Guerra, ultime notizie. Raid sul campo profughi, esercito israeliano: «Colpita infrastruttura terroristica». Università di Bologna, petizione per il cessate il fuoco a Gaza
a cura di Franco Sarcina e Angela Manganaro
I punti chiave
- Appello Umem, «a Gaza urgono aiuti sanitari e umanitari e medici e infermieri specializzati»
- Fatah proclama giorno di rabbia dopo il raid di Jabalya
- Unicef: la mancanza di acqua pulita a Gaza sta per causare una catastrofe
- Pentagono: fornitura armi a Israele quasi quotidiana
- Fonti palestinesi: nella notte a Gaza circa 50 morti
Mezzaluna rossa palestinese, 59 camion carichi di aiuti entrati oggi a Gaza
Un totale di 59 camion carichi di aiuti umanitari sono arrivati oggi nella Striscia di Gaza. A renderlo noto è stata la Mezzaluna Rossa palestinese. Del convoglio facevano parte quattro camion messi a disposizione dal Comitato internazionale della Croce Rossa, il resto dalla Mezzaluna Rossa egiziana, responsabile della consegna degli aiuti da parte di diverse organizzazioni egiziane e di paesi stranieri. Quest’ultimo convoglio, che trasportava cibo, acqua e forniture mediche, porta il totale dei camion entrati a Gaza dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas a 217. Prima dell’inizio della guerra, ogni giorno nel territorio palestinese entravano in media 500 camion.
Appello Umem, «a Gaza urgono aiuti sanitari e umanitari e medici e infermieri specializzati»
Le cifre secondo l’ultimo bilancio “da parte di nostri medici e operatori sanitari dell’Unione Medica Euro Mediterranea (Umem) a Gaza: più di 8.000 morti, di cui 3.350 bambini, 2.080 donne, 500 anziani. Più di 2.000 cittadini intrappolati e scomparsi sotto le macerie, di cui più di 1.020 bambini. Più di 120 morti tra i medici e professionisti della sanità. 2000 studenti e 70 insegnanti morti. Più di 57 cliniche e 12 ospedali e 32 servizi sanitari non erogano servizi come prima. Più di 100mila tra operatori sanitari, feriti e civili e bambini a rischio, che mancano tutto. Più di 25 ambulanze danneggiate. Più di 14mila tra pazienti e feriti e civili sono presso l’ospedale Gerusalemme di Gaza. Più di 35 giornalisti sono morti. Numerosi morti ancora per le strade e sotto le macerie. In aumento continuo la diffusione delle malattie infettive, gastroenterite, scabbia, colera, malattie dermatologiche per motivi di scarsa acqua e cibo non pulito”.
Perciò Umem rivolge -attraverso il proprio ufficio stampa internazionale- “un appello al governo italiano e ai governi europei, da parte dei nostri medici e operatori sanitari e del presidente dell’Unione Medica Euro Mediterranea (Umem) e della Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai), Foad Aodi. Urgono aiuti sanitari e umanitari e delegazioni di medici e infermieri specializzati; mancano sangue, farmaci, strumenti chirurgici e carburante, materiale per l’anestesia e per disinfettare le ferite”.
Oltraggiate pietre d’inciampo a Roma
Ignoti hanno tentato di dare fuoco a due pietre d’inciampo a Roma. Il fatto è avvenuto a Trastevere, e ricordavano la deportazione di Michele Ezio Spizzichino e Amedeo Spagnoletto. Ad accorgersi che le due pietre erano completamente annerite è stata una signora di passaggio in via Dandolo. La dinamica dell’atto è ancora da accertare. Le pietre ora sono state ripulite.
