ServizioContenuto basato su fatti, osservati e verificati dal reporter in modo diretto o riportati da fonti verificate e attendibili.Scopri di piùMedio Oriente

Netanyahu: noi a Gaza a tempo indeterminato. Gli Usa: siamo contrari. E ammettono: uccisi molte migliaia di palestinesi

Il premier israeliano ribadisce che non ci sarà nessuna tregua a Gaza fino al rilascio degli ostaggi israeliani da parte di Hamas. L’Ue invia oggi altri due aerei di aiuti umanitari e valuta la possibilità di un corridoio marittimo verso Gaza. Haaretz: aerei israeliani in volo su Beirut. Sul fronte russo-ucraino, invece, si fa sempre più incerta la posizione del capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, dopo le recenti tensioni con il presidente Volodymyr Zelensky sull’andamento del conflitto con la Russia. In Europa si dimette il premier portoghese per una indagine per corruzione

a cura di Marcello Frisone, Angelica Migliorisi

Residenti palestini in fase di evacuazione passano davanti a un edificio distrutto a seguito di attacchi aerei israeliani nel nord della Striscia di Gaza, 07 novembre 2023 (foto EPA/MOHAMMED SABER)
  • Arabia Saudita annuncia rinvio vertice arabo-africano per crisi Gaza

    Il ministero degli Esteri saudita ha annunciato il rinvio del quinto vertice arabo-africano a causa dell’attuale situazione a Gaza. Il vertice avrebbe dovuto svolgersi nella capitale saudita Riad sabato 11 novembre. Il rinvio - ha spiegato il ministero - è stato motivato con la necessità di “garantire che gli eventi politici nella regione non influenzino il partenariato arabo-africano”. La nuova data del vertice sarà decisa in seguito, ha aggiunto il ministero, sottolineando che la decisione è stata presa in coordinamento con il Segretariato della Lega Araba e della Commissione dell’Unione Africana.

  • Capo Croce Rossa a Gaza: garantire assistenza è obbligo legale

    “Queste non sono le condizioni in cui il personale umanitario può lavorare”. Lo ha detto il capo missione della Croce rossa internazionale a Gaza, William Schomburg, dopo che un convoglio umanitario della Cicr è stato colpito stasera a Gaza. “Siamo qui per portare assistenza urgente ai civili bisognosi. Garantire che l’assistenza vitale possa raggiungere le strutture mediche è un obbligo legale ai sensi del diritto umanitario internazionale”, ha aggiunto.

  • Mo, Hamas: «Noi fuori dal governo di Gaza? americani sognano»

    Un membro dell’ufficio politico di Hamas ha respinto qualsiasi possibilità di escludere il gruppo dal futuro governo di Gaza, rispondendo a una precedente dichiarazione del portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti John Kirby, secondo cui Hamas non dovrebbe poter governare a Gaza. “Penso che gli americani stiano sognando molto”, ha detto Ghazi Hamad, in un’intervista ad Al Jazeera Arabic. “Gli americani che hanno fallito in Iraq, che hanno fallito in Afghanistan, che hanno fallito in Somalia… ora vogliono ristrutturare Gaza?”. Hamad ha affermato che qualsiasi cambiamento nel governo di Gaza è una questione interna palestinese, aggiungendo che Hamas sarà coinvolto in qualsiasi decisione. Ha anche avvertito l’Autorità Palestinese nella Cisgiordania occupata di non concludere un accordo con gli Stati Uniti e Israele a spese di Hamas, poiché non si sa cosa accadrebbe se a Gaza Hamas venisse sconfitta. “Non dovete cooperare con gli americani”, ha detto Hamad rivolgendosi all’Autorità Palestinese. “E non andare a Gaza sul retro del carro armato americano”. Ha detto ancora che il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas dovrebbe rifiutare qualsiasi tentativo da parte degli Stati Uniti di prendere il controllo di Gaza, ma ha aggiunto che la mancanza di commenti pubblici sulla questione da parte dell’Autorità Palestinese “solleva un punto interrogativo”.

  • Il Cairo, 12 bambini malati cancro autorizzati ad andare in Egitto per cure

    Una dozzina di bambini palestinesi di Gaza malati di cancro sono stati autorizzati ad attraversare il confine di Rafah per essere curati in Egitto. Secondo il Ministero della Sanità egiziano, i 12 bambini sono stati trasferiti in ospedali specializzati in oncologia. Le autorità non hanno detto se i bambini viaggiassero da soli o se qualche membro della famiglia o tutore fosse autorizzato ad accompagnarli.

  • Razzo proveniente da Gaza colpisce casa a est di Tel Aviv

    Un razzo ha colpito una casa nel quartiere centrale israeliano di Savyon, a est di Tel Aviv, durante l’ultima raffica di razzi provenienti da Gaza. Lo scriva Haaretz. La casa è stata colpita tra due piani, provocando danni. Non si registrano vittime e la polizia è sul posto alla ricerca dei resti del razzo.

  • Axios: «Biden ha esortato Netanyahu ad accettare pausa di 3 giorni a Gaza»

    Il presidente degli Stati Uniti ha lanciato un appello per una pausa di tre giorni nei combattimenti a Gaza, ieri durante una telefonata con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Lo riporta l’agenzia di stampa Axios, citando un anonimo funzionario americano e aggiungendo che che Stati Uniti, Israele e Qatar stanno discutendo una proposta in base alla quale “Hamas rilascerebbe 10-15 ostaggi e utilizzerebbe la pausa di tre giorni per verificare l’identità di tutti gli ostaggi e fornire un elenco dei nomi degli ostaggi”. Due funzionari statunitensi e israeliani hanno inoltre affermato che ”Netanyahu ha detto a Biden di non fidarsi delle intenzioni di Hamas e di non credere che siano pronti ad accettare un accordo sugli ostaggi”.

  • Portavoce esercito Israele, operazione di terra in profondità Gaza

    “Le forze di terra israeliane ”sono dislocate in questo momento in un’operazione di terra nelle profondità della città di Gaza e stanno esercitando una grande pressione su Hamas”. Così il portavoce militare capo di Israele, il contrammiraglio Daniel Hagar, parlando alla stampa. In precedenza, il primo ministro Benjamin Netanyahu aveva affermato che Israele stava facendo grandi progressi nella guerra, affermando che l’esercito aveva ucciso migliaia di combattenti di Hamas.

    Forze di difesa israeliane: "Combattiamo nel cuore di Gaza City"
  • Casa Bianca: «Nessuna linea rossa per Israele»

    Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto che gli Stati Uniti non hanno ancora tracciato una linea rossa per Israele. Il commento di Kirby è giunto durante una conferenza stampa, quando gli è stato chiesto se il crescente numero di vittime a Gaza avesse portato a una rivalutazione della posizione di Washington. “È ancora come prima”, ha risposto. “Non entrerò nelle conversazioni private che stiamo avendo con le nostre controparti israeliane”, ha affermato inoltre Kirby quando gli è stato chiesto se gli Stati Uniti abbiano sollevato la possibilità di sospendere o ridurre gli aiuti a Israele se le vittime civili non saranno ridotte al minimo. “Vi dico questo - ha aggiunto - continueremo ad assicurarci che abbiano gli strumenti e le capacità di cui hanno bisogno per difendersi da quella che chiaramente era una minaccia esistenziale per la loro società e la loro gente. Ci assicureremo che continuino ad avere ciò di cui hanno bisogno, continueremo anche a esortarli a essere il più attenti, deliberati e discriminanti possibile nel loro targeting”.

  • Idf, trovate a Gaza 4mila armi nascoste in infrastrutture civili

    L’esercito israeliano (Idf) ha colpito più di 14mila obiettivi nella Striscia di Gaza, ha distrutto più di 100 entrate di tunnel e ha catturato 4mila armi, compresi razzi, nascoste in infrastrutture civili. Lo ha detto il portavoce dell’Idf, Daniel Hagari, secondo quanto riporta il Times of Israel.

