Guerra ultime notizie. Biden a Netanyahu: aumentare aiuti a Gaza. Esercito verso accerchiamento di Gaza City. Daghestan: assalto a volo da Israele
a cura di Francesca Barbieri, Vittorio Nuti
I punti chiave
- Biden a Netanyahu: aumentare gli aiuti a Gaza
- Esercito Israele verso l’accerchiamento di Gaza City
- Netanyahu ha parlato con Biden, primo colloquio da inizio operazione terra
- A Gaza ripristinati Internet e servizi telefonici dopo black out causato da bombardamenti bombardamento
- A Gaza ripristinati Internet e servizi telefonici dopo black out causato da bombardamenti bombardamento
- Arresti a Gaza dopo saccheggi di cibo nei magazzini Onu
- Scontri con Hamas nel nord della Striscia di Gaza
- Mezzaluna Rossa, Israele chiede evacuare ospedale al-Quds: bombardamento imminente
- Il Papa, cessate il fuoco a Gaza, fermatevi
- Kiev, abbattuti 3 missili da crociera russi su 4
- Iran, Usa ostacolano cammino verso cessate il fuoco a Gaza
- Scontri in Cisgiordania, un palestinese ucciso a Nablus
- A Gaza telefoni e internet riprendono a funzionare
Israele: «Ci aspettiamo che Russia difenda nostri cittadini e comunità ebraiche»
“Israele si aspetta che le forze di sicurezza russa garantiscano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei dovunque siano”. E’ quanto si legge in una dichiarazione dell’ufficio del primo ministro israeliano e del ministero degli Esteri dopo la rivolta anti-Israele nell’aeroporto in Dagestan. Nella nota si chiede alle autorità russe di agire “in modo deciso contro i rivoltosi e contro l’incitamento sfrenato contro ebrei ed israeliani. L’ambasciatore israeliano in Russia, Alex Ben-Zvi - conclude la nota - sta lavorando con le autorità russe per garantire la sicurezza di israeliani e ebrei”. Secondo media locali, il ministero dell’Interno russo ha avviato un’inchiesta sui fatti di Makhachkala ed ha promesso che “tutti quelli che hanno violato la legge saranno arrestati e saranno chiamati a rispondere”.
Dagestan, sommossa in aeroporto per arrivo aereo da Israele
Una vera sommossa si è registrata oggi nell’aeroporto della capitale della repubblica russa del Dagestan, a maggioranza musulmana, all’arrivo di un aereo proveniente da Israele. Video pubblicati sui social, e ripresi da media russi e israeliani, mostrano decine di dimostranti anti-israeliani che fanno irruzione nello scalo, scandendo slogan contro Israele, ed alcuni sarebbero riusciti anche ad arrivare sulla pista di atterraggio. Secondo Channel 12, citato dal The Times of Israel, l’aereo è stato fatto atterrare in un altro aeroporto, ma anche in questo scalo c’erano dei dimostranti. Ai passeggeri è stato chiesto di rimanere all’interno dell’aereo in attesa dell’arrivo della polizia anti-sommossa che ha protetto il loro sbarco. Secondo l’emittente, la folla di dimostranti era composta da esuli palestinesi.
Le autorità del Daghestan hanno reso noto che la situazione è ora “sotto controllo”, dopo il tentato assalto ad un aereo proveniente da Israele da parte di un gruppo di manifestanti filo-palestinesi. In precedenza sempre le autorità della repubblica russa avevano lanciato un appello alla folla a smettere con gli “atti illegali”.
Esercito Israele aggiorna numero ostaggi, sono 239
L’esercito di Israele (Idf) ha aggiornato il numero degli ostaggi che si trovano nella Striscia di Gaza a seguito dell’attacco lanciato da Hamas il 7 ottobre nel sud di Israele, fissandolo a 239. L’annuncio è stato dato dal portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, precisando che fra gli ostaggi ci sono lavoratori stranieri e che il numero non include i quattro ostaggi già rilasciati, cioè Judith e Natalie Ra’anan, nonché Yocheved Lifshitz e Nurit Cooper.
Biden a Netanyahu: aumentare gli aiuti a Gaza
Joe Biden ha messo in evidenza con il premier israeliano Benjamin Netanyahu la necessità di aumentare il flusso dell’assistenza umanitaria a Gaza in modo “immediato e significativo”. Lo riferisce la Casa Bianca.
Joe Biden ha ribadito a Benjamin Netanyahu che “Israele ha ogni diritto e responsabilità di difendere i suoi cittadini dal terrorismo” e ha messo in evidenza che “è necessario che lo faccia in linea con le leggi umanitarie internazionali che danno la priorità alla tutela dei civili”. Lo afferma la Casa Bianca riferendo della conversazione telefonica, la prima da quando Israele è entrato a Gaza, fra il presidente Joe Biden e il premier Benjamin Netanyahu.
Proteste e violenze per volo in arrivo da Israele, chiuso aeroporto in Daghestan
A seguito dell’incursione di un gruppo di manifestanti all’aeroporto russo di Makhachkala, nel Daghestan, che hanno cercato di attaccare passeggeri provenienti da un volo da Israele sventolando bandiere palestinesi, è stata presa la decisione di chiudere temporaneamente lo scalo ai voli in partenza e in arrivo. Lo riferisce il Kommersant.