Usa, volantini dei rapiti di Hamas infiammano il dibattito
I volantini con la scritta «Rapito» e la foto con i volti degli ostaggi nelle mani di Hamas diventano oggetto di un scontro furioso negli Stati Uniti e soprattutto a New York, la città con il maggior numero di ebrei fuori Israele. Visibili in ogni angolo della città hanno suscitato in molti la reazione opposta a quella sperata, anche nella comunità ebraica. L’attivista pacifista ebreo Rafael Shimunov si dice con il New York Times contrario alla rimozione dei volantini, da molti strappati, ma precisa che dovrebbero essere affissi anche volantini con i volti dei palestinesi che mancano all’appello. I volantini sono strappati o sfregiati in strada per diversi motivi. «Quello che mi colpisce è la loro mancanza di contesto», dice Miles Grant ammettendo di rimuoverli di tanto in tanto a New York. Grant si definisce ebreo, pro-palestinesee non sionista. Nei college americani sono altrettanto motivo di scontro. La tensione nelle università è molto alta, come mostrato dalle minacce antisemite a Cornell University che hanno portato all’arresto di una persona.
Ue: «Israele freni le violenze dei coloni in Cisgiordania»
«La recrudescenza del terrorismo dei coloni in Cisgiordania ha portato ad un numero altissimo di feriti e a comunità palestinesi costrette a lasciare le loro case. La situazione potrebbe andare fuori controllo. Israele ha il dovere di proteggere i civili in Cisgiordania dalla violenza dei coloni estremisti, di perseguire i responsabili e di garantire l’intervento dell’Idf. È un obbligo legale che deve essere rispettato». Lo afferma un portavoce dell’Ue. «Ciò si aggiunge a una situazione già tragica a Gaza, aumentando il rischio di una pericolosa escalation del conflitto, che deve essere evitata a tutti i costi», aggiunge.
Università di Bologna, petizione per il cessate il fuoco a Gaza
L’Università di Bologna si schieri pubblicamente a favore dell’immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. A chiederlo è una petizione proposta da docenti e ricercatori dell’Unibo, a oggi sottoscritta da 143 accademici tra cui il chimico Vincenzo Balzani. «Scriviamo questa lettera per unirci a quanti, in tutto il mondo, stanno chiedendo la fine immediata della guerra contro Gaza - è l’incipit dell’appello - chiediamo che l’amministrazione dell’Università di Bologna alzi la voce per chiedere un cessate il fuoco immediato, la fornitura di aiuti umanitari e la protezione delle Nazioni Unite per i palestinesi di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est.
Carlo d’Inghilterra in Kenya condanna le brutalità del colonialismo
La prima visita ufficiale di re Carlo III d’Inghilterra al di fuori dell’Europa, nel Kenya uscito dolorosamente dal dominio britannico e nel pieno delle celebrazioni per il 60esimo anniversario dell’indipendenza ottenuta nel 1963, è iniziata con le polemiche sul passato coloniale del Regno Unito e le richieste di scuse pubbliche arrivate al sovrano da più parti. L’accoglienza riservata al monarca e alla regina Camilla dal presidente dello Stato africano, William Ruto, e dalla moglie Rachel, è stata calorosa, ricevuti alla State House di Nairobi, ma è stata preceduta da proteste da parte dei reduci del movimento anticolonialista dei Mau Mau, brutalmente represso dall’esercito britannico durante le ribellione avvenuta fra il 1952 e il 1960 sulla scia della dissoluzione delle ultime vestigia dell’impero. Il sovrano, parlando nel corso della cena di gala organizzata dal presidente Ruto, ha espresso «il più grande dolore e il più profondo rammarico» per le atrocità subite dai kenioti durante la loro lotta per l’indipendenza dal dominio coloniale britannico.
Israele: «Infrastrutture terroristiche sotto edifici civili»
«A Yihia Sinwar (il leader di Hamas a Gaza, ndr) non importa della popolazione della Striscia. Lui ha costruito intenzionalmente infrastrutture terroristiche sotto abitazioni civili, per farsene scudo». Lo ha affermato il portavoce militare Daniel Hagari. Riferendosi all’attacco a Jabalya, ’«in cui l’esercito ha conquistato una roccaforte di Hamas», l’attacco all’edificio del comandante locale «ha provocato un crollo di edifici civili sotto ai quali si trovava una grande infrastruttura di Hamas». Hagari ha consigliato a quanti sono nel nord della Striscia di passare al più presto nel settore meridionale, per la loro sicurezza.
