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Ristori granchio blu: a partire dal 16 ottobre domande su piattaforma digitale

Non ci sarà click day e le risorse di 2,9 milioni saranno erogate esclusivamente dalla Direzione pesca sulla base delle fatture presentate

di Silvia Marzialetti

In Adriatico individuata nuova specie di granchio blu

2' di lettura

La macchina per la liquidazione dei ristori destinati a imprese, coop e consorzi danneggiati dal granchio blu potrebbe mettersi in moto a partire dal 16 ottobre e per tutto il mese di novembre. Non ci sarà alcun click day, dunque, e le risorse - i 2,9 milioni messi a disposizione dal decreto omnibus approvato dal Consiglio dei ministri il 7 agosto e che dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 10 ottobre - saranno erogate esclusivamente dalla Direzione pesca sulla base delle fatture presentate.

Qualora il tesoretto si rivelasse insufficiente, i ristori saranno ridotti pro-quota, secondo il numero delle richieste arrivate. Per rendere più rapida la procedura di presentazione delle domande, si ricorrerà a una piattaforma digitale. Questo prevede, a oggi, la bozza di decreto sul tavolo del Masaf, che il ministro Lollobrigida conta di perfezionare entro la prossima settimana, una volta concluso il confronto con le associazioni di settore. L'impianto attuale della norma prevede un contributo dell’80% sulle spese sostenute per attrezzare i pescherecci alla pesca del predatore (in particolare per l’acquisto di strumentazione e di nasse) e un contributo del 100% sui costi relativi al trasporto e allo smaltimento.

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È probabile, invece, che salti il contributo previsto per l’acquisto di carburante.Le associazioni premono, inoltre, perchè il Governo dichiari lo stato di calamità, così da poter innescare una serie di deroghe al settore, tra cui anche la possibilità di pescare a strascico, per rendere più efficace l’azione di contrasto al granchio (ma in questo caso la partita dovrà giocarsi sul tavolo europeo, che impone determinati vincoli sulle modalità di pesca).

Trattandosi di una specie aliena infestante (una femmina di granchio blu può produrre fino a 2 milioni di uova l’anno) il Governo punta il tutto per tutto sullo smaltimento del prodotto attraverso la sua valorizzazione culinaria e la commercializzazione.

Giorni fa è partito il primo carico (15 tonnellate) di prodotto semi-lavorato in sughi o polpa inscatolati verso gli Usa da parte di Mariscadoras, start-up riminese di sole donne nata nel 2021 con l'obiettivo di creare un mercato delle specie aliene, mentre il Pastificio Artusi di Padova ha lanciato sul mercato una linea di ravioli con ripieno di polpa di granchio blu. La novità commerciale ha innescato una serie di accordi per l'esportazione in Francia, a partire dal prossimo mese di novembre.Come ricordato anche dal sottosegretario La Pietra «la priorità del Governo, ora, è trasformare l’emergenza in risorsa economica». Non si esclude, pertanto, l’utilizzo del predatore anche in ambito farmaceutico o mangimistico: i contatti con Assalzoo, l’Associazione di riferimento per l'80% dell’industria mangimistica italiana avviati alcune settimane fa ne sono una prova.

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