“Israele si aspetta che le autorità di polizia russa proteggano la sicurezza di tutti i cittadini israeliani ed ebrei ovunque essi si trovino e agiscano in maniera risoluta contro i manifestanti e contro la selvaggia istigazione diretta contro gli ebrei e gli israeliani”. Lo ha detto il ministero degli Esteri israeliano riferendosi ai fatti accaduti in Daghestan. “L’Ambasciatore israeliano in Russia Alex Ben Zvi - ha aggiunto il ministero- sta lavorando con le autorità in Russia per assicurare la sicurezza degli israeliani e degli ebrei in quel posto”.
Idf: sale a 239 il numero di ostaggi
L’Idf, le forze armate israeliane, hanno comunicato che il numero di ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza è saito a 239 dai 230 comunicati ieri. La differenza, ha spiegato un portavoce, e’ dovuta alle difficoltà nel riconoscimento di cittadini stranieri, fra cui lavoratori impiegati nei kibbutz, che sabato 7 ottobre si trovavano in Israele in prossimità del confine con Gaza. Israele ’’compie sforzi enormi’’ per risolvere la questione degli ostaggi, ha assicurato il portavoce. Il numero dei dispersi e’ nel frattempo sceso a 40, ha aggiunto.
Esercito Israele verso l’accerchiamento di Gaza City
Oggi Israele ha segnalato l’intenzione di circondare la città principale di Gaza, pubblicando immagini di carri armati sulla costa occidentale dell’enclave palestinese, 48 ore dopo aver ordinato incursioni di terra estese attraverso il confine orientale.
Idf ironizza su X sui “regali di compleanno” dell’Iran destinati al leader di Hamas
Controinformazione via social delle Forze di difesa israeliane (Idf), che il posto pubblicato sul proprio profilo X hanno attaccato il leader di Hamas Yahya Sinwar ironizzando sulla “lista di regali” preparati per lui dall’Iran in occasione del suo compleanno.
“@khamenei_ir, abbiamo saputo che oggi è il compleanno del leader di Hamas Yahya Sinwar. Cosa gli avete regalato quest’anno?
A) Milioni di dollari per i salari dei terroristi
B) Razzi e armi
C) Un altro chilometro di tunnel
D) Tutto quanto sopra”.
Domani riunione emergenza Consiglio sicurezza Onu
Si terrà domani una nuova riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sulla base di una richiesta arrivata ieri dagli Emirati arabi uniti, membri non permanenti del Consiglio. All’ordine del giorno “la situazione in Medio Oriente, compresa la questione palestinese”.
Usa, per palestinesi di Gaza il futuro deve essere Gaza
Per i palestinesi di Gaza “il loro futuro deve essere a Gaza e da nessuna altra parte”. Lo ha detto David Satterfield, l’inviato speciale di Joe Biden per i temi umanitari in Medio Oriente, secondo quanto riporta il Washington Post. Satterfield ha cercato così di dissipare l’idea che gli Stati Uniti sosterrebbero lo spostamento dei palestinesi di Gaza nel Sinai o altrove nella regione.
Israele convoca ambasciatore russo dopo la visita di Hamas
Il ministero degli esteri a Gerusalemme ha convocato l’ambasciatore russo in Israele Anatoly Viktorov per protestare contro “la visita di una delegazione di Hamas a Mosca”. Il ministero ha chiarito a Viktorov che Israele “considera grave la mancanza di una condanna chiara di Mosca dell’organizzazione terroristica Hamas e il comportamento della Russia negli organismi internazionali”. “Ospitare leader di Hamas, direttamente responsabili dell’attacco terroristico omicida del 7, del rapimento di ostaggi e dello spargimento di sangue di oltre 1400 israeliani, trasmette un messaggio di legittimità del terrorismo contro gli israeliani”.
Netanyahu ha parlato con Biden, primo colloquio da inizio operazione terra
Telefonata tra Benyamin Netanyahu e Joe Biden. Lo ha reso noto l’ufficio del premier israeliano, dopo che il contatto con il presidente americano era stato anticipato dal consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan. Si tratta del primo contatto tra i due, da quando venerdì le forze di difesa israeliane “hanno ampliato” l’operazione a Gaza, con l’ingresso delle truppe di terra.
Parigi condanna attacchi dei coloni contro i palestinesi
La Francia ha condannato oggi la “violenza inaccettabile” perpetrata dai coloni israeliani contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata. “La Francia condanna fermamente gli attacchi dei coloni che hanno portato alla morte di diversi civili palestinesi negli ultimi giorni a Qusra e a el-Sawiya, così come alla partenza forzata di diverse comunità”, si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri francese.
WP: il “dilemma” di Hezbollah per non “deludere” Hamas, “escalation o no?”
“Vi capiamo, ma non possiamo accettare la caduta di Hamas”. E’ quello che gli Hezbollah dicono al governo di Beirut, che fa pressioni sulla milizia sciita perché non intensifichi gli attacchi contro Israele. Lo rivela una fonte libanese informata, citata dal Washington Post, che parla dei colloqui che “tutti i Paesi occidentali, attraverso i loro ambasciatori, stanno avendo con noi, per dire che Hezbollah non deve entrare in guerra”. E in effetti il Partito di Dio sostenuto dall’Iran si trova davanti al ’dilemma’ se allentare gli attacchi che conduce dal Libano contro il nord di Israele o dare fuoco alle polveri dell’escalation. Dal 7 ottobre, giorno dei devastanti attacchi di Hamas contro lo Stato ebraico, il leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è rimasto in silenzio. Salvo comparire qualche giorno fa in occasione di un incontro - che in realtà non è chiaro quando sia avvenuto - con il numero due di Hamas, Saleh al-Arouri, e il capo della Jihad Islamica, Ziad al-Nakhalah. E in effetti, secondo il quotidiano americano, le pressioni esercitate da esponenti del governo di Beirut hanno fatto sì che il gruppo si astenesse finora da scontri più ampi con Israele. “Non è il momento”, sottolinea la fonte. Una ’prudenza’ che delude Hamas: nei giorni scorsi, Musa Abu Marzouq, membro dell’ufficio politico del gruppo palestinese, ha dichiarato all’emittente panaraba Orient: “Purtroppo non c’è coordinamento” con Hezbollah. E ha invitato il gruppo a intensificare gli attacchi: “Ci aspettavamo che l’impegno fosse molto più alto di quello che sta avvenendo ora. Li invitiamo a una maggiore partecipazione”. Ma più passano i giorni senza commenti pubblici da parte di Nasrallah, più il suo silenzio si fa notare, suscitando l’ira anche dei seguaci che sostengono gli appelli alla “resistenza” contro Israele.
