Cabina regia, green pass dal 6 agosto per ristoranti, piscine e palestre. Valido con una dose
Discoteche ancora off limits. Tamponi rapidi a costo calmierato fino al 30 settembre. Cambiano i parametri per la zona gialla: la soglia viene fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni.
I punti chiave
2' di lettura
Dal 6 agosto il green pass sarà obbligatorio per l’accesso a spettacoli all’aperto, piscine, palestre, fiere, congressi, concorsi, teatri e cinema. Ma anche per sedersi ai tavoli al chiuso di bar e ristoranti. Non sarà invece necessario per consumare al bancone e neppure all’aperto. Restano chiuse le discoteche. Basterà avere almeno una dose di vaccino. In alternativa servirà un tampone negativo nelle 48 ore precedenti o essere guarito dal COVID nei sei mesi precedenti. È la bozza del decreto anti Covid approvato in Consiglio dei ministri
Una decisione sull’eventuale uso del Green pass per autobus e metropolitane sarà presa in un secondo momento. Potrebbe arrivare insieme a quella sulla scuola per la quale, come viene confermato, la valutazione sarà fatta più avanti, alla luce dei dati su contagi e vaccinazioni.
Il nuovo decreto rivede anche i parametri per il passaggio in fascia gialla (la soglia è stata fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni) e sancisce la proroga dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2021.
La linea delle regioni
Non è passata la linea dei presidenti di Regione che avevano messo nero su bianco la loro richiesta: utilizzare il pass solo «per permettere in sicurezza la ripresa di attività fino ad oggi non consentite o limitate»: eventi sportivi, concerti, discoteche, fiere e congressi. Dunque niente ristoranti, cinema, teatri, palestre, piscine. «Noi abbiamo fatto una proposta e su questa discutiamo con il Governo. Non penso debba essere una lotta di forza tra Regioni e Governo, bisogna trovare punto di incontro utile al Paese» ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga.
Le divisioni nel governo
La posizione delle regioni era sponsorizzata da Matteo Salvini che ha parlato di una «proposta assolutamente equilibrata, perché se applicassimo il green pass da domani mattina come vuole qualche ultras significherebbe impedire il lavoro, il diritto alla salute, il diritto allo studio, allo spostamento e alla vita ad almeno la metà della popolazione italiana». All’opposto c’è chi, come il ministro della Salute Roberto Speranza ed altri nella maggioranza, spinge per un uso esteso dei certificati verdi. Ma la linea di palazzo Chigi è stata netta: bisogna intervenire subito per evitare di trovarsi di fronte all’incubo di nuove chiusure.
I parametri del monitoraggio
Quanto ai parametri per i cambi di colore, il nuovo decreto li rivedrà per il passaggio in fascia gialla. La soglia è stata fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per le ospedalizzazioni. La proposta delle regioni era che si restasse in zona bianca se l’occupazione delle terapie intensive non supera il 20% dei posti letto a disposizione e se quella dei reparti ordinari non supera il 30%.
Stato di emergenza prorogato
Nel decreto, infine, entrerà la proroga dello stato d'emergenza (molto probabilmente fino alla fine dell'anno) ma non tutto il discorso relativo al trasporto locale, dunque bus e metropolitane: se ne riparlerà più avanti quando si affronterà anche il discorso della scuola, entrambi servizi essenziali .
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