Netanyahu all’esercito: «Combattete come leoni». Annullati gli Mtv Ema di Parigi
I punti chiave
- Crisi in Medio Oriente, annullati gli Mtv Ema di Parigi
- Ue a Meta, chiarisca misure prese dopo attacchi Hamas
- Nuovi blitz di Israele nella Striscia di Gaza
- Uccisa in attacco Israele leader Ufficio politico Hamas
- Pm britannico Sunak a Israele: “Il Regno Unito è dalla vostra parte”
- 500 arresti alla manifestazione ebraica al Congresso Usa
- Xi, Cina con Egitto per più stabilità in Medio Oriente
- Biden: al-Sisi d’accordo ad aprire il valico di Rafah
Nyt, secondo 007 Usa a ospedale Gaza tra 100 e 300 vittime
Le agenzie di intelligence americane stimano che l’esplosione di martedì in un ospedale di Gaza abbia ucciso tra le 100 e le 300 persone, ma hanno avvisato che le loro valutazioni potrebbero cambiare: lo scrive il New York Times, citando dirigenti statunitensi e una valutazione dell’intelligence non classificata. Secondo le fonti, il bilancio delle vittime si colloca probabilmente nella fascia bassa di quella stima, ma rappresenta comunque una significativa perdita di vite umane.
Media, nuovi attacchi con razzi e droni a base Usa in Iraq
Nuovi attacchi contro le basi Usa in Iraq. Droni e razzi hanno preso di mira questa sera la base aerea di Ain al-Asad, che ospita forze statunitensi e altre forze internazionali nell’Iraq occidentale. All’interno della base sono state udite numerose esplosioni, riferiscono media Usa. L’esercito iracheno ha dichiarato di aver chiuso l’area intorno alla base e di aver avviato un’operazione di ricerca. Non è ancora chiaro se gli attacchi abbiano causato vittime o danni.
Nave Usa nel Mar Rosso abbatte 3 missili lanciati dallo Yemen
Sarebbero stati lanciati dai ribelli Houthi ed erano «potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele» i missili e i droni abbattuti da un cacciatorpediniere Usa nel Mar Rosso. Lo ha detto un portavoce del Pentagono, che ha parlato di «tre missili da crociera per attacco terrestre e di diversi droni». I ribelli Houthi sostenuti dall’Iran hanno espresso sostegno ai palestinesi e hanno minacciato Israele.
Onu conferma uccisione del giornalista nel sud del Libano
L’Onu ha confermato poco fa l’uccisione di un giornalista e il ferimento di un altro nel sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione con Israele. Lo ha detto all’ANSA il portavoce del contingente militare Onu (Unifil) schierato nell’area meridionale libanese.
Andrea Tenenti, portavoce di Unifil, ha riferito che “stasera le forze armate libanesi hanno chiesto l’assistenza di Unifil per otto persone rimaste bloccate vicino alla Linea Blu, nei pressi della tomba di Sheikh Abbad, durante un intenso scontro a fuoco attraverso la Linea Blu”. “Unifil - ha proseguito Tenenti - ha contattato l’esercito israeliano, esortandolo a cessare il fuoco per facilitare l’operazione di salvataggio”. “L’esercito israeliano ha sospeso il fuoco, consentendo all’esercito libanese di estrarre gli otto individui dall’area”. “Tragicamente - ha concluso Tenenti - una persona ha perso la vita durante questo incidente, mentre le altre persone sono state portate in salvo”.
Colloquio Guterres-Mohammed bin Salman per de-escalation conflitto
Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha avuto un colloquio telefonico con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Mbs) sulla guerra tra Israele e Hamas. Lo riferisce l’agenzia di stampa saudita Spa, spiegando che durante il colloquio si è discusso di come procedere a una de-escalation nella Striscia di Gaza e di come evitare che il conflitto si estenda alla regione.
«Sventati due attacchi con droni a basi Usa in Siria»
L’esercito americano ha sventato due attacchi separati di droni in Siria, poche ore dopo che le forze americane avevano abbattuto tre sistemi aerei senza pilota che avevano preso di mira le truppe in Iraq mercoledì: lo scrive Politico citando un dirigente americano e un’altra persona a conoscenza degli incidenti. Le forze statunitensi hanno intercettato un certo numero di droni diretti verso le loro posizioni in due basi: Al Tanf nel sud e Conoco nella regione settentrionale di Deir al-Zor, secondo il dirigente statunitense.
Crosetto: «Rischi da “lupi impazziti”»
“Sono convinto che i Servizi di sicurezza e le forze di polizia italiane siano tra i migliori al mondo, in grado di monitorare quasi tutti quelli che hanno un passato-presente di affiliazione. Spaventa il lupo impazzito, la persona che non ha mai dato alcun segnale e a a cui magari succede qualcosa nella vita privata che lo porta improvvisamente a sfogare la sua violenza. Per la parte più rischiosa credo che le nostre forze di polizia siano in assoluto in grado di monitorare ma bisogna comunque essere all’erta. Noi abbiamo molti luoghi simbolici e questo rende più facile l’azione che serve alla pubblicità, a farsi vedere, a diventare immediatamente virale ma ho molta fiducia nelle nostre forze di polizia e nei servizi”. Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a Dritto e Rovescio, condotto da Paolo Del Debbio, in onda stasera su Retequattro, che ne ha diffuso una anticipazione.