WSJ: “Usa hanno imposto ripristino delle comunicazioni a Gaza”
Gli Stati Uniti hanno convinto Israele a ripristinare le comunicazioni a Gaza. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali gli americani hanno detto chiaramente a Israele che le comunicazioni internet e telefoniche andavano ripristinate.
vedi anche: A Gaza ripristinati Internet e servizi telefonici dopo black out causato da bombardamenti bombardamento
Volantini esercito israeliano a Gaza: “Hamas vi sfrutta, consegnatevi a noi con le mani alzate”
“I leader di Hamas vi stanno sfruttando, loro e le loro famiglie sono al sicuro mentre voi morite invano”. E’ quanto scritto sui volantini che gli israeliani stanno gettando su Gaza per esortare la popolazione a consegnarsi alle forze dell’Idf entrate nella Striscia. Nel volantino, riporta il sito di Nbcnews, vengono date istruzioni precise: “Deponete ogni equipaggiamento militare, alzate le mani e sventolate una stoffa bianca”, recita il volantino che inoltre dice di “non portare acqua e cibo con voi, ci penseremo noi”.
Colpi di mortaio contro i tank israeliani nel nord di Gaza
“Le Brigate al-Qassam continuano a prendere di mira con colpi di mortaio di grosso calibro i veicoli del nemico penetrati nel nord-ovest di Gaza”: lo ha riferito il sito dell’ala militare di Hamas. L’agenzia di stampa Shehab, vicina ad Hamas, ha riferito di un secondo punto di combattimento, vicino alla barriera di confine con Israele, presso il campo profughi el-Bureij, nel settore centrale della striscia di Gaza. Israele, secondo i media locali, sta intanto bombardando Gaza City. Colpite fra l’altro la zona dell’ospedale al-Quds, a Tel el-Hawa, e l’Università islamica.
Mezzaluna Rossa, Israele sta colpendo vicino l’ospedale al Quds
“Le forze di occupazione israeliane continuano deliberatamente a lanciare razzi direttamente vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza per costringere il personale medico, gli sfollati e i pazienti ad evacuare l’ospedale. Ciò ha causato danni significativi ai reparti ospedalieri ed esposto residenti e pazienti al soffocamento”. Lo scrive la Mezzaluna Rossa palestinese (Prcs) su X.
Ministro Difesa israeliano, operazione a Gaza intrecciata a ritorno ostaggi
“L’operazione di terra è intrecciata con lo sforzo per il ritorno degli ostaggi ed è mirata, tra le altre cose, ad aumentare le possibilità di riavere la nostra gente. Se non c’è pressione militare su Hamas, non ci sarà alcun progresso”. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, in un incontro a Tel Aviv con le famiglie degli ostaggi rapiti da Hamas. “Ho due obiettivi: il ritorno degli ostaggi e vincere la guerra”, ha aggiunto citato dai media israeliani. Un’altra delegazione di familiari ha invece incontrato il presidente Isaac Herzog nella residenza ufficiale a Gerusalemme.
A Gaza ripristinati Internet e servizi telefonici dopo black out causato da bombardamenti bombardamento
Due giorni dopo che il servizio di telefonia cellulare e internet è improvvisamente scomparso per la maggior parte di Gaza in seguito a un pesante bombardamento israeliano, l’affollata enclave è tornata online grazie al graduale ripristino dei sistemi di comunicazione. Si tratta di un gradito sviluppo per Gaza, dopo il blackout delle comunicazioni iniziato venerdì scorso, quando Israele ha ampliato le operazioni di terra e ha lanciato intensi attacchi aerei che hanno illuminato il cielo notturno con furiosi lampi arancioni. Pochi palestinesi con carte SIM internazionali o telefoni satellitari si sono fatti carico di diffondere le notizie. Questa mattina, tuttavia, le comunicazioni telefoniche e internet sono state ripristinate per molti abitanti di Gaza.
In poco più di un’ora 9 razzi da Libano sul nord d’Israele
In poco più di un’ora sono stati 9 i razzi lanciati dal Libano verso il nord di Israele. Lo ha fatto sapere l’esercito israeliano secondo cui i primi 6 hanno fatto scattare le sirene di allarme nella città di Kiryat Shmona. Prima erano stati lanciati altri 3, due intercettati e uno caduto in un’area aperta. L’esercito sta ora colpendo il Libano con fuoco d’artiglieria.
Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani confermano di aver sparato razzi sulla città israeliana di Kiryat Shmona, a nord di Israele. La tv al Manar del Partito di Dio mostra immagini di una casa in fiamme a Kiryat Shmona, pochi chilometri distante, in linea d’aria, dalla linea di demarcazione col Libano.