Germania, capo di club sportivo ebraico: «Abbiamo paura»
Dopo l’attacco terroristico di Hamas a Israele, il rischio per gli ebrei in Germania è peggiorato anche nello sport: lo ha sostenuto Alon Meyer, presidente dell’associazione sportiva ebraica tedesca Maccabi Deutschland, denunciando di aver avvertito paura anche tra i componenti non ebrei del suo club. Lo segnala il sito del quotidiano Frankfurter Allgemeine Zeitung riportando dichiarazioni fatte ieri da Meyer alla presentazione a Dortmund di un sito in cui denunciare casi di antisemitismo nello sport.
Gaza, appello della Francia: tregua per l’uscita degli stranieri dalla Striscia
La Francia, dopo la morte di due bambini con passaporto francese a Gaza, lancia un nuovo accorato appello affinché «i cittadini stranieri e, in particolare, i nostri connazionali possano uscire da Gaza. I servizi del ministero dell’Europa e degli Esteri sono pienamente mobilitati in questo senso - assicura in una nota ministero degli Esteri francese - come anche il nostro consolato a Gerusalemme è in contatto permanente con i nostri connazionali». Nel comunicato si torna poi ad invocare l’applicazione «urgente» di una «tregua umanitaria affinché l’aiuto umanitario possa giungere a chi ne ha bisogno».
Bosnia adotta risoluzione per l’adesione all’Ue
La Camera dei rappresentanti, uno dei due rami del parlamento bosniaco, ha adottato oggi una risoluzione con la quale si chiede ufficialmente all’Unione europea di aprire il negoziato di adesione con la Bosnia-Erzegovina. Il voto, con 36 deputati a favore, due astenuti e nessuno contrario, è giunto alla vigilia della visita che la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen effettuerà domani a Sarajevo, ultima tappa del suo tour nei Balcani occidentali che ha già toccato Macedonia del Nord, Kosovo, Montenegro e Serbia. La Bosnia-Erzegovina ha ottenuto lo status di Paese candidato lo scorso dicembre. I membri del collegio della Camera dei rappresentanti, motivando il senso della risoluzione, hanno sottolineato che la Bosnia-Erzegovina ha svolto un intenso e serio lavoro, rispondendo a 4 mila domande del questionario sottoposto dall’Unione.
Hamas: «Falso che ci fosse un nostro leader a Jabalaya»
«È falsa l’affermazione dell’esercito israeliano secondo cui Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalya, si trovava al campo profughi». Lo riferisce Hamas in un comunicato su Telegram. «Il discorso del nemico terrorista sionista sulla presenza di uno dei leader del movimento Hamas nel campo di Jabalya, luogo del massacro criminale avvenuto oggi, è un’affermazione falsa e non ha alcun fondamento nella verità», hanno riportato. Hamas sostiene che il governo israeliano stia cercando «di giustificare il suo crimine atroce contro civili, bambini e donne al sicuro nel campo di Jabalya».
Esercito israeliano: «A Jabalya colpita infrastruttura terroristica»
Nel campo profughi di Jabalya Israele ha condotto un attacco su vasta scala «contro una infrastruttura terroristica che apparteneva al Battaglione centrale» di Hamas, impadronitosi di edifici civili. «Un grande numero di terroristi sono rimasti uccisi. Fra questi, Ibrahim Biari, comandante del Battaglione centrale di Jabalya, responsabile della unità Nukhba» che ha condotto l’attacco omicida del 7 ottobre, in Israele. Lo afferma il portavoce militare israeliano in un comunicato.