  • Truppe nel cuore di Gaza City, braccato il capo di Hamas

    Gaza City è ormai un campo di battaglia, dove si combatte strada per strada. Israele - ad un mese esatto dal massacro di Hamas del 7 ottobre - continua ad avanzare nell’enclave palestinese dopo aver tagliato in due la Striscia. “Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City, nel cuore del terrore”, ha annunciato il comandante israeliano del fronte sud Yaron Finkelman. Mentre il ministro della Difesa Yoav Gallant ha messo nel mirino direttamente il capo di Hamas nella Striscia: Yahya Sinwar “si nasconde nel suo bunker” e non ha più “contatti con i suoi associati”, ma “sarà eliminato” anche lui. Israele oggi ha osservato un minuto di silenzio con tantissime manifestazione in tutto il Paese in memoria dei circa 240 ostaggi e dei quasi 1.400 uccisi dall’avvio del conflitto. Mentre Hamas ha celebrato a modo suo l’attacco di un mese fa. Il numero due dell’ufficio politico della fazione, Moussa Abu Marzouk, in un’intervista alla Bbc dal Golfo ha negato che il 7 ottobre siano stati uccisi civili ma solo “riservisti e soldati”, così come avrebbe ordinato il leader dell’ala militare delle Brigate Qassam, Mahammed Deif. Dichiarazioni che la stessa emittente ha definito in palese contraddizione con le numerose prove raccolte nei kibbutz di frontiera assaltati dai jihadisti. L’esercito intanto continua a concentrarsi sull’individuazione delle roccaforti di Hamas, dei suoi tunnel e sull’eliminazione dei capi della fazione islamica. Secondo stime dell’Idf, dall’avvio della guerra sono stati colpiti più di 14 mila obiettivi a Gaza, distrutti più di 100 ingressi di tunnel e travate 4.000 armi e razzi nascosti nelle infrastrutture civili. Al tempo stesso anche oggi è stato aperto un corridoio umanitario di poche ore per permettere il trasferimento della popolazione dal nord al sud della Striscia. E’ in questa occasione - secondo un video diffuso dall’esercito - che si sono visti stremati cittadini palestinesi innalzare bandiere bianche. Hamas da parte sua ha denunciato un bombardamento israeliano sull’ospedale al-Quds di Gaza City, ma l’esercito ha ribattuto di aver attaccato “terroristi che erano sistemati in un palazzo vicino” al nosocomio. Il portavoce militare ha annunciato tra l’altro che sono state scoperte altre postazioni, tra cui una vicino ad una ruota panoramica di un parco giochi. Gaza, ha denunciato Gallant, è “la più grande base del terrore che l’umanità abbia costruito” e le truppe di terra hanno assaltato le roccaforti di Hamas “da tutte le direzioni, in perfetto coordinamento con le forze marittime e aeree. La presa attorno a Gaza City - ha insistito - si sta stringendo”. Anche oggi sono piovuti razzi sia nel sud di Israele sia su Tel Aviv, dove le sirene di allarme hanno mandato la gente nei rifugi. Al valico di Rafah sono continuati a passare gli stranieri, i cittadini con doppio passaporto e i feriti, mentre sono entrati altri aiuti umanitari. Finora secondo Israele - che ha ribadito il no a ogni cessate il fuoco e a pause umanitarie - sono arrivate 3.000 tonnellate di cibo, oltre 1.720 di medicinali e oltre un milione di tonnellate d’acqua. La Croce Rossa ha fatto sapere invece che un suo convoglio umanitario è stata colpito a Gaza. Mentre la Cisgiordania continua a restare terreno di scontro con l’uccisione di altri tre palestinesi e l’arresto di militanti di Hamas, il Libano è il vero secondo fronte. Oggi solo sono stati 20 i razzi sparati contro Israele, che ha risposto attaccando al di là della frontiera. Rapporti citati da Haaretz finora non confermati hanno riferito di caccia con lo Stella di David che hanno sorvolato Beirut. I morti a Gaza denunciati dalle autorità di Hamas sono arrivati a 10.328, fra cui 4.237 minori e 2.741 donne.

  • Hamas: discorsi degli Usa sul futuro di Gaza denotano arroganza

    “I discorsi americani sul futuro di Gaza denotano arroganza e incoscienza”. Lo ha reso noto il portavoce di Hamas citato da al Jazeera. “Hamas esprime le aspirazioni del popolo palestinese e noi abbiamo le nostre radici nel mondo palestinese - aggiunge - . Né gli Stati Uniti né nessun altro possono imporre delle scelte al popolo palestinese”.

  • Consigliere Netanyahu: pressione militare e diplomatica per liberare ostaggi

    “Il nostro esercito è in operazione sul campo. Il nostro obiettivo è distruggere il macchinario militare di Hamas e porre fine al governo politico di Hamas sulla Striscia di Gaza”. Così Mark Regev, consigliere del premier Benyamin Netanyahu, rispondendo a Bruno Vespa a Porta a Porta. Alla domanda sugli ostaggi il consigliere del premier israeliano risponde: “Hamas non diventerà improvvisamente una organizzazione umanitaria, abbiamo visto la brutalità quando ci hanno attaccato, hanno decapitato, stuprato, massacrato persone coi mitra, non ci facciamo illusioni su Hamas e certamente non rilasceranno gli ostaggi perché sono improvvisamente diventati umanitari. Li rilasceranno solo se saranno costretti e noi pensiamo che aumentando la pressione militare e diplomatica su di loro è il modo migliore per liberare gli ostaggi”.

    Medioriente, Segre: "Immagini che stiamo vendendo mi danno una tristezza infinita"
  • Casa Bianca: inevitabile uscire da trattato Cfe dopo mossa Mosca

    “Non so come potremmo giustificare non uscire dal trattato sulle forze convenzionali in Europa dopo l’uscita della Russia”: lo ha ammesso il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby in un briefing.

  • Casa Bianca ammette: uccisi molte migliaia di palestinesi

    “Molte, molte migliaia di palestinesi sono morti”: lo ha riconosciuto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby, incalzato dai reporter in un briefing.

    Tahar Ben Jelloun: quanti morti vuole Netanyahu per negoziare la pace?
  • Consigliere Netanyahu: «Non abbiamo interesse a governare Gaza»

    “Il nostro obiettivo è l’eliminazione di Hamas da Gaza: ci vorrà quello che ci vorrà. Però posso dire una cosa: quando vinceremo - e vinceremo - non soltanto sarà meglio per il popolo del sud di Israele, che non dovrà vivere nella paura dei terroristi che attraversano il confine e massacrano i loro figli, come è successo il 7 ottobre, ma sarà meglio anche per il popolo di Gaza, che è governato da 16 anni da Hamas”. Lo sottolinea il diplomatico israeliano Mark Regev, consigliere del premier Benyamin Netanyahu, rispondendo alle domande di Bruno Vespa durante il programma ’5 minuti’ su Rai 1. “Che cosa ha dato Hamas al popolo di Gaza? Sofferenza, dolore e impoverimento. La fine di Hamas è positiva non solo per Israele ma anche per il popolo di Gaza”. Quindi, interrogato sul dopo guerra, Regev spiega: “La cosa più importante è che Hamas non sarà più al controllo della Striscia, così come i terroristi dell’Isis sono stati distrutti in Iraq e in Siria, noi distruggeremo Hamas e i terroristi di Hamas a Gaza. Ciò che succederà dopo sarà comunque una cosa migliore. E’ possibile che per un certo periodo di tempo ci sarà una presenza di sicurezza israeliana per fare in modo che non ci sia una ripresa dell’attività di Hamas. Ma non abbiamo nessun interesse nel governare il popolo di Gaza e la nostra speranza è che ci possa essere un nuovo governo a Gaza che si preoccupi del benessere del popolo molto di più di quanto non abbia mai fatto Hamas. Hamas sta sacrificando tutti i suoi cittadini a favore del suo programma: Gaza merita un governo che si occupi dei suoi interessi”.

  • Casa Bianca: da Hamas intenti genocidi contro Israele

    Hamas aveva e ha “intenti genocidi” contro il popolo di Israele: lo ha detto il portavoce del consiglio di sicurezza nazionale John Kirby in un briefing rispondendo ad una domanda dei reporter sul perche’ gli Usa non usino la parola genocidio per le azioni di Israele contro i palestinesi.

  • Israele, trovati a Gaza 4mila armi e razzi in siti civili

    Il portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato questa sera di aver scoperto finora a Gaza 4.000 armi, compresi i razzi, nascosti nelle infrastrutture civili, di aver colpito più di 14.000 obiettivi e distrutto oltre 100 ingressi di tunnel.

  • Massiccio attacco sull’area di Tel Aviv e centro d’Israele

    Allarme razzi da Gaza questa sera a Tel Aviv, come ha potuto constatare l’ANSA sul posto, e nel centro di Israele. L’esercito ha reso noto che si è trattato dell’attacco più massiccio in tutto il centro di Israele fino alla cittadina di Raanana.

