ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Guerra Israele-Hamas, ultime notizie. Gaza, Biden: «Trovata intesa Israele-Egitto, Rafah apre in 24-48 ore». Liberati due ostaggi americani, sono in base militare in Israele

18 cristiani palestinesi uccisi in raid israeliano a chiesa greco-ortodossa di Gaza. Proseguiti per tutta la notte gli attacchi su Gaza da parte dell’esercito israeliano che riferisce di avere colpito “più di 100 obiettivi di Hamas” e fa sapere di “prepararsi per la prossima fase della guerra”. Sono ripresi intanto, dopo alcune ore di relativa calma, i lanci di razzi da Gaza verso il sud di Israele. Resta chiuso intanto il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto e non si registrano movimenti nel luogo

Netanyahu: incontra Primo Ministro Uk: Questa è la nostra ora più buia
  • Biden ha parlato con Netanyahu: sostegno Usa a Israele, garantire protezione civili Gaza

    Il presidente americano Joe Biden ha parlato questa mattina con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. A renderlo noto è la Casa Bianca. Il Presidente ha riaffermato il sostegno degli Stati Uniti al diritto di Israele a difendersi e all’obbligo di proteggere i propri cittadini, sottolineando l’importanza di operare in conformità con il diritto di guerra per garantire la tutela dei civili a Gaza coinvolti nel conflitto scatenato da Hamas. Il Presidente e il Primo Ministro hanno discusso del seguito della visita del Presidente in Israele all’inizio di questa settimana, ivi compresi i piani per iniziare a trasportare a Gaza dall’Egitto gli aiuti umanitari. I leader hanno discusso degli sforzi in corso per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas – compresi i cittadini statunitensi – e per garantire un passaggio sicuro per i cittadini statunitensi e altri civili a Gaza.

  • I due ostaggi Usa sono ora in una base militare in Israele

    “I due ostaggi americani sono al momento in una base militare israeliana nel centro del Paese”. Lo ha detto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu.

  • Israele: «Ucciso capo unità sviluppo armi di Hamas»

    L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso un agente di alto livello dell’unità di sviluppo delle armi strategiche di Hamas. Si tratta di Mahmud Sabih, ingegnere senior e capo unità nel dipartimento progetti e sviluppo di Hamas, ha riferito il portavoce militare. Il dipartimento operava per incrementare le capacità belliche di Hamas, scambiando informazioni con organizzazioni terroristiche in Medio Oriente, ha precisato. In particolare, Mahumd Sabih lavorava ad acquisire informazioni per la produzione di armi e droni.

  • Fonti media: due americane liberate arrivate in Egitto

    Le due cittadine americane, madre e figlia, tenute ostaggio da Hamas a Gaza, sono arrivate in Egitto dopo essere state consegnate dal gruppo palestinese alla Croce Rossa internazionale. Da lì verranno trasferite in Israele. Lo riporta l’emittente Channel 12. Le due donne hanno doppia cittadinanza, israeliana e statunitense.

  • Mezzaluna Rossa: «Israele chiede evacuazione di ospedale a Gaza»

    La Mezzaluna Rossa palestinese denuncia che l’esercito israeliano ha chiesto l’evacuazione dell’ospedale Al-Quds nella Striscia di Gaza. In un “appello urgente” pubblicato su X l’organizzazione umanitaria afferma che le operazioni dell’ospedale, che ospita 400 pazienti e 12mila sfollati, fronteggiano una seria minaccia dopo l’ordine degli israeliani. “Chiediamo alla comunità internazionale di agire urgentemente, per evitare un’altra catastrofe come quella dell’ospedale Al-Ahli”.

  • I sostenitori di Hamas manifestano in Libano

    I sostenitori di Hamas manifestano in Libano al confine con Israele
  • Hamas, le due americane liberate sono di Chicago

    Sono Yehudit Raanan, di 59 anni, e la figlia Natalie Raanan, 18 anni, le cittadine americane rilasciate da Hamas. Secondo il New York Times, le due donne erano arrivate in Israele da Chicago per celebrare la festa ebraica di Sukkot con la famiglia. Nomi e foto sono comparsi sulla tv di Hamas al-Aqsa.

  • Usa e Ue a Israele, rinviate operazione di terra a Gaza per trattativa ostaggi

     Gli Stati Uniti e i governi europei stanno facendo pressioni su Israele per farle rinviare l’operazione di terra a Gaza, in modo da dare più tempo alle trattative segrete, con la mediazione del Qatar, per la liberazione degli ostaggi. Lo scrive l’agenzia Bloomberg.

  • La Croce Rossa conferma: «Abbiamo le due americane»

    La Croce Rossa ha confermato di aver le due americane consegnate da Hamas che le teneva in ostaggio nella Striscia di Gaza. Lo riferisce Haaretz.

  • Israele, nulla in cambio ad Hamas per rilascio americane

    Funzionari israeliani hanno chiarito ai media ebraici che la decisione di Hamas di rilasciare le due cittadine americane tenute ostaggio, madre e figlia, è stata presa unilateralmente e che il governo di Tel Aviv non ha offerto nulla in cambio. Le due donne saranno rilasciate “per motivi umanitari”, ha fatto sapere Hamas. Secondo i media, verranno consegnate alla Croce rossa internazionale che le porterà in Egitto e, da lì, in Israele.

  • Biden, intesa con Israele-Egitto, Rafah apre in 24-48 ore

    Il presidente Joe Biden ha raggiunto un accordo con Israele ed Egitto per l’apertura del valico di Rafah nelle prossime 24-48 ore, quando arriveranno i primi 12 camion di aiuti a Gaza. Lo ha detto il presidente americano.

    Gaza, i preparativi al valico di Rafah per l'arrivo degli aiuti umanitari
  • Hamas ha liberato due ostaggi americani

    Hamas ha fatto sapere di aver liberato due ostaggi, madre e figlia, anche con cittadinanza americana. Questo - ha detto Hamas - per “dimostrare al popolo americano quanto siano errate le affermazioni di Biden e della sua amministrazione fascista”. Hamas ha poi ringraziato la mediazione del Qatar. Lo riferisce la tv israeliana.