Gli americani uccisi da Hamas sono 32
Sono 32 i cittadini americani che sono stati uccisi dai miliziani di Hamas in Israele e 11 quelli che risultano dispersi. Lo ha dichiarato Matthew Miller, portavoce del Dipartimento di Stato Usa, in una conferenza stampa. ’«Stiamo lavorando per la liberazione degli ostaggi», ha aggiunto.
Migranti, l’appello del Papa: «Più impegno per ampliare canali regolari»
“Bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari”. Il Papa presiede un momento di preghiera per i rifugiati in Piazza San Pietro con i padri e le madri sinodali, presso la scultura Angel Unawares a simboleggiare i migranti in fuga da guerre e violenze, e indica le urgenze per accogliere chi fugge da guerre e violenze di ogni genere e per gestire in modo “corresponsabile” i flussi migratori. In piazza San Pietro c’è anche Luca Casarini, invitato speciale dal Papa al Sinodo per la sua attività di salvataggio dei migranti con la Mediterranea Saving Human. “Dobbiamo tutti impegnarci a rendere più sicura la strada, affinché i viandanti di oggi non cadano vittime dei briganti. È necessario moltiplicare gli sforzi per combattere le reti criminali, che speculano sui sogni dei migranti. Ma è altrettanto necessario - dice il Pontefice- indicare strade più sicure. Per questo, bisogna impegnarsi ad ampliare i canali migratori regolari. Nello scenario mondiale attuale è evidente come sia necessario mettere in dialogo le politiche demografiche ed economiche con quelle migratorie a beneficio di tutte le persone coinvolte, senza mai dimenticarci di mettere al centro i più vulnerabili. È anche necessario promuovere un approccio comune e corresponsabile al governo dei flussi migratori, che sembrano destinati ad aumentare nei prossimi anni”.
Gaza, suor Nabila: «Mancano acqua e cibo ma restiamo»
“Abbiamo bisogno di tutto: cibo, acqua, vestiti. Qui in qualunque posto, sentiamo i rumori dei bombardamenti. Noi siamo con la gente perché è qui la nostra missione: sostenere le persone che hanno bisogno”. E’ l’appello lanciato da suor Nabila Saleh in un’intervista del Tg2000, il telegiornale di Tv2000. La religiosa, che nei giorni scorsi ha ricevuto la telefonata di Papa Francesco, si trova nella chiesa della Sacra Famiglia a Gaza che accoglie circa 500 persone, tra cui 100 bambini. “La nostra consacrazione - spiega suor Nabila - è donare la nostra vita per gli altri, specialmente nei momenti difficili. Se siamo vicini a queste persone nei momenti belli non possiamo lasciarli nei momenti più difficili. Ai responsabili dei governi, che stanziano i soldi per le armi che fanno tanto male alla gente, chiedo di dare alle persone che hanno bisogno un pezzo di pane e acqua”.
Onu ispezionerà aiuti a valico Rafah
Le Nazioni Unite ispezioneranno gli aiuti diretti a Gaza attraverso il valico di Rafah insieme a Mezzaluna egiziana e palestinese per assicurare che non arrivano ad Hamas. Lo hanno detto una fonte egiziana ed un diplomatico europeo, secondo cui la bandiera dell’Onu sarà issata su Rafah per proteggere il valico dai raid israeliani, sulla base di un accordo mediato dalle Nazioni Unite tra lo Stato ebraico e l’Egitto.
Netanyahu ai soldati: «Combattete come leoni»
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu oggi ha incontrato i soldati del 51esimo battaglione della Brigata Golani dell’esercito in un punto di raccolta vicino a Gaza. «Sono qui con i soldati Golani provenienti da tutte le parti del Paese. Hanno combattuto come leoni e combatteranno come leoni, vinceremo con tutta la nostra forza», ha detto il premier israeliano, secondo quanto riferisce l’Idf.
Israele, Usa ed Egitto formano comitato per gli aiuti umanitari a Gaza
Israele, Stati Uniti ed Egitto hanno formato un comitato trilaterale che monitorerà e faciliterà l’ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Lo scrive il Times of Israel. Saranno venti i camion che entreranno domani nell’enclave palestinese, i primi dall’inizio della guerra lo scorso 7 ottobre.
Comando di Israle: la battaglia si sposta sul territorio nemico
«La battaglia si sta spostando in territorio del nemico. Siamo determinati a prevalere a casa loro», ha affermato il generale Yaron Finkelman, a capo del Comando Sud di Israele, confermando le parole del ministro della Difesa Yoav Gallant sull’inizio in vista dell’offensiva di terra nella Striscia di Gaza. «Questa guerra ci è stata imposta da un nemico spietato che ci ha inferto un colpo significativo. Li abbiamo fermati e bloccati. Stiamo colpendoli con colpi pesanti», ha aggiunto, dopo aver valutato la situazione con Gallant. Finkelman ha riconosciuto che la sfida sarà enorme, protratta e intensa. Ma ha detto di aver fiducia nelle forze israeliane.