  • Israele: “Colpiti terroristi nascosti in una moschea a Gaza”

    L’esercito israeliano ha dichiarato che le unità della Brigata Nahal e un caccia hanno colpito un gruppo di miliziani di Hamas che erano nascosti in una moschea e avevano tentato di fuggire attraverso un tunnel nel nord della Striscia di Gaza. L’Idf afferma che Hamas ha lanciato missili guidati anticarro contro le truppe israeliane da diversi siti, compresi alcuni adiacenti agli ospedali.

  • Msf, ucciso in un raid un nostro operatore a Gaza

    Medici Senza Frontiere ha annunciato la morte di uno dei suoi operatori umanitari a Gaza. Msf, riferisce l’organismo in una nota, “è addolorata per la scomparsa di Mohammed Al Ahel, ucciso insieme a diversi membri della sua famiglia il 6 novembre. Lavorava come tecnico di laboratorio per Msf da oltre due anni e si trovava nella sua casa nel campo profughi di Al Shati quando l’area è stata bombardata e l’edificio è crollato, uccidendo, secondo le testimonianze locali, decine di persone”. Per Msf “è evidente come nessun luogo a Gaza sia al sicuro da bombardamenti brutali e indiscriminati”, perché “i ripetuti appelli per un cessate il fuoco immediato sono caduti nel vuoto, anche se lo stop ai combattimenti rappresenta l’unico modo per evitare altre morti insensate nella Striscia e per consentire un adeguato livello di aiuti umanitari a Gaza”. In tutta la Striscia, denuncia ancora Msf, “persone indifese continuano a perdere familiari e abitazioni, mentre i leader mondiali non riescono a intraprendere un’azione significativa”.

  • Gallant: Gaza è la “maggiore base terrore mai costruita”

    “La più grande base del terrore che l’umanità abbia costruito”. Così il ministro della difesa Yaov Gallant ha definito la Striscia di Gaza e ha respinto ogni richiesta di pausa umanitaria senza un rilascio dei 240 ostaggi israeliani. Secondo Gallant, le truppe di terra hanno assaltato le roccaforti di Hamas “da tutte le direzioni, in perfetto coordinamento con le forze marittime e aeree”, e stanno “stringendo la presa” attorno a Gaza City. Il leader di Hamas Yahya Sinwar “si nasconde nel suo bunker e non ha contatti con i suoi associati”, ha aggiunto, giurando che “sarà eliminato”.

    Forze di difesa israeliane: "Combattiamo nel cuore di Gaza City"
  • Usa: non sosteniamo trasferimento palestinesi fuori da Gaza

    “Non sosteniamo nessuna forzata riallocazione dei palestinesi fuori da Gaza”. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato.

  • Netanyahu: noi a Gaza a tempo indeterminato. Usa: siamo contrari

    Israele si assumerà “la responsabilità generale della sicurezza” a Gaza a tempo indeterminato dopo la guerra con Hamas. L’annuncio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, mentre la guerra a Gaza ha già causato migliaia di vittime e raso al suolo vaste zone della Striscia, è un’indicazione sul futuro che Israele immagina ed è giunto in un’intervista ad Abc News andata in onda lunedì notte. Israele punta a mantenere un controllo sull’enclave “per un periodo indefinito”, “perché abbiamo visto cosa succede quando non ce l’abbiamo”, ha detto Netanyahu riferendosi al massacro compiuto da Hamas il 7 ottobre scorso nel sud di Israele.

    A un mese esatto da quegli attacchi, Israele ha commemorato le vittime osservando un minuto di silenzio e con veglie: sono oltre 1.400 gli israeliani uccisi e più di 200 gli ostaggi nelle mani di Hamas o di altri gruppi militanti. In tanti si sono radunati davanti alla Knesset a Gerusalemme per chiedere il ritorno degli ostaggi. “Non ci sarà un cessate il fuoco senza il ritorno dei nostri rapiti”, ha detto Netanyahu in un discorso alla nazione tenuto in serata, riferendo di avere chiesto alla Croce rossa di lavorare per assicurare il rilascio degli ostaggi. Poi ha lanciato un avvertimento al gruppo libanese Hezbollah: se entrerà in guerra “farà il più grande errore della sua vita”. Quale forma assumerà il controllo israeliano che Netanyahu immagina per la Striscia, lui non lo ha chiarito, ma funzionari Usa hanno avvertito lo Stato ebraico che non dovrebbe ri-occupare Gaza. Israele - che aveva conquistato Gaza, come pure la Cisgiordania e Gerusalemme Est nella guerra del 1967 - ha ritirato truppe e coloni dalla Striscia nel 2005, ma ha mantenuto il controllo su spazio aereo, costa, registro della popolazione e valichi di frontiera del territorio, tranne quello verso l’Egitto. Nel 2007 il potere nella Striscia è passato ad Hamas dalle forze fedeli al presidente Mahmoud Abbas, che ha confinato l’Autorità palestinese a parti della Cisgiordania occupata. Da allora Israele e l’Egitto hanno imposto un blocco su Gaza a vari livelli, rendendo ancora più complicata la vita nell’enclave. Secondo l’ultimo bilancio diffuso dal ministero della Sanità di Gaza sono 10.328 i morti in attacchi israeliani dall’inizio della guerra, e 4.237 di loro sono bambini. Oltre ai raid aerei su Gaza, i soldati israeliani portano avanti da ormai più di una settimana combattimenti sul campo all’interno di Gaza da oltre una settimana e sono riusciti a tagliare il territorio a metà e a circondare Gaza City. “Per la prima volta negli ultimi decenni” l’esercito israeliano “sta combattendo nel cuore di Gaza City, il cuore del terrorismo”, ha detto il comandante del Comando meridionale dell’Idf, Yaron Finkelman. “A volte si verificano anche perdite molto dolorose, ma nel complesso il successo è fenomenale”, ha detto Netanyahu incontrando i soldati. Ed è stata una nuova notte di raid quella fra lunedì e martedì: nel sud di Gaza, dove ai palestinesi è stato detto di cercare rifugio, un attacco aereo israeliano ha distrutto diverse case nella città di Khan Younis, causando almeno 5 morti fra cui 3 bambini. E un altro attacco aereo ha distrutto una casa nella città meridionale di Rafah, provocando anche in questo caso vittime. A Gaza cibo, medicine, carburante e acqua si stanno esaurendo e le scuole gestite dall’Onu e trasformate in rifugi sono stracolme. Interi isolati di città sono stati ridotti in macerie e circa il 70% dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza sono fuggiti dalle loro case, e molti hanno seguito l’ordine israeliano di dirigersi verso la parte meridionale del territorio assediato, anche questa bombardata. Nell’intervista ad Abc News, Netanyahu si è detto disponibile a “piccole pause” nei combattimenti per facilitare la consegna di aiuti a Gaza e il rilascio di alcuni degli oltre 240 ostaggi sequestrati da Hamas il 7 ottobre, ma ha escluso un cessate il fuoco generale senza il rilascio di tutti gli ostaggi.

    Intanto il conflitto approda anche sul tavolo dei ministri degli Esteri del G7, giunti a Tokyo. Fresco di un tour a più tappe in Medioriente, il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha spostato la sua intensa attività diplomatica in Asia, lanciando un appello al G7 a creare un consenso sul conflitto per parlare a “una sola voce chiara”. Il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, ha riferito di avere “discusso con i colleghi del G7 delle soluzioni per arrivare alla pace in Medioriente e della situazione a Gaza”. “Nel condannare gli attacchi terroristici di Hamas ho confermato l’impegno del Governo per priorità umanitaria e per evitare conflitto su scala regionale”, ha sottolineato il ministro degli Esteri. Non si è fatta attendere la risposta degli Stati Uniti, che si oppongono alla rioccupazione di Gaza da parte di Israele. Lo afferma il portavoce del Dipartimento di Stato.

  • Echi di esplosioni in aria in centro Israele e a Tel Aviv

    Forti esplosioni si sono sentite in aria nella zona grande di Tel Aviv e nel centro di Israele dove tuttavia non sono scattate le sirene di allarme. Hamas, citato dai media, ha rivendicato il lancio della salva dei razzi.

