ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Guerra Israele-Hamas ultime notizie. Gaza: oltre mille dispersi, 2.670 morti nei raid. Lega Araba e Unione Africana: «Alto rischio genocidio». Onu: «Già un milione di sfollati»

L’Onu: un milione di sfollati a Gaza nella prima settimana. L’appello del Papa: “Liberate gli ostaggi, corridoi umanitari a Gaza”. Israele continua ad ammassare truppe al confine con la Striscia di Gaza

Pakistan, maxi manifestazione anti-israeliana a Peshawar
  • Fonti militari; Unifil non era obiettivo, razzo da Hezbollah

    Il razzo che ha colpito la base Unifil, secondo quanto si apprende da fonti militari, è stato lanciato da Hezbollah e avrebbe raggiunto un’area logistica all’interno della base di Naqoura dove non c’erano in quel momento soldati. Le stesse fonti sottolineano che la base non era l’obiettivo del lancio e che l’episodio sarebbe dovuto ad un calcolo impreciso della traiettoria. Tutti i militari presenti nella base si sono rifugiati nei bunker per poi uscire ad allarme cessato. Nella base operano tra gli altri un centinaio di militari italiani. Al momento non è prevista l’evacuazione della base che può essere decisa solo dall’Onu.

  • Israele: sono 155 gli ostaggi nelle mani di Hamas

    L’esercito israeliano ha contattato le famiglie di 155 ostaggi rapiti di Hamas nell’attacco del 7 ottobre, secondo un nuovo bilancio di persone rapite fornite dal portavoce militare.

  • Egitto, Rafah riapre domani per far uscire palestinesi con cittadinanza straniera ed entrare aiuti umanitari

    Il valico di Rafah fra la Striscia di Gaza e l’Egitto riapre domani per consentire ai palestinesi con cittadinanza anche straniera di lasciare la regione assediata e il passaggio di aiuti umanitari concentrati in questi giorni in Egitto, ha reso noto una fonte della sicurezza egiziana. “Stiamo operando per preparare e mantenere il valico di Rafah da parte egiziana e rimuovere i danni provocati dai bombardamenti israeliani sul versante palestinese, in vista della sua apertura domani per l’ingresso di aiuti alimentari e medici a Gaza e per il passaggio dei palestinesi con cittadinanza straniera verso l’Egitto”, ha spiegato.

  • Israele: sono 155 gli ostaggi nelle mani di Hamas

    L’esercito israeliano ha contattato le famiglie di 155 ostaggi rapiti di Hamas nell’attacco del 7 ottobre, secondo un nuovo bilancio di persone rapite fornite dal portavoce militare.

  • Israele: 600mila hanno lasciato il settore nord di Gaza

    Seicentomila palestinesi hanno abbandonato negli ultimi giorni le loro abitazioni nel nord della Striscia e a Gaza City e, seguendo le istruzioni giunte da Israele, hanno oltrepassato il Wadi Gaza, nel settore centrale, per mettersi al riparo dai combattimenti. Lo ha affermato il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. Nel corso di una conferenza stampa, Hagari ha smentito accuse giunte da Hamas secondo cui Israele avrebbe colpito quanti si stanno dirigendo verso il sud della Striscia.

  • Gaza, oltre mille persone disperse sotto le macerie

    Più di mille persone risultano disperse sotto le macerie degli edifici distrutti dagli attacchi aerei israeliani a Gaza. Lo riferisce la protezione civile palestinese.

  • Ministro Difesa Israele: «Non vogliamo escalation con Hezbollah»

    “Israele non è interessato a una guerra alla frontiera settentrionale con il Libano”. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, secondo quanto riporta il Times of Israel, riferendosi alla crescente tensione per la possibilità che il gruppo terroristico si attivi per sostenere Hamas. “Non siamo interessati a una guerra nel nord, non vogliamo un’escalation della situazione”, afferma Gallant in un video diffuso dal suo ufficio, mentre visita le truppe nel sud del Paese. “Se Hezbollah sceglierà la strada della guerra, pagherà un prezzo molto alto... Ma se si limiterà, rispetteremo la situazione e manterremo le cose come stanno, nonostante gli spari da entrambe le parti”.

  • Hamas, sale a 2.670 bilancio morti a Gaza per raid Israele

    E’ salito a 2.670 il bilancio dei palestinesi uccisi dagli attacchi di Israele nella Striscia di Gaza. Lo rende noti il ministero della Sanità di Hamas precisando che i feriti sono saliti a 9.600.

  • Salgono a oltre 2.500 i morti fra Gaza e Cisgiordania

    È salito a 2.506 morti e circa 10.400 feriti il bilancio delle vittime palestinesi fra Striscia di Gaza e Cisgiordania dall’attacco di Hamas del 7 ottobre contro il sud di Israele. Lo riferiscono le autorità sanitarie locali, citate dall’agenzia di stampa palestinese Wafa. Precisamente, secondo il ministero della Sanità palestinese il bilancio a Gaza è di 2.450 morti e 9.200 feriti, mentre in Cisgiordania i palestinesi uccisi da fuoco israeliano sono 56 e i feriti oltre 1.200, riporta ancora Wafa.