Colloquio ministri Esteri Iran-Arabia Saudita su”sviluppi pericolosi” a Gaza
Colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian e il suo collega saudita Faisal bin Farhan Al Saud per parlare della situazione a Gaza. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri di Riad, secondo cui i capi delle due diplomazie hanno discusso degli “sviluppi pericolosi nella Striscia di Gaza e dell’importanza che la comunità internazionale rispetti il cessate il fuoco e protegga i civili”. Il colloquio telefonico tra i ministri dei due Paesi che hanno ripreso i rapporti diplomatici solo nel marzo scorso segue l’incontro avvenuto a Gedda, a margine di una riunione d’emergenza dell’Organizzazione per la cooperazione islamica, convocata dopo gli attacchi del 7 ottobre di Hamas contro Israele.
Arresti a Gaza dopo saccheggi di cibo nei magazzini Onu
Dopo l’irruzione di una folla di palestinesi nei magazzini dell’Unrwa a Deir el-Balah (a sud di Gaza City), la polizia di Hamas è intervenuta ed ha effettuato numerosi arresti. Fonti locali hanno riferito all’ANSA che la polizia è riuscita a recuperare buona parte delle quantità saccheggiate. Con questa mossa i fornai - che avevano minacciato di chiudere i loro esercizi dopo essere stati vittime di episodi di violenza - hanno assicurato che domani produrranno pane per la popolazione a condizione che la polizia garantisca loro protezione
Cisgiordania, cinque palestinesi uccisi in scontri con soldati israeliani
In una giornata di scontri estesi fra l’esercito e la popolazione locale in Cisgiordania sono rimasti uccisi oggi complessivamente cinque palestinesi. Lo riferisce la agenzia di stampa palestinese Wafa. Gli incidenti piu’ gravi sono avvenuti nel campo profughi di Askar (Nablus) e a Tubas. Nel campo profughi di Deheishe (Betlemme) un giovane e’ stato colpito da un proiettile sparato dall’esercito mentre si trovava sul tetto della propria abitazione. Il suo corpo e’ stato scoperto solo in un secondo tempo. In Cisgiordania si avverte una rinnovata tensione a causa della guerra in corso a Gaza.
Scontro soldati israeliani-miliziani palestinesi usciti da un tunnel
Secondo la radio militare israeliana, ci sono stati violenti scontri tra soldati israeliani dell’Idf e palestinesi armati nel nord della Striscia, vicino al valico di Erez con lo Stato ebraico. Secondo la stessa fonte, i miliziani sono usciti da un tunnel di alcune centinaia di metri dal vicino confine con Israele e hanno ingaggiato la battaglia con i soldati. In base ad alcune informazioni, molti combattenti palestinesi sono stati uccisi. L’esercito non ha al momento confermato la vicenda.
Scontri con Hamas nel nord della Striscia di Gaza
Scontri sono in corso tra i militari israeliani e i terroristi di Hamas nel nord della Striscia di Gaza. Lo hanno reso noto l’Idf sul loro canale Telegram e X, riferendo che continuano “le operazioni sul terreno nel nord della Striscia di Gaza”, dove ci sono stati scontri con gli uomini armati di Hamas che avevano sparato alle truppe israeliane. “I terroristi che hanno sparato ai soldati sono stati uccisi, così come i terroristi che sono stati identificati sulla costa nella Striscia di Gaza vicino all’area di Zikim”, si legge nel post Zikim è un kibbutz nel sud di Israele, a pochi chilometri da Gaza. Le dichiarazioni dell’Idf sono arrivate dopo che sul loro account Telegram le Brigate Izzedine al-Qassam Brigades, braccio armato di Hamas, avevano riferito di scontri con le forze israeliane nei pressi di Beit Lahia, nel nord della Striscia.
Saltato incontro del Papa con familiari degli ostaggi israeliani per impegni Sinodo
L’incontro tra papa Francesco e alcuni familiari di ostaggi di Hamas venuti in Italia, ventilato nei giorni scorsi dallo stesso segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, non si è per ora concretizzato a causa degli impegni pregressi del Pontefice nell’ambito del sinodo in Vaticano conclusosi ieri sera. Lo si apprende da fonti dell’ambasciata di Israele presso la Santa Sede che spiegano come una richiesta “formale” di incontro era stata inoltrata in Vaticano ma con tempi molti stretti, e a ridosso dei precedenti impegni del Papa, venerdì occupato peraltro anche con la Preghiera per la pace nella basilica di San Pietro. I familiari degli ostaggi erano comunque ripartiti già giovedì sera. Non si esclude tuttavia che nei prossimi giorni “altri familiari di ostaggi possano venire in Italia” per incontri con esponenti politici o religiosi e che in questa nuova occasione si concretizzi un incontro con il Pontefice.
Israele alza livello conflitto a Gaza, ma non ha un piano per il dopo
Nelle ultime ore Israele ha alzato drasticamente il livello del conflitto a Gaza che, nelle parole di Benjamin Netanyahu è destinato a “cambiare il Medio Oriente”. Ma secondo molti analisti, anche israeliani, non è chiaro quale sia il suo “end game”, cioè l’obiettivo preciso su quando e soprattutto come chiudere il conflitto.“Non si può promuovere una mossa di tale portata storica senza un piano per il dopo” afferma con la Bbc Michael Milshtein, a capo del forum per gli studi palestinesi del centro Moshe Dayan dell’università di Tel Aviv. Ex capo del dipartimento affari palestinesi dell’intelligence militare israeliana, Milshtein teme che il governo israeliano sia molto indietro con questa pianificazione. “E’ necessario farla subito”, aggiunge che quello che potrà succedere a Gaza, e soprattutto chi governerà nella Striscia una volta finito il conflitto, “è una domanda da un milione di dollari”. Anche tra diplomatici occidentali, che in queste settimane stanno conducendo intense discussioni con Tel Aviv, si ritiene che gli israeliani non abbiano chiari gli obiettivi della loro risposta bellica agli attacchi del 7 ottobre, oltra alla ribadita volontà della distruzione di Hamas. “Non c’e assolutamente un piano fissato - dice sempre all’emittente britannica una fonte diplomatica -una cosa è avere qualche idea scritta su un foglio, ma per renderle reali ci voglio settimane, mesi di diplomazia”. Sulla carta appunto Israele si dice intenzionato a non rioccupare Gaza e pronto a sostenere una nuova amministrazione, gestita da palestinesi, con il sostegno di Stati Uniti, Egitto e forse Arabia Saudita.