  • Gaza, fuori uso 7 ospedali e 21 centri sanitari

    Sette ospedali e 21 centri sanitari di assistenza primaria a Gaza sono stati messi “fuori servizio” e 64 membri del personale medico sono stati uccisi, mentre Israele continua i suoi attacchi aerei. Lo riferisce un articolo online sulla Cnn, che riporta quanto riferito da un portavoce del Ministero della Sanità palestinese. La carenza di cibo, carburante ed elettricità a Gaza “ucciderà molte, molte persone”, ha avvertito sul sito dell’emittente americana un alto funzionario umanitario.

    Esercito Israele ammette: "Abbiamo colpito un muro vicino alla chiesa a Gaza"
  • Il capo dell’Onu al valico di Rafah, ’ho il cuore a pezzi’

    È impossibile essere al valico di Rafah e non avere il cuore a pezzi. Dietro queste mura ci sono due milioni di persone a Gaza senza acqua, cibo, medicine, carburante. Da questa parte, questi camion hanno ciò di cui hanno bisogno. Dobbiamo farli spostare, il prima possibile, quanti sono necessari”. E’ l’appello del segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres su X al valico di Rafah in Egitto.

  • Medioriente: inviato cinese in regione preme per cessate il fuoco

    Zhai Jun, inviato cinese per il Medioriente, è giunto nella regione con l’obiettivo di spingere per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas, rafforzando nel contempo l’influenza di Pechino nell’area. La prima tappa di Zhai è stata in Qatar dove ha incontrato Mikhail Bogdanov, rappresentante speciale russo per il Medioriente e l’Africa, e il ministro degli Affari esteri del Qatar, Mohammed Abdulaziz al-Khulaifi. Russia e Cina hanno preso posizione in contrasto con l’approccio americano sulla crisi, confermando la loro “costante attenzione allo stretto coordinamento degli sforzi per la soluzione politica di questa e di altre crisi nella regione del Medioriente e del Nord Africa”, secondo il ministero russo degli Esteri.

  • Russia raccomanda di non recarsi in Israele, Libano, Giordania

    La Russia “raccomanda vivamente” ai suoi cittadini di non recarsi in Israele, Libano, Giordania e nei Territori palestinesi a causa dei pericoli collegati al conflitto. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri citata dalla Tass. Ai russi che si trovino a viaggiare in questi Paesi Mosca raccomanda di “osservare la massima prudenza e di aumentare le misure per la sicurezza personale”.

  • Esercito, dal Libano 30 razzi verso il nord di Israele

    Circa 30 razzi sono stati lanciati dal Libano verso Monte Dov, nel nord di Israele, a ridosso del confine. Lo ha riferito il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari, citato dai media israeliani. L’Idf ha risposto con il fuoco di artiglieria verso il Libano, “uccidendo un’unità di terroristi che stava sparando colpi di mortaio verso il territorio israeliano”

  • Caritas, ’almeno 17 morti nel raid alla chiesa a Gaza’

    Sale ad almeno 17 morti il bilancio delle vittime dell’attacco aereo contro la chiesa ortodossa di San Porfirio a Gaza. Lo riferisce Caritas Internationalis. “Almeno 17 persone hanno perso la vita e altre sono ancora sotto le macerie”, precisa la stessa fonte, sottolineando che “dal 7 ottobre, Israele ha imposto un assedio totale agli oltre 2 milioni di cittadini di Gaza. Acqua, cibo ed elettricità sono stati tagliati, le medicine scarseggiano e i bombardamenti arbitrari si sono intensificati”.

  • Egitto accusa «media occidentali, su Rafah non abbiamo colpe»

    Il ministero degli Esteri del Cairo accusa “media occidentali” di “bersagliare” l’Egitto sulla crisi umanitaria a Gaza dopo le operazioni israeliane scattate in seguito al terribile attacco del 7 ottobre in Israele di Hamas, che controlla la Striscia. Sul social X, il portavoce del ministero, Ahmed Abu Zeid, parla di “promozione dello scenario degli sfollati, di ritenere l’Egitto responsabile per la chiusura del valico (di Rafah) nonostante gli attacchi mirati israeliani e il rifiuto a far entrare aiuti e di aver insinuato di recente una responsabilità egiziana per aver ostacolato l’uscita di cittadini di Paesi terzi”. Secondo il ministero degli Esteri del Cairo, “il valico di Rafah è aperto e l’Egitto non è responsabile per gli ostacoli all’uscita di cittadini di Paesi terzi”. Un altro messaggio conclude con un riferimento al “summit del Cairo per la pace” previsto domani in Egitto: “Domani c’è l’occasione per cambiare rotta e svegliare le coscienze”.

  • Scholz, «chi attacca gli ebrei attacca tutti noi»

    Cosa dico ai cittadini ebrei in Germania? “Siamo dalla vostra parte. Lo Stato farà di tutto per proteggere la vita ebraica in Germania. E noi, come cittadini di questo Paese, non ci lasceremo dividere. Chi attacca gli ebrei, chi li insulta o li ferisce, attacca tutti noi.” Lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in un’intervista con Spiegel. Commentando le manifestazioni nelle strade tedesche in cui sono stati celebrati gli attacchi di Hamas, Scholz ha detto che “questo da noi non ha posto. Le azioni di Hamas sono state disumane e barbare, nessuno dovrebbe acclamarle. Soprattutto non nel Paese la cui storia è inestricabilmente legata alla Shoah”. Il cancelliere ha continuato ribadendo l’importanza del giuramento sull’espressione tedesca “mai più” (“nie wieder”) rispetto alla storia dei crimini nazisti e dell’antisemitismo, spiegando che “per questo motivo dobbiamo opporci fermamente a tutti coloro che gridano slogan antisemiti, che bruciano le bandiere dello Stato di Israele, che celebrano palesemente la morte di persone a causa degli attacchi terroristici di Hamas. Sono tutti crimini che devono essere perseguiti.” Alla domanda di Spiegel se la politica tedesca abbia ignorato troppo a lungo come fra molti di quelli che attaccano Israele e gli ebrei ci siano persone immigrate di origine araba, Scholz ha risposto che “non mi sembra che qualcuno lo abbia ignorato. Da tempo abbiamo una visione chiara sulla cosa”.