  • Israele scopre tunnel vicino parco giochi e università a Gaza

    L’esercito israeliano ha scoperto altri tunnel nel nord della Striscia di Gaza, tra cui uno vicino ad una ruota panoramica di un parco giochi e ad università. Lo ha detto, citato dai media, il portavoce militare secondo cui la scoperta è stata effettuata da paracadutisti israeliani che poi hanno distrutto entrambe le strutture sotterranee.

  • Francia, presidenti Camere: “Appello per la marcia contro l’antisemitismo”

    Il presidente del Senato francese, Gérard Larcher, e la sua collega dell’Assemblée Nationale, Yaël Braun-Pivet, hanno lanciato oggi un appello a “tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Repubblica” a partecipare domenica ad una “grande marcia civica” contro l’antisemitismo. “Una marcia per la Repubblica e contro l’antisemitismo - scrivono in una tribuna che sarà pubblicata da Le Figaro - una marcia per la Francia dei diritti dell’uomo e per la nazione riunita. Una marcia dei cittadini per denunciare i portatori d’odio. Una marcia per la liberazione degli ostaggi fra i quali ci sono 8 nostri compatrioti”. Nella tribuna Larcher e Braun-Pivet denunciano il moltiplicarsi degli atti antisemiti in Francia dopo i massacri di Hamas in Israele un mese fa. Fra le prime adesioni annunciate, quelle dell’estrema destra del Rassemblement National, con la leader Marine Le Pen e il giovane segretario del partito, Jordan Bardella.

  • Hezbollah, se Israele espande operazioni ci saranno conseguenze

    “Se Israele espande le sue operazioni (militari) ci saranno gravi conseguenze”: lo ha detto poco fa il numero due di Hezbollah, Naim Qàssem, intervistato dalla tv americana Nbc. “I nostri crescenti attacchi (contro Israele) sono il nostro messaggio a Israele... se espande le operazioni ci saranno gravi conseguenze”, ha affermato Qàssem.

  • Bangkok, i prossimi ostaggi liberati saranno 24 tailandesi

    Il ministro degli Esteri di Bangkok ha affermato di aver ricevuto la promessa che i prossimi ostaggi ad essere liberati da Hamas saranno i 24 tailandesi. Lo riporta Times of Israel. Il ministro Parnpree Bahiddha-Nukara ha dichiarato di aver saputo da funzionari incontrati in Qatar e in Egitto che gli ostaggi tailandesi detenuti a Gaza saranno i prossimi a essere liberati, poiché non hanno “nulla a che fare con la guerra”.

  • Media, attaccato convoglio Abbas (Anp), uccisa una guardia

    Il convoglio del presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas sarebbe stato attaccato da un gruppo di uomini armati. Lo riferisce il quotidiano turco Yeni Safak aggiungendo che una delle guardie di Abbas sarebbe stata uccisa. Il quotidiano aggiunge inoltre che non si è a conoscenza del fatto che Abbas sia stato o meno ferito. L’azione, aggiunge condividendo un video dell’assalto, sarebbe stata rivendicata dal gruppo chiamato “Figli di Abu Jandal” affiliato a Hamas.

  • Hezbollah, “pressione su Israele e Usa perché fermino assalto a Gaza”

    “Il crescente livello di combattimenti transfrontalieri è destinato a inviare un chiaro messaggio che se il conflitto si espande ci saranno gravi conseguenze”. Lo ha detto a Nbc News Naim Qassem, vice segretario generale di Hezbollah, precisando che “Hezbollah ha l’obiettivo di ridurre la pressione su Gaza”. Qassem ha aggiunto che Hezbollah sta colpendo Israele mentre altri gruppi sostenuti dall’Iran stanno attaccando il personale americano per inviare un messaggio per fermare l’assalto a Gaza. “Quelli dell’Asse della Resistenza hanno visto che la mente è l’America”, ha detto Qassem. “Quindi colpiscono l’America in base al principio di inviare un messaggio per fermarsi. Israele dovrebbe fermarsi”. “Come fanno l’America e il resto del mondo - ha aggiunto - ad avere il diritto di schierarsi dalla parte di Israele che uccide civili e bambini e distrugge case, mentre noi non abbiamo il diritto di sostenere il nostro popolo e i nostri cari in Palestina e nella regione?”

  • Haaretz, caccia israeliani in volo su Beirut

    L’agenzia di notizie libanese riporta movimenti attivi di aerei da guerra israeliani sui cieli di Beirut. Lo ha riferito Haaretz. (ANSA).

  • I famigliari della vittime di Hamas parlano a Capitol Hill

    I famigliari di alcuni ostaggi di Hamas stanno parlando a Capitol Hill. Ciascuno di loro racconta la sua storia e il suo dolore, spesso trattenendo le lacrime, con i dettagli sugli ultimi contatti con i propri cari prima che fossero rapiti dai miliziani dell’organizzazione estremista islamica.

    Medio Oriente, Blinken al vertice G7 di Tokyo: parlare con voce chiara sulla crisi
  • Unicef, 3 milioni di bambini in fuga per guerra nel Sudan

    Il Sudan affronta la più grande crisi di bambini sfollati al mondo, con un numero record di tre milioni di bimbi in fuga da diffuse violenze alla ricerca di sicurezza, alimenti, rifugi e assistenza medica prevalentemente all’interno della nazione africana, mentre centinaia di migliaia si rifugiano in grandi campi improvvisati nei Paesi limitrofi: è l’allarme lanciato dall’Unicef con un comunicato.

    A oltre 200 giorni dallo scoppio della guerra tra esercito e forze paramilitari del 15 aprile scorso, il Fondo dell’Onu per l’infanzia chiede alla comunità internazionale e a tutte le parti in conflitto di raddoppiare l’impegno per far fronte alla crisi sudanese, che fa registrare circa 14 milioni di bambini dall’urgente bisogno di assistenza umanitaria salvavita. Finora l’Unicef ha ricevuto denunce di oltre 3.100 gravi violazioni, tra cui l’uccisione e la mutilazione di bambini.

    Sono ben 19 milioni i piccoli sudanesi che non possono tornare a scuola, in una delle peggiori crisi dell’istruzione al mondo. Oggi, circa 7,4 milioni di bambini non dispongono di acqua potabile sicura. Quasi la metà di questi ha meno di 5 anni ed è a serio rischio di malattie diarroiche e colera. Molti altri non hanno vaccinazioni di routine contro malattie di facile prevenzione, mentre quasi 700 mila bambini colpiti da malnutrizione acuta grave rischiano di morire senza cure. Nel frattempo, l’appello umanitario dell’Unicef per quest’anno è finanziato solo al 24 per cento.

    Germania: l'odio verso gli ebrei mai così alto da decenni
  • Democratico cugino di Elvis punta a governare il Mississippi

    Con un cognome famoso, l’aiuto di un autore di bestseller e una piattaforma populista e anti-aborto, un candidato democratico punta oggi a diventare governatore del Mississippi: è Brandon Presley, cugino in secondo grado del ’re del rock’ Elvis Presley, che ha ottenuto l’appoggio di John Grisham nello sforzo di riconquistare per i Democratici la residenza del governatore occupata dal repubblicano Tate Reeves. Sono oltre 20 anni che un democratico non viene eletto governatore o senatore nello stato del profondo sud degli Usa dove nel 2020 Donald Trump sconfisse Joe Biden con un distacco di 16 punti percentuali.

    Facendo leva sugli scandali che hanno travagliato il mandato del suo rivale, Brandon pensa di avere una chance grazie a un programma un tempo familiare tra i Democratici soprattutto nel sud: moderato sui temi sociali ma progressista in fatto di economia. “Ogni quattro anni cerchiamo invano di riportare i democratici al potere in Mississippi, ma stavolta è diverso. Abbiamo un grande candidato con grandi idee”, ha detto Grisham, i cui gialli, a partire dal Socio fino all’ultimo Lo Scambio sono sempre a sfondo politico.

    Brandon, che ha 46 anni, si definisce pro-life, parla apertamente della sua fede religiosa e difende il diritto a portare armi, ma promette anche di allargare Medicaid, la mutua per i poveri, un’iniziativa che a sua volta aiuterebbe il sistema sanitario nelle campagne e che riscuote il consenso del 72% dell’elettorato statale. “La battaglia in Mississippi non è tra destra e sinistra. E’ tra chi è fuori del sistema e chi è dentro”, ha martellato durante la campagna elettorale. I sondaggi della vigilia lo indicano dietro a Reeves con un distacco tra uno e otto punti percentuali.