Ma per il momento l’unica certezza sono i piani militari che vanno dall’annientamento delle capacità militari di Hamas al controllo di ampie zone della Striscia di Gaza. “Non credo che vi sia una fattibile, applicabile soluzione per Gaza dopo l’evacuazione delle nostre forze”, sostiene Haim Tomer, ex funzionario dell’intelligence israeliano, il Mossad. Anche perché Hamas è un’idea che, avverte Milshtein, non può essere semplicemente eradicata. “Non è come Berlino nel 1945, quando si è piazzata una bandiera sul Reichstag ed è tutto finito”, spiega. Il paragone più calzante è quello dell’invasione dell’Iraq del 2003, quando le forze Usa tentarono di cancellare ogni traccia del regime di Saddam Hussein e la cosiddetta “debaathificazione”, che da un giorno all’altro lasciò senza lavoro centinaia di migliaia di dipendenti pubblici e funzionari iracheni, fu un disastro che piantò i semi dell’insurrezione. Non a caso Joe Biden ha invitato Netanyahu a non fare gli “errori” commessi dagli Usa nel post 11 settembre. E non a caso il presidente americano ha inviato a Tel Aviv generali che ebbero un ruolo centrale in quella guerra: “Spero che loro spieghino agli israeliani che loro hanno fatto enormi errori in Iraq - continua Milshtein - esortandoli per esempio a non illudersi di poter sradicare il partito dominante o cambiare la mente delle persone, questo non succederà”.
Sullivan, “rilascio ostaggi priorità, pronti a sostenere pause umanitarie”
Gli Stati Uniti sono pronti a sostenere pause umanitarie tra Israele e Hamas per permettere il rilascio degli ostaggi tenuti a Gaza (video), rilascio è una priorità dell’amministrazione Biden. Lo ha detto il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, parlando con la tv Abc: “Siamo pronti a sostenere le pause umanitarie in modo che gli ostaggi possano uscire in sicurezza. E continueremo a lavorare ogni giorno, perché il presidente non ha una priorità più alta del ritorno sicuro dei cittadini americani e vuole sostenere il ritorno dei cittadini di altri paesi e israeliani”. ”Ora, come esattamente questo succede... non posso prevederlo. Tutto quello che posso dirvi è che ogni sforzo è stato intrapreso in questo momento per farlo”, ha aggiunto, sottolineando che ci “sono sforzi in corso sui quali non posso entrare nei dettagli in televisione, che comprendono anche i partner regionali e gli israeliani”.
Sullivan, “se nostre truppe attaccate risponderemo”
“Avevamo etto che se le nostre truppe fossero state attaccate, avremmo risposto. Noi abbiamo risposto. Se vengono attaccate di nuovo, risponderemo di nuovo “. Lo ha detto alla Cnn il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sulivan, rispondendo a una domanda sugli attacchi contro le basi americane in Siria e Iraq condotti da milizie filoiraniane. ”Siamo vigili - ha assicurato - perché assistiamo a minacce elevate”.
Folla in piazza a Beirut a sostegno di Gaza
Sono centinaia i manifestanti radunati nel centro di Beirut per testimoniare la loro solidarietà ai palestinesi e agli abitanti della Striscia di Gaza, nel mirino delle operazioni israeliane dal terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele. Lo riferiscono la tv satellitare al-Jazeera e i media libanesi. “Siamo un popolo solo”, intonano i manifestanti. Secondo al-Jazeera, molte delle persone scese in piazza sono rifugiati palestinesi in Libano. Le immagini mostrano tante bandiere di Hamas e palestinesi. Ieri i media del Paese dei Cedri avevano riferito di un appello di Hamas a scendere oggi in piazza nella capitale libanese per sostenere la “resistenza” palestinese e “liberare le terre e i luoghi sacri”.
Ucciso membro ufficio politico Jihad in attacco Israele
La Jihad islamica ha annunciato l’uccisione in un raid israeliano di Taysir Alghouti, membro dell’Ufficio politico dell’organizzazione. Alghouti, ha spiegato la fazione palestinese, è stato colpito nella sua casa di Rafah, nel sud della Striscia, insieme alla famiglia, di cui numerosi componenti sono periti nell’attacco.
Sullivan, “Biden sentirà Netanyahu, necessario tutelare civili”
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà nelle prossime ore il premier israeliano Benyamin Netanyahu e ribadirà la posizione americana sulla necessità di proteggere i civili. Lo ha detto il consigliere alla Sicurezza Nazionale Usa Jake Sullivan, in un’intervista a Cnn. “Hamas sta rendendo le cose più difficili per Israele perché usa i civili come scudi umani e le usa infrastrutture civili. Questo non toglie che Israele ha la responsabilità di proteggere i civili. Riteniamo che migliaia di palestinesi siano stati uccisi nei bombardamenti e questa è un tragedia. Tutte le misure e le iniziative possibili - afferma Sullivan - devono essere prese per proteggere i civili. Joe Biden parlerà ancora con il premier israeliano Benyamin Netanyahu nelle prossime ore e ribadirà la posizione americana”.