  • Fonti Ue, dopo crisi Gaza servirà offerta politica a palestinesi

    “Dopo la risoluzione di questa crisi a Gaza ci dovrà essere un’offerta politica al popolo palestinese da parte di Israele”. Lo ha detto un alto funzionario europeo alla vigilia del Consiglio Affari Esteri precisando che la possibilità che “accadesse qualcosa, forse una terza intifada o un cambio radicale ai vertici dell’Olp” era “attesa” dopo la decisione di Netanyahu di chiudere a qualunque negoziato. “Non ci aspettavamo questo attacco, ovviamente”, ha notato

  • Mosca, «contatti con Hamas per ottenere rilascio ostaggi»

    La Russia ha contatti con Hamas per cercare di ottenere il rilascio degli ostaggi rapiti in Israele. Lo ha detto l’ambasciatore russo a Tel Aviv, Anatoly Viktorov. “Naturalmente - ha detto il diplomatico in un’intervista a Izvestia, ripresa dall’agenzia Tass - abbiamo contatti con rappresentanti di Hamas, mirati prima di tutto a ottenere il rilascio degli ostaggi”.

  • Tajani, lasciare fuori i civili dalle azioni militari

    “Il nostro appello a tutti è sempre di rispettare i diritti umani, di rispettare il diritto internazionale e tenere al di fuori di qualsiasi iniziativa militare la popolazione civile, da una parte e dall’altra”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il colloquio col presidente tunisino Kais Saied.

  • Almeno 11 morti in chiesa Gaza, anche operatrice Caritas

    “La notte scorsa è stata colpita la sala adiacente alla chiesa di San Porfirio a Gaza, che offriva rifugio a 411 persone. Tra queste c’erano 5 membri dello staff di Caritas Gerusalemme, insieme alle loro famiglie. Viola, una tecnica di laboratorio di Caritas Gerusalemme di 26 anni, è stata uccisa insieme al suo bambino e al marito. Tra le vittime ci sono anche la sorella di Viola e i suoi due figli. Al momento in cui scriviamo il bilancio ammonta a 11 morti, con decine di altri feriti. Purtroppo, si prevede che nel corso delle ore i numeri aumenteranno”. Lo riferisce Caritas Gerusalemme.

  • Bombardamenti israeliani sulle Fattorie di Shebaa

    L’artiglieria israeliana bombarda con l’artiglieria le Fattorie di Shebaa, un territorio conteso tra Israele, Siria e Libano nel settore orientale della Linea Blu di demarcazione tra Libano e Israele. Lo riferiscono media libanesi e fonti locali sul posto

  • Tensioni al dipartimento Stato, documento dissensi su Israele

    Alta tensione all’interno del Dipartimento di Stato sulla risposta della Casa Bianca alla guerra fra Israele e Hamas. Dopo le dimissioni a sorpresa di Josh Paul, un funzionario veterano del Dipartimento, la protesta si è ampliata e, secondo indiscrezioni, diversi diplomatici stanno lavorando a un ’dissent cable’, un documento di critica della politica americana che va ai vertici del Dipartimento attraverso canali protetti interni. Non è chiaro, riporta l’Huffington Post, se lo scontento sia stato percepito dal segretario di stato. “Sembra che non lo veda o non sia interessato. Ed è praticamente certo che non è consapevole di quanto sono negative le dinamiche lavorative”, riferisce un funzionario, raccontando di una collega in lacrime dopo “le dichiarazioni politiche americane che enfatizzano il sostegno di Israele al di sopra della vita dei palestinesi”. (

  • Azienda del Kerala sospende fornitura uniformi a Israele

    - Maryan Apparel, un’azienda del Kerala che produce uniformi ha annunciato che interromperà le forniture alla polizia israeliana “per motivi morali”. Dal 2015 la Maryan Apparel ha fornito alla Polizia di Israele 100 mila uniformi l’anno. Il direttore generale Thomas Olickal ha detto che la sua azienda “non vuole avere nessun ruolo, diretto o indiretto, nella crisi in corso tra Israele e Hamas”, e ha sottolinato che in questo momento non accetterebbe ordini, se arrivassero, neppure dalla Palestina. La Maryan Apparel veste militari, poliziotti, agenti di sicurezza in tutto il mondo, e produce uniformi scolastiche, divise per dipendenti dei supermercati, camici per strutture mediche. Oltre a Israele, l’azienda, che impiega al 90% donne, lavora per l’esercito delle Filippine, per l’aviazione e la polizia del Qatar, e per agenzie di sicurezza inglesi e statunitensi. Olickal ha fatto sapere che la compagnia, “non si schiera politicamente con nessuno”, ed è pronta a ricevere nuovamente ordini da Israele quando la guerra sarà finita

  • Tajani a Saied, evitare l’allargamento del conflitto

    “Ho riferito al presidente Saied e al ministro degli Esteri tunisino che l’Italia continua a lavorare affinché non ci sia un allargamento del conflitto”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo il colloquio col presidente tunisino Kais Saied. “Ho riferito la posizione dell’Italia, chiediamo la liberazione degli ostaggi e ci auguriamo e lavoriamo perché possa essere aperto il valico di Rafah e possano arrivare i rifornimenti alimentari e medicine per il popolo palestinese a Gaza e anche che possano uscire dalla Striscia i nostri concittadini che in alcuni casi hanno doppia cittadinanza italiana e palestinese”.

