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È arrivata questa mattina (23 ottobre) la firma del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al decreto che sblocca i 2,9 milioni di ristori previsti dal Dl Asset per le circa tremila aziende “meritevoli” di aver provveduto alla cattura e allo smaltimento del granchio blu.
Il decreto non contempla specifiche indicazioni sulle aree geografiche interessate. Le imprese di tutto il territorio nazionale potranno richiedere il rimborso delle spese sostenute per l’acquisto di attrezzi da pesca (nasse, gabbie, teli di contenimento) e di trasporto (carrelli, cassette, celle), rispettivamente nella misura dell’80 e del 100% dei costi sostenuti esclusivamente nel periodo 1° agosto-31 ottobre 2023
Potranno presentare un’unica domanda, corredata da fattura comprovante la spesa, attraverso una piattaforma online dedicata che sarà attivata sul sito del ministero. Le domande potranno essere caricate a partire dal decimo giorno successivo all’entrata in vigore del decreto appena firmato.
Sarà data priorità alle richieste presentate dai Consorzi: questi ultimi, infatti, sono tenuti a inviare domanda di contributo anche per conto delle imprese dell’acquacoltura e della pesca consorziate.
Le risorse eventualmente ancora disponibili, saranno assegnate proporzionalmente alle singole imprese. Dai contributi saranno escluse le aziende che hanno commesso infrazioni gravi, o che sostengono la pesca illegale.
Dopo il via libera della Ue sulla compatibilità del regime aiuto di Stato - arrivata il 16 ottobre - la firma del ministro rappresenta l’ultimo tassello mancante per mettere in moto la macchina della liquidazione.
Il ministro auspica ora che possa “marciare celermente” anche il decreto – all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni – contenente ulteriori 10 milioni di euro destinati alla ripresa del settore della pesca e dell’acquacoltura per la semina, il ripopolamento e l’acquisto di strutture fisse per proteggere gli allevamenti di vongole e novellame di sogliola e cozze.
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