  • Unifil (Onu): «Razzo ha colpito nostra base a Naqoura, non ci sono feriti»

    Un razzo ha colpito il quartier generale della missione dell’Onu nel sud del Libano Unifil a Naqoura, denuncia un comunicato. “Stiamo lavorando per verificare da dove è stato lanciato. I nostri ’caschi blu’ non erano nel sito al momento, fortunatamente nessuno è stato ferito”. La missione dell’Onu a cui prendono parte anche 1103 militari italiani denuncia inoltre “un intenso scambio di fuoco oggi in diverse zone della Linea Bli fra i territori libanesi e Israele. ”Ci sono stati impatti su entrambi i versanti della Linea”. “Continuiamo a impegnarci attivamente con le autorità di entrambe le parti della Linea per una de escalation della situazione ma sfortunatamente malgrado i nostri sforzi l’escalation militare continua”, si sottolinea. “Sollecitiamo tutte le parti coinvolte a cessare il fuoco e consentire a noi, come ’caschi blu’ di aiutare a trovare una soluzione. Nessuno vuole vedere altre persone ferite o uccise”. “Ricordiamo a tutte le parti coinvolte che attacchi contro i civili o contro il personale Onu sono violazioni del diritto internazionale che possono essere considerati come crimini di guerra”, conclude il comunicato.

    “Continuiamo a impegnarci attivamente con le autorità di entrambi i lati della Blue Line per smorzare la situazione, ma purtroppo nonostante i nostri sforzi l’escalation militare continua”, afferma l’Unifil, aggiungendo che esorta “tutte le parti coinvolte a cessare il fuoco e a permetterci, in qualità di forze di pace, di contribuire a trovare soluzioni”, sottolineando che “nessuno vuole vedere altre persone ferite o uccise”. “Ricordiamo a tutte le parti coinvolte che gli attacchi contro i civili o il personale delle Nazioni Unite sono violazioni del diritto internazionale che possono equivalere a crimini di guerra”, conclude il messaggio del contingente Onu.

  • Lega araba-Ua: «Rischio genocidio se Israele invade Gaza»

    L’invasione di Gaza da parte di Israele potrebbe portare a un “genocidio di proporzioni senza precedenti”. Lo affermano la Lega araba e l’Unione africana in una dichiarazione congiunta. Entrambe le organizzazioni hanno chiesto “alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di fermare la catastrofe che si sta svolgendo davanti a noi, prima che sia troppo tardi”.

  • Aviazione Israele: «Gettiamo le basi per l’invasione di Gaza»

    “Stiamo gettando le basi per manovre di terra quanto più efficaci possibili”. Lo ha detto il comandante dell’aviazione israeliana generale Tomer Bar. “Stiamo rimuovendo quante più minacce possibili riguardanti la terra e l’aria”, ha aggiunto Bar, confermando che la missione primaria dell’aviazione è spianare la strada per l’invasione di Gaza da parte delle forze di terra. “Faremo il necessario nel modo più aggressivo in modo tale che, se si deciderà di invadere Gaza, sia consentita la migliore azione terrestre possibile per dare alle nostre truppe libertà operativa”, ha concluso.

  • Il dolore del Papa: «Forse miei amici tra vittime Hamas»

    Tra le vittime - i morti, i feriti o gli ostaggi - causate dal blitz di Hamas di sabato 7 ottobre nei kibbutz al confine con Gaza potrebbe esserci anche qualcuno molto caro al Papa. Lo ha confidato lo stesso Pontefice in una telefonata con il giornalista e amico israeliano Enrique Cymerman. Nel raccontargli della situazione, “peggio di quanto si possa vedere nelle immagini”, il giornalista ha detto al Papa che tra le persone colpite dai terroristi ci sarebbero diversi argentini. “Lo so, lo so”, ha risposto il Papa aggiungendo: “Penso che sicuramente qualche mio amico e lì”. Francesco si potrebbe riferire, anche se non lo dice espressamente nella telefonata che è stata rilanciata sui social, in particolare ad un suo vecchio amico argentino che viveva in un kibbutz proprio al confine con Gaza.

  • I 27 Paesi Ue: «Israele segua il diritto internazionale»

    “L’Unione europea condanna con la massima fermezza Hamas e i suoi attacchi terroristici brutali e indiscriminati in tutto Israele e deplora profondamente la perdita di vite umane. Non esiste alcuna giustificazione per il terrorismo. Sottolineiamo con forza il diritto di Israele a difendersi in linea con il diritto umanitario e internazionale di fronte a tali attacchi violenti e indiscriminati”. Lo scrivono in una dichiarazione congiunta i ventisette Paesi dell’Unione europea. “Ribadiamo l’importanza di garantire la protezione di tutti i civili in ogni momento in linea con il diritto internazionale umanitario”, aggiungono.

  • Sullivan: «Hamas impedisce a cittadini Usa di lasciare Gaza da Rafah»

    Hamas blocca gli americani che da Gaza cercando di passare il valico di Rafah per arrivare in Egitto, conferma il Consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, precisando che l’Egitto ha dato il via libera al loro ingresso nel Paese. “Abbiamo detto ad al Sisi di aprire il confine per consentire agli americani di lasciare la Striscia. La situazione al valico di frontiera è più complicata”, ha spiegato. Gli egiziani hanno dato il loro assenso, e anche gli israeliani hanno dato garanzie di sicurezza alla zona. Ma quando ieri un primo gruppo di americani ha cercato di passare il valico, “è stato Hamas a fare passi per impedire che questo accadesse”. Ma, ha sottolineato, continueremo a lavorare perché gli americani possano passare, indicando nell’Egitto il principale facilitatore perché questo possa accadere.

  • Oltre 1.400 i morti in Israele per l’attacco di Hamas

    Sono oltre 1.400 i morti in Israele per l’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre. Lo ha fatto sapere l’ufficio del primo ministro citato dai media internazionali.