«La Casa Bianca si prepara a possibile ampliamento guerra»
L’amministrazione Biden si sta preparando alla possibilità di un allargamento della guerra fra Israele e Hamas nel Medio Oriente ed è concentrata a far sì che le forze americane nell’area abbiano adeguate tutele. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali il possibile allargamento del conflitto è stato discusso in una conversazione fra il capo del Pentagono Lloyd Austin e il ministro della Difesa di Israele Yoav Gallant in una telefonata venerdì, alcune ore prima dell’azione rafforzata delle forze israeliane a Gaza. A preoccupare sono anche le informazioni dell’intelligence di Israele, convinta che Hezbollah intensificherà gli attacchi mentre è in corso l’offensiva a Gaza.
Raisi, «forze Israele costrette a ritirarsi da Gaza»
Le truppe di terra israeliane entrate nella Striscia di Gaza sono state costrette a ritirarsi. E’ quanto ha sostenuto il presidente iraniano Ebrahim Raisi, in assenza di notizie in tal senso da parte israeliana. Secondo Raisi, gli israeliani “hanno attaccato ieri Gaza dal cielo, dal mare e via terra, con un’operazione su vasta scala e senza precedenti, ma nonostante il sostegno economico e le armi degli Stati Uniti e di vari Paesi europei si sono visti costretti al ritiro”. Per Raisi, intervistato dalla tv satellitare al-Jazeera, si tratta della “seconda sconfitta” per Israele dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas.
Gaza: First minister scozzese sente suoceri, vivi ma senza acqua
I familiari del First Minister scozzese Humza Yousaf bloccati a Gaza “sono vivi ma non hanno più acqua da bere”. Lo ha scritto su X lo stesso politico, leader dell’Snp, dopo che nelle scorse ore aveva reso noto di aver perso i contatti con i sui suoceri bloccati a Gaza durante il blackout che ha interrotto le comunicazioni. “Abbiamo sentito i miei suoceri a Gaza stamattina, sono vivi, grazie a Dio. Tuttavia, hanno finito l’acqua potabile pulita”, ha scritto, e ha aggiunto: “La risoluzione dell’Onu deve essere attuata. Abbiamo bisogno che la violenza finisca e che quantità significative di aiuti arrivino senza ritardi”. I genitori della moglie del leader indipendentista dell’Snp, Nadia El-Nakla di origini palestinesi, vivono nella città scozzese di Dundee ma si trovavano nella Striscia in visita ai loro parenti quando è iniziata questa fase del conflitto in Medio Oriente lo scorso 7 ottobre.
Kiev, bilancio soldati russi uccisi sfiora quota 300mila
Il bilancio dei soldati russi uccisi in Ucraina dall’inizio del conflitto ha sfiorato ieri la soglia dei 300mila: lo scrive su Facebook lo stato maggiore delle Forze armate di Kiev, come riporta Ukrinform. Dal 24 febbraio 2022, giorno in cui la Russia ha invaso l’Ucraina, Mosca ha perso 299.080 militari, di cui 660 nella giornata di ieri. Inoltre, secondo il rapporto dell’esercito, le truppe ucraine hanno distrutto finora 5.175 carri armati nemici, 7.188 sistemi di artiglieria, 558 sistemi di difesa aerea, 320 aerei, 324 elicotteri, 5.399 droni, 1.544 missili da crociera, 20 tra navi e imbarcazioni e un sottomarino.
Il Papa, cessate il fuoco a Gaza, fermatevi
“A Gaza si lascino spazi per garantire gli aiuti umanitari e siano liberati subito gli ostaggi. Nessuno abbandoni la possibilità di fermare le armi”. Lo ha detto Papa Francesco all’Angelus. “Cessate il fuoco! Cessate il fuoco! Fermatevi, fratelli e sorelle. La guerra sempre è una sconfitta”, ha quindi invocato.
Gaza, «più di 8.000 morti dal 7 ottobre»
Sono più di 8.000 i morti nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, giorno del terribile attacco di Hamas in Israele che ha portato all’avvio di operazioni israeliane nell’enclave palestinese controllata dal gruppo. Secondo il ministero della Salute di Gaza, riporta la tv satellitare al-Jazeera, in tre settimane sono rimaste uccise almeno 8.005 persone, compresi 3.342 minori.
Scontri in Cisgiordania, sono 3 i palestinesi uccisi
E’ salito a tre il numero dei palestinesi uccisi la notte scorsa in scontri con l’esercito israeliano in Cisgiordania, incluso quello colpito nel campo profughi di Askar, vicino Nablus. Lo ha riferito la Wafa secondo cui a Beit Rima, vicino Ramallah, è stato ucciso Nasser Abdul Latif Izzat Barghouthi (29 anni), mentre Ramah Jalal al Din Aktishat (32 anni), è stato colpito a Tubas. L’agenzia di stampa ha poi indentificato il palestinese ucciso ad Askar in Naeem Mahmoud Abdel Salam Farran (31 anni). Dall’inizio del conflitto con Gaza - ha sottolineato la Wafa - 14 palestinesi sono stati uccisi in scontri con Israele.
