Gualtieri: Mes senza condizioni fino al 2% del Pil. Von der Leyen: risultato cruciale
La Commissione europea «risponderà alla richiesta per un'azione decisiva attraverso un recovery plan e un quadro finanziario pluriennale rafforzato»
di Nicola Barone
4' di lettura
«Sul Mes è stata eliminata ogni condizionalità, si è introdotto uno strumento facoltativo, una linea di liquidità fino al 2% del Pil, che può essere attivato senza condizione». Dopo giorni di tensione l'Eurogruppo trova un accordo in potenza soddisfacente per tutti, dall'Italia all'Olanda, varando un piano economico da 500 miliardi complessivi. E il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, parlando ad Uno Mattina, difende il compromesso raggiunto.
«Grottesche le accuse di Salvini-Meloni»
Vito Crimi, capo politico del M5S, e fonti del Tesoro smentiscono all’unisono che l'Italia abbia chiesto l'attivazione del fondo salva-Stati. Per questo secondo Gualtieri quelle dell'opposizione «sono accuse grottesche: forse Salvini e Meloni ignorano che il Mes già esiste, e che ci sono le condizionalità, cioè il controllo della troika». In particolare, spiega il ministro, «l'Eurogruppo ha proposto, e non deciso, che il Mes possa offrire, oltre al meccanismo che la troika, anche uno strumento incondizionato dal quale, i Paesi che lo vorranno, non l'Italia, potranno prendere dei soldi senza condizione». Ribadendo che «l'Italia e il premier Conte hanno detto e ripetuto che il Mes non è adatto affrontare la crisi».
Gli strumenti proposti dall’Eurogruppo
Sono quattro gli strumenti proposti dall'Eurogruppo al Consiglio europeo per affrontare la crisi economica provocata dal coronavirus. E per il governo italiano, come ribadito da Gualtieri, «il pacchetto esiste se ci sono tutti». Si tratta del fondo per la ripresa finanziato da titoli comuni; quello Bei per sostenere la liquidità; il meccanismo Sure per la cassa integrazione; e l'utilizzo, evocato sopra, di una linea di credito del Mes senza condizionalità.
«Non chiediamo mutualizzazione del debito»
«Non chiediamo la mutualizzazione del debito passato, ma che le risorse necessarie per la sfida contro il virus siano risorse comuni. Più saranno tante, più saremo forti per superare la crisi e far ripartire l'economia», tiene a dire ancora il responsabile dell’Economia. Sul recovery plan c'è «la battaglia più dura» in Europa. «L'Italia chiede insieme ad un folto gruppo di alleati che lo strumento sia messo in campo rapidamente e che abbia una dimensione grande proprio attraverso l'emissione di eurobond.
Alcuni Paesi si oppongono ma siamo riusciti a metterla sul tavolo. Per noi è la proposta e nel Consiglio Ue saremo molto determinati. Gli altri tre strumenti ammontano a circa 500 miliardi, penso che questo fondo per la ripresa debba arrivare a 1.000-1.500 miliardi alimentato con titoli comuni».
Von der Leyen: «risultato cruciale»
Accoglie «con favore» il risultato «cruciale» raggiunto dall'Eurogruppo «e il sostegno a Sure per mantenere le persone al lavoro», la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. E aggiunge che l'esecutivo da lei guidato «risponderà alla richiesta per un'azione decisiva attraverso un recovery plan e un quadro finanziario pluriennale rafforzato, in collaborazione con il presidente del consiglio europeo Charles Michel e le altre istituzioni». Il commissario europeo Paolo Gentiloni condivide lo stesso spirito. «Con 500 miliardi i paesi europei si coordinano per una politica economica che affianchi quella monetaria della Bce. È un primo passo, ma è anche la prima volta. Il Fondo per la rinascita è la prossima sfida di questo impegno comune. L'Europa è solidarietà».
Salvini: accordo Ue Caporetto. Sfiducia al ministro
A vedere le cose da una prospettiva radicalmente diversa è Matteo Salvini. «Non ci sono gli Eurobond che voleva Conte ma c'è il Mes, una drammatica ipoteca sul futuro, sul lavoro e sul risparmio dei nostri figli. Dal 1989 ad oggi l'Italia ha versato all'Europa 140 miliardi, ora per averne a prestito 35 ci mettiamo nelle mani di un sistema di strozzinaggio legalizzato. Oltretutto, senza nessun passaggio in Parlamento. Siamo fuori dalla legge, siamo alla dittatura nel nome del virus. Presenteremo mozione di sfiducia al ministro Gualtieri. P.S. Se il governo olandese festeggia, vuol dire che è una seconda Caporetto».
Gelmini: evitata la deflagrazione dell’Unione europea
Nel centrodestra si fanno sentire tuttavia toni differenti rispetto a quelli utlizzati dal leader della Lega. «Ritengo che ieri si sia fatto un passo avanti, nel senso che l'accordo tra i ministri dell'Eurogruppo ha evitato la deflagrazione dell'Unione. È chiaro, però, che quell'accordo deve essere poi siglato dal Consiglio europeo, e si tratta di capire in che tempi verrà realizzato questo recovery fund». Per Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, questa «non è un'incognita indifferente, perché se ai ritardi dei provvedimenti del governo Conte si sommano i ritardi decisionali e di attuazione del recovery fund, nel frattempo l'economia va a picco. Sono molto preoccupata, perché ricevo continue sollecitazioni di imprenditori, soprattutto piccoli e medi, che non ce la fanno più. Questa crisi e questo fermo rischiano di far saltare un milione di aziende».
M5S: dalla destra fake news che fanno male al Paese
«Siamo di fronte ad una destra pericolosa che, appena terminato l'Eurogruppo, è partita all'attacco propagandando fake news: Salvini e Meloni sono degli irresponsabili. È nostro obbligo reagire a questi bugiardi di professione che fanno soltanto del male al Paese». Tanto dichiarano in una nota congiunta i deputati Cinque Stelle in Commissione Politiche Ue. «Sul fondo Salva Stati si dicono tante menzogne. E va chiarito, una volta per tutte, che l'Italia non ha attivato il Mes. È uno strumento che già esiste dal 2012 e per accedervi si deve attivare tramite mandato parlamentare, ma finché ci sarà il Movimento 5 Stelle al governo non si corre questo rischio: il Mes apre una linea di credito per i vari Paesi e noi una linea di credito garantita dal Mes non la voteremo».
Marattin: da Gualtieri un ottimo lavoro
Quello di Gualtieri è stato un «ottimo lavoro» a detta di Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva. Per quanto riguarda l’eventuale attivazione del Mes per l'Italia «ne discuteremo. Anche perché a qualcuno (che chiede che la Bce acquisti illimitatamente titoli di stato sul mercato secondario) sfugge, incredibilmente, che questo può avvenire solo dopo l'attivazione del Mes. Ed essendo questo possibile senza condizioni, credo che dovremo discuterne senza slogan e senza cedimenti al populismo».
Per approfondire:
● Dieci cose da sapere sulla nuova cassa integrazione europea. Funzionerà in Italia?
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