    Hamas diffonde il video dell'attacco coi deltaplani
  • Al Sisi a Blinken: reazione Israele è punizione collettiva

    La reazione di Israele all’attacco di Hamas è andata oltre l’autodifesa e si è tradotta in una punizione collettiva: lo ha detto il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi al segretario di Stato americano Antony Blinken, secondo quanto riportano alcuni media Usa citando i suoi commenti trasmessi in tv durante un incontro con Blinken al Cairo. Al Sisi ha anche affermato di essere contro gli attacchi a qualsiasi civile nel conflitto in corso.

  • L’aviazione di Israele sta colpendo Hezbollah in Libano

    L’aviazione israeliana sta colpendo infrastrutture militari degli Hezbollah nel Libano. Lo ha detto il portavoce militare israeliano.

  • Cpj: almeno 12 giornalisti uccisi nella crisi Israele-Gaza

    Sono almeno 12 i giornalisti uccisi durante gli otto giorni di conflitto dopo l’attacco di Hamas. Lo ha riferito il ’Comitato di protezione dei giornalisti’ (Cpj) citato da Haaretz secondo cui altri 2 sono attualmente considerati dispersi. “Il Cpj - ha detto Sherif Mansour coordinatore dell’organizzazione per il Medio Oriente e il Nord Afica - sottolinea che i giornalisti sono civili che fanno un lavoro importante durante tempi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in guerra”.

  • Esercito: 9 i razzi lanciati dal Libano contro Israele

    Sono 9 i razzi lanciati dal territorio libanese contro il nord di Israele dove prima sono risuonate le sirene di allarme. Lo detto l’esercito spiegando che 5 dei razzi sono stati intercettati. L’esercito sta ora colpendo il luogo di origine da dove sono partiti i razzi.

  • Usa: Israele ha riaperto condutture d’acqua a Gaza sud

    Israele ha riaperto le condutture dell’acqua nel sud di Gaza dopo un blocco durato quasi una settimana. Lo ha detto alla Cnn il consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Jake Sullivan, riferendo di essere stato informato da dirigenti israeliani. Lo sviluppo è arrivato nelle ultime ore, ha precisato.

  • Casa Bianca: temiamo escalation e intervento diretto Iran

    Gli Usa temono un’escalation della guerra tra Israele e Hamas e la prospettiva di un coinvolgimento diretto dell’Iran. Lo ha detto il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan intervenendo alla Cbs, dove ha evocato la possibilità di un nuovo fronte di battaglia sul confine tra Israele e Libano. “Non possiamo escludere che l’Iran scelga di impegnarsi direttamente in qualche modo. Dobbiamo prepararci per ogni possibile evenienza”, ha ammonito.

  • Wsj: pasdaran spostano combattenti verso confine Israele

    Il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione Islamica iraniana (Irgc) sta spostando alcuni dei suoi membri verso il confine israeliano, suscitando il timore che possa aprirsi un nuovo fronte nello scontro tra Tel Aviv e i suoi nemici regionali. Lo scrive il Wall Street Journal. Secondo un consigliere del governo siriano e un attivista di Deir ez-Zor, l’Irgc ha ridistribuito i combattenti dalla città siriana orientale di Deir ez-Zor verso sud in un’area vicino a Damasco. La fonte ha riferito che alcuni di loro sono esperti missilistici.

  • Egitto propone summit regionale e internazionale su futuro causa palestinese

    L’Egitto ha lanciato l’invito a un summit regionale e internazionale sul futuro della causa palestinese, prima dell’arrivo al Cairo del segretario di Stato americano Antony Blinken. Aiuti internazionali stanno arrivando da giorni nel Sinai, in attesa di essere trasferiti nella Striscia di Gaza.

  • Onu: «A Gaza un milione di sfollati nella prima settimana»

    Circa un milione di sfollati in una settimana nella Striscia di Gaza. Il dato è stato fornito dall’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinese (Unrwa), mentre migliaia di persone continuano a lasciare le loro case in vista della possibile invasione israeliana. Israele ha esortato i residenti del nord del territorio palestinese assediato - circa 1,1 milioni di persone su una popolazione totale di circa 2,4 milioni - a fuggire verso sud, affermando di voler colpire il nord di Gaza City per distruggere il centro operativo del movimento islamista.

    Gaza, l'orrore della guerra nelle corsie degli ospedali
  • Biden, maggioranza palestinesi non c’entra con attacchi Hamas

    “Non dobbiamo perdere di vista il fatto che la stragrande maggioranza dei palestinesi non ha nulla a che fare con gli spaventosi attacchi di Hamas e ne soffre”. Lo scrive su X il presidente americano Joe Biden.

  • Cina a Iran: sostegno a Paesi islamici, unità su Palestina

    La Cina sostiene la “giusta causa dei palestinesi, nel proteggere i loro diritti nazionali”, ha dichiarato il ministro degli Esteri, Wang Yi, parlando al telefono con la sua controparte iraniana, Hossein Amir-Abdollahian. “La radice della crisi fra Israele e Palestina è che il diritto palestinese a uno stato è stato messo da parte da tempo”, ha aggiunto Wang. “La comunità internazionale dovrebbe agire per opporsi alle azioni di qualsiasi parte che danneggiano i civili”, ha aggiunto Wang, nel resoconto dei media statali cinesi.

    Gaza, palestinesi in fila per un po' di acqua potabile
  • Crosetto all’Egitto: è vitale aprire il valico di Rafah

    È vitale che il valico di Rafah venga aperto per consentire ai palestinesi di lasciare Gaza. L’Egitto dimostri la sua leadership nel mondo arabo ed Israele che la guerra è solo contro Hamas”. Lo scrive su X il ministro della Difesa, guido Crosetto.