Uefa: stop a ogni partita in Irsaele fino a nuovo avviso
Fino a nuovo avviso non si giocherà nessuna competizione Uefa in Israele. Lo ha annunciato il comitato esecutivo della Federcalcio europea con un comunicato ufficiale. «Dopo un’approfondita valutazione dell’attuale situazione di sicurezza e protezione nell’intero territorio di Israele, nessuna partita delle competizioni Uefa sarà giocata in Israele fino a nuovo avviso».
Crisi in Medio Oriente, annullati gli Mtv Ema di Parigi
Paramount Global ha cancellato gli MTV European Music Awards (EMA) del 2023 a Parigi, citando come causa la “volatilità degli eventi mondiali”. L’evento avrebbe dovuto svolgersi il 5 novembre al Paris Nord Villepinte. Non andrà avanti a causa dell’intensificarsi del conflitto in Medio Oriente, sottolinea Deadline. “Data la volatilità degli eventi mondiali, abbiamo deciso di non andare avanti con gli MTV EMA per estrema cautela nei confronti delle migliaia di dipendenti, membri dello staff, artisti, fan e partner che viaggiano da tutti gli angoli del mondo per dare vita allo spettacolo”, ha detto un portavoce della Paramount.
Intenso scambio di fuoco tra Hezbollah e Israele
Un intenso scambio di fuoco è in corso tra gli Hezbollah libanesi e Israele lungo la Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo constata l’ANSA nella regione meridionale libanese e testimoni oculari nell’area costiera di Naqura, a pochi chilometri dalla frontiera di fatto tra Libano e Israele.
Iran, sia impedito agli Usa di schierare armi in Israele
Il capo di Stato maggiore dell’Esercito iraniano, il maggior generale, Mohammad Bagheri, ha affermato che tutti i Paesi della regione dovrebbero impedire agli Usa di inviare armi a Israele tramite le loro basi in Medio Oriente. Secondo quanto riporta Irna, Bagheri ha lanciato questo appello in telefonate separate con il ministro della Difesa del Qatar Khalid bin Mohamed Al Attiyah e con il ministro della Difesa russo Serghei Shoigu. Durante il colloquio con quest’ultimo, il capo di Stato maggiore dell’Esercito iraniano ha affermato che l’attacco di Hamas è stato legittimo in quanto espressione del diritto di autodifesa della resistenza palestinese “dopo 70 anni di crimini” da parte di Israele. Shoigu ha sottolineato l’importanza di stabilire un cessate il fuoco per prevenire ulteriori vittime civili.
Nuovi razzi dal Libano, Israele colpisce oltre confine
Sono 6 i razzi lanciati dal Libano sul nord di Israele. L’ha fatto sapere l’esercito israeliano che ora sta attaccando oltre confine. Secondo il portavoce 5 dei sei razzi sono caduti in area aperta e uno è stato intercettato. Inoltre, un missile anti tank è stato lanciato contro una postazione dell’esercito israeliano.
Sirene di allarme nel nord e nel sud di Israele
Le sirene di allarme suonano a Sderot, Ashdod e Ashkelon a seguito di una raffica di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza verso Israele. Lo riporta The Times of Israel, secondo cui sirene stanno suonando anche nel nord del Paese, vicino al confine con il Libano. Al momento non ci sono notizie di feriti o danni in quello che, secondo il quotidiano israeliano, potrebbe essere un attacco coordinato da Gaza e dal Libano.
Sunak vola in Arabia Saudita dopo visita in Israele
Il premier britannico Rishi Sunak è atteso oggi in Arabia Saudita, dopo la visita in Israele, nell’ambito della sua missione in Medio Oriente organizzata sullo sfondo della riesplosione sanguinosa del conflitto israelo-palestinese seguita ai devastanti attacchi di Hamas del 7 ottobre. Lo riportano diversi media del Regno Unito. La Bbc precisa che Sunak ha in programma un incontro con l’uomo forte di Riad, il principe ereditario Mohammed bin Salman. Non sono al momento ancora confermate da Downing Street le altre tappe del tour del primo ministro Tory, destinato a durare almeno due giorni e che - secondo le anticipazioni - dovrebbe portarlo anche in Giordania e in Egitto
Ambasciata Usa, «americani si preparino a lasciare il Libano»
L’ambasciata americana in Libano ha esortato i suoi cittadini a “preparare piani per partire il prima possibile finché sono ancora disponibili opzioni commerciali”. Lo riporta Al Arabiya sul suo sito web. In un avviso inviato via email ai cittadini, l’ambasciata ha affermato che sta monitorando la situazione nel Paese. “Raccomandiamo ai cittadini statunitensi che scelgono di non partire di preparare piani per situazioni di emergenza”, ha affermato l’ambasciata. Il 17 ottobre, il Dipartimento di Stato ha invitato i suoi cittadini a non recarsi in Libano a causa della “situazione imprevedibile della sicurezza”.