  • Sede del Likud a Tel Aviv imbrattata di sangue con foto ostaggi

    Il quartier generale a Tel Aviv del Likud, il partito del premier israeliano Benyamin Netanyahu, è stato imbrattato stamani da sangue finto in quella che appare come un’accusa al primo ministro di non fare abbastanza per salvare gli ostaggi in mano a Hamas dal 7 ottobre. Lo riferisce Times of Israel, aggiungendo che la polizia ha aperto un’indagine. All’ingresso dell’edificio è apparso anche un collage di foto dei rapiti e immagini di impronte di mani insanguinate sul volto di Netanyahu.

  • Israele non parteciperà al summit regionale sulla guerra di domani al Cairo

    Israele non parteciperà al vertice regionale di domani al Cairo sulla guerra fra Israele e Hamas, conferma Haaretz.

  • Abu Mazen sarà al Cairo per la Conferenza di pace

    Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha lasciato Ramallah in Cisgiordania per recarsi al Cairo dove parteciperà alla Conferenza di pace organizzata dall’Egitto. Lo ha riferito l’agenzia palestinese Maan.

  • Bbc: «Israele rifiuta il cessate il fuoco in cambio di alcuni ostaggi»

    Secondo la Bbc, Hamas avrebbe proposto lo scambio di alcuni ostaggi in cambio di un immediato cessate il fuoco ma Israele si rifiuta di dare seguito a questa proposta.

  • Israele, colpiti 3 terroristi Hezbollah a confine Libano

    Tre terroristi Hezbollah sono stati identificati poco fa nell’area al confine con il Libano dall’esercito israeliano che li ha colpiti con un raid aereo. Lo riferisce il portavoce militare. Inoltre, aggiunge, i cecchini dell’Idf hanno aperto il fuoco contro uomini armati che stavano operando sempre nella zona di confine nel nord di Israele.

  • Sirene d’allarme nel centro di Israele e zona Gerusalemme

    Le sirene di allarme anti aereo sono risuonate nella zona centrale di Israele e nell’area di Gerusalemme. Lo riferiscono i media locali.

  • Israele: Gallant, 3 le fasi per abbattere Hamas

    Sono tre le fasi con le quali Israele intende eliminare Hamas nella Striscia. Lo ha detto alla Knesset il ministro della difesa Yoav Gallant secondo cui la prima fase è “un impegno prolungato di fuoco su Gaza con una manovra di terra per l’eliminazione dei membri di Hamas e delle strutture” della fazione. La seconda è “una fase intermedia per eliminare i nidi di resistenza”. La terza invece - secondo Gallant - è “la creazione nella Striscia di una nuova realtà di sicurezza sia per i cittadini di Israele sia per gli stessi abitanti di Gaza”.

  • Ambasciatore Israele a Mosca, ’operazione di terra decisa’

    “La decisione di lanciare l’operazione di terra nella Striscia di Gaza è stata presa”. A dirlo è l’ambasciatore israeliano in Russia, Alexander Ben Zvi, all’agenzia Tass. “Direi che la decisione è stata presa - ha detto -. Perché la decisione è legata all’adempimento dei nostri compiti, di cui abbiamo già parlato. Distruggeremo le organizzazioni terroristiche di Hamas e libereremo gli ostaggi. Questo non può essere fatto senza un’operazione di terra. Pertanto possiamo dire che la decisione è stata presa”.

  • Biden chiederà al Congresso 14 miliardi per Israele

    L’amministrazione Biden è pronta a richiedere al Congresso un finanziamento di 105 miliardi di dollari per fornire aiuti e risorse all’Ucraina e a Israele, di cui 14 miliardi a Tel Aviv, in linea con la richiesta israeliana, e 60 miliardi all’Ucraina, per continuare gli aiuti statunitensi al Paese. Lo scrive la Cnn. Altri dieci miliardi di dollari sono previsti per aiuti umanitari, compresa Kiev; 14 miliardi di dollari per finanziamenti alle frontiere per affrontare il traffico di droga e il fentanyl; 7 miliardi di dollari per l’Indo-Pacifico e Taiwan.

  • Onu, “primi aiuti entreranno a Gaza domani” dal valico di Rafah

    I primi aiuti a palestinesi della Striscia di Gaza dovrebbero arrivare “domani o giù di lì” dal valico di Rafah, ha anticipato, ha anticipato l’Onu. “Stiamo in una fase approfondita e avanzata del negoziato con le parti coinvolte per assicurare che l’operazione per la distribuzione di aiuti a Gaza inizi il prima possibile, una prima consegna è prevista domani o giu di lì”, ha affermato Jens Laerke, portavoce del responsabile degli aiuti umanitari dell’Onu, Martin Griffiths a Ginevra. L’Onu auspica quindi che “la distribuzione possa iniziare al più presto, in modo sicuro, e sostenuto nel tempo”. “Dobbiamo predisporre un meccanismo per cui gli aiuti possano essere consegnati regolarmente nel sud della Striscia di Gaza”.

  • Israele, colpiti 3 terroristi Hezbollah a confine Libano

    Tre terroristi Hezbollah sono stati identificati poco fa nell’area al confine con il Libano dall’esercito israeliano che li ha colpiti con un raid aereo. Lo riferisce il portavoce militare. Inoltre, aggiunge, i cecchini dell’Idf hanno aperto il fuoco contro uomini armati che stavano operando sempre nella zona di confine nel nord di Israele.

  • Esercito israeliano: “Maggioranza degli ostaggi a Gaza è ancora in vita”

    La maggior parte degli ostaggi israeliani catturati da Hamas sarebbe ancora viva. A renderlo noto un aggiornamento da parte delle Forze di Difesa Israeliane (Idf). Non c’è ancora chiarezza sul numero complessivo degli ostaggi a Gaza: tra 100 e 200 per l’Idf, oltre i 250 per Hamas. Un portavoce dell’ala militare del gruppo, le Brigate Al-Qassam, ha affermato in una dichiarazione video lunedì che sarebbero 200 solo gli ostaggi in mano alle Brigate, a cui vanno sommati quelli sotto il controllo di altre “formazioni militanti” a Gaza.