  • Netanyahu: «Spaccheremo Hamas che pensava di spaccarci»

    Hamas “pensava che Israele si sarebbe spaccata, ma saremo noi a spaccare Hamas”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu nella prima riunione di gabinetto del governo di emergenza. “Questo governo sta lavorando 24 ore al giorno e l’unità di Israele manda un chiaro messaggio alla nazione, al nemico e al mondo”. La riunione ha poi osservato un minuto di silenzio in ricordo degli oltre 1.300 israeliani morti a causa dell’attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre.

    Israele, intercettati razzi provenienti da Gaza sulla citta' di Sderot
  • Herzog a Be’eri, ’niente ci spezzerà’

    Il presidente israeliano Isaac Herzoh ha visitato oggi il kibbutz di Be’eri, uno di quelli al confine con la Striscia di Gaza dove si è registrato il maggior numero di vittime nell’attacco di Hamas del 7 ottobre. “Qui c’era un paradiso che è stato trasformato in un inferno - ha detto - Nulla ci spezzerà”.

  • Tajani, ’ostaggi in mano anche a organizzazioni fiancheggiatrici Hamas’

    “Stiamo lavorando da giorni per il ritorno degli ostaggi. Sono stato in Egitto, sono stato in Giordania, siamo in costante contatto con molti Paesi arabi, il presidente del Consiglio in prima persona. Non è facile perché non sono nelle mani soltanto di Hamas, sono nelle mani di più organizzazioni fiancheggiatrici di Hamas”. Lo ha dichiarato alla stampa il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in visita a Bolzano.

  • Ministra Esteri Francia in Israele, visita a parenti ostaggi

    La ministra degli Esteri francese Catherine Colonna è in Israele, dove ha incontrato alcuni familiari di ostaggi in mano ad Hamas . Colonna ha anche visitato l’ospedale Barzilai nella città meridionale di Ashkelon con il ministro degli Esteri Eli Cohen. Durante la visita Colonna si è impegnata a collaborare alla restituzione degli ostaggi. Lo riporta Hareetz.

  • Sirene d’allarme a Tel Aviv

    Sirene di allarme anti razzi stanno risuonando a Tel Aviv. Lo ha constatato l’ANSA sul posto.

  • Media, attentato ad un alto ufficiale 007 Iran, è grave

    Un alto ufficiale dell’intelligence del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica, Mohammed Akiki, è stato vittima di un attentato a Teheran ed è attualmente ricoverato in ospedale in condizioni critiche in seguito alle gravi ferite riportate: lo scrive il sito Bnn network.

  • Ministero sanità Anp, 2.384 morti tra Gaza e Cisgiordania

    Il ministero della Sanità dell’Anp ha riferito che il numero dei morti nei raid israeliani dal 7 ottobre a Gaza e in Cisgiordania è salito a 2.384, mentre i feriti sono 10.250. In particolare, scrive l’agenzia palestinese Wafa, “nella Striscia sono state uccise 2.329 persone, la maggior parte dei quali erano bambini e donne, mentre il numero dei feriti ha raggiunto 9.042. In Cisgiordania, il numero dei morti è salito ieri a 55, dopo la morte ieri del sedicenne Muhammad Rifaat Adwan, nel governatorato di Tulkarem, mentre il numero dei feriti è salito a oltre 1.200”.

  • Il Papa, liberate gli ostaggi, corridoi umanitari a Gaza

    “Continuo a seguire con tanto dolore quanto accade in Israele e in Palestina. Ripenso ai tanti, in particolare ai piccoli e agli anziani. Rinnovo l’appello per la liberazione degli ostaggi e chiedo con forza che i bambini, i malati, gli anziani, le donne e tutti i civili non siano vittime del conflitto. Si rispetti il diritto umanitario, soprattutto a Gaza dove è urgente e necessario garantire corridoi umanitari e soccorrere tutta la popolazione”. Lo ha detto il Papa all’Angelus.

    Dija Daoud, Alternative press syndicate member speaks to journalists as Lebanese journalists groups protest the killing of Reuters videojournalist Issam Abdallah, which they and the Lebanese government have blamed on Israel, in front ESCWA building, in Beirut, Lebanon October 15, 2023. REUTERS/Zohra Bensemra

  • Raid antiterrorismo in Cisgiordania, 49 arresti

    Nuovo raid antiterrorismo dei militari israeliani in Cisgiordania. Secondo quanto riferito da un portavoce delle Idf, sono stati arrestati 49 sospetti, tra cui 33 membri di Hamas, confiscate armi e 50mila shekel, circa 12mila euro.

  • Colpito a Gaza l’ospedale anglicano, 4 feriti

    “Il nostro ospedale Arab Ahli a Gaza è stato colpito dagli attacchi israeliani… due piani sono stati danneggiati e 4 persone sono rimaste ferite. La sala ecografie e mammografie è stata danneggiata”. Lo fa sapere l’arcivescovo anglicano di Gerusalemme, Hosam Naoum. “Continuiamo a pregare per la pace e la fine della guerra in Terra Santa”, è il suo appello sui social nei quali posta le foto della distruzione avvenuta nell’ospedale a Gaza.

  • Mosca chiede voto Onu su risoluzione per cessate il fuoco

    La Russia ha chiesto al Consiglio di sicurezza dell’Onu di votare lunedì sul suo progetto di risoluzione sul conflitto israelo-palestinese. “Abbiamo chiesto una votazione lunedì alle 15. Ci aspettiamo che la presidenza brasiliana del Consiglio lo confermi a breve”, ha scritto sul suo account su X Dmitry Polyansky, vice rappresentante permanente della Federazione russa presso le Nazioni Unite. Il progetto di risoluzione russo chiede un cessate il fuoco immediato nella zona del conflitto israelo-palestinese e il rilascio degli ostaggi.

