Via ai test

Green pass, partita la sperimentazione del sistema di interscambio tra Paesi Ue

Da giugno gli Stati membri potranno caricare dati reali. Si punta a un accordo politico entro maggio

di Nicola Barone

Covid, Draghi: "Chiesto con forza il green pass, ma attenzione agli aeroporti"

3' di lettura

Per il green pass europeo è partita in 18 Stati membri (più l’Islanda) la fase di sperimentazione di interoperabilità delle strutture che produrranno i certificati, il caricamento e il download dei dati. «Finora non usiamo dati reali ma dati prova, dal primo giugno gli Stati membri potranno caricare dati reali», ha assicurato un portavoce dell’esecutivo comunitario. I pass, sotto forma di Qrcode, saranno prodotti grazie ai dati forniti dalle autorità nazionali sulle vaccinazioni o sui test.

Sistema di doppia chiave crittografica

I codici saranno protetti grazie ad un sistema di doppia chiave crittografica per essere leggibili solo dalle autorità degli Stati membri o delle istituzione dotati di accesso alla chiave tramite un’applicazione. Non occorre necessariamente un’app o uno smartphone: il codice potrà essere ricevuto via email o stampato. In alcuni Stati, come ad esempio la Francia, verrà integrato all'app sulla tracciabilità. Un eventuale uso del certificato per l’accesso a luoghi o eventi all'interno dei Paesi dovrà essere specificato dalle autorità nazionali.

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Obiettivo è accordo entro maggio

Gli approfondimenti legale e tecnico sul green pass sono in corso con l’obiettivo di mettere un punto alla questione a giugno. Nel frattempo la pressione esercitata da Mario Draghi sta avendo i suoi effetti. Sul fronte politico è ipotizzabile un accordo entro questo mese, è stato chiarito dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ma già in precedenza il premier aveva annunciato che l'Italia intanto farà da sola, a metà maggio sarà pronta a riaprire al mondo cancellando i cinque giorni di quarantena per chi è munito di tampone negativo, di un attestato di avvenuta e completa vaccinazione o guarito dal Covid negli ultimi sei mesi. Il resto è atteso nel concerto con gli altri Paesi in tempi rapidi. «È stata chiesto con molta enfasi da parte nostra che la Commissione e il Parlamento europeo procedano con la massima rapidità alla definizione del green certificates per avere un modello europeo su cui confrontarsi e su cui disegnare le politiche turistiche. Perché se ogni Paese ha il suo certificato e attua misure diverse, per quanto riguarda il turismo ci sarà una gran confusione».

L’Italia riapre ai turisti, stop quarantena da Ue

Da sabato 15, come detto, per entrare in Italia dagli altri Paesi Ue, dalla Gran Bretagna e da Israele basterà seguire le stesse regole che valgono per spostarsi verso regioni in zona arancione o rossa: ovvero il referto negativo del tampone o il certificato di vaccinazione al Covid, senza più i cinque giorni di quarantena conclusi con un ulteriore test molecolare o antigenico. La nuova linea - decisa in un tavolo operativo organizzato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e da quello della Salute Roberto Speranza - rappresenta una svolta significativa per il mondo del turismo che spera di poter tornare ad attirare i viaggiatori stranieri in estate.

Prenotazioni in arrivo (aspettando gli Usa)

Dopo il discorso con cui martedì scorso Draghi preannunciava per la seconda metà di maggio l’apertura ai turisti europei, è arrivata una prima ondata di prenotazioni da Paesi come Olanda, Portogallo e Germania, come testimoniano ad esempio alcuni tour operator. Ma sono russi, americani e cinesi i turisti che in genere spendono di più in Italia, e quindi genera ottimismo anche la dichiarazione di Speranza e Di Maio sul potenziamento dei voli Covid free da Oltreoceano, nonché l’intenzione di eliminare la quarantena anche per chi proviene dagli Usa, applicando sempre lo stesso criterio (tampone, vaccino o Covid), entro la metà di giugno.

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