Armi a Israele, dirigente dipartimento di stato Usa lascia
Un dirigente del Dipartimento di Stato nell’ufficio che sovrintende ai trasferimenti di armi si è dimesso per protestare contro la decisione dell’amministrazione Biden di continuare a inviare armi e munizioni a Israele mentre assedia Gaza nella sua guerra con Hamas. Nella sua lettera di dimissioni, Josh Paul afferma che il “cieco sostegno a una parte” dell’amministrazione Biden sta portando a decisioni politiche “miopi, distruttive, ingiuste e contraddittorie rispetto agli stessi valori che sosteniamo pubblicamente”.
Mo, Ue attiva meccanismo integrato di risposta alle crisi
Dopo il vertice straordinario dei 27 sul Medio Oriente la presidenza di turno dell’Ue, detenuta dalla Spagna, ha proceduto all’attivazione delle modalità di risposta integrata alle crisi politiche (Ipcr) in modalità completa. L’Ipcr è il meccanismo di risposta alle crisi del Consiglio. Sostiene un processo decisionale rapido e coordinato a livello politico dell’Ue in caso di crisi gravi e complesse, riunendo gli Stati membri, le istituzioni dell’Ue e altri partner chiave, compresi attori esterni rilevanti come le Nazioni Unite e i Paesi terzi.
Onu, “Israele ha imposto bando a pesca e chiuso campi ad agricoltori a Gaza”
I bombardamenti e le altre attività militari israeliane nella Striscia di Gaza limitano pesantemente l’attività di agricoltori e pescatori, denuncia l’agenzia dell’Onu per gli aiuti di emergenza Ocha. Israele ha proibito la pesca lungo al largo della costa della Striscia, dopo gli attacchi di Hamas dello scorso 7 ottobre. E ha poi esteso la zona di sicurezza da 300 a mille metri dalla barriera di sicurezza. Una zona in cui fino a ora migliaia di agricoltori riuscivano a lavorare e in cui ora non possono entrare. I black out delle forniture di energia elettrica incidono sui sistemi di raffreddamento dei prodotti agricoli e sull’irrigazione dei campi. Molti capi di bestiame sono andati persi, a causa della carenza di mangime e dei bombardamenti.
Sunak a Netanyahu, ’vogliamo la vostra vittoria’
“Sono orgoglioso di essere qui al vostro fianco nell’ora più buia di Israele” ha affermato il premier britannico Rishi Sunak in conferenza stampa in Israele con Benyamin Netanyahu. “Saremo solidali con voi, saremo al fianco del vostro popolo. Vogliamo la vostra vittoria”, ha aggiunto.
Netanyahu a Sunak, combattere insieme i nuovi nazisti
“Voi avete combattuto 80 anni fa i nazisti, ora dobbiamo combattere insieme Hamas che è il nuovo nazismo”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando il suo omologo britannico Rushi Sunak. “E - ha aggiunto - una battaglia per il futuro: da una parte c’e’ l’asse del male con l’Iran, dall’altra la forza del progresso”. “Questa è la nostra ora buia, l’ora più buia del mondo”.
Parlamento europeo chiede pausa umanitaria e rispetto diritti dei civili
“Condannare fermamente gli attacchi brutali” e “eliminare l’organizzazione terroristica Hamas” ma “impegnarsi per la de-escalation in Medio Oriente” e chiedere una pausa umanitaria nonchè il “pieno rispetto del diritto internazionale”: queste la richiesta espressa dalla risoluzione dell’Eurocamera, approvata giovedì mattina con 500 voti a favore 21 contrari e 24 astenuti. Non passa l’emendamento che chiedeva di inserire nel testo il “cessate il fuoco immediato”. Richiesta anche un indagine internazionale sul bombardamento dell’ospedale.
Israele, sinora 524 palestinesi arrestati in Cisgiordania
Dall’inizio della guerra contro Hamas le truppe israeliane hanno arrestato 524 palestinesi in Cisgiordania. Lo affermano le forze israeliane di difesa (Idf), citate da The Times of Israel. Tra i 524 arrestati ci sarebbero 330 membri di Hamas. Negli ultimi giorni gli arresti effettuati sono stati 63. L’Idf ha anche confermato di aver demolito la casa di un esponente di Hamas che sarebbe stato responsabile dell’uccisione di soldato israeliano in Cisgiordania lo scorso luglio, durante un blitz notturno nel villaggio di Qibya.
Ue a Meta, chiarisca misure prese dopo attacchi Hamas
La Commissione Ue ha inviato a Meta una richiesta di informazioni ai sensi del Dsa. Chiede le misure adottate per ottemperare agli obblighi sulla valutazione dei rischi e le misure di attenuazione per tutelare l’integrità delle elezioni, in seguito agli attacchi terroristici di Hamas in Israele, in particolare per quanto riguarda la diffusione e l’amplificazione di contenuti illegali e la disinformazione. Meta dovrà rispondere entro il 25 ottobre sulla risposta alla crisi e l’8 novembre 2023 sulla tutela dell’integrità delle elezioni. L’’esecutivo ha inviato una richiesta anche a TikTok sulla diffusione di disinformazione.