  • Esercito, a Gaza centinaia di migliaia sfollati verso sud

    “Centinaia di migliaia di palestinesi” si sono già spostati verso il sud della striscia di Gaza, come ordinato da Israele. “Ma Hamas ricorre a sistemi energici per impedire in modo attivo quegli spostamenti”. Lo ha affermato in una conferenza stampa il portavoce militare israeliano Daniel Hagari. “Facciamo appello alla popolazione: spostatevi a sud, oltre il fiume Wadi Gaza, per la vostra sicurezza’’.

  • Esercito, ’raid Israele su fuga civili è menzogna Hamas’

    “E’ una menzogna di Hamas” che l’esercito israeliano abbiamo colpito in un raid un convoglio di civili palestinesi in fuga dal nord della Striscia di Gaza verso il sud. Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari in un briefing con la stampa internazionale.

  • Israele vieta l’accesso dei civili al confine col Libano

    L’esercito israeliano ha proibito l’ingresso di tutti i civili fino a quattro chilometri dal confine con il Libano. La decisione - secondo i media - è stata spiegata con l’aumento degli attacchi da oltre frontiera. Al tempo stesso l’esercito ha ordinato ai residenti delle zone di confine all’interno dei 4 chilometri di restare vicino ai rifugi.

  • Tajani, domani in Italia il re di Giordania. Sbagliato vietare manifestazioni

    “Domani il re di Giordania sarà in Italia” nell’ambito del dialogo messo in campo sulla crisi in Medio Oriente. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, intervistato a Rtl. “Credo che vietare le manifestazioni in un Paese democratico quando non sono manifestazioni violente, non sia una cosa giusta finché non c’è un allarme che la manifestazione possa degenerare”: lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando la decisione di Parigi di vietare i cortei pro-Palestina a radio Rtl.

  • Il Papa, forse miei amici argentini tra vittime Hamas

    “Penso che sicuramente qualche mio amico è tra loro”: è quanto ha detto il Papa parlando ieri sera al telefono con il giornalista e amico israeliano Enrique Cymerman che gli aveva detto che molti argentini sono tra le vittime dell’attacco di Hamas in Israele, tra i feriti, i morti e gli ostaggi. “Lo so, lo so”, ha risposto il Papa dicendo di essere “molto vicino” e dando la sua disponibilità ad incontrare le famiglie degli ostaggi israelo-argentini che avrebbero espresso, attraverso il giornalista, questo desiderio. Cymerman gli ha infatti chiesto questo perché questo sarebbe per loro “un grande appoggio”. Il giornalista ha postato il video della telefonata con il Papa sui social.

  • Hezbollah rivendica attacco contro tank israeliano

    Hezbollah, il partito armato libanese filo-iraniano, ha rivendicato stamani l’attacco contro un carro armato israeliano nel settore centrale della Linea Blu di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv al Manar degli stessi jihadisti sciiti libanesi.

    Pakistan, maxi manifestazione anti-israeliana a Peshawar
  • Londra, ’britannici a Gaza si preparino a uscire da valico Rafah’

    Il Foreign Office ha esortato i cittadini britannici che si trovano nella Striscia di Gaza a prepararsi ad uscire dall’enclave nel caso venga aperto il valico di Rafah con l’Egitto. Il valico, che si trova nel sud della Striscia, è attualmente l’unica via d’uscita, ma è controllato da Hamas su uno dei lati del confine. Secondo la Bbc, continuano i negoziati per permettere l’evacuazione da Gaza dei cittadini stranieri in vista del sempre più probabile inizio dell’operazione di terra israeliana. L’Egitto, precisa l’emittente, attualmente rifiuta di aprire il valico finché Israele non consentirà di far entrare a Gaza un convoglio di aiuti umanitari.

  • Feriti 5 israeliani in attacco dal Libano, rappresaglia forze Tel Aviv

    Cinque israeliani sono rimasti feriti, uno in gravi condizioni, in un attacco dal Libano contro il villaggio di Shtoula. Lo hanno riferito i media locali, precisando che le forze dello Stato ebraico hanno risposto al fuoco, bombardando la periferia della località libanese di Aita al-Shaab

  • Israele avvia sgombero Sderot

    L’evacuazione dei residenti dalla città di Sderot, al confine con la Striscia di Gaza, inizierà nelle prossime ore. Lo scrive il The Times of Israel. Il comune di Sderot ha spiegato che l’evacuazione non è obbligatoria ma raccomanda comunque ai residenti di abbandonare la zona. I cittadini di Sderot verranno trasferiti negli alberghi di Eilat e Gerusalemme, con la possibilità di recarsi anche a Tel Aviv. Secondo il sito di notizie Ynet, ci sono circa 7mila famiglie nella città.

    L’evacuazione di Sderot - EPA/MARTIN DIVISEK

  • Esercito, tre israeliani feriti in attacco dal Libano

    Tre civili israeliani sono stati feriti da un missile anti tank a Shtula, nel nord di Israele, al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l’esercito, citato dai media. L’esercito sta ora rispondendo all’attacco colpendo da dove è partito il fuoco.

  • Nyt, ’Israele prepara invasione Gaza con decine migliaia soldati’

    L’esercito israeliano si prepara a invadere la Striscia di Gaza “nei prossimi giorni” con “decine di migliaia di soldati”. Lo ha reso noto il New York Times, citando tre ufficiali delle forze armare di Tel Aviv, secondo i quali l’obiettivo dell’attacco è prendere il controllo della Striscia e “spazzare via” la leadership politica e militare di Hamas sull’enclave. Si tratterebbe della più grande operazione di terra condotta da Israele dalla guerra in Libano del 2006.