Mezzaluna Rossa, Israele chiede evacuare ospedale al-Quds: bombardamento imminente
La Mezzaluna Rossa Palestinese, gruppo umanitario che lavora a Gaza, ha affermato di aver ricevuto l’ordine israeliano di evacuare l’ospedale di al Quds, aggiungendo che questo sarebbe stato “bombardato”. Lo si legge in un post su X. Il gruppo ha riferito che questa mattina ci sono stati raid a 50 metri dalla struttura.
Netanyahu, «ho sbagliato, mi scuso per critiche a esercito»
“Mi sono sbagliato. Le cose che ho detto dopo la conferenza stampa non dovevano essere dette e mi scuso per questo”. Lo scrive il premier israeliano Benyamin Netanyahu su X dopo aver cancellato il suo post iniziale sui social in cui accusava i vertici dell’intelligence e dell’esercito di non averlo avvertito dei piani di Hamas. “Sostengo pienamente tutti i capi dei servizi di sicurezza”, così come “il capo di stato maggiore, i comandanti e i soldati dell’esercito che sono al fronte e combattono per il nostro Paese”.
Gaza: Onu, «situazione sempre più disperata di ora in ora»
«La situazione a Gaza sta diventando sempre più disperata di ora in ora»: lo ha detto il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, durante una visita a Kathmandu, capitale del Nepal. Guterres ha ripetuto gli appelli disperati per un cessate il fuoco per porre fine all’“incubo” dello spargimento di sangue. “Mi rammarico che invece di una pausa umanitaria estremamente necessaria, sostenuta dalla comunità internazionale, Israele abbia intensificato le sue operazioni militari”, ha aggiunto.
Musk apre Starlink a Ong a Gaza, Israele dice no, «Hamas lo userà per terrorismo»
Israele afferma che impedirà l’uso di Starlink a Gaza, dopo l’offerta arrivata da Elon Musk. “Hamas lo userà per attività di terrorismo - ha scritto in un post sul social X il ministro israeliano per le Comunicazioni, Shlomo Karhi - Forse Musk sarebbe disposto a condizionarlo al rilascio dei nostri bambini, figli, figlie, anziani rapiti. Di tutti!”. Il miliardario sudafricano ha annunciato la disponibilità dei servizi di Starlink a Gaza, con il sistema di comunicazioni satellitari che “supporterà la connettività alle organizzazioni umanitarie riconosciute a livello internazionale a Gaza”. Intanto, dopo il blackout, la Palestine Telecommunications Company (Paltel) ha annunciato stamani sul social X il “ripristino graduale” di linee telefoniche, mobili e fisse, e Internet nella Striscia di Gaza
«L’esercito indagherà su responsabilità per attacco Hamas»
«Siamo in guerra. L’esercito indagherà severamente su questo, contiamo sulla fiducia della gente». Lo ha detto il portavoce militare Daniel Hagari riferendosi al post del premier Benyamin Netanyhau, pubblicato la notte scorsa su Facebook e poi rimosso, i cui ha sostenuto di non essere stato «avvertito dall’intelligence militare nè dallo Shin Bet (sicurezza interna) sulla possibilità di una guerra da parte di Hamas».
Hezbollah, attaccata base di Israele in Alta Galilea
Gli Hezbollah libanesi filo-iraniani hanno annunciato poco fa di aver preso di mira una base militare israeliana in Alta Galilea. Secondo la tv al Manar del Partito di Dio, la base militare nei pressi dell’insediamento di Misgav Am, è stata presa di mira da non meglio precisati armamenti.
Gaza: Onu, magazzini cibo assaltati da migliaia di persone
Migliaia di persone hanno fatto irruzione in diversi magazzini e centri di distribuzione dell’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) nelle aree centrali e meridionali della Striscia di Gaza, portando via farina di grano e altri “generi di sopravvivenza di base”: lo ha reso noto l’organizzazione, come riporta il Guardian. Uno dei depositi presi d’assalto si trova a Deir al-Balah, dove l’Unrwa immagazzina le forniture dei convogli umanitari provenienti dall’Egitto.
Mo: Raisi, «Israele ha superato linee rosse, potrebbe costringere tutti a intervenire»
Israele ha “superato le linee rosse” e “potrebbe costringere tutti a intervenire”. E’ quello che si legge in un post pubblicato sull’account del presidente iraniano Ebrahim Raisi sul social X mentre proseguono le operazioni israeliane nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas, dopo il terribile attacco del 7 ottobre del gruppo in Israele. “I crimini del regime sionista hanno superato le linee rosse, fatto che potrebbe costringere tutti a intervenire - si legge - Washington ci chiede di non fare nulla, ma continua ad assicurare ampio sostegno a Israele. Gli Stati Uniti hanno inviato messaggi all’asse della resistenza (le forze sostenute dall’Iran in Medio Oriente, Hamas e gli Hezbollah libanesi compresi) , ma hanno ricevuto una risposta chiara sul campo di battaglia.
Media, «bombe incendiarie» vicino a base Onu in Libano
L’esercito israeliano ha bombardato stamani con “bombe incendiarie” aree del sud del Libano, tra cui la zona vicino alla base Onu di Naqura, che ospita il quartier generale della missione Onu (Unifil), di cui fanno parte un migliaio di militari italiani. Non si registrano vittime tra i civili e i militari. Lo riferiscono media libanesi che citano il sindaco di Naqura, Abbas Awada.