Hamas: «Gaza diventerà un cimitero e un pantano per l’esercito di Israele»
Gaza diventerà «un cimitero e un pantano» per l’esercito israeliano, ha affermato Hamas promettendo inoltre di infliggere una sconfitta al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu «che segnerà la fine della sua carriera politica. Gaza sarà un cimitero e un pantano per il nemico, i suoi soldati e la sua leadership politica e militare», ha detto il portavoce Abu Obeida in un video trasmesso dai media di Hamas, aggiungendo che «la schiacciante sconfitta che verrà inflitta a Netanyahu segnerà la fine della sua carriera politica».
Hamas: «L’esercito israeliano non ha liberato i nostri prigionieri»
Hamas nega che l’esercito israeliano abbia liberato «alcun prigioniero detenuto da Al Qassam», in riferimento alla soldatessa Ori Magidish. Tuttavia, aggiunge il portavoce Abu Obeida, «se questo evento è vero, potrebbe essere accaduto a singoli soggetti, compresi gli abitanti di Gaza che detengono prigionieri».
Dieci persone morte per il bombardamento del campo profughi di al-Shati
Almeno 10 persone sono state uccise e altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano sul campo profughi di al-Shati, anche noto come Beach Camp, lungo la costa di Gaza City. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, secondo cui nell’attacco è stata colpita in particolare una casa in cui si trovavano diverse persone. Il Beach Camp è il terzo più grande degli otto campi profughi della Striscia di Gaza e uno dei più affollati, scrive nel suo sito l’Unrwa, precisando che vi sono registrati 90.173 rifugiati palestinesi.
Serbia, Vucic alla von der Leyen: «Ue di gran lunga il nostro primo partner economico»
L’importanza della collaborazione economica e finanziaria tra Serbia e Unione europea è stata sottolineata dal presidente Aleksandar Vucic, che ha evidenziato al tempo stesso il forte sostegno della Ue a progetti energetici e infrastrutturali in Serbia. Parlando alla conferenza stampa congiunta con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in visita a Belgrado nell’ambito di un suo giro nella regione, Vucic ha detto che l’Unione europea è di gran lunga il primo partner economico e commerciale della Serbia sotto tutti gli aspetti. «Con la Ue realizziamo i due terzi del nostro export di merci, la metà dell’export di servizi e i tre quinti di tutti gli investimenti esteri», ha detto Vucic che ha annunciato l’apertura entro novembre del nuovo interconnettore di gas fra Serbia e Bulgaria, realizzato con il contributo dell’Unione europea.
Israele: «Risultati significativi ma stiamo pagando un duro prezzo»
L’esercito sta ottenendo «significativi risultati nelle operazione di terra» nella Striscia ma sta «pagando un duro prezzo». Lo ha detto il ministro della Difesa Yoav Gallant. «Stiamo dispiegando - ha spiegato - forze su larga scala nel profondo della Striscia. Ci sono battaglie contro le nostre forze che operano lì e i risultati sul campo sono sono molto alti».
Guterres: «Allarmato dall’intensificarsi del conflitto tra Israele e Hamas»
«Sono profondamente allarmato dall’intensificarsi del conflitto tra Israele e Hamas a Gaza. La protezione dei civili da entrambe le parti è fondamentale. Il diritto internazionale umanitario stabilisce regole chiare che non possono essere ignorate, tutti devono rispettarlo». Lo ha detto il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres. «Ribadisco la mia totale condanna degli atti terroristici di Hamas e condanno l’uccisione di civili a Gaza», ha aggiunto, rilanciando l’appello per un «cessate il fuoco umanitario immediato».
Hamas chiede ai paesi musulmani di prendere posizione
Dopo il bombardamento nel campo profughi di Jabalia, Hamas esorta i paesi arabi e musulmani «a prendere una posizione storica e decisiva per fermare i massacri» commessi da Israele, e quello che descrive come un «genocidio» contro il popolo palestinese. Lo riferisce Al Jazeera online, secondo cui in un comunicato Hams afferma inoltre che «il massacro dell’occupazione terroristica sionista nel campo di Jabalia è tollerato da tutti i paesi, governi e organizzazioni che sostengono questa entità terroristica sionista».
