Volkswagen taglia le stime sulle vendite. In Cina rilancio con Xpeng
Utile operativo del secondo trimestre peggiore delle attese a causa di materie prime e concorrenza in Cina. Confermate le prospettive finanziarie per l’anno
di Alberto Annicchiarico
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I punti chiave
4' di lettura
Il Gruppo Volkswagen ha registrato un utile operativo (5,6 miliardi di euro) peggiore delle stime del mercato nel secondo trimestre a causa degli effetti negativi della copertura delle materie prime e dell’intensificarsi della concorrenza in Cina, il suo mercato più importante. Il fatturato è aumentato del 15,2%, a 80,1 miliardi di euro, grazie a un aumento delle consegne di veicoli in tutto il mondo, eccetto la Cina. Il primo gruppo automobilistico europeo ha confermato le prospettive finanziarie per l’anno, ma ha leggermente abbassato le stime sulle consegne.
Il traino delle vendite in Europa e Nord America
Nel semestre il gruppo ha dichiarato un utile operativo di 11,3 miliardi di euro (-11,5%), con redditività (Ros operativo) al 7,3% in peggioramento rispetto al 9,7% del medesimo periodo del 2022. La crescita dei ricavi è stata del 18% a 156 miliardi di euro, «trainata da vendite di veicoli significativamente più elevate in Europa e Nord America e dal continuo mix e prezzi favorevoli».
Le consegne nel primo semestre sono state pari a 4,4 milioni di veicoli, in aumento del 13% su base annua. Le consegne di veicoli completamente elettrici (Bev) sono aumentate di circa il 50% nel primo semestre del 2023, rappresentando una quota del 7,4% delle consegne totali (5,6% nel 2022) e consentendo di tenere la leadership del mercato europeo nel segmento Bev.
A che punto è Vw con le elettriche
«Nel quadro di un contesto di mercato più difficile, il Gruppo Volkswagen mira a raggiungere una quota di veicoli elettrici dall’8 al 10% delle consegne totali nell’anno finanziario 2023», si legge nella nota. Il numero complessivo delle elettriche vendute nei primi sei mesi dell’anno è 322mila, di cui 200mila in Europa. Quest’anno le rivali Tesla e Byd puntano rispettivamente a 1,8 milioni e 1,5 milioni di elettriche pure.
«La strategia di elettrificazione del Gruppo - sostiene la casa tedesca - ha continuato ad accelerare, inclusa una crescita del 18% su base annua in Cina nel secondo trimestre, a dimostrazione di un trend positivo. In un contesto di mercato difficile, la Volkswagen è stata in grado di aumentare la quota di mercato in particolare in Europa». Resta che in Cina, secondo i dati del China Automotive Technology and Research Center, Byd ha venduto 595.300 modelli ibridi ed elettrici plug-in (Nev) nel secondo trimestre, aumentando la sua quota di mercato complessiva all’11,2%. Volkswagen resta il secondo marchio più venduto in Cina (544mila, di cui solo 23.433 modelli completamente elettrici), con un posizione ben diversa da quando controllava circa il 15 per cento. Nel primo trimestre era sotto le 20mila unità e viaggiava in fondo alla classifica della China Passenger Car Association delle prime 15 case produttrici, quasi tutte locali (tranne Tesla). Tre settimane fa ha lanciato un’offerta per la ID.3 a 15mila euro, compatta che in Europa costa intorno ai 40mila euro.
Blume: «Piano chiaro e risultati molto solidi»
Come detto, le stime per il 2023 sono state confermate sul fronte finanziario. Le consegne, invece, sono state lievemente riviste al ribasso, da circa 9,5 milioni a tra 9 e 9,5 milioni.
«Abbiamo riallineato e ristrutturato strategicamente il Gruppo - ha dichiarato Oliver Blume, ceo del Gruppo Volkswagen - con un piano chiaro e traguardi misurabili. Nella prima metà dell’anno abbiamo conseguito risultati molto solidi. Le vendite in Nord America sono in ripresa, stiamo rafforzando la nostra posizione in Cina attraverso partnership tecnologiche».
La fornitura di componenti chiave come i semiconduttori è migliorata nel periodo in esame, ma i ritardi nel trasporto e nella logistica hanno pesato sul primo semestre, ha affermato Volkswagen. Tuttavia, il costruttore prevede tempi di attesa significativamente più brevi nella seconda metà dell’anno e la domanda è stabile. «Nella prima metà dell’anno, abbiamo ottenuto solidi risultati finanziari e compiuto passi importanti per migliorare la nostra competitività. L’attenzione per la seconda metà è ora sul rafforzamento del flusso di cassa», ha commentato il cfo Arno Antlitz.
I nuovi accordi in Cina con Xpeng e Saic
Blume sta cercando di invertire la tendenza in Cina, dove Tesla e BYD hanno performato molto meglio perché finora si sono dimostrate più rapide a produrre veicoli elettrici con tecnologia e software modulati sui gusti locali.
Mercoledì VW ha annunciato un investimento da 700 milioni di dollari nella casa automobilistica cinese Xpeng, che sta arrivando in Europa con la sua offerta di modelli totalmente elettrici, e sviluppare congiuntamente veicoli a batteria per rafforzare la sua gamma nel più grande mercato automobilistico del mondo.
L’accordo conferisce a Volkswagen una partecipazione del 4,99% in Xpeng e un posto nel board. I due partner prevedono almeno due nuovi modelli alimentati a batteria targati Vw per il mercato cinese. Il primo dovrebbe arrivare nel 2026.
Volkswagen prova a rafforzare la sua posizione in Cina anche con un accordo tra Audi e Saic. L’obiettivo è quello di raggiungere rapidamente nuovi clienti e segmenti di mercato, sfruttando così il potenziale del mercato cinese della mobilità elettrica.
Audi ha firmato un memorandum strategico con il partner cinese Saic per espandere ulteriormente la cooperazione esistente. Le attività di sviluppo congiunte mirano ad ampliare il portafoglio di veicoli elettrici completamente connessi offerti nel segmento premium. Si prevede di iniziare con i modelli elettrici in un segmento in cui Audi non è ancora presente in Cina.
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