    Presley è nato a Nettleton, un paesino di duemila abitanti, solo tre settimane prima della morte di Elvis e ha avuto un’infanzia segnata da tragedie: il padre alcolizzato fu assassinato quando lui aveva sette anni e la madre, che lo ha tirato su da sola, aveva spesso problemi ad arrivare alla fine del mese. Finito il college Brandon è tornato a Nettleton e si è candidato a sindaco: è stato eletto diventando a 23 anni il più giovane primo cittadino nella storia del Mississippi.

    Ad Arnold Schwarzenegger "Premio del coraggio" contro antisemitismo
  • Kiev vuole silurare il capo dell’esercito, poi la smentita

    Si fa sempre più incerta la posizione del capo delle forze armate ucraine Valery Zaluzhny, dopo le recenti tensioni con il presidente Volodymyr Zelensky sull’andamento del conflitto con la Russia. Secondo l’agenzia russa Ria Novosti un deputato del parlamento ucraino , Vladimir Ariev, nel corso della giornata ha affermato che il ministro della Difesa Rustem Umerov ha proposto di rimuovere Zaluzhny dall’incarico.

    Tale ipotesi è stata però smentita a stretto giro da un consigliere dell’ufficio di Zelensky, Sergiy Leshchenko. Successivamente, lo stesso deputato Ariev ha cancellato il messaggio precedente, affermando di aver ricevuto informazioni opposte.

    Nei giorni scorsi Zaluzhny aveva creato non pochi malumori a Kiev, perché in una conversazione con l’Economist aveva aveva parlato di una guerra diventata ormai di “posizione” e di “logoramento” che avrebbe favorito la Russia. Posizione su cui Zelensky si è mostrato in aperto disaccordo, affermando che il conflitto “non è in una situazione di stallo” e che l’obiettivo resta quello di battere i russi sul terreno.

    Zelensky: "Adesso non e' il momento per le elezioni"
  • Filkelman: «Combattiamo nel cuore di Gaza City, mai così da decenni»

    “Per la prima volta da decenni stiamo combattendo nel cuore di Gaza City”: lo ha detto Yaron Filkelman, comandante del fronte sud di Israele . “Nel cuore del terrore. Questa è una guerra complessa e difficile e sfortunatamente ha i suoi costi”, ha aggiunto.

    L'Ue invia altri due aerei con aiuti umanitari per Gaza
  • Siria, esplosioni udite sulle Alture del Golan

    Boati di esplosioni sono stati uditi oggi sulle Alture del Golan contese tra Siria e Israele in un’area non lontana dal sud del Libano dove è aperto il fronte di guerra tra Hezbollah e Israele. Lo riferiscono testimoni locali a conferma di quanto affermato in precedenza dall’Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria.

    Secondo le fonti, le esplosioni sono state udite sulle pendici del Monte Hermon (Jabal Shaykh), poco lontano dalla cittadina drusa di Majdal Shams, nel territorio che Israele ha annesso nel 1981.

    Slogan e striscioni a Tokyo contro la guerra a Gaza
  • Premier Portogallo Costa in diretta tv, mi sono dimesso

    Il primo ministro portoghese António Costa si è dimesso. Confermando, in un messaggio in diretta alle televisioni nazionali, la notizia circolata oggi sull’esistenza di un’indagine penale sul suo conto, Costa si è detto “fiducioso nel funzionamento della giustizia” e si è messo a disposizione per chiarire ogni sospetto sul suo operato. Il capo dello Stato portoghese, Marcelo Rebelo de Sousa, ha accettato le dimissioni del primo ministro Antònio Costa. Il presidente della Repubblica ha convocato per domani i segretari dei partiti e per giovedì il Consiglio di Stato al Palazzo di Belem.

    Carlo III a Westminster per il suo primo King's Speech
  • Emirati realizzareanno ospedale da campo a Gaza

    Gli Emirati Arabi Uniti hanno annunciato la costruzione di un ospedale da campo a Gaza  dotato di 150 post letti dotato di un reparto di chirurgia e di unità per la terapia intensiva per adulti e bambini. L’agenzia di stampa statale Wam ha riferito che cinque aerei sono partiti in direzione Egitto dove le attrezzature saranno caricate e trasferite a Gaza.

    L’ospedale verrà realizzato in più fasi ma non è stato fornito un calendario preciso dei lavori. In precedenza gli Emirati avevano annunciato aiuti per 20 milioni di dollari al palestinese oltre a essersi offerti di trasferire sul proprio territorio mille bambini palestinesi insieme alle loro famiglie affinché possano essere curati.

    Un minuto di silenzio in Israele a un mese dall'attacco di Hamas
  • Usa e Nato sospendono trattato forze convenzionali in Europa

    Gli Usa e i loro alleati della Nato hanno notificato che sospenderanno formalmente la loro partecipazione a un trattato del 1990 che limita le forze convenzionali in Europa, segnando la fine di un altro storico accordo sul controllo degli armamenti. Lo scrive il Wall Street Journal.

    La mossa dell’Alleanza fa seguito al ritiro formale della Russia dallo stesso accordo e alle lamentele occidentali di lunga data secondo cui Mosca non stava onorando i termini del trattato. La sospensione scatterà il 7 dicembre per gli Stati Uniti.

    Carlo III a Westminster per il suo primo King's Speech
  • Gaza, Blinken: “G7 parli con una sola voce chiara” sulla crisi

    Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha invitato il G7 a parlare “con una sola voce chiara” sulla guerra tra Israele e Hamas, intervenendo all’inizio dei colloqui con i colleghi ministri degli Esteri del gruppo in Giappone. “Questo è un momento molto importante... il G7 si unisca di fronte a questa crisi e parli con una sola voce chiara”, ha detto Blinken all’avvio della riunione di due giorni a Tokyo. L’esercito israeliano ha bombardato incessantemente Gaza dal 7 ottobre, dopo che i militanti di Hamas hanno lanciato un attacco che ha provocato 1.400 morti in Israele, secondo le autorità israeliane.

    Il ministero della Sanità guidato da Hamas ha affermato che il bilancio delle vittime a Gaza ha superato le 10.000 persone, compresi più di 4.000 bambini. Arrivato a Tokyo dopo il suo ultimo vorticoso tour in Medio Oriente, Blinken intende “informare i suoi colleghi sul suo viaggio... e sui progressi nella fornitura di assistenza umanitaria ai civili a Gaza e sugli sforzi per contenere il conflitto”, ha affermato un alto funzionario del Dipartimento di Stato. Lunedì in Turchia, il capo della diplomazia Usa aveva detto che Washington stava lavorando “in modo molto intenso” per aumentare gli aiuti ai civili intrappolati. “Penso che vedremo nei prossimi giorni che l’assistenza può espandersi in modo significativo”, aveva aggiunto Blinken, senza fornire dettagli.

    Msf: cessate il fuoco unico modo per salvare vite a Gaza
  • Berlino sblocca parte fondi per aiuti a palestinesi

    La Germania riprende la cooperazione allo sviluppo con l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa). Lo ha annunciato la ministra dello Sviluppo tedesca, Svenja Schulze, durante un colloquio con il commissario generale dell’Unrwa, Philippe Lazzarini, ad Amman, come riporta l’emittente tedesca Ard.

    Il governo di Berlino aveva temporaneamente sospeso i finanziamenti ai progetti di sviluppo a beneficio degli sfollati nei territori palestinesi e dei rifugiati palestinesi nei paesi vicini dopo l’attacco di Hamas su Israele lo scorso 7 ottobre. Nonostante i criteri rigorosi già in vigore, è stata annunciata una revisione approfondita di tutti i progetti di finanziamento. Nello specifico, secondo le informazioni, l’obiettivo era quello di garantire che non venissero promosse né la diffusione di modelli di pensiero antisemiti né i sostenitori di Hamas.

    In considerazione del crescente bisogno della popolazione nella Striscia di Gaza e della situazione sempre più instabile in alcuni paesi vicini, un ulteriore sostegno all’Unrwa è considerato una priorità. Secondo il ministero dello Sviluppo tedesco, il primo risultato parziale della revisione è lo sblocco degli stanziamenti previsti per l’Unrwa di 71 milioni di euro e la messa a disposizione di altri 20 milioni di euro in considerazione del crescente fabbisogno. Le attività dell’Unrwa nel sud della Striscia di Gaza, finanziate con i fondi tedeschi per lo sviluppo, si concentreranno sulla fornitura permanente di acqua potabile per la popolazione civile e sull’igiene e i servizi igienico-sanitari nei rifugi di emergenza.