Tensioni Netanyahu-esercito su attacco a sopresa di Hamas
Dissensi ai vertici di Israele sulle responsabilità per l’attacco a sorpresa di Hamas del 7 ottobre. Su Facebook Netanyahu ha scritto di non essere stato avvertito dall’intelligence militare nè dallo Shin Bet (sicurezza interna) sulla possibilità di una guerra da parte di Hamas. La radio militare ha replicato che ricevette invece avvertimenti sull’eventualità di attacchi dell’asse Iran-Hezbollah-Hamas, divenuti “più aggressivi” per via delle lacerazioni in Israele. Il leader centrista Benny Gantz (che fa parte del governo di ’emergenza nazionale’) ha difeso i vertici militari e ha chiesto al premier di ritirare le sue dichiarazioni.
Israele espande operazioni, colpiti 450 obiettivi Hamas
L’esercito israeliano ha confermato che sta continuando ad allargare le operazioni di terra nella Striscia. Nelle ultime 24 ore - ha fatto sapere il portavoce militare - sono stati colpiti oltre 450 obiettivi del “terrore di Hamas, inclusi centri di comando operativi, posti di osservazione e luoghi di lancio di missili anti tank”. Nell’ambito della espansione delle attività di terra - ha continuato - “forze di combattimento combinate hanno colpito cellule terroristiche che tentavano di attaccare i soldati”. La notte scorsa sono stati feriti un ufficiale e un soldato: a quanto risulta i primi durante questa operazione.
Israele aumenta le truppe a Gaza per allargare operazione
L’esercito israeliano ha incrementato il numero delle truppe di terra nel nord della Striscia di Gaza nell’ambito dell’espansione dell’operazione. Lo riportano i media, secondo cui le truppe stanno operando più nel profondo della Striscia.
Kiev, abbattuti 3 missili da crociera russi su 4
Le forze russe hanno lanciato nella notte quattro missili da crociera Iskander-K contro l’Ucraina, tre dei quali sono stati abbattuti dalle difese di Kiev mentre il quarto ha mancato il bersaglio: lo ha reso noto su Telegram l’esercito, come riporta Rb-Ucraina. I tre Iskander-K sono stati intercettati nella regione di Dnipropetrovsk.
Iran, Usa ostacolano cammino verso cessate il fuoco a Gaza
“Gli Stati Uniti e alcuni Paesi europei hanno creato ostacoli sulla strada del cessate il fuoco a Gaza e questo è un crimine”: lo ha detto il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, sottolineando che “i calcoli di Washington nella regione si sono rivelati completamente sbagliati e gli Stati Uniti non raggiungeranno mai i loro obiettivi di creare un nuovo Medio Oriente”. “Gli americani ci chiedono di non intraprendere alcuna azione, mentre forniscono ampio sostegno al regime sionista, il che non ha senso”, ha aggiunto in un’intervista ad Al Jazeera. Washington ha ricevuto la risposta ai suoi messaggi all’Asse di Resistenza sul terreno e sul campo di battaglia in modo pratico e trasparente, ha commentato riferendosi all’attacco terrestre israeliano contro Gaza, che ha definito “un fallimento”.
Scontri in Cisgiordania, un palestinese ucciso a Nablus
Un palestinese è stato ucciso in scontri con l’esercito israeliano nel campo profughi di Askar vicino Nablus in Cisgiordania. Lo hanno riferito, citate dall’agenzia Wafa, fonti mediche palestinesi spiegando che il palestinese (25 anni) “è morto per una ferita grave al torace” e che ci sono anche altri 10 feriti. Incidenti e scontri sono stati poi segnalati a Tammun vicino Nablus e a Jenin nel nord della Cisgiordania
Israele, aiuti per popolazione di Gaza saranno aumentati
“Gli sforzi umanitari a Gaza, guidati dall’Egitto e dagli Stati Uniti, saranno ampliati domenica”. Lo ha detto il portavoce dell’Esercito israeliano, generale di brigata Daniel Hagari, aggiungendo che “gli abitanti di Gaza sono stati avvertiti per più di due settimane, attraverso diversi mezzi di comunicazione: devono stare lontani dagli avamposti appartenenti ad Hamas. Questo avvertimento oggi viene rilanciato: i civili nel nord di Gaza e nella città di Gaza dovrebbero temporaneamente spostarsi a sud in un luogo più sicuro, dove possono ottenere acqua, cibo e medicinali”.
A Gaza telefoni e internet riprendono a funzionare
Le comunicazioni telefoniche e Internet a Gaza sono gradualmente tornati a funzionare. Lo scrive - come riporta il sito Ynet - l’agenzia Reuters, secondo cui i media palestinesi hanno riferito che le linee telefoniche e il web nella Striscia di Gaza stanno riprendendo a funzionare.
Ministero Hamas, oltre 8.000 morti nella Striscia di Gaza
Il ministero della Sanità di Hamas ha dichiarato che più di 8.000 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza dall’inizio della guerra con Israele. “Il bilancio delle vittime legate all’aggressione israeliana supera gli 8.000 morti, metà dei quali sono bambini”, ha riferito il ministero nella notte tra sabato e domenica.
Israele, ’ospedale Shifa-Gaza un rifugio per terroristi’
L’ospedale al-Shifa, il principale di Gaza, costituisce un luogo di protezione per ’’i terroristi di Hamas’’. Lo ha ribadito il portavoce militare Daniel Hagari. ’’Sappiamo che il 7 ottobre, 200 membri dell’ala militare di Hamas sono corsi a quell’ospedale per trovare riparo’’. Interpellato da un giornalista che voleva sapere se l’ospedale al-Shifa rappresenti un obiettivo per Israele, Hagari ha risposto: ’’L’utilizzazione di un ospedale da parte dell’ala militare di Hamas costituisce un crimine di guerra’’. ’’Non anticiperemo alla stampa - ha aggiunto - le nostre attività a Gaza. Ma tutte le opzioni vengono prese in considerazione”