  • Blinken incontra principe saudita Bin Salman

    Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato a Riad il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman. Un incontro definito “molto produttivo” da Blinken, come riportano i media americani.

    Antony Blinken ha incontrato Mohammed bin Salman (Photo by Jacquelyn Martin / POOL / AFP)

  • Israele a popolazione Gaza, oggi corridoio tra 10-13

    ’’Abitanti di Gaza, negli ultimi giorni vi abbiamo esortato a lasciare Gaza City ed il nord della Striscia e di spostarvi a sud del Wadi Gaza per la vostra sicurezza. Oggi vi informiamo che fra le ore 10:00 e le 13:00 (ora locale, ndr) Israele non colpirà l’itinerario indicato dalla nostra cartina per raggiungere quella zona’’: lo ha reso noto su X il lingua araba il portavoce militare, Avichay Adraee. “Per la vostra sicurezza sfruttate questo breve lasso di tempo per andare a sud. Potete essere certi - conclude Adraee - che i dirigenti di Hamas hanno già provveduto alla protezione loro e delle loro famiglie’’.

  • Il capo di Hamas ha incontrato il ministro iraniano a Doha

    Il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, ha incontrato a Doha il leader di Hamas Ismail Haniyeh, secondo l’agenzia iraniana Irna. I due hanno discusso degli sviluppi della guerra tra Hamas e Israele, e convenuto di “continuare la cooperazione per raggiungere tutti gli obiettivi della resistenza e del popolo palestinesi”. E’ il primo incontro a questo livello dopo l’attacco dell’organizzazione terroristica in Israele il 7 ottobre.

    Il capo di Hamas, Ismail Haniyeh, a destra, incontra il ministro degli esteri iraniano Hossein Amir-Abdollahian EPA/IRANIAN FOREIGN MINISTRY

  • Idf, ostaggi tenuti sotto terra, priorità è salvarli

    “E’ probabile che La gli ostaggi siano tenuti sotto terra in varie località” della Striscia di Gaza. A dirlo alla Cnn è stato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane, Jonathan Conricus, che ha spiegato come la priorità dello Stato ebraico sia mettere al sicuro gli ostaggi nonostante la difficile situazione nell’area di Gaza. “E’ estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un’area urbana così densamente popolata”, ha detto Conricus. “Sappiamo che Hamas dispone di un’elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, che sicuramente aumenta la complessità dei combattimenti, ma siamo preparati per questo”.

  • Sanità Gaza, saliti a 2.329 i morti con 9.714 feriti

    Il bilancio dei morti a Gaza per gli attacchi di Israele è salito a 2.329, mentre i feriti sono 9.714. Lo ha fatto sapere il ministero della Sanità locale.

  • Esercito Israele, ’molti ostaggi tenuti sotto terra a Gaza’

    “La maggior parte degli ostaggi sono tenuti sotto terra in varie località” della Striscia di Gaza. Lo ha riferito alla Cnn il portavoce delle forze armate israeliane, Jonathan Conricus, precisando che la priorità dello Stato ebraico è salvare le persone sequestrate nonostante le difficoltà legate ai combattimenti in un’area urbana densamente popolata. “E’ estremamente difficile per qualsiasi esercito moderno combattere in un’area urbana così densamente popolata”, ha affermato Conricus, spiegando che “sappiamo che Hamas dispone di un’elaborata rete di tunnel sia per scopi difensivi che offensivi, che sicuramente aumenta la complessità dei combattimenti, ma siamo preparati per questo”. “I combattimenti saranno lenti. I progressi saranno lenti e noi saremo cauti, ma siamo molto determinati a trovare i terroristi di Hamas che attualmente si nascondono dietro i nostri civili nel sistema di tunnel di cui dispongono”, ha aggiunto.

  • Iran: Raisi, ’fermare la macchina omicida israeliana’

    “I Paesi musulmani e le nazioni libere del mondo dovrebbero intraprendere un’azione decisiva e immediata per fermare la macchina omicida israeliana contro l’indifeso popolo palestinese nella Striscia di Gaza”: lo ha detto ieri il presidente iraniano Ebrahim Raisi durante un colloquio telefonico con il sultano dell’Oman, Haitham bin Tarik. Secondo Press Tv, il leader iraniano ha anche lanciato l’allarme sui “complotti di Israele e dei suoi alleati per compiere un massacro a Gaza e costringere i palestinesi a evacuare la città”. In un colloquio telefonico separato con l’emiro del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, Raisi ha sottolineato: “I sionisti e i loro sostenitori dovrebbero sapere che nulla può fermare i palestinesi. Nessun ordine sarà stabilito nella regione, senza considerare i diritti dei palestinesi”. Ieri il presidente ha anche parlato al telefono con il primo ministro iracheno Mohammed Shia Al-Sudani. Le due parti hanno chiesto che gli organismi internazionali adottino misure per contrastare gli attacchi israeliani, rimuovere l’assedio di Gaza e creare passaggi sicuri per i civili e per gli aiuti umanitari in quella zona.

  • Esercito, ucciso uno dei responsabili strage Kibbutz Nirim

    Israele ha ucciso la scorsa notte nel sud della striscia di Gaza uno dei responsabili della strage avvenuta la settimana scorsa nel Kibbutz Nirim. Lo ha reso noto l’esercito israeliano, secondo cui si tratta di Billal al-Kedra , comandante dell’unità di elite di Hamas nota come ’Nukhba’ nella zona di Khan Yunes, nel sud della Striscia. In questo attacco, condotto da aerei da combattimento, ha precisato il portavoce, ’“sono stati uccisi altri terroristi di Hamas e della Jihad islamica’’.