Al Jazeera: «Contro di noi attacchi informatici senza precedenti»
Il media network dell’emittente tv araba al Jazeera, con sede a Doha in Qatar, «è stato sottoposto a un’ondata senza precedenti di attacchi informatici volti a paralizzare il suo sito web e le capacità di trasmissione mentre copre la guerra a Gaza». Lo afferma la stessa emittente in un comunicato pubblicato nel sul suo sito internet, e aggiungendo che «questi attacchi sono tra i più gravi e intensi che la rete abbia mai subito». I team di Al Jazeera che lavorano per contrastare questi attacchi «hanno scoperto che una parte significativa di essi proviene da indirizzi Ip collegati a entità attivamente coinvolte nel conflitto in corso», scrive ancora al Jazeera senza entrare nei dettagli, ma aggiungendo che «la natura di questi attacchi informatici è persistente e ben coordinata, evidentemente con l’intenzione di causare interruzioni sostanziali».
Cina, Xi presiede la conferenza per risolvere i problemi finanziari
La Cina ha concluso la due giorni della Conferenza centrale sul lavoro finanziario, il nuovo nome della Conferenza nazionale sul lavoro finanziario - appuntamento strategico tenuto una volta ogni cinque anni -, durante la quale il presidente Xi Jinping ha detto che la Repubblica popolare deve «rafforzare in modo completo la supervisione finanziaria» su tutti i fronti. Xi, nel resoconto dei media statali, ha detto che «la prevenzione e la risoluzione dei rischi finanziari devono essere un tema eterno per il governo», lanciando il messaggio sulle preoccupazioni per la fragilità del sistema finanziario, in una fase in cui il Paese è alle prese con un ambiente geopolitico sempre più turbolento ed è alle prese con la grave crisi immobiliare e del debito locale.
Due soldati israeliani morti durante le operazioni di terra
Due soldati israeliani sono morti oggi durante le operazioni di terra a Gaza. Lo ha fatto sapere l’esercito spiegando che i due facevano parte della Brigata Givati. Si tratta di Roei Wolf (20 anni) e Lavi Lipshitz (20 anni). Sono i primi due militari uccisi dall’inizio delle operazioni israeliane di cui si ha notizia.
Hamas: «Campo profughi distrutto da 6 bombe Made in Usa»
L’aviazione israeliana «ha distrutto le case del campo profughi di Jabalya, dove vivevano in centinaia, con sei bombe di fabbricazione americana». Lo afferma il capo della difesa civile nel nord di Gaza, Ahmad al-Kahlout, citato dai media panarabi.
Mosca, «inaccettabili i raid israeliani sulla Siria»
- In una conversazione telefonica con il suo omologo siriano Faisal Mekdad, il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha giudicato “inaccettabili” i raid aerei israeliani in territorio siriano, “che sono diventati sempre più frequenti in coincidenza con gli eventi nella Striscia di Gaza”. Lo ha detto il ministero degli Esteri di Mosca, citato dall’agenzia Tass.
Austin, senza l’aiuto degli Usa in Ucraina vincerà Putin
“Posso assicurare che senza l’aiuto degli Stati Uniti, Putin vincerà la guerra in Ucraina”. Lo ha detto il segretario alla Difesa americana Lloyd Austin in un’audizione al Congresso. “Gli ucraini sono stati straordinari finora, ma se interrompiamo gli aiuti ora, non ce la faranno”, ha sottolineato
Ministero Interni Hamas, a Jabalya 400 tra morti e feriti
“Sei bombe da una tonnellata ciascuna sganciate sul campo profughi di Jabalya (a nord di Gaza, ndr) hanno provocato 400 tra morti e feriti”: lo afferma il ministero degli Interni di Hamas in un comunicato. Fonti locali aggiungono che si tratta di un bilancio iniziale, basato sulle vittime già trasferite al vicino ospedale ’Indonesi’. Molte altre vittime, secondo queste fonti, sono ancora coperte dalle macerie.
