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Grandi aziende in marcia verso l’obiettivo zero emissioni

I target net zero sono nei piani industriali delle maggiori società pubbliche (da Cdp a Poste Italiane), delle quotate come Fiera Milano e Pirelli e pionieri come Gruppo Chiesi e Italpreziosi

di Chiara Bussi, Laura La Posta

 La flotta green di Poste Italiane. Il gruppo punta a tagliare il 30% delle emissioni entro il 2025

2' di lettura

Contribuire all’obiettivo net zero per frenare i cambiamenti climatici - vale a dire dimezzare le emissioni entro il 2030 e azzerarle o compensarle entro il 2050 - è un obbligo morale e in molti casi normativo per tutti: per i Governi (vincolati dagli Accordi di Parigi, dall’Agenda 2030 Onu e dalle norme Ue), per i cittadini e le imprese. «Non stupisce, dunque, che molti Leader della sostenibilità 2023 abbiano incorporato la promessa di zero emissioni nei piani industriali, riorientando le strategie attorno a questo obiettivo - spiega Lisa Dei, analista di Statista e responsabile della ricerca -. Le società migliori, poi, hanno modellato il bilancio integrato o quello di sostenibilità attorno ai 17 Obiettivi Onu di sviluppo sostenibile (Sdg)».

È questo il caso di Italpreziosi, tra i principali operatori nell’affinazione e trading di oro e metalli preziosi (argento, platino e palladio) in Italia e nei più importanti mercati internazionali. La società guidata da Ivana Ciabatti ha improntato tutto il Rapporto di sostenibilità ai 17 Sdg e ha puntato su tutte le certificazioni di sostenibilità di settore e globali.

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Emblematici i casi di chi si è impegnato a raggiungere gli obiettivi ambientali prima del 2050. Come Poste Italiane, al lavoro per tagliare il 30% delle emissioni di CO2 entro il 2025 e a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, in largo anticipo rispetto al termine del 2050. Anticipa i tempi anche Pirelli, che ha raggiunto gli obiettivi di Scopo 1 e 2 quattro anni prima del target e si è data nuovi ambiziosi obiettivi verso la carbon neutrality al 2030. Mentre il Gruppo Chiesi, società benefit e B Corp certificata, si è impegnato a raggiungere in anticipo la carbon neutrality entro il 2035.

Anche Fiera Milano si è posta obiettivi di neutralità climatica e compare nella classifica per il terzo anno consecutivo. «Per noi- spiega Vincenzo Cecere, Head of Investor Relations & Sustainability del polo milanese quotato a Piazza Affari - i criteri Esg sono parte integrante del modello di business e inseriti nel Piano di Sostenibilità 2021-2025 integrato nel piano strategico CONN.E.C.T 2025». Tra le iniziative in cantiere c’è l’aumento della quota di energia da fonti rinnovabili per arrivare a circa il 50% entro il 2025 rispetto all’attuale 38% e il potenziamento dell’impianto fotovoltaico sui tetti del quartiere di Rho va in questa direzione.

Nel 2022, inoltre, ha preso il via con Homi Fashion&Jewels la misurazione dell’impronta carbonica delle manifestazioni, quest’anno estesa alla Bit, la Borsa internazionale del turismo. «La mappatura delle fonti emissive di CO2 per le singole fasi dell’evento - dice Cecere - ci consente di individuare le maggiori criticità e interventire in modo mirato per ridurre le emissioni. Il nostro obiettivo è arrivare al 2050 con manifestazioni completamente net zero». Tra le 35 azioni nel Piano di sostenibilità spiccano le nuove iniziative di diversity e inclusione. Proprio quest’anno è stato nominato un manager per la promozione e il coordinamento di queste tematiche.

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