    Medio Oriente, minuto di silenzio in Israele a un mese dall'inizio della guerra
  • Forze filo-iraniane rivendicano attacco a base Usa in Iraq

    Combattenti iracheni filo-iraniani hanno rivendicato poco fa l’attacco con due droni armati contro la base militare statunitense di Harir, nei pressi di Erbil, nel nord dell’Iraq. Lo si apprende da un comunicato della ’Resistenza islamica in Iraq’, sigla che raggruppa le forze filo-iraniane in Iraq. “Abbiamo colpito gli obiettivi in maniera diretta”, recita il comunicato diffuso sui social media, senza fornire ulteriori elementi.

    Trump in tribunale a New York: "Questo è un processo ingiusto"
  • Israele nomina inviato speciale per la liberazione ostaggi

    Il ministero israeliano degli Esteri ha nominato Alon Roth-Snir, prossimo ambasciatore in Nuova Zelanda, come inviato speciale chiamato a guidare gli sforzi diplomatici internazionali per arrivare a una liberazione degli oltre 240 ostaggi nelle mani di Hamas. Lo riporta The Times of Israel.

    Il ministro israeliano degli Esteri, Eli Cohen, ha affermato che la nomina ha lo scopo di “promuovere gli sforzi internazionali in una serie di forum che contribuiranno al rapido rilascio di tutti gli ostaggi”. Shuli Davidovich, che è il coordinatore del ministero degli Esteri per i prigionieri e i dispersi, continuerà a servire come rappresentante del ministero.

    Mattarella depone corona di fiori al cimitero nazionale di Seul
  • Oms, oltre 160 operatori sanitari morti in servizio a Gaza

    Oltre 160 operatori sanitari sono morti in servizio a Gaza dall’inizio delle ostilità il 7 ottobre scorso: lo ha detto in un briefing un portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), come riporta il Guardian.

    Medio Oriente, un mese di guerra: il 7 ottobre l'attacco di Hamas a Israele
  • Zacharova, “minaccia nucleare a Gaza solleva molte domande”

    Le parole del ministro israeliano per il patrimonio su un attacco nucleare a Gaza “sollevano molte domande”. A dirlo oggi è la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zacharova, che si chiede: “abbiamo una dichiarazione ufficiale che Israele possiede armi nucleari? Allora dove sono le organizzazioni internazionali? Dov’è l’Aiea? Dove sono gli ispettori?”. Secondo Zacharova, tali dichiarazioni spiegano perché Israele è contrario ad un Medio oriente libero da armi nucleari. “Se questo programma esiste ed è esistito, dove vengono realizzati i test? apparentemente non nella regione. E allora dove? Ci sono dietro gli Stati Uniti?”, prosegue la portavoce, intervistata in televisione dal giornalista vicino al Cremlino Vladimir Soloviov, e citata dall’agenzia stampa russa Tass. Il ministro israeliano Amichai Eliyahu ha dichiarato domenica che il bombardamento nucleare di Gaza era “un opzione”, provocando in Israele immediate polemiche e richieste di dimissioni. Il primo ministro Benyamin Netanyahu lo ha sospeso a tempo indeterminato dalle sue funzioni. Ufficialmente Israele non ha mai ammesso di avere un’arma nucleare, limitandosi a dire che non sarà mai il primo paese a sganciarla in Medio oriente.

    L'Ue invia altri due aerei con aiuti umanitari per Gaza
  • Svezia a Ue: «Più controlli nell’area Schengen e più rimpatri»

    Rafforzare i controlli all’interno dell’area Schengen, potenziare lo scambio di informazioni tra i servizi di intelligence e di polizia dei 27, tagliare qualsiasi tipo di finanziamento alle attività legate al terrorismo, rendere efficace il meccanismo dei rimpatri previsto dal nuovo Patto di migrazione e asilo ricorrendo al cosiddetto articolo 25, che blocca i documenti di ingresso nell’Ue ai Paesi terzi che non cooperano sui rimpatri. E’ quanto chiede il governo svedese in una lettera diretta alla Commissione e alla presidenza di turno dell’Ue nell’ambito del dibattito sulle misure sulla migrazione e l’asilo.

    Gaza-Israele: trentunesimo giorno

     

  • Israele: «Colpiti terroristi di Hamas vicino all’ospedale Al Quds»

    L’esercito ha attaccato «terroristi di Hamas che erano sistemati in un palazzo vicino all’ospedale Al-Quds di Gaza City». Lo ha detto il portavoce militare riferendosi alla denuncia di Hamas di un bombardamento della struttura da parte di Israele. Il portavoce ha spiegato che «l’attacco è stato compiuto dall’aria e ha comportato esplosioni in un vicino deposito di munizioni». Secondo la stessa fonte, l’esercito ha annunciato di aver conquistato anche una roccaforte di Hamas nel nord della Striscia. «All’interno - ha concluso - sono stati trovati lanciatori di missili, armi e materiale di intelligence».

    Gaza, esercito israeliano prende controllo roccaforte Hamas
  • Ue approva nuove norme sulla trasparenza della pubblicità elettorale

    Le istituzioni Ue hanno raggiunto l’accordo sulle nuove regole per rendere le campagne elettorali più trasparenti e resistenti alle interferenze a sette mesi dalle Europee. In base alle norme, la pubblicità politica, in particolare online, dovrà essere chiaramente etichettata rendendo più facile per cittadini, autorità e giornalisti ottenere informazioni su chi finanzia gli spot. Per impedire agli sponsor extra-Ue di interferire, è stato introdotto un divieto per gli enti di Paesi terzi di sponsorizzare pubblicità politica in Ue nei 3 mesi precedenti a un’elezione o a un referendum. Sarà vietato anche utilizzare i dati dei minori.

    Medio Oriente, Lenarcic: "Garantire accesso umanitario e' un obbligo internazionale"
  • Minuto di silenzio in Israele a un mese da attacco Hamas

    Ad un mese esatto dall’attacco omicida di Hamas, alle 11 (ora locale) Israele ha osservato un minuto di silenzio in memoria di quanto accaduto il 7 ottobre scorso. In molti - sia nelle strade sia negli uffici pubblici - si sono levati in piedi rivolgendo un pensiero ai circa 240 ostaggi in mano di Hamas e alle 1.300 vittime dall’avvio della guerra. L’ambasciata italiana a Tel Aviv ha fatto sapere che il personale della sede si è raccolto in silenzio davanti alla sede diplomatica.

  • Cina: Fmi alza stime crescita Pil, +5,4% per 2023 e +4,6% per 2024

    Il Fondo monetario internazionale ha alzato le stime sulla crescita dell’economia cinese al 5,4% per il 2023 alla luce della risalita dei consumi e delle ultime misure del governo a supporto dell’economia. La stima precedente era di +5%. Per il 2024 il Fondo monetario vede un’espansione del Pil del 4,6% (4,2% l’indicazione precedente), quindi inferiore a quella di quest’anno in ragione della debolezza del mercato immobiliare e di una domanda estera più contenuta.

  • Saudi Aramco: utili in calo del 23% nel terzo trimestre con calo greggio e meno volumi

    Utili in calo del 23% nel terzo trimestre per il gruppo petrolifero Saudi Aramco che ha realizzato profitti netti per 32,58 miliardi di dollari, 10 miliardi in meno di un anno fa. Il risultato, indica il gruppo, è dovuto all’impatto della frenata dei prezzi del petrolio, rispetto al 2022 in cui la guerra tra Russia e Ucraina aveva fatto impennare le quotazioni del barile, e ai minori volumi di vendita. I flussi di cassa da attività operative sono scesi a 31,4 miliardi di dollari dai 54 miliardi di un anno fa.

    Aramco distribuirà agli azionisti un dividendo di base relativo al trimestre di 19,51 miliardi di dollari, in linea con il trimestre precedente, e un extra dividendo legato alle performance raggiunte di ulteriori 9,87 miliardi.

    Nella nota relativa ai risultati, il gruppo saudita ricorda come nel corso del trimestre è proseguita l’espansione strategica attraverso due accordi rilevanti: l’investimento di minoranza in MidOcean Energy, che rappresenta il primo a livello internazionale nel settore gas naturale liquefatto e l’ingresso nel mercato retail sudamericano attraverso l’acquisizione di Esmax.