Fonti mediche, «centinaia morti nel campo profughi a Gaza»
- Il bombardamento israeliano sul campo profughi di Jabalya, nel nord della striscia di Gaza, avrebbe provocato “centinaia di morti”. Lo affermano fonti mediche locali, secondo le prime stime. Testimoni sul posto riferiscono che l’aviazione israeliana ha fatto ricorso ad una “cintura di fuoco”, ossia ad un bombardamento serrato lungo un’intera striscia di edifici, “facendone crollare almeno una ventina”. Le squadre di soccorso stanno convergendo sul posto. Il ministero della Sanità di Gaza, citato da al Jazeera, parla di un bilancio di almeno 100 morti “destinato a crescere”.
Fbi avverte, minacce terroristiche ispirate da Hamas
- Il direttore dell’Fbi Chris Wray ha messo in guardia il Congresso sul fatto che gli attacchi di Hamas a Israele potrebbero motivare minacce simili a quelle poste dall’Isis negli anni scorsi. Al momento, osserva comunque Wray, non ci sono indicazioni che intenda o abbia la capacità di condurre attacchi negli Stati Uniti. “Riteniamo che le azioni di Hamas e dei suoi alleati possano servire da ispirazione. Nelle ultime settimane, diverse organizzazioni terroristiche hanno chiesto attacchi contro gli americani e l’Occidente”, afferma Wray.
Herzog, «mi aspetto una dichiarazione forte del Papa»
“Mi aspetto che tutte le voci morali del mondo siano molto ferme, ci tengo a sentire una dichiarazione molto forte anche dalla Santa Sede”. Lo ha dichiarato il presidente israeliano Isaac Herzog intervistato da Bruno Vespa a Porta a Porta, mentre ha ricordato la situazione di difficoltà dei cristiani in Medio Oriente che anche “io ho protetto personalmente”. “Ci tengo a sentire sua santità il papa che fa una dichiarazione chiara sui bambini che sono lì a Gaza, ci sono 30 bambini, neonati di nove mesi che sono stati rapiti. Chi può giustificare in qualche modo questo orrore?”, ha aggiunto Herzog
Crosetto, ipotesi di ospedale da campo italiano a Gaza
“Un altro C-130 dell’ItalianAirForce con la seconda tranche di aiuti umanitari per Gaza è atterrato all’aeroporto di Al Arish e si sta procedendo allo scarico del materiale. Nel frattempo stiamo organizzando la possibilità di portare a Gaza un ospedale da campo”. Lo fa sapere il ministro della Difesa, Guido Crosetto su X.
Da Gaza verso Israele 8.000 razzi e mortai dall’inizio della guerra
Dall’inizio del conflitto Hamas ha sparato da Gaza verso Israele 8.000 razzi e colpi di mortaio. Lo ha riferito il centro Meir Amit d’informazione d’intelligence e terrorismo, aggiungendo che “il 10% dei lanci sono stati difettosi”. Le percentuali di successo dei sistemi di difesa Iron Dome risalgono invece ai primi giorni di guerra, dopo i quali le forze israeliane hanno preferito “non fornire informazioni utili al nemico”. Fra il 7 e il 12 ottobre, secondo il centro Amit, sono stati lanciati 5.750 razzi: Iron Dome ne ha intercettati 590, e 100 hanno colpito obiettivi. Gli altri sono caduti in zone disabitate.
