiamento anche generazionale e deve partire e lavorare per il bene del paese, produrre fatti e risultati».
Sergio Mattarella non ha rilasciato dichiarazioni dopo il conferimento dell'incarico a Conte, ma ha voluto salutare i giornalisti ringraziandoli per il lavoro svolto. «C'è una maggioranza parlamentare e si è formato un governo e la parola compete al Parlamento e al governo che nei prossimi giorni si presenterà alle Camere per chiedere la fiducia e presentare il programma», ha spiegato il capo dello Stato. Per me - ha proseguito, « è stato di grande interesse leggere ogni mattina i giornali stampati o on line e la sera ascoltare le cronache e le interpretazioni dei fatti. Questo confronto tra prospettive differenti e opinioni diverse è prezioso per me come per chiunque e ancora una vota sottolinea l'importanza della libera stampa».
Al termine della riunione sul programma, durata tre ore, il dem Graziano Delrio ha annunciato che non farà parte del "Conte bis", in linea con il segretario Nicola Zingaretti che punta su una squadra senza ex ministri ma solo "volti nuovi" esordienti. Tra i punti programmatici ottenuti dai dem, Delrio ha citato in particolare la «grande valorizzazione dell'industria, la ripresa del piano Industria 4.0, di tutte le innovazioni tecnologiche». Soddisfazione anche per l'inserimento «nero su bianco» nel programma della necessità di «una nuova legge sull'immigrazione, che smetta di affrontare il tema in maniera emergenziale e lo affronti in maniera organica, con la regolarizzazione dei flussi e i flussi controllati».
Intorno alle 13 era iniziata un’altra riunione sempre a Palazzo Chigi tra Conte, la delegazione Pd, composta da Dario Franceschini e Andrea Orlando, e la delegazione M5S, formata da Stefano Patuanelli e Vincenzo Spadafora. Il tavolo era chiamato, prima della salita al Colle di Giuseppe Conte, a mettere fine al braccio di ferro tra 5 Stelle e premier incaricato sul nome da destinare al ruolo chiave di sottosegretario alla presidenza del Consiglio. A spuntarla è stato poi il M5S, che ha infatti ottenuto la nomina di Riccardo Fraccaro, fedelissimo di Di Maio.
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Questa mattina il cantiere per il nuovo governo 5S-Pd è tornato anche nel mirino del leader della Lega. «Sono curioso di vedere nel programma di questo nuovo governo delle poltrone e dei no che cosa hanno messo sul taglio dei parlamentari. Noi lo abbiamo sempre votato, non è che cambiamo idea ogni 15 giorni. Il Pd ha sempre votato contro. Cosa hanno fatto? Hanno cambiato idea? Noi abbiamo sempre votato a favore del taglio dei parlamentari», ha attaccato Matteo Salvini ospite di "Agorà Estate" (Rai 3). Il ministro dell'Interno uscente si è detto anche «orgoglioso di aver perso 7 ministeri adesso, per preparare un governo serio e forte che duri 10 anni poi».
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