    Per approfondire / Petrolio, russi e sauditi prolungano i tagli ma (forse) non sono più così uniti

  • Cina: forte insoddisfazione su scontri nel nord Birmania

    Pechino ha espresso «forte insoddisfazione» per le conseguenze subite dai «cittadini cinesi» a causa dei combattimenti e degli scontri in corso nel nord della Birmania, al confine con la Cina, tra le forze della giunta e i gruppi armati etnici. La Cina «esprime forte insoddisfazione per l’escalation del conflitto armato e per le conseguenze patite dal personale cinese» e comunica di aver presentato «una solenne protesta alle parti interessate», ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, senza precisare se tra i cittadini di nazionalità cinese ci siano o meno morti o feriti.

  • Medioriente: all’Onu nuova fumata nera in risoluzione su Gaza

    Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non è riuscito, ancora una volta, a trovare la quadra per una risoluzione sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. All’esito di oltre due ore di dibattito a porte chiuse le distanze tra i membri del Consiglio sono rimaste invariate. Gli Stati Uniti chiedono “pause umanitarie” mentre altri Paesi vorrebbero un “cessate il fuoco umanitario” per fornire aiuti alla popolazione di Gaza ed evitare ulteriori morti tra i civili. “Abbiamo parlato di pause umanitarie”, ha detto ai giornalisti il vice ambasciatore americano Robert Wood dopo l’incontro. Ma sul punto, ha aggiunto, “c’è disaccordo all’interno del consiglio”. La riunione di ieri era stata convocata dalla Cina, che in questo mese ha la presidenza del Consiglio di sicurezza, e dagli Emirati Arabi Uniti, rappresentante dei Paesi arabi nell’assise, per far fronte alla “crisi umanitaria” in corso a Gaza.

  • Medioriente: Mosca, tante domande dopo parole ministro Israele su atomica

    La dichiarazione del ministro israeliano per Gerusalemme e per il Patrimonio, Amichai Eliahu, sulla possibilità di usare l’atomica nella Striscia di Gaza, solleva “numerosi interrogativi”. Lo ha detto la portavoce del ministero russo degli Esteri Maria Zakharova. Lo riporta la Tass. La prima domanda che si pone Zakharova è se le parole di Eliahu vadano lette come una una “dichiarazione ufficiale” sulla presenza in Israele di “armi nulceari”. Di conseguenza, prosegue, “le prossime domande che tutti si pongono sono: dove sono le organizzazioni internazionali, dov’è l’Aiea, dove sono gli ispettori?”. “Se questo programma esiste ed è esistito, dove sono stati effettuati i test, in quali siti di test? Ovviamente, apparentemente non nella regione, allora dove? E non ci sono gli Stati Uniti dietro tutto questo?”, si è chiesta ancora Zakharova.

  • Sudan: Unicef, “200 giorni di guerra, 3 milioni di bambini in fuga”

    A oltre 200 giorni trascorsi dallo scoppio della brutale guerra in Sudan, il 15 aprile scorso, l’Unicef chiede alla comunità internazionale e a tutte le parti in conflitto di raddoppiare l’impegno per far fronte alla situazione di milioni di bambini e famiglie che, giorno dopo giorno, vivono un incubo senza tregua. Come si legge in una nota trasmessa dal Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia, i bambini continuano a pagare il prezzo più alto per una crisi che non hanno creato loro. Sempre più spesso con le loro stesse vite. Il Sudan adesso affronta la più grande crisi di bambini sfollati al mondo, con un numero record di 3 milioni di bambini in fuga da diffuse violenze alla ricerca di sicurezza, alimenti, rifugi e assistenza medica – la maggior parte all’interno del Sudan – mentre centinaia di migliaia si rifugiano in grandi campi improvvisati nei Paesi limitrofi. I bambini continuano a pagare il prezzo più alto della violenza.

    Circa 14 milioni di bambini in Sudan hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria salvavita, prosegue la nota. Molti vivono in uno stato di paura continua – paura di essere uccisi, feriti, reclutati o usati da soggetti armati. Le denunce di violenze sessuali legate al conflitto, compresi gli stupri, sono state dilaganti e con l’intensificarsi dei combattimenti nelle ultime settimane in luoghi come Khartoum, Darfur e Kordofans, la preoccupazione reale è che le violazioni dei diritti dei bambini continuino ad aumentare. Finora l’Unicef ha ricevuto denunce di oltre 3.100 gravi violazioni, tra cui l’uccisione e la mutilazione di bambini. Nessuno dei bambini sudanesi è riuscito a tornare a scuola e il futuro di un’intera generazione è ora in bilico. Sono ben 19 milioni i bambini sudanesi che non possono tornare nelle aule scolastiche, il che fa di questa situazione una delle peggiori crisi dell’istruzione al mondo.

  • Mo, mancato accordo all’Onu, le “pause umanitarie” dividono il Consiglio

    Guterres ha denunciato la violazione del diritto internazionale umanitario, che richiede la protezione dei civili e delle infrastrutture essenziali per la loro vita, e ha sottolineato che “nessuna delle parti in un conflitto armato è al di sopra” di queste leggi. Ha chiesto il rilascio immediato e incondizionato degli ostaggi che Hamas ha portato da Israele a Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre. La Cina, che detiene la presidenza del Consiglio di sicurezza questo mese, e gli Emirati Arabi Uniti, il rappresentante arabo nel consiglio, avevano convocato la riunione a causa della “crisi umanitaria” a Gaza. L’ambasciatrice degli Emirati Arabi Uniti Lana Nusseibeh ha affermato che tutti i 15 membri del consiglio “sono pienamente impegnati” e che gli sforzi continueranno per cercare di ridurre le divergenze e raggiungere un accordo su una risoluzione.

  • Hamas, 14 uccisi in attacchi Israele a Rafah sud Gaza

    Il ministero della Sanità di Hamas - riferito da Haaretz - ha detto che almeno 14 persone sono state uccise durante la notte in attacchi israeliani a Rafah, nel sud della Striscia. Al tempo stesso la Mezzaluna rossa palestinese, citata dai media, ha riferito di un attacco aereo israeliano nei pressi dell’ospedale al-Quds di Gaza City.

  • Scontri in Cisgiordania, ucciso un palestinese a Hebron

    Un palestinese è stato ucciso in scontri con l’esercito israeliano nel villaggio di Sair, vicino Hebron in Cisgiordania. Lo hanno riferito, citate dall’agenzia Wafa, fonti mediche che hanno identificato l’uomo in Saad Nimr Al-Faroukh (24 anni). Gli scontri sono avvenuti nel corso di un’operazione dell’esercito arrivato nel villaggio per mappare la casa di un ragazzo palestinese di 16 anni autore nei mesi scorsi di un attentato nel quale era stata uccisa in Città Vecchia a Gerusalemme una poliziotta israeliana. La mappatura di una casa avviene ai fini della sua distruzione.

  • Soccorritori Gaza, 20 morti in attacco su Rafah

    Almeno 20 persone sarebbero rimaste uccise in un raid aereo israeliano su Rafah, nel sud di Gaza. Lo hanno reso fonti dei servizi di soccorso della Striscia.

  • Mo: scontri a una manifestazione a Los Angeles, morto 69enne

    Un uomo di 69 anni è morto dopo essere rimasto ferito alla testa in seguito a incidenti scoppiati tra manifestanti filo israeliani e filo palestinesi alla periferia di Los Angeles. Secondo quanto riferito dalle autorità, Paul Kessler, questo il nome della vittima, durante gli scontri di domenica è caduto e ha battuto la testa. Ricoverato in ospedale, è morto ieri. La polizia ha aperto un’inchiesta, ma finora non è stato fatto alcun arresto.

  • Kiev, i russi stanno minando infrastrutture critiche nel Kherson

    Le forze russe stanno minando infrastrutture critiche nelle aree occupate della regione di Kherson, nell’Ucraina meridionale, e ciò potrebbe indicare che hanno intenzione di distruggerle in vista di una futura ritirata: lo scrive su Telegram la direzione principale dell’intelligence del ministero della difesa ucraino (Gur), come riporta Rbc-Ucraina. Secondo l’intelligence militare, i russi stanno piazzando esplosivi vicino a infrastrutture critiche come sottostazioni elettriche e centrali termoelettriche. “Le azioni degli occupanti testimoniano la loro probabile intenzione di distruggere elementi di infrastrutture critiche quando dovranno ritirarsi”, commenta il Gur.

