Guerra in Ucraina, per i decreti anticrisi da varare 43 provvedimenti attuativi
Dei 43 atti da varare, 11 sono già scaduti: come il decreto con il bonus per gli autonomi
di Andrea Marini e Marta Paris
3' di lettura
La guerra in Ucraina è scoppiata da quasi quattro mesi e il governo italiano ha varato sei decreti legge per affrontare le conseguenze economiche, militari e di assistenza ai profughi del conflitto. Ma per dispiegare a pieno i loro effetti queste misure hanno bisogno del varo di 51 provvedimenti attuativi. Di questi, per il momento ne sono stati varati solo 8 (il 15,7%) e ne mancano all’appello 43.
Undici misure già scadute
C’è da dire che questi decreti legge sono stati varati di recente e in un breve lasso di tempo, con norme che in alcuni casi sono state aggiornate o modificate da decreto a decreto. Quindi è difficile ipotizzare un’attuazione rapida per tutti i provvedimenti. Sta di fatto che dei 43 atti da varare, 11 sono già scaduti: per esempio era atteso entro il 17 giugno il decreto del ministero del Lavoro (di concerto con l’Economia) con le modalità per la cessione dell’indennità una tantum a favore dei lavoratori autonomi previsto dal decreto Aiuti.
Il decreto Aiuti
Proprio il decreto aiuti (50/2022) è l’ultimo provvedimento che ha visto la luce. Presentato alla Camera il 17 maggio è in corso di esame in commissione alla Camera, dove in settimana inizierà la discussione sugli emendamenti. Poi dovrà passare al Senato per il via libera definitivo (scade il 16 luglio). Ma prima bisognerà superare gli scogli delle modifiche proposte dai partiti: quelle più insidiose riguardano la battaglia dei 5 stelle contro il termovalorizzatore di Roma e a favore del Superbonus. Intanto il governo ha già annunciato l’attuazione del primo provvedimento, con il Dpcm (in attesa di uscire in gazzetta ufficiale) che nomina i presidenti di Emilia Romagna e Toscana, Stefano Bonaccini ed Eugenio Giani, commissari per la costruzione dei rigassificatori.
Decreto Bollette
L’altro provvedimento ancora in parlamento è il decreto Accise 38/2022, che però non ha alcun decreto attuativo. Il testo, che prevede lo sconto su accise e Iva sui carburanti, è fermo al Senato e scade il 1° luglio. Ma dovrebbe essere prolungato con un nuovo decreto Aiuti atteso a fine mese.
Energia
Gli altri decreti che fanno riferimento alla guerra in Ucraina sono stati già convertiti il legge. Il decreto Energia (21/2022) è uscito dall’iter di conversione con 17 decreti da varare (in due hanno già avuto il disco verde). Tra gli altri, ancora non ha visto la luce il provvedimento dell'agenzia delle Entrate che deve definire adempimenti e modalità di versamento del contributo straordinario sugli extraprofitti delle imprese del settore energetico, anche perché la norma nel frattempo è stata modificata dal decreto Aiuti (50/2022) e ancora potrebbe avere modifiche in sede di conversione di quest’ultimo decreto. Già convertito in legge anche l’altro decreto Energia, il 17/2022, che ha raggiunto quota 21 provvedimenti attuativi (4 già varati): tra quelli in attesa di via libera, il riparto del Fondo istituito per la ricerca e sviluppo di tecnologie innovative che vale 1,1 miliardi in tre anni.
Armamenti
Il decreto Ucraina 14/2022, quello che conteneva anche le norme per gli armamenti (e che ha creato tensioni nella maggioranza per gli ordini del giorno che chiedono al governo di portare la spesa militare al 2% del Pil), ha incamerato in sede di conversione il suo unico decreto attuativo (già varato, prevede la ripartizione fra le università delle risorse per chi ospita studenti, professori e ricercatori ucraini). Sempre durante la conversione in legge il decreto 14/2022 ha inglobato alla Camera l'altro decreto Ucraina, il 16/2022, con una sua misura attuativa che è stata già varata: il decreto del ministero della Difesa con l’elenco dei mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari da cedere al governo ucraino.
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