  • Ministero Sanità Gaza: oltre 4mila i morti nella Striscia, più di 1.600 sono bambini

    Si è aggravato a 4.137 il numero dei morti palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio del conflitto. Lo riferisce il ministero della Sanità di Gaza, precisando che fra questi ci sono 1.661 bambini. Lo riporta Al Jazeera, citando un briefing del portavoce del ministero della Sanità della Striscia, Ashraf al-Qudra. Sempre secondo questi dati, sono 13.260 le persone rimaste ferite nella Striscia di Gaza.

  • Altri due dipendenti dell’Unrwa uccisi a Gaza

    L’Unrwa ha comunicato che altri due dipendenti dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi sono stati uccisi a Gaza, portando a 16 il numero totale delle vittime che lavorano per l’organizzazione dall’inizio della guerra. “L’Unrwa continua a sostenere il rispetto del diritto internazionale umanitario: il personale delle Nazioni Unite e i civili devono essere protetti in ogni momento”, ha scritto l’agenzia su X.

  • Oltre 100 veicoli con aiuti in attesa a valico Rafah

    Foto satellitari analizzate dall’Associated Press mostrano un massiccio convoglio di semirimorchi in fila al valico di frontiera di Rafah, sul versante egiziano, probabilmente in attesa dell’autorizzazione ad attraversare la Striscia di Gaza assediata, mentre infuria la guerra tra Israele e Hamas. Le immagini, riprese giovedì da Planet Labs PBC, mostrano 55 camion in attesa in due file, a solo mezzo chilometro dal confine. Nelle immagini sono visibili anche oltre 50 veicoli più piccoli, molti dei quali sembrano appartenere a organizzazioni umanitarie, in attesa al valico.

    La Striscia di Gaza, dove vivono oltre 2 milioni di palestinesi, è stata isolata da cibo, acqua, carburante ed elettricità da Israele dopo l’attacco a sorpresa di Hamas del 7 ottobre. Ci sono stati giorni di negoziati ad alto livello per far arrivare gli aiuti nell’enclave assediata.

    Il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è arrivato nel Sinai settentrionale mentre l’organismo mondiale lavora per far passare gli aiuti, ha riferito Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio per il coordinamento degli affari umanitari delle Nazioni Unite.

    L’accordo per far entrare gli aiuti a Gaza attraverso Rafah, l’unico valico del territorio non controllato da Israele, rimane fragile. Israele ha detto che i rifornimenti possono andare solo ai civili e che “ostacolerà” qualsiasi deviazione da parte di Hamas. Più di 200 camion e circa 3.000 tonnellate di aiuti sono stati posizionati a Rafah o nelle sue vicinanze. Oggi sono iniziati i lavori per riparare la strada all’incrocio che era stata danneggiata dagli attacchi aerei.

  • Onu, 3 litri di acqua a persona al giorno a Gaza, ne servono 100

    Il consumo medio di acqua per tutte le necessità (potabile, cucina e igiene) è attualmente stimato a tre litri al giorno per persona a Gaza, costringendo le persone a consumare sempre più acqua proveniente da fonti non sicure e a rischiare la morte, esponendo la popolazione alle epidemie di malattie infettive. Lo sottolinea l’Ocha, l’ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari nel suo sito. Il fabbisogno medio giornaliero per il fabbisogno di una persona - ricorda la Bbc citando i dati dell’Oms - è di 100 litri al giorno e la Striscia, già prima della guerra con Israele, soffriva di carenza idrica con una media di 84 litri a persona.

  • Cresce tensione col Libano, dopo lancio razzi Israele risponde al fuoco

    Continua a salire la tensione al confine con il Libano con i razzi che arrivano d’oltre confine in Israele. L’esercito ha appena segnalato spari indirizzati a soldati nell’area della comunità agricola di Margaliot al confine. I militari hanno risposto al fuoco nemico ed ora stanno setacciando l’area alla ricerca di sospetti. La notte scorsa un drone dell’esercito ha colpito “postazioni terroristiche” nel sud del Libano in risposta a lanci da oltre frontiera. Secondo il portavoce militare sono stati centrati vari obiettivi degli Hezbollah.

  • Guterres (Onu) al valico di Rafah per l’arrivo di aiuti a Gaza

    Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres è arrivato al valico di Rafah in Egitto per preparare l’ingresso degli aiuti a Gaza.

  • Bbc ammette errore su ipotesi attribuzione strage Gaza a Israele

    Correzione di rotta parziale della Bbc - sullo sfondo delle critiche ricevute dai vertici politici d’Israele, da dirigenti della comunità ebraica britannica e da esponenti della stessa maggioranza Tory nel Regno Unito - in relazione alla sua copertura del conflitto israelo-palestinese riesploso dopo le devastanti incursioni di Hamas del 7 ottobre. La radiotelevisione pubblica d’Oltremanica ha riconosciuto nelle scorse ore come “un errore” l’attribuzione a un attacco israeliano data inizialmente per probabile dal suo corrispondente Jon Donnison dell’esplosione che ha fatto strage nell’ospedale Al Ahli, nella Striscia di Gaza. Strage di cui Hamas insiste ad accusare Israele e che lo Stato ebraico - sulla base di elementi illustrati alla stampa il giorno dopo da un suo portavoce militare - addebita viceversa a un razzo fuori controllo lanciato nelle vicinanze dalla Jihad Islamica.

    “Noi riconosciamo - si legge in una nota diffusa dalla Bbc in risposta alle polemiche - che è stato un errore fare supposizioni, anche se (Donnison) non ha mai detto durante la sua corrispondenza che si fosse trattato di uno strike israeliano” come cosa provata. L’emittente rivendica del resto di avere - nel corso delle ore successive - sentito “tutte le parti”; e di aver dato conto delle diverse versioni, “attribuendole”, non senza precisare di non poterle confermare in modo indipendente.