  • Netanyahu, “nessun cessate il fuoco senza rilascio ostaggi”, ma “apre” a pause

    “Non ci sarà un cessate il fuoco generale a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi”. E’ quanto ha ribadito il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un’intervista alla tv americana Abc, ripetendo la convinzione che questo “ostacolerebbe lo sforzo bellico, ostacolerebbe il nostro sforzo per liberare gli ostaggi perché l’unica cosa che funziona con questi criminali di Hamas è la pressione militare che stiamo esercitando”. Pressato in particolare dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, con cui ieri ha avuto un nuovo colloquio telefonico, Netanyahu ha ’aperto’ per la prima volta all’ipotesi di pause umanitarie. “Piccole pause - un’ora qui, un’ora là - le abbiamo già fatte. Verificheremo le circostanze al fine di consentire l’ingresso di beni umanitari o l’uscita dei nostri ostaggi, di singoli ostaggi”, ha detto il premier.

  • India: da oggi si vota in 5 stati, urne a rotazione fino al 30

    Da oggi al 30 novembre milioni di elettori di cinque stati indiani andranno alle urne per rinnovare le assemblee legislative. Gli stati in cui si è iniziato a votare oggi sono il Mizoram e il Chhattisgarh. gli altri saranno il Madhya Pradesh, uno dei più popolosi del paese, il Rajasthan e il Telangana. i risultati saranno diffusi il 3 dicembre. Queste votazioni sono viste dagli analisti come una possibile anticipazione di quanto accadrà nelle elezioni generali della prossima primavera. Dei cinque stati, il Bjp, il partito del premier Modi, governa solo in Madhya Pradesh, mentre il Congresso mira alla riconferma nei due stati del Chhattisgarh e del Rajasthan. gli altri due stati hanno governi espressi da partiti locali. Particolari misure di sicurezza sono state adottate nel Mizoram, stato del remoto nordest indiano che confina col Manipur, dove la scorsa primavera violenze interetniche hanno portato alla morte di almeno 200 persone e hanno costretto decine di migliaia di famiglie ad abbandonare i villaggi: secondo i dati del governo, almeno 12mila persone si sono rifugiate dal Manipur nel Mizoram. Il Mizoram è governato oggi da Zoramthanga, leader del partito locale Mizo Nationalist Front (MNF), che spera di essere riconfermato. Migliaia di paramilitari sono in missione per assicurare votazioni tranquille anche nelle province del Bastar, nel Chhattisgarh, dove i ribelli maoisti hanno ancora forte influenza.

  • Gaza: Mezzaluna rossa, 93 i camion di aiuti arrivati ieri

    Quasi 100 camion con aiuti umanitari sono arrivati ieri a Gaza dal valico di Rafah, ha detto la Mezzaluna rossa palestinese. L’organizzazione umanitaria ha dichiarato di aver ricevuto 93 carichi con cibo, acqua, attrezzature mediche e farmaci dalla Mezzaluna rossa egiziana. Dal 21 ottobre sono 569 i camion arrivati a Gaza, con una media di circa 33 al giorno.

    Medio Oriente, i camion di aiuti umanitari entrano nella Striscia dal valico di Rafah
  • Gaza: Anp, oltre il 60% degli ospedali è fuori uso

    Secondo una dichiarazione della ministra della Sanità dell’Autorità nazionale palestinese Mai al-Kaila, oltre il 60% degli ospedali e dei centri medici di Gaza sono fuori servizio. Lo riportano i media locali. Al-Kaila ha affermato che 16 dei 35 nosocomi e 51 dei 72 centri medici non sono più operativi a causa della carenza di carburante e forniture mediche, nonché del bombardamento israeliano.

  • Netanyahu, assumeremo responsabilità sicurezza a Gaza

    Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato su Abc News che il suo Paese avrà “la responsabilità generale della sicurezza” della Striscia di Gaza “per un periodo indefinito” una volta terminata la guerra con Hamas. “Perché abbiamo visto cosa succede quando non ce l’abbiamo. Quando non abbiamo questa responsabilità in materia di sicurezza, vediamo l’esplosione del terrore di Hamas su una scala che non potevamo immaginare”, ha spiegato.

  • Netanyahu ribadisce, niente tregua senza rilascio ostaggi

    Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha respinto ancora una volta l’idea di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza senza il rilascio degli ostaggi rapiti da Hamas. “Non ci sarà alcun cessate il fuoco, nessun cessate il fuoco generale, a Gaza senza il rilascio dei nostri ostaggi”, ha detto in un’intervista ad Abc News. “Per quanto riguarda le piccole pause - un’ora qui, un’ora là - le abbiamo già avute”, ha aggiunto Netanyahu. “Suppongo che controlleremo le circostanze, in modo da consentire ai beni, ai beni umanitari, di entrare, o ai nostri ostaggi, singoli ostaggi, di andarsene”, ha detto il premier israeliano parlando delle piccole pause tattiche.

    Israele, immagini degli ostaggi di Hamas proiettate sulle mura della Città Vecchia di Gerusalemme
  • Usa: minacce a rabbino, uomo arrestato in Arizona

    Le autorità federali americane hanno arrestato un uomo in Arizona per aver inviato un’e-mail in cui minacciava di giustiziare un rabbino locale e “ogni altro ebreo” che avrebbe trovato. Lo riportano i media locali. “Non abbiamo alcuna tolleranza per coloro che inviano comunicazioni minacciose ai leader religiosi ebrei o a qualsiasi altro popolo in America”, ha commentato il procuratore Gary Restaino.

  • Ucraina: Mosca, cinque droni Kiev abbattuti sul Mar Nero

    I sistemi di difesa aerea russi hanno abbattuto cinque veicoli aerei senza pilota ucraini nelle acque del Mar Nero vicino a Sebastopoli, in Crimea. Lo afferma il governatore Mikhail Razvozhayev.

  • Clima: il principe William incontra i leader di Singapore

    Il principe britannico William Bretagna vede a Singapore il presidente Tharman Shanmugaratnam e il primo ministro Lee Hsien Loong. Gli incontri si concentrano sulle questioni legate al cambiamento climatico. William, che sarà nella città-stato per quattro giorni, ha fatto visita a Tharman e ha incontrato ieri anche il primo ministro Lee. “Il principe e io abbiamo discusso delle soluzioni innovative necessarie per frenare il cambiamento climatico e il peggioramento della crisi idrica globale. E l’ottimismo che può e deve essere creato scoprendole e implementandole su scala globale”, ha affermato Tharman aggiungendo che Singapore e la Gran Bretagna intensificheranno la collaborazione nel “compito critico” di affrontare questi problemi come parte del partenariato strategico lanciato da Lee e dal primo ministro britannico Rishi Sunak due mesi fa.

  • Rupi Kaur rifiuta invito Biden a festa Diwali, ’atrocità a Gaza’

    La poetessa canadese Rupi Kaur afferma di aver rifiutato l’invito da parte dell’amministrazione Biden alle celebrazioni per la festività indiana di Diwali, a causa della sua posizione nella guerra tra Israele e Hamas. “Sono sorpresa che questa amministrazione trovi accettabile celebrare Diwali, quando il loro sostegno alle attuali atrocità contro i palestinesi rappresenta l’esatto opposto di ciò che questa festa significa per molti di noi”, ha scritto la Kaur sui suoi account dei social media. “Rifiuto qualsiasi invito da parte di un’istituzione che sostiene la punizione collettiva di una popolazione civile intrappolata”, ha sottolineato la scrittrice 31enne di origine indiana. In quanto donna sikh, l’autrice di ’Milk and honey’ ha affermato che la festa la fa riflettere su “cosa significa lottare per la libertà contro l’oppressione” e ha chiesto ai cittadini dell’Asia meridionale negli Stati Uniti di ritenere corresponsabile l’amministrazione Biden del bilancio delle vittime civili di Gaza, che secondo Hamas ha ora superato i 10.000 morti. “Come comunità non possiamo rimanere in silenzio o essere d’accordo solo per ottenere un posto al tavolo. Ciò ha un costo troppo alto per la vita umana”, ha detto la Kaur. “Il privilegio che perdiamo parlando apertamente non è nulla in confronto a ciò che i palestinesi perdono ogni giorno perché questa amministrazione rifiuta un cessate il fuoco”.

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