La richiesta di informazioni a TikTok ai sensi della Dsa, riguarda le misure adottate per rispettare gli obblighi relativi alla valutazione dei rischi e alle misure di mitigazione contro la diffusione di contenuti illegali, in particolare contenuti terroristici e violenti e l’incitamento all’odio, nonché la presunta diffusione di disinformazione. La richiesta riguarda anche la conformità di TikTok circa le disposizioni per la protezione dei minori online. Come nell’intervento su Meta, la Commissione chiede a TikTok di fornire le informazioni entro il 25 ottobre per la risposta alla crisi ed entro l’8 novembre 2023 per la tutela dell’integrità delle elezioni e delle minoranze online. Sulla base della valutazione delle risposte ricorda la Commissione, sia su Meta - cui fanno capo Facebook e Instagram - e sia su TikTok, verranno valutati i prossimi passi, che ai sensi della legge sui servizi digitali Dsa potrebbero comportare l’apertura formale di un procedimento. L’esecutivo ricorda quindi che può imporre sanzioni per informazioni errate, incomplete o fuorvianti in risposta a una richiesta di informazioni. In caso di mancata risposta, la Commissione può decidere di richiedere le informazioni mediante decisione e in caso di mancata risposta ciò può comportare una messa in mora.
Il Re di Giordania Abdullah II al Cairo per incontrare al-Sisi
Il re giordano Abdullah II è volato al Cairo per “una breve visita”. Lo ha reso noto l’agenzia di stampa Petra, precisando che il monarca parlerà con il presidente egiziano, Abdel Fattah al-Sisi, delle modalità “per fermare l’aggressione israeliana contro Gaza”.
Turchia: esercito pronto ad evacuare i palestinesi
L’esercito di Ankara è pronto ad evacuare i palestinesi da Gaza e ad inviare aiuti per la Striscia. “Le forze armate turche sono pronte a prendere parte sia agli aiuti umanitari che all’evacuazione in linea con le direttive che verranno impartite. Il fattore più importante nello svolgimento delle attività di aiuto è l’idoneità dell’ambiente nella regione”, ha affermato una fonte nel ministero della Difesa secondo quanto riporta la tv di Stato turca Trt. La scorsa settimana, subito dopo l’attacco di Hamas contro Israele e i bombardamenti contro Gaza, le forze armate turche hanno inviato in Egitto aiuti umanitari destinati alla popolazione della Striscia.
Artiglieria di Israele colpisce il sud del Libano
Spari di artiglieria israeliana sono caduti poco fa nel sud del Libano a ridosso della Linea Blu di demarcazione tra i due Paesi. Lo riferiscono fonti locali sul posto precisando che i colpi hanno preso di mira zone frontaliere nel settore centrale della Linea Blu nei pressi di basi Unifil gestite dal contingente del Nepal.
Fonti, a Gaza ancora chiuso il valico di Rafah
Il valico di Rafah, tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, è al momento ancora chiuso. Lo riferiscono fonti locali all’ANSA, aggiungendo che il passaggio al momento non è aperto né in uscita né in entrata e che non si vede personale di frontiera. Secondo le previsioni potrebbe aprire domani in base alle intese intercorse fra Usa, Israele ed Egitto. Nella notte, il Cairo aveva annunciato il passaggio “in maniera sostenibile” degli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, mentre centinaia di camion umanitari sono ancora parcheggiati davanti ai cancelli dell’enclave incessantemente bombardata da Israele. “Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e quello statunitense Joe Biden hanno concordato la fornitura di aiuti umanitari alla Striscia attraverso il valico di Rafah in maniera sostenibile”, ha detto il portavoce della presidenza Ahmed Fahmy in un comunicato stampa senza specificare una data. Mentre, Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza dell’Onu, ha sottolineato che “c’è bisogno che tali aiuti siano sicuri e ”consistenti”, dell’ordine di 100 camion al giorno.
Nuovi blitz di Israele nella Striscia di Gaza
Commando dell’esercito israeliano sono di nuovo entrati nel territorio della Striscia di Gaza nel tentativo ’’mirato’’ di localizzare dispersi israeliani o acquisire informazioni sulla loro sorte. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari secondo cui Israele stima in 203 gli ostaggi portati da Hamas a Gaza e le cui famiglie sono state aggiornate sulla situazione. Lo stesso Hagari ha precisato che nelle zone israeliane a ridosso della Striscia le truppe stanno continuando a ricercare terroristi di Hamas rimasti sul terreno, uno dei quali è stato catturato ieri.
Esercito Israele, in mani Hamas almeno 203 ostaggi
Sarebbero almeno 203 gli ostaggi, tra cittadini e militari israeliani, nelle mani di Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha detto il portavoce delle Forze israeliane di difesa (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari. Lo riportano i media israeliani. Hagari ha spiegato ai giornalisti di aver avvertito le famiglie degli ostaggi, sottlineando che non si tratta di un numero definitivo visto che l’Idf sta indagando sugli israeliani scomparsi nell’attacco del 7 ottobre sulla base di nuove informazioni. In alcuni casi c’è un’elevata possibilità che queste persone siano effettivamente in ostaggio e questo è stato comunicato alle famiglie. In altri casi, tuttavia, le probabilità sono decisamente più basse.