  • A Tel Aviv tavola per Shabbat con 200 coperti vuoti per ostaggi

    Una lunga tavola è stata allestita nella piazza del Museo di Tel Aviv per la cena di Shabbat con 200 coperti che rimarranno vuoti per rappresentare i 203 ostaggi israeliani nelle mani di Hamas. La piazza, riferisce il Forum che raggruppa le famiglie, è stata rinominata come “Piazza degli ostaggi e dei dispersi”. “Centinaia di famiglie aspettano i loro cari. La nostra tavola per la cena dello Shabbat non sarà completa finché non torneranno a casa. Il tempo sta finendo. Dobbiamo riportarli a casa adesso”, scrive il Forum in un post su X.

  • Meloni domani al Cairo, parteciperà a vertice internazionale pace

    La premier Giorgia Meloni domani sarà in Egitto. Arriverà al Cairo per prendere parte alla Conferenza internazionale per la pace organizzata dal Presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi sulla crisi in Medio Oriente. La presidente del Consiglio parteciperà al vertice sin dal mattino, per intervenire già alla prima sessione di lavoro.

  • Israele dopo missili dallo Yemen, “pronti ad affrontare minacce”

    I militari israeliani affermano di essere pronti alla difesa in caso di attacchi da parte degli Houthi dello Yemen (miliziani sostenuti dall’Iran), dopo che un cacciatorpediniere Usa nel Mar Rosso settentrionale ha intercettato e abbattuto tre missili da crociera e diversi droni lanciati dallo Yemen, apparentemente in direzione di Israele. “Questo dimostra le capacità di difesa degli Usa e la loro abilità nel costruire un quadro della regione”, ha detto il portavoce delle forze israeliane (Idf), Daniel Hagari, sottolineando il contatto stretto che esiste tra le Idf e il Centcom. “Israele ha tra le difese aeree migliori al mondo - ha aggiunto nelle dichiarazioni riportate dal Times of Israel - ed è pronto ad affrontare minacce come queste”.

  • 18 cristiani palestinesi uccisi in raid israeliano a chiesa greco-ortodossa di Gaza

    Secondo l0ufficio stampa del Governo di Gaza 18 18 cristiani palestinesi sono stati uccisi nel corso di un raid aereo israeliano che ha colpito la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, la più antica chiesa ancora in uso nell Striscia di Gaza.

  • Oms, “aprire il valico di Rafah”

    L’Organizzazione mondiale della sanità auspica che “il valico di Rafah venga aperto oggi. Ulteriori ritardi si tradurranno in più sofferenze e più morti”. Lo ha sottolineato il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ribadendo l’appello su X. “Tutti noi dell’Oms siamo rimasti scioccati, sconvolti e rattristati dal conflitto in Israele e Gaza. Continuiamo a chiedere di poter far arrivare le fornire forniture salvavita”.

  • Tajani, lavoriamo per uscita 15 italiani da Gaza via Rafah

    “Vediamo quali saranno i tempi” per l’apertura del valico di Rafah. “Serve un accordo tra Israeliani ed egiziani per far arrivare gli aiuti umanitari, ci sono problemi organizzativi e io mi auguro che tutti insieme si possa lavorare per far uscire anche i nostri 12-15 italiani che sono nella Striscia di Gaza, potrebbero passare attraverso il valico di Rafah insieme ad altri occidentali e far contemporaneamente arrivare alla popolazione civile gli aiuti umanitari”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani atterrato a Tunisi.

  • Israele, “quasi 5.000 feriti, 50 ancora in gravi condizioni”

    Sono 4.834 le persone rimaste ferite nell’attacco di Hamas del 7 ottobre nel sud di Israele, di queste 301 sono ancora ricoverate in ospedale: 48 sono in gravi condizioni. Lo riferisce il ministero della Sanità israeliano, citato dai media locali. Il bilancio delle vittime è di circa 1400 morti.

  • Oggi ministero degli Esteri Tajani in Tunisia, vedrà Saied

    Il vice presidente del Consiglio e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, sarà oggi in missione in Tunisia, insieme al ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, e alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone. Lo riferisce la Farnesina. “Vogliamo confrontarci con i nostri partner nella regione per scongiurare la destabilizzazione dell’intero Medioriente”, ha commentato il vicepremier, “dobbiamo continuare a lavorare per una soluzione diplomatica del conflitto innescato dalla barbara aggressione di Hamas”.

  • Fonti locali Gaza, ancora chiuso il valico con l’Egitto a Rafah

    Il valico di Rafah tra Gaza e l’Egitto è attualmente chiuso e non si registrano movimenti nel luogo. Lo fanno sapere fonti locali secondo cui permane il divieto israeliano di far entrare per ora gli aiuti umanitari.

  • “Voleva colpire soldati con auto”, palestinese arrestato vicino Gerusalemme

    Un diciottenne palestinese di Ramallah è stato arrestato mentre si trovava illegalmente in Israele, con il sospetto di aver rubato un’auto per compiere un attacco contro soldati israeliani al checkpoint di Hizma, in Cisgiordania, vicino a Gerusalemme. Lo riferiscono i media israeliani. Nell’interrogatorio, prosegue Times of Israele, la polizia ha scoperto che il giovane è un sostenitore di Hamas.

  • In Germania sale il livello di allerta antiterrorismo

    Cresce il livello di allerta in Germania a seguito del conflitto tra Hamas e Israele. L’Ufficio della polizia criminale tedesca (Bka) ha registrato 874 crimini commessi in Germania in relazione agli attacchi terroristici contro Israele. Ci sono stati più di 100 crimini violenti, la maggior parte dei quali riguardavano resistenza agli agenti di polizia durante gli scontri avvenuti in diverse manifestazioni pro-Palestina a Berlino. Lo riporta Bild, aggiungendo che la maggior parte dei crimini registrati riguardavano danni alla proprietà, spesso commessi presso istituzioni ebraiche. Ci sono stati anche molti altri crimini antisemiti e reati a sfondo politico o religioso.