India ha cambiato politica, Modi schierato con Israele
Il primo ministro indiano Narendra Modi è stato uno dei primi leader mondiali ad esprimere il 7 ottobre condanna “per l’attacco terroristico” di Hamas e “solidarietà con Israele in quest’ora difficile”. E l’India è stata uno dei pochi paesi a votare contro la risoluzione dell’Assemblea generale Onu per una tregua umanitaria a Gaza. Lo sottolinea oggi il Guardian, per evidenziare quanto sia cambiata la politica di Nuova Delhi nei confronti d’Israele. “La politica di Modi è di aperto sostegno a Israele, ma questa è la prima volta che abbiamo un’immediata reazione pro Israele, senza una dichiarazione successiva che la equilibri”, nota Nicolas Barel, professore di relazioni internazionali a Leida e autore del saggio “The Evolution of India’s Israel Policy” Storicamente l’India era partita da una posizione completamente opposta. I padri dell’India indipendente, Jawaharlal Nehru e il Mahatma Gandhi, erano contrari alla nascita d’Israele. E l’India è stato il primo paese non arabo a riconoscere l’Olp come legittimo rappresentante del popolo palestinese negli anni settanta.
Il cambiamento è avvenuto con il conflitto del 1999 con il Pakistan, quando Israele fornì armi e munizioni, dando il via ad una importante cooperazione sulla difesa, tanto che il 46% dell’export israeliano in questo settore è diretto a Nuova Delhi. Se questo rapporto non veniva inizialmente evidenziato, con l’avvento del nazionalista hindu Modi nel 2014 c’è stata una svolta. Nel 2017, Modi è stato il primo capo di governo a visitare Israele e recarsi a Ramallah. Ma l’enfasi è stata tutto sul rafforzamento dei legami con Israele, accompagnato da una forte intesa con il premier israeliano Benyamin Netanyahu. Accanto a questa svolta politica, il Guardian segnala anche un’ondata di messaggi islamofobici sui social indiani, con gruppi Facebook associati al partito Bjp al governo che veicolano il messaggio secondo cui Hamas rappresenta la stessa minaccia musulmana cui si deve confrontare l’India nel Kashmir.
Hamas, «L’esercito avanza lungo due linee, duri scontri»
L’esercito israeliano sta avanzando verso Gaza City lungo due linee, ma viene ostacolato dall’ala militare di Hamas “che è impegnata in duri scontri”. Lo riferiscono le stesse Brigate Ezzedin al-Qassam. Nel settore centrale, superata la Sallah-a-din Road (principale arteria della Striscia) l’esercito punta verso l’ospedale turco per raggiungere in perpendicolare la strada costiera al-Rashid. Si trova, secondo queste fonti, a sud di Gaza City. La seconda linea è partita dal nord della Striscia. I militari hanno attraversato Beit Lahya e il rione Karameh e sono vicini alla via Nasser, non lontano dall’ospedale Shifa.
Ribelli Huthi in Yemen, continueremo ad attaccare Israele
I ribelli Huthi dello Yemen minacciano di continuare gli attacchi contro Israele, come annunciano in una dichiarazione. Sostenuti dall’Iran, i ribelli Huthi dello Yemen hanno promesso ulteriori attacchi contro Israele se continua la sua guerra contro Hamas, affermando di aver già lanciato droni e missili balistici in tre operazioni separate. “Le forze armate yemenite... confermano che continueranno a effettuare attacchi con missili e droni fino a quando l’aggressione israeliana non finirà”, si legge in un comunicato militare degli Huthi trasmesso dalla televisione Al-Masirah dei ribelli.
Autorità Gaza, ’Israele entrato in Striscia da nord-ovest’
Le forze israeliane sono entrate nella zona nord-occidentale di Gaza ed erano presenti ad al Karama, un quartiere a nord di Gaza City, e su Salah al-Din Street, l’autostrada principale della Striscia. Lo ha dichiarato il ministero degli Interni di Gaza, citato dal New York Times. Il ministero ha aggiunto che le forze stavano cercando di raggiungere Al-Rasheed Street, un’autostrada costiera, “mentre cercano di separare il nord della Striscia di Gaza dal suo sud”.