Cina delusa da veto Usa a risoluzione Onu su Hamas-Israele
La Cina ha espresso la sua “profonda delusione” per la decisione degli Stati Uniti di porre il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla richiesta di “pausa umanitaria” nel conflitto tra Hamas e Israele. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, parlando nel briefing quotidiano, ha riferito che “la Cina è profondamente delusa dall’ostruzione da parte degli Usa all’adozione da parte del Consiglio di sicurezza di un progetto di risoluzione sulla questione palestinese”. Il Consiglio, ha aggiunto Mao, deve poter “svolgere il suo ruolo nel raggiungere un cessate il fuoco e fermare la guerra”.
Riunione Ue sulle misure anti-terrorismo a Lussemburgo
I ministri dell’Interno Ue hanno avuto una colazione di lavoro, prima del Consiglio Affari Interni a Lussemburgo, tutta incentrata sull’anti-terrorismo. “Abbiamo discusso dello scambio di informazioni tra le nostre intelligence e di come combattere l’immigrazione illegale per assicurarci che eventi come quelli dei giorni scorsi non accadono di nuovo”, ha detto la ministra dell’Interno Annelies Verlinden.
Lavrov, alto rischio di estensione conflitto
Il rischio che il conflitto israelo-palestinese si trasformi in una guerra regionale è piuttosto alto. Lo ha detto il ministro russo degli Esteri, Serghey Lavrv, in occasione della sua visita in Corea del Nord. Lo riporta la Tass. “Per quanto riguarda la Striscia di Gaza, il rischio che questa crisi si trasformi in un conflitto a livello regionale è piuttosto alto”, ha detto Lavrov ai giornalisti. “Stiamo osservando tentativi di dare la colpa di tutto all’Iran. Tentativi che consideriamo provocatori - ha continuato il ministro russo - La leadership iraniana, credo, sta assumendo una posizione abbastanza responsabile ed equilibrata e chiede di impedire che questo conflitto si estenda all’intera regione e ai paesi vicini”.
Pm britannico Sunak a Israele: “Il Regno Unito è dalla vostra parte”
“Voglio che sappiate che io e il Regno Unito siamo dalla vostra parte”. Lo ha detto il premier britannico, Rishi Sunak, dopo essere atterrato a Tel Aviv dove si è recato per ribadire la solidarietà allo Stato ebraico. Lo riporta The Times of Israel. Sunak ha quindi condannato “gli indicibili e orribili atti di terrorismo”. Il premier britannico vedrà il presidente israeliano, Isaac Herzog, e Benjamin Netanyahu e dovrebbe visitare anche alcune città del Paese oltre a Tel Aviv.
Polizia Israele minaccia di mandare a Gaza israeliani che protestano contro guerra
Il capo della polizia israeliana, Kobi Shabtai, ha affermato che ci sarà “tolleranza zero” per le proteste a sostegno di Gaza in Israele, minacciando di mandare i manifestanti contro la guerra nell’enclave palestinese assediata. Le parole Shabtai sono arrivati in un video pubblicato martedì sul canale TikTok della polizia israeliana. I media israeliani hanno ripreso la notizia mercoledì dopo che la polizia ha interrotto una manifestazione ad Haifa a sostegno di Gaza, arrestando sei persone. “Chiunque voglia diventare cittadino israeliano, sia il benvenuto”, ha detto Shabtai in un video pubblicato sul canale TikTok della polizia israeliana. “Chiunque voglia identificarsi con Gaza è il benvenuto. Lo metterò subito sugli autobus diretti lì“.
Ministero Sanità Israele, dal 7 ottobre curati 4.629 feriti, 309 ancora ricoverati
Sono 309 i pazienti feriti ancora ricoverati in ospedale dal giorno del devastante attacco di Hamas, il 7 ottobre scorso. Ad annunciarlo è stato il ministero della Sanità israeliano, citato dal Times of Israel. Ottanta di loro versano in gravi condizioni, le condizioni di altri 159 vengono definite ’moderate’ e quelle di 70 degenti vengano giudicate ’buone’. In totale 4.629 feriti sono stati curati negli ospedali del paese dal 7 ottobre.
Uccisa in attacco Israele leader Ufficio politico Hamas
(L’esercito israeliano in un attacco a Gaza ha ucciso Jamila al-Shanti, la vedova del coofondatore di Hamas Abdel Aziz al-Rantisi, e prima donna eletta nel 2021 nell’Ufficio politico dell’organizzazione. Lo hanno riferito fonti locali. Al-Rantisi fu ucciso nel 2004 in un attacco israeliano durante la Seconda Intifada.
Alto esponente di Hamas arrestato in Cisgiordania
Il leader di Hamas Sheikh Hassan Yousef è stato arrestato dalle forze israeliane nella sua casa di Beitunia, in Cisgiordania. A darne notizia è Ha’aretz, citando i media palestinesi secondo cui la notte scorsa è stata effettuata un’ondata di arresti in Cisgiordania che ha portato a numerosi scontri con decine di giovani palestinesi.