  • Russia, “Usa traggono vantaggio da guerre, discorso Biden lo dimostra”

    Gli Stati Uniti traggono vantaggio dalle guerre in Ucraina e in Medioriente e il fatto che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden abbia parlato di ’’investimento’’ per la sicurezza degli americani lo dimostra. Lo ha dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova su Telegram, commentando il passaggio del discorso alla nazione di Biden in cui definisce gli aiuti a Israele e all’Ucraina ’’un investimento intelligente per la sicurezza di generazioni di americani’’. Zakharova ha affermato che ’’la chiamano ’lotta per la libertà e la democrazia’’’, ma ’’ora si scopre che sono solo calcoli. E’ sempre stato così, hanno semplicemente ingannato il mondo usando valori che Washington non ha mai difeso veramente”. La portavoce del ministero degli Esteri russo afferma che si tratta quindi ’’solo di affari” e ’’le guerre sono state tradizionalmente ’investimenti intelligenti’ per gli Stati Uniti poiché non hanno avuto luogo sul suolo americano e non si preoccupano dei costi sostenuti da altri”.

  • In Israele suonano sirene di allarme dopo 11 ore di pausa

    Dopo una pausa di 11 ore, sono tornate a suonare le sirene di allarme per il lancio di razzi nelle località israeliane vicine alla Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani. Il Times of Israel precisa che l’allerta è scattata nelle zone di Mefalsim e Nir Am, già evacuate per motivi di sicurezza.

  • Cpj, 21 i giornalisti uccisi da inizio conflitto

    Sono saliti ad almeno 21 i giornalisti morti nell’ambito del conflitto fra Israele e Gaza da quando lo scorso 7 ottobre Hamas ha lanciato un attacco senza precedenti contro il sud di Israele e Tel Aviv ha dichiarato guerra al gruppo con attacchi costanti sulla Striscia. Lo riferisce il Comittee to Protect Journalists (Cpj), precisando che si tratta di dati aggiornati al 19 ottobre. A Cpj risultano, oltre a 21 giornalisti uccisi (di cui 17 palestinesi, 3 israeliani e un libanese), anche 8 giornalisti feriti e 3 dispersi. “Il Cpj sottolinea che i giornalisti sono civili che svolgono un lavoro importante in tempi di crisi e non devono essere presi di mira dalle parti in conflitto”, ha dichiarato Sherif Mansour, coordinatore del programma Medioriente e Nord Africa del Comittee to Protect Journalists. “I giornalisti di tutta la regione stanno facendo grandi sacrifici per coprire questo straziante conflitto. Tutte le parti devono prendere provvedimenti per garantire la loro sicurezza”, ha aggiunto.

  • Israele, “colpiti obiettivi Hezbollah in Libano, ucciso un terrorista”

    Le forze israeliane (Idf) confermano di aver colpito nelle scorse ore diversi obiettivi militari di Hezbollah nel sud del Libano “in risposta” agli attacchi con razzi e missili di ieri contro il nord di Israele. Lo riferiscono i media israeliani, mentre si teme un allargamento del conflitto dopo l’attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Le stesse Idf rendono noto di aver effettuato anche un raid con un drone in cui è stato ucciso un “terrorista in territorio libanese”. Su questa operazione non vengono forniti dettagli.

  • Raid su chiesa ortodossa a Gaza, corpi sotto macerie

    Ci sono morti e decine di feriti a Gaza per l’esplosione che ha colpito ieri sera la chiesa greco-ortodossa di San Porfirio, che che ospitava sfollati palestinesi. Il direttore generale dell’ospedale Shifa di Gaza, Mohammed Abu Selmia, ha dichiarato che decine di persone sono rimaste ferite nella chiesa ma non ha potuto fornire un bilancio preciso delle vittime perché diversi corpi sono ancora sotto le macerie. Le autorità palestinesi hanno attribuito l’esplosione a un attacco aereo di Israele, affermazione che non ha potuto essere verificata in modo indipendente. Il Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme ha rilasciato una dichiarazione di condanna dell’attacco e ha affermato che “non abbandonerà il suo dovere religioso e umanitario” di fornire assistenza. Un sopravvissuto ha dichiarato alla televisione araba Al Jazeera del Qatar che non c’era stato alcun avvertimento da parte dell’esercito israeliano prima dell’esplosione.

  • Ministero Sanità Gaza, 3.785 palestinesi uccisi

    Sono più di 1 milione i palestinesi, circa la metà della popolazione di Gaza, fuggiti dalle case nel nord e dalla città dopo che Israele ha detto loro di evacuare. Gli attacchi aerei di giovedì sono continuati su tutto il territorio, comprese le aree del sud che Israele aveva dichiarato “zone sicure”. Il Ministero della Sanità di Gaza, guidato da Hamas, ha dichiarato giovedì che 3.785 palestinesi sono stati uccisi e quasi 12.500 altri sono rimasti feriti. Più di 1.400 persone in Israele sono state uccise, la maggior parte nell’attacco iniziale. Un portavoce militare israeliano ha detto giovedì che le famiglie di 203 persone che si ritiene siano state catturate da Hamas e portate a Gaza sono state informate.

  • Per 80% israeliani Netanyahu deve ammetta sua responsabilità

    La maggioranza degli israeliani ritiene che il premier Benyamin Netanyahu deve assumere pubblicamente le sue responsabilità per i fallimenti che hanno portato al massacro dello scorso 7 ottobre. Lo rivela un sondaggio condotto dal quotidiano Maariv secondo cui, inoltre, il 65% del campione intervistato è a favore dell’invasione di terra della Striscia. Per quanto riguarda il premier, l’80% degli israeliani dovrebbe seguire quanto già fatto dai vertici dell’esercito e dello Shin Bet (Servizio si sicurezza interno) nell’assumersi le responsabilità del fallimento nel prevenire l’attacco da Hamas. Nell’80% c’e’ anche un 69% che ha votato per il premier.

