Il fascino di dieci isole fuori stagione

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Grado

(Andrew Mayovskyy - stock.adobe.com)

Ci sono molte cose da fare nell'isola lagunare di Grado prima di scegliere una delle sue spiagge e contemplare il mare d'inverno. Si potrebbe prendere un taxiboat dal porticciolo, lì dove attraccano i pescherecci, e partire alla scoperta della laguna: un paesaggio fatto di “valli” da pesca e canneti in prossimità delle foci, con una vegetazione di acacie, rovi e robinie che popolano le isole più verdi, in compagnia di tamerici, salicornia ed erica di mare. Una delle mete più gettonate è l'isola di Barbana con il Santuario di Santa Maria ricostruito all'inizio del Novecento, luogo di culto del 582. C'è un baretto aperto solo l'estate sull'isola, di fronte al molo di attracco e la mensa del santuario gestita dai francescani dove si può anche pranzare. Ci si sposta ad est per raggiungere, oltre Grado, la Riserva Naturale Regionale della Valle Canevata, una zona umida che comprende bacini salmastri e canali di marea di varia profondità. Il tratto costiero prossimo alla Bocca di Primero ospita un cordone sabbioso e paludi dolci bordate da boschi e praterie umide. Dal centro visita della riserva, nella frazione di Fossalon, partono sentieri percorribili a piedi e in bicicletta (con noleggio gratuito di binocoli) che conducono all'Osservatorio e alla vecchia Peschiera. Qua e là ci si imbatte nelle “schermature”, piccoli capanni di birdwatching dotati di apposite feritoie. Rientrando a Grado, per scoprire i tesori della cucina lagunare si fa tappa al ristorante gestito dalla Cooperativa dei Pescatori, un indirizzo fresco anche nel décor, dove tutto è a base di pesce freschissimo. Questo è anche il posto dove assaggiare il boreto alla graisana (alla gradese), una zuppa di pesce più o meno nobile, di laguna o di mare, insaporita con aceto bianco, aglio, pepe e sale, originariamente accompagnata dalla polenta bianca. Rivolte a sud, quindi sempre esposte al sole, le spiagge di Grado si dividono in tre settori. Costa Azzurra o spiaggia vecchia è frequentata dai giovani. Pineta è l'arenile scelto dai kitesurfer mentre Settimo Cielo, più esclusiva, ha in estate ombrelloni ben distanziati, wifi, gazebo con servizio di maggiordomo. D'inverno, le differenza di azzerano. E le spiagge sono consegnate al silenzio e al wave watching.

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