Schlein (Pd), “sconfiggere Hamas non può voler dire punire la popolazione di Gaza”
“Dall’inizio abbiamo fatto una netta e ferma condanna degli attacchi terroristici di Hamas e chiesto di fermare l’escalation” e “abbiamo chiesto ieri al ministro Tajani in Aula di adoperarsi per aprire dei corridoi umanitari”. Così la segretaria Pd Elly Schlein ai microfoni di Rtl 102.5, ospite di ‘Non stop news’ che aggiunge: “sconfiggere Hamas non può voler dire punire tutta la popolazione di Gaza”.
Petraeus (ex Cia), Israele deve pensare al dopo-Hamas
“Israele deve avere un piano su cosa fare se decide di occupare la Striscia di Gaza per mesi o anni come ha fatto fino al 2005”, avverte l’ex direttore della Cia David Petraeus in un’intervista al Corriere della Sera. “Si deve dedicare tempo considerevole alla pianificazione del dopoguerra e non solo alle operazioni di combattimento”, aggiunge. “La lezione imparata duramente in Iraq, dopo la partenza delle ultime truppe Usa, è che un gruppo estremista, lo Stato Islamico in quel caso, può ricostituirsi se vengono meno attenzione e pressione”, ricorda il generale. La guerra secondo Patraeus è inevitabile. “Chi sostiene che la situazione si può risolvere pacificamente non si rende conto che Hamas è un gruppo terroristico che ha nel Dna l’uccisione di più ebrei possibile”. “I talebani sembrano maestri di ragionevolezza e logica al confronto”, dice. “Dovremmo usare il 7 ottobre come catalizzatore di una trasformazione epocale, sul modello della guerra del 1973, che portò la pace con l’Egitto”, suggerisce il generale in un’intervista alla Repubblica. Ma eliminare Hamas sarà difficile. “Il nemico si è preparato per anni”. “È fattibile - sostiene Petraeus - ma ci saranno costi alti, terribili perdite civili e danni alle infrastrutture”.
Agenzia Wafa, 7 palestinesi uccisi in Cisgiordania
Sette palestinesi, tra cui quattro ragazzi di 14, 15, 16 e 17 anni, sono stati uccisi dalle forze israeliane nel corso di incidenti separati all’interno della Cisgiordania. A riferirne questa mattina è l’agenzia ufficiale palestinese Wafa, precisando che il numero totale di palestinesi uccisi dalle forze israeliane in Cisgiordania dal 7 ottobre è salito a 69. A riportare la notizia è il Guardian.
Nonna e nipote trovate morte abbracciate nel kibbutz di Nir Oz
Non erano tra gli ostaggi portati a Gaza, bensì le hanno trovate morte, nonna e nipote, abbracciate l’una all’altra, nel rifugio di casa loro nel kibbutz di Nir Oz, al confine con Gaza, travolto dall’attacco dei terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre. Si chiamavano - hanno riferito i media - Carmella Dann (80 anni) e Noya Dann (12 anni, bisognosa di attenzione speciali): la loro identificazione è stata comunicata ai parenti. Carmella Dann ha altri altri familiari rapiti: i nipoti Sahar (16 anni) ed Erez(12anni) portati a forza da Hamas nella Striscia insieme al padre Ofer Calderon.
Biden rientrato negli Usa, raggiunto obiettivo chiave di sbloccare aiuti per Gaza
Il presidente americano Joe Biden si è detto soddisfatto della visita effettuata in Israele, sottolineando come sia stato raggiunto l’obiettivo chiave di sbloccare gli aiuti per Gaza. A riferirne è la Cnn. L’Air Force One è atterrato alla base aerea di Andrews alle 12:14 ora locale, precisa l’emittente. In base all’accordo annunciato ieri, 20 camion carichi di aiuti per Gaza inizieranno a muoversi attraverso il valico di Rafah con l’Egitto venerdì. Secondo funzionari della Casa Bianca, l’Egitto deve prima riparare la strada attraverso il confine che è stata colpita negli attacchi aerei israeliani. Più di 200 camion e circa 3mila tonnellate di aiuti sono in attesa al valico di Rafah, l’unico collegamento di Gaza con l’Egitto, ha spiegato il responsabile della Mezzaluna Rossa per il Sinai settentrionale, Khalid Zayed.
Hamas avrebbe usato armi nord coreane nell’attacco a Israele
I miliziani di Hamas, nell’attacco dello scorso 7 ottobre a Israele, con buona probabilità hanno sparato usando armi nord coreane. Lo indica - secondo i media israeliani che riprendono un’indagine condotta dalla Ap - un video della stessa Hamas e armi sequestrate da Israele, anche se Pyongyang - hanno aggiunto - nega di aver venduto armi all’organizzazione terroristica. Secondo queste fonti, il video mostrerebbe l’uso di granate con propulsione a razzo F-7, arma a spalla adoperata in genere contro i veicoli armati. I lanciagranate con propulsione a razzo - ha spiegato un esperto alla Ap - sparano una singola testata e possono essere ricaricati rapidamente, rendendoli armi preziose per le forze di guerriglia nelle scaramucce con veicoli pesanti.