  • Forze di difesa israeliane: colpiti nella notte oltre cento obiettivi di Hamas a Gaza

    Le Forze della Difesa israeliane (Idf) hanno colpito nella notte oltre cento obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza e ucciso un miliziano che faceva parte delle forze navali del gruppo e che lo scorso 7 ottobre ha partecipato all’attacco contro Israele. Lo riferiscono le Idf in una nota condivisa in un tweet. ’’Durante la notte, aerei da combattimento hanno attaccato oltre un centinaio di obiettivi operativi delle organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza, distruggendo pozzi, tunnel, depositi di munizioni e decine di quartier generali operativi’’, si legge nel tweet. ’’Durante gli attacchi, l’Idf e lo Shin Bet hanno eliminato un terrorista che era nella forza navale dell’organizzazione terroristica Hamas’’, prosegue il post. Si tratta di Amjad Majed Muhammad Abu Odeh che ’’ha preso parte al massacro di civili israeliani nel sud di Israele’’, afferma l’Idf, spiegando di aver ’’neutralizzato una squadra terroristica dell’aeronautica dell’organizzazione terroristica che prevedeva di lanciare missili contro un jet” israeliano. Inoltre ’’sono stati distrutti armi e beni dei terroristi che si trovavano nella moschea del quartiere di Jabaliya che veniva usata come punto di osservazione per i terroristi di Hamas’’.

  • Cnn, valico Rafah resta chiuso, situazione “instabile”

    Resterà chiuso il valico di Rafah tra l’Egitto e la Striscia di Gaza, che oggi sarebbe dovuto essere riaperto per il passaggio degli aiuti umanitari alla popolazione dell’enclave palestinese. Lo riferisce la Cnn citando fonti americane ben informate e secondo le quali la situazione al confine resta ’’instabile’’. Sono una ventina i camion con aiuti umanitari che oggi sarebbero dovuti entrare nella Striscia di Gaza, ma “non scommetterei soldi sui camion che transiteranno domani”, ha detto una fonte citata dalla Cnn.

    Questa foto scattata il 19 ottobre 2023 mostra una vista del cancello del valico di frontiera di Rafah con l’Egitto, nel sud della Striscia di Gaza (Foto di MOHAMMED ABED / AFP)

  • Cina, pronta a collaborare con Russia su crisi israelo-palestinese

    La Cina è pronta a coordinarsi con la Russia e a mantenere la comunicazione aperta con il Cremlino per la de-escalation della crisi in Medioriente. Lo ha detto l’inviato speciale di Pechino per il Medioriente, Zhai Jun, citato dai media cinesi. ’’La Cina e la Russia hanno la stessa posizione rispetto alla questione palestinese’’, ha detto Zhai Jun che ieri, a Doha, ha avuto un incontro con il rappresentante speciale della Russia per il Medio Oriente e i paesi africani.

  • Biden, “chiederò a Congresso aiuti straordinari per Israele e Ucraina”

    ’’Hamas e Putin rappresentano minacce diverse. Ma hanno questo in comune. Entrambi vogliono annientare completamente una democrazia vicina’’. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden nel suo discorso alla nazione allo studio Ovale, annunciando che chiederà altri 70 miliardi di dollari al Congresso per aiutare l’Ucraina e 14 per Israele perché fa parte dell’’’interesse nazionale’’ degli Usa che sono ’la nazione indispensabile’’. ’’Per quanto sia difficile, non possiamo rinunciare alla pace, non possiamo rinunciare alla soluzione dei due Stati’’, ha aggiunto Biden riferendosi al conflitto israelo-palestinese. ’’Gli Stati Uniti restano impegnati a garantire il diritto dei palestinesi alla dignità e all’autodeterminazione. Gli atti di Hamas non tolgono questo’’, ha affermato Biden.

    ’’Ecco perché invierò al Congresso una richiesta urgente di bilancio per finanziare le esigenze di sicurezza nazionale dell’America per sostenere i nostri partner critici, tra cui Israele e Ucraina. E’ un investimento intelligente che pagherà dividendi per la sicurezza americana per generazioni’’, ha spiegato. Aiutateci, ha proseguito, ’’a tenere le truppe americane lontane dai pericoli. Aiutaci a costruire un mondo più sicuro, più pacifico e più prospero per i nostri figli e nipoti. In Israele, dobbiamo assicurarci che abbiano ciò di cui hanno bisogno per proteggere le persone oggi e sempre’’. Per costruire quello che Biden ha definito ’’l’arsenale della democrazia’’, il presidente degli Stati Uniti ha detto che la richiesta urgente di finanziamento al Congresso dovrebbe ammontare a circa 100 miliardi di dollari nel prossimo anno. E include fondi per Ucraina, Israele, Taiwan, aiuti umanitari e gestione delle frontiere.

  • Nuovi raid contro infrastrutture di Hezbollah

    L’esercito israeliano “ha effettuato una serie di attacchi contro le infrastrutture di Hezbollah, compresi i posti di osservazione”, in risposta al “lancio di missili anticarro da parte di Hezbollah attraverso il confine per tutto il giorno”: lo hanno scritto ieri notte su Telegram le Forze di difesa del Paese (Idf), aggiungendo che “jet da combattimento dell’Idf hanno colpito tre terroristi che hanno tentato di lanciare missili anticarro verso Israele”.

  • Nave Usa abbatte missili diretti verso Israele

    Le forze statunitensi in Medio Oriente si trovano ad affrontare minacce crescenti. Le basi americane in Iraq e Siria sono state ripetutamente prese di mira da attacchi di droni e giovedì una nave da guerra della Marina ha abbattuto missili che sembravano dirigersi verso Israele. Un attacco missilistico ha colpito un centro di supporto diplomatico vicino all’aeroporto internazionale di Baghdad. “Un razzo - ha fatto sapere un funzionario della Difesa americana - è stato intercettato da un sistema anti-razzo e uno ha colpito un deposito vuoto”. Non sono state segnalate vittime.

  • Israele verso evacuazione residenti al confine con il Libano

    Israele intende evacuare i residenti della città di Kiryat Shmona, vicino al confine con il Libano, ha dichiarato venerdì il Ministero della Difesa.

    I residenti della città vicino al confine, attraverso il quale le truppe israeliane e i militanti libanesi hanno avuto uno scambio di fuoco, saranno trasferiti in pensioni sovvenzionate dallo Stato, ha detto il ministero.

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