oggi il voto sulla piattaforma

Conte: con Di Maio e Zingaretti grande opportunità di migliorare l’Italia. Di Maio verso rinuncia a vicepremier

In una diretta su Facebook il premier incaricato lancia un appello ai militanti del Movimento 5 Stelle: «Non mi sfuggono le ragioni di perplessità, penso agli elettori 5 Stelle. A voi ricordo che il M5S ha detto in modo sempre chiaro che, se non avesse avuto maggioranza, avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni»

di Nicola Barone

Conte ai sostenitori M5s: opportunità per il paese che vogliamo

5' di lettura

Rimangono ancora in cantiere le sorti del governo giallorosso, appese al voto su Rousseau. Ma con una marcata evoluzione impressa dalle parole di Luigi Di Maio il quale, dopo giorni di ottovolante, esclude espressamente l'esistenza di un problema vicepremier essendo venuta meno la richiesta in questo senso da parte del Pd. È tempo di stringere, di accorciare le distanze, di ammorbidire i toni. « Con Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti abbiamo oggi una grande opportunità, migliorare l'Italia e fare il bene del Paese» dice il premier incaricato Giuseppe Conte in una diretta Facebook.

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«Ho accettato con riserva l'incarico di formare il governo perché mi è sembrato responsabile prendermi alcuni giorni per valutare se ci sono le premesse e la piena convinzione di dar vita a un progetto politico serio, sostenibile, che possa essere davvero utile per il Paese». Anche se non si nasconde il rischio di disorientamento per chi ha votato da una parte e dall'altra, l'appello di Conte è a guardare con ottimismo al futuro dell'intesa. «Penso agli elettori 5 Stelle. A voi ricordo che il M5S ha detto in modo sempre chiaro che, se non avesse avuto maggioranza, avrebbe lavorato con le forze disponibili a farlo portando avanti il programma. A voi dico di non tenere nel cassetto queste idee, questi sogni».

Le parole di Nicola Zingaretti, terzo a parlare in ordine di tempo, chiudono il cerchio. Per il segretario dem serve «un governo che cambi radicalmente quanto visto fino ad ora. Se si stanno facendo, come pensiamo, passi avanti in questa direzione, siamo fiduciosi e ottimisti e continueremo a lavorare per questo risultato».

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Vertice dei capigruppo con il premier incaricato
In attesa del vertice risolutivo a tre dei leader, già previsto per domenica ma al momento ancora da fissare, per portare avanti il tavolo delle trattative i capigruppo dei due potenziali alleati hanno visto intanto il premier incaricato. Se quasi del tutto raggiunta è la convergenza sul versante economico ancora da comporsi risulta invece la proposta in materia di immigrazione, la vera spina nel fianco. Anche la legge elettorale entrerebbe nel documento programmatico che il premier Giuseppe Conte sta mettendo a punto con M5s e Pd in vista della nascita del governo. Al dunque, nell'appuntamento rinnovato tra i capigruppo per domani si tratterà di sgombrare il tavolo dagli ultimi fronti ancora aperti in vista dell'appuntamento del premier incaricato con il capo dello Stato al Quirinale (probabilmente mercoledì) per sciogliere la riserva.

Il quesito che verrà messo ai voti online martedì sulla piattaforma Rousseau dalle 9 alle 18, pubblicato nella serata di domenica, cita sia il Pd che Conte premier («sei d'accordo che il MoVimento 5 Stelle faccia partire un Governo, insieme al Partito Democratico, presieduto da Giuseppe Conte?»). «È un mezzo di cui un movimento politico ha deciso di dotarsi per prendere le proprie decisioni, pari ad una direzione di partito. Se dovessero prevalere i no, il presidente del Consiglio dovrà sciogliere la riserva di conseguenza: in modo negativo. Non vedo alternativa», mette in guardia nella mattinata il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli confermando la linea del capo politico pentastellato. «Se da Rousseau dovesse emergere un giudizio negativo sul governo Pd-M5S ne trarremo le conseguenze», rincara la dose il sottosegretario Manlio Di Stefano.

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Zingaretti: svolta radicale su tema immigrazione
Dal canto suo il segretario del Pd Nicola Zingaretti riunisce al Nazareno la cabina di regia dem e prende spunto dalla vicenda della nave Eleonore per incalzare il premier incaricato sul tema migranti. Confermando così al potenziale alleato a 5 Stelle le proprie priorità. «Quanto sta avvenendo in queste ore nel Mediterraneo, tra sbarchi continui sulle nostre coste e divieti disumani, conferma che le politiche in materia di immigrazione di questi mesi non hanno risolto nulla, si legge nella nota di Zingaretti. «Torno a chiedere al Presidente Conte di affrontare immediatamente la situazione delle persone bloccate in mare in condizioni di emergenza umanitaria e, ovviamente, continuiamo a chiedere che ci si prepari a una svolta radicale nelle politiche su questi temi», conclude la nota.

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Salvini: emergenza del Paese è tagliare le tasse
«Volevo e voglio tagliare le tasse, l'emergenza in questo Paese è tagliare le tasse. Mi si è detto che la flat tax non si sarebbe fatta. Noi siamo fatti così, non restiamo a riscaldare le persone». Per il leader della Lega Matteo Salvini, impegnato a rilanciare le priorità del Carroccio dopo aver innescato la crisi, «il governo a guida Partito democratico ha già detto che vuole fare l'esatto contrario. Io sono abituato a ragionare sulle cose da fare. Se posso fare le cose sono contento di stare nel governo altrimenti noi governiamo in regioni, in tante città. La lega e il centrodestra sono netta maggioranza nel Paese».

RADIO24/Audio Salvini: «I soldi per per la manovra sono in Italia»

In un altro passaggio Salvini garantisce che i 50 miliardi per la manovra su cui lavora «sono in Italia». «Se rallenta l'economia mondiale - ragiona Salvini - l'unica cosa da fare è investire. Anche la sinistra ora parla di un aumento di deficit per investire in crescita, i soldi ci sono e sono qua. Noi abbiamo già pronta la pace fiscale 2 estesa non solo alle persone fisiche ma anche alle società e alle imprese».

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Passi avanti sul programma
Nel fine settimana, le tensioni e le accuse reciproche che negli ultimi giorni - al termine delle consultazioni del premier incaricato con i partiti - avevano fatto crescere il pessimismo sul Governo M5S-Pd dopo l'arrocco di Luigi Di Maio su vicepremierato e priorità di governo. Dal vertice dei capigruppo con il premier incaricatodi sabato a palazzo Chigi i pentastellati sono usciti sostenendo di aver incassato lo stop agli inceneritori, la revisione delle concessioni autostradali e il taglio dei parlamentari. Mentre i democratici hanno sostenuto di aver portato a casa il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori e una nuova legge sull'immigrazione. Ma il vero terreno di confronto saranno le caselle dei dicasteri: quanti ministri Cinque Stelle, quanti dem.

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