Da Mosca 27 tonnellate di aiuti umanitari ai civili a Gaza
Un volo speciale del ministero delle Emergenze russo che trasporta 27 tonnnellate di aiuti umanitari destinati ai civili della Striscia di Gaza è partito per l’Egitto. Lo riferisce il servizio stampa del ministero, scrive l’agenzia Tass. “Su istruzioni del presidente russo e per conto del governo, l’aereo del ministero consegnerà un carico umanitario alla popolazione della Striscia”, si legge nella nota. Il volo speciale Il-76 del ministero è partito dall’aeroporto di Ramenskoye, nella regione di Mosca, diretto allo scalo internazionale di El Arish”, ha aggiunto il ministero.
Haaretz, 1 palestienese ucciso da Esercito Israele e 15 feriti in scontri nella notte
Un palestinese ucciso è stato ucciso dal fuoco dell’esercito israeliano in Cisgiordania, dice la Mezzaluna Rossa palestinese, come riferisce Haaretz. La Mezzaluna Rossa- riporta Hareetz- a riferito questa mattina che un palestinese è stato ucciso da colpi di fuoco sparati dalle forze di sicurezza israeliane nella città di Ni’lin, in Cisgiordania.Altri 15 palestinesi sono rimasti feriti durante la notte durante gli scontri con l’esercito israeliano.
Israele, colpiti obiettivi Hezbollah nel sud del Libano
Le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato di aver attaccato postazioni di Hezbollah nel sud del Libano nelle ultime ore, in risposta agli attacchi anti-tank in territorio israeliano. Tra gli obiettivi presi di mira, hanno reso noto, un punto di osservazione nel Libano sudoccidentale, a partire dal quale ieri è stato diretto contro la città di confine israeliana di Rosh Hanikra il fuoco delle armi anti-tank. A riferirne è ‘Ha’aretz’.
Capo dei “Comitati resistenza popolare” ucciso in raid a Gaza
L’aviazione israeliana ha ucciso la scorsa notte a Gaza il capo dei ’Comitati di resistenza popolare’, Rafat Harb Hussein Abu Hilal. Lo ha riferito il portavoce militare. I ’Comitati di resistenza popolare’ sono una delle fazioni armate di Gaza che fiancheggiano Hamas. Nel 2006 i ’Comitati’ parteciparono al rapimento del soldato israeliano Gilad Shalit, un ostaggio che fu tenuto a Gaza per cinque anni e che fu rilasciato nel contesto di uno scambio di prigionieri. In altri attacchi condotti la scorsa notte, ha aggiunto il portavoce israeliano, sono stati uccisi anche ’’10 terroristi di ’Nukhba’ ’’, l’unita’ di elite di Hamas.
500 arresti alla manifestazione ebraica al Congresso Usa
E’ di 500 arresti, fra cui circa venti rabbini, il bilancio della manifestazione al Congresso americano per chiedere il cessate il fuoco a Gaza. La protesta è stata organizzata da due organizzazioni ebraiche che si battono per la liberazione dei palestinesi. Gli attivisti sventolano cartelli con gli slogan ’Ceasefire now’, cessate il fuoco ora.
Xi, Cina con Egitto per più stabilità in Medio Oriente
La Cina spera di collaborare con l’Egitto per portare “maggiore stabilità” in Medio Oriente, nel mezzo delle tensioni nella regione per il conflitto tra Israele e Hamas. E’ quanto ha detto il presidente Xi Jinping incontrando oggi a Pechino il premier egiziano Mostafa Madbouli, nell’ambito degli ultimi impegni legati al terzo forum sulla Belt and Road Inititative (Bri), conclusosi ieri. “La Cina è disposta a rafforzare la cooperazione con l’Egitto e a infondere maggiore certezza e stabilità nella regione e nel mondo”, ha affermato il leader cinese, nel resoconto fornito dal network statale Cctv.
Biden: al-Sisi d’accordo ad aprire il valico di Rafah
Il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi si è detto d’accordo ad aprire il valico di Rafah, al confine con Gaza, per consentire il transito di 20 camion con aiuti umanitari. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden, secondo quanto riferito dall’agenzia Bloomberg. Biden avrebbe anche precisato di non aver offerto truppe americane a Israele nel caso Hezbollah attaccasse e iniziasse una guerra contro lo Stato ebraico. Biden ha anche sottolineato: «Io come presidente americano ho come altissima priorità garantire il ritorno degli ostaggi vivi». Inoltre, il presidente degli Usa durante la sua visita in Israele ha sottolineato che «Bisogna fare giustizia» ma «non lasciate che questa rabbia vi consumi», ha detto proseguendo che «le scelte non sono mai facili” e «c’è sempre un prezzo da pagare» perché «richiedono una valutazione onesta. La maggioranza dei palestinesi non sono Hamas» e «anche la perdita di vite palestinesi conta».