    Israele, attacco a Khan Yunis: ucciso comandante di Hamas Billal al-Kedra
  • Usa inviano portaerei Eisenhower in Mediterraneo orientale

    La portaerei americana Eisenhower si sta dirigento verso il Mediterraneo orientale. L’ordine all’unità navale americana è giunto nelle scorse ore da parte del segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, che ha diffuso un comunicato. L’azione “è parte del nostro sforzo per scoraggiare azioni ostili contro Israele o qualsiasi tentativo di ampliare questa guerra in seguito all’attacco di Hamas a Israele - si legge nella nota -, lo Strike Group comprende l’incrociatore lanciamissili USS Philippine Sea (CG 58), i cacciatorpediniere lanciamissili USS Gravely (DDG 107) e USS Mason (DD 87) e Carrier Air Wing 3, con nove squadroni di aerei e personale del quartier generale imbarcato. L’Eisenhower si unirà al Gerald R. Ford Carrier Strike Group statunitense, arrivato all’inizio di questa settimana. La Ford CSG comprende la USS Normandy, la USS Thomas Hudner, la USS Ramage, la USS Carney e la USS Roosevelt. All’inizio della settimana, l’aeronautica americana ha annunciato il dispiegamento nella regione di squadroni di aerei da caccia F-15, F-16 e A-10. L’aumento della postura delle forze americane - conclude Austin - segnala l’impegno ferreo degli Stati Uniti nei confronti della sicurezza di Israele e la nostra determinazione a scoraggiare qualsiasi attore statale o non statale che cerchi di intensificare questa guerra”.

  • Ucciso altro comandante Hamas responsabile strage kibbutz

    Le forze armate israeliane hanno rivendicato l’uccisione in un raid a Gaza di Bilal al-Qadr, il comandante dell’unità di Khan Younis della Nukhba, reparto di elite di Hamas. Lo riporta il Jerusalem Post, precisando che l’operazione è stata diretta dallo Shin Bet e che al-Qadr è ritenuto responsabile per l’infiltrazione il 7 ottobre a Nirim e Nir Oz e delle successivi stragi nei due kibbutz meridionali. Ieri le forze israeliane avevano rivendicato l’uccisione di altri due alti esponenti di Hamas che hanno avuto un ruolo di primo piano nei massacri, Abu Murad e Ali Qadi.

  • Iran, se Israele continua la situazione sarà incontrollabile

    “Se i crimini di guerra e il genocidio dell’apartheid israeliano non verranno fermati immediatamente, la situazione potrebbe andare fuori controllo e ripercuotersi su conseguenze di vasta portata” dopo notizie secondo le quali Teheran avrebbe avvertito Israele in un messaggio tramite l’Onu, che avrebbe ispondere se Israele avesse effettuato un’offensiva di terra nella Striscia di Gaza controllata da Hamas. “La responsabilità (della continuazione degli attacchi israeliani) spetta alle Nazioni Unite, al Consiglio di sicurezza e agli Stati che stanno portando il Consiglio verso un vicolo cieco”, ha aggiunto la missione iraniana.

  • Cina, le azioni di Israele oltre l’ambito dell’autodifesa

    Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha avuto ieri un colloquio telefonico con l’omologo saudita Faisal bin Farhan Al Saud sulla crisi in Medio Oriente, rilevando che che le azioni di Israele “sono andate oltre l’ambito dell’autodifesa”. Mentre Tel Aviv “dovrebbe ascoltare seriamente gli appelli della comunità internazionale e del Segretario generale dell’Onu sullo stop alle punizioni collettive del popolo di Gaza”. Entrambi, ha riferito una nota della diplomazia di Pechino diffusa oggi, “hanno espresso preoccupazione per la situazione in Israele e Gaza”. Tutte le parti, ha aggiunto Wang, “non dovrebbero intraprendere alcuna azione per aggravare la situazione e dovrebbero tornare al tavolo delle trattative il prima possibile”, avendo come “priorità assoluta” ogni sforzo per garantire la sicurezza dei civili, per aprire canali di soccorso umanitario il prima e per salvaguardare i bisogni fondamentali della popolazione di Gaza. “La Cina ritiene che l’ingiustizia storica contro la Palestina duri da più di mezzo secolo e che non possa continuare: tutti i paesi amanti della pace e della giustizia dovrebbero parlare apertamente e chiedere l’attuazione della ’soluzione dei due Stati’ il prima possibile”, ha notato il capo della diplomazia cinese, assicurando che Pechino “è disposta a collaborare con l’Arabia Saudita e gli altri Paesi arabi per continuare a sostenere la giusta causa palestinese e per raggiungere una soluzione globale, giusta e duratura”. Faisal, sempre nel resoconto cinese, ha detto che l’Arabia Saudita “condanna tutti gli attacchi contro i civili e si oppone al trasferimento forzato da parte di Israele dei residenti di Gaza al di fuori della regione”, sollecitando una rete di aiuti umanitari e assicurando che l’Arabia Saudita è disposta a collaborare con la Cina “affinché tutte le parti rispettino il diritto internazionale umanitario a tutela dei civili dai danni e nel rispetto delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza sulla questione palestinese”.