Giappone, uomo armato prende ostaggi in un ufficio postale
Un uomo che si presume armato ha preso in ostaggio un numero imprecisato di persone all’interno di un ufficio postale a Warabi, centro dell’area metropolitana di Tokyo, in Giappone. “Verso le 14:15 di oggi, una persona ha preso degli ostaggi e si è barricata in un ufficio postale nella zona Chuo 5-chome della città di Warabi. Sembra essere in possesso di quella che sembra essere una pistola,” hanno detto le autorità della città di Warabi sul loro sito web
Cina, il nome Israele sparisce da mappe di Baidu e Alibaba
I motori di ricerca cinesi Baidu e Alibaba non menzionano più Israele sulle loro mappe Baidu Map e Amap relative al Medio Oriente: i confini dello stato ebraico sono segnalati, così come le sue città, ma il nome non compare, a differenza dei Paesi vicini. Gli utenti cinesi di Internet hanno espresso disappunto per il fatto che il nome ’Israele’ non appaia più sulle mappe digitali di Baidu e Alibaba, seguendo un’ambiguità che corrisponde alla vaga diplomazia di Pechino e contrasta con la sua generale attenzione alle mappe, ad esempio su Taiwan.
Media Israele, leader di Hamas si sentono ’traditi’ da Iran e Hezbollah
“Hamas si sente tradita da Hezbollah e dall’Iran, e sembra improbabile che uno dei due possa aiutare in modo significativo Hamas”. A sostenerlo è un funzionario della sicurezza dell’Autorità palestinese all’agenzia di stampa israeliana, Tazpit Press Service. “Ci sono chiari segnali che dimostrano che Hamas si sente tradito da Hezbollah e dagli iraniani”, ha detto la fonte della sicurezza palestinese a Tps. Secondo il funzionario “gli attacchi di Hamas del 7 ottobre contro le comunità israeliane meridionali sono stati effettuati all’insaputa dell’Iran e di Hezbollah”, anche se un funzionario israeliano ha detto a Tps “che ci sono prove che Teheran e l’Hezbollah erano a conoscenza dei piani di Hamas”. Secondo la fonte palestinese, “né l’Iran né Hezbollah hanno fretta di ’pagare un contributo diretto’ sostenendo Hamas, e il gruppo avrebbe capito di essere lasciato solo ad affrontare Israele”. Razi Hamed, uno dei più alti funzionari di Hamas, ha detto pochi giorni fa in un’intervista televisiva che i palestinesi di Hamas si aspettano di più dai loro alleati, ma non ha nominato specificamente l’Iran o Hezbollah. Anche Ahmed Abdel Hadi, un rappresentante di Hamas in Libano, ha detto di recente in diverse occasioni: “L’Iran ha tradito i palestinesi e Hamas”. Hadi in seguito ha smentito. Fonti arabe affermano che Saleh Arouri, responsabile dei rapporti di Hamas con l’Iran e Hezbollah, è consapevole della tensione tra le organizzazioni ma preferisce ignorarle. Arouri, che sta in Libano, è anche il più alto comandante delle attività di Hamas in Cisgiordania, ed è stato anche il più grande sostenitore di portare Hamas nell’orbita iraniana. Un funzionario dell’establishment della sicurezza palestinese ha detto a Tps che “Arouri sta cercando di calmare le cose sull’asse iraniano, ora più di chiunque altro”. Un’altra figura di spicco di Hamas, Musa Abu Marzouk, è un membro del politburo al potere del gruppo terroristico, ha espresso profonda rabbia contro l’Iran e Hezbollah. Nel corso di una trasmissione televisiva egiziana Marzouk ha detto: “Ci aspettavamo di più dai nostri alleati”.
Israele: «Pronti a Rafah 80 camion con aiuti»
L’organismo del Ministero della Difesa israeliano, che sovrintende alle attività civili nei territori palestinesi (Cogat), ha annunciato la preparazione di 80 camion di aiuti umanitari, il più grande convoglio di camion dall’inizio della guerra, attualmente in corso di ispezione