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Green bond, mercato pronto al deal europeo

Dai green bond, ai transition bond, ai sustainable development bond. Il mondo della finanza sostenibile si prepara a gestire i fiumi di denaro che nei prossimi anni arriveranno da Bruxelles per gli investimenti sull’ambiente e sul climate change

di Mara Monti

(AP)

3' di lettura

Dai green bond, ai transition bond, ai sustainable development bond. Il mondo della finanza sostenibile si prepara a gestire i fiumi di denaro che nei prossimi anni arriveranno da Bruxelles per gli investimenti sull’ambiente e sul climate change. La neo presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha posto tra le priorità del suo mandato l’European green deal mentre l’Europarlamento due giorni fa ha votato una risoluzione per chiedere di ridurre le emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Un piano che se attuato prevede investimenti per mille miliardi di euro nel prossimo decennio.

Facilitare e sostenere gli investimenti green diventa un obiettivo che può attuarsi più facilmente se ad esso partecipano banche e mondo della finanza. «Il sistema bancario italiano deve fornire sostegno ed essere pronto ad assistere tale trasformazione», ha detto Massimo Mocio, presidente di Assiomforex parlando al convegno a Milano organizzato insieme a Icma e Banca Imi. A cogliere l’invito è stato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che alla platea di operatori finanziari ha proposto di avviare un coordinamento,a partire dal prossimo gennaio, dove mettere insieme le diverse competenze ambientali e finanziarie. Il progetto, ha detto il ministro, «consentirà a chi vuole fare economia circolare di avere regole sicure e certe, ma anche di avere a disposizione le strutture del mondo della finanza».

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Del resto, il settore pubblico non può sostenere da solo una ipotetica riconversione industriale verso la green economy e neppure i green bond sono sufficienti a fare fronte all’impatto di massicci investimenti in arrivo: ai mille miliardi di euro previsti dalla Commissione europea si aggiungono altri mille miliardi già stanziati dalla Banca europea degli investimenti. «Finora abbiano emesso 28 miliardi di euro di green bond - ha spiegato Luca Lazzaroli, director general della Banca europea degli investimenti (Bei) - un’asset class che rappresenta il 25 per cento delle nostre emissioni, quota che vorremmo fare salire al 50 per cento nei prossimi anni a sostegno degli investimenti green». I progetti finanziati dalla Bei, ubicati per il 90 per cento in Europa, riguardano, ad esempio, la riconversione industriale, il trasporto pubblico elettrico così come l’efficientamento energetico».

I GREEN BOND IN ITALIA

Valore in milioni di euro. Fonte: Banca Imi

I GREEN BOND IN ITALIA
LO SPACCATO GLOBALE “SOSTENIBILE”

Emissioni mondiali nei primi 9 mesi del 2019. (Fonte: Banca Imi)

LO SPACCATO GLOBALE “SOSTENIBILE”

La maggior parte di questi investimenti prevedono la definizione dei progetti e la verifica annuale della loro realizzazione sulla base dei principi Icma (l’associazione delle banche che operano nel capital market). «Stiamo lavorando con la commissione europea per definire la tassonomia da applicare a tutti gli investimenti green nono sia bond. Entro i primi mesi del prossimo anno si avrà un quadro preciso», ha detto Nicholas Pfaff, managing director di Icma.

Finora i più utilizzati sono stati i green bond: in Italia da inizio anno sono stati emessi titoli verdi per 5,4 miliardi di euro (contro 2,8 miliardi del 2018), pari a nove obbligazioni di cui quattro da nuovi emittenti (Assicurazioni Generali, A2A, ERG e UBI) e cinque da società che avevano già esplorato questa possibilità di finanziamento (Enel, Iren, Ferrovie dello Stato, Hera e Terna). In circolazione ci sono 11,4 miliardi di euro e 2,8 miliardi di social e sustainability bond, l’ultimo il bond Intesa Sanpaolo per 750 milioni di euro.

A livello mondiale nel 2019 le emissioni sono state pari a 250 miliardi di dollari con un ammontare in circolazione di 580 miliardi. Numeri ancora piccoli se paragonati al mercato globale delle obbligazioni. «E’ vero il mercato dei green bond non è il più rilevante del grande universo dei mercati dei capitali di debito, ma è cresciuto notevolmente - ha detto Mauro Micillo, capo della divisione investment banking di Intesa Sanpaolo e ceo di Banca Imi -. Le autorità pubbliche, i regolatori e tutti i partecipanti al mercato sono sulla stessa linea quando si tratta di sostenere l’ulteriore sviluppo dei finanziamenti sostenibili. Non c’è dubbio che questa sia una priorità per tutti noi qui oggi e lo stesso vale per le istituzioni che rappresentiamo».

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