  • Inviato Cina in Medio Oriente per premere su colloqui pace

    L’inviato speciale cinese Zhai Jun sarà in Medio Oriente la prossima settimana per premere su un cessate il fuoco nel conflitto tra Israele e Hamas e per promuovere i colloqui di pace. Zhai, ha riferito il network statale Cctv, “visiterà il Medio Oriente allo scopo di coordinarsi con le varie parti per un cessate il fuoco, per proteggere i civili, per alleviare la situazione e per promuovere colloqui di pace”. La missione di Zhai era stata anticipata venerdì dal ministro degli Esteri cinese Wang Yi, durante la conferenza stampa con l’omologo Ue Josep Borrell, al termine del Dialogo strategico Cina-Ue. La partenza di Zhai è maturata mentre Israele è sul punto di lanciare un’offensiva di terra contro i militanti di Hamas a Gaza, dopo che a più di un milione di persone nella parte settentrionale dell’enclave è stato ordinato di evacuare, in un esodo che rischia di sfociare in un potenziale disastro umanitario. Zhai, in un’intervista alla Cctv, ha affermato che “la prospettiva di un ulteriore ampliamento e di una ricaduta verso l’esterno del conflitto è profondamente preoccupante. Ieri, in una telefonata con l’omologo americano Antony Blinken, Wang ha invitato gli Stati Uniti a ”svolgere un ruolo costruttivo e responsabile” nel conflitto, e ha sollecitato “la convocazione di un incontro internazionale di pace il più presto possibile per promuovere il raggiungimento di un ampio consenso” intorno alla creazione dei due Stati, unica soluzione per gettare le basi di una pace stabile e duratura. Le dichiarazioni ufficiali cinesi continuano a non menzionare in modo specifico Hamas nella condanna delle violenze, definendo quello in corso un conflitto tra palestinesi e israeliani.

  • Usa inviano aerei da attacchi al suolo in Medio Oriente

    Il Comando Centrale degli Stati Uniti ha affermato in un post sui social media che aerei A-10, velivoli di supporto per l’ attacco al suolo, si uniranno presto agli F-15 già dispiegati nell’area. Lo riporta la Cnn. “Dotandoci di mezzi avanzati e integrandoci con le forze congiunte e di coalizione, stiamo rafforzando le nostre partnership e la sicurezza nella regione”, ha dichiarato in una nota il tenente generale Alexus Grynkewich, comandante della Nona Air Force. Il movimento degli aerei da guerra “rafforza la posizione degli Stati Uniti e migliora le operazioni aeree in tutto il Medio Oriente”, ha detto.

  • Israele, grandi operazioni solo dopo evacuazione civili

    Israele avvierà “operazioni militari significative” solo una volta che i civili avranno lasciato Gaza: lo ha detto alla CNN il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (IDF). “La cosa importante su cui concentrarsi è che inizieremo operazioni militari significative solo quando vedremo che i civili avranno lasciato l’area”, ha detto il tenente colonnello Jonathan Conricus. “È davvero importante che la gente a Gaza sappia che siamo stati molto, molto generosi con il tempo. Abbiamo dato ampio preavviso, più di 25 ore”.

  • Oms,evacuare malati a sud Gaza equivale a condanna a morte

    L’evacuazione forzata di migliaia di malati dal nord di Gaza verso il sud del territorio potrebbe essere “l’equivalente di una condanna a morte”, ha avvertito ieri sera l’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS). “L’OMS condanna fermamente i ripetuti ordini israeliani di evacuare 22 ospedali che curano più di 2.000 pazienti nel nord di Gaza”, ha affermato in una nota. Lo spostamento di 2.000 pazienti nel sud di Gaza, “dove le strutture sanitarie sono già al massimo delle loro capacità e non sono in grado di assorbire un aumento considerevole del numero di pazienti, potrebbe equivalere a una condanna a morte” - afferma.

  • Biden, da Hamas peggior massacro di ebrei da Olocausto

    “Stiamo assistendo al peggior massacro di ebrei dall’Olocausto. Stiamo assistendo a una crisi umanitaria a Gaza”: lo ha detto Joe Biden intervenendo a Washington ad una cena per la campagna a favore dei diritti umani. La maggior parte delle persone che vivono a Gaza, ha aggiunto, sono “famiglie palestinesi innocenti, che non vogliono avere niente a che fare con Hamas”.

  • Usa, seconda portaerei contro azioni ostili verso Israele

    Gli Usa mandano una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come “deterrenza contro azioni ostili a Israele”: lo annuncia il Pentagono.

  • Egitto lega uscita americani a ingresso aiuti umanitari

    Si arena l’accordo tra Washington e il Cairo per consentire ad oltre 500 americani di uscire da Gaza attraversando il valico di Rafah. L’Egitto ha spiegato che darà disco verde solo se gli aiuti umanitari potranno passare nella direzione opposta, secondo quanto riporta il Wall Street Journal. L’accordo prevedeva le 17 di sabato come termine ultimo per il passaggio ma il valico è rimasto chiuso.

  • Raid israeliano su aeroporto Aleppo, cinque feriti

    Cinque persone sono rimaste ferite negli attacchi israeliani all’aeroporto di Aleppo. Lo ha affermato Rami Abdel Rahman, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, senza specificare se i cinque feriti siano civili. Anche il ministero della Difesa siriano ha confermato gli attacchi dopo la mezzanotte di domenica. “Verso le 23:35... il nemico israeliano ha effettuato un attacco aereo dalla direzione del Mar Mediterraneo... contro l’aeroporto internazionale di Aleppo, causando danni materiali all’aeroporto e mettendolo fuori servizio”, ha detto il ministero in una nota.

  • Usa, 29 le vittime americane di Hamas, 16 i dispersi

    Sale da 27 a 29 il numero dei cittadini americani uccisi negli attacchi di Hamas in Israele: lo ha riferito un portavoce del dipartimento di stato Usa, aggiungendo che risultano anche 15 cittadini statunitensi e un residente permanente legale dispersi. “Stiamo lavorando 24 ore su 24 per determinare dove si trovano”, ha assicurato, ricordando la collaborazione con il governo israeliano “su ogni aspetto della crisi degli ostaggi, inclusa la condivisione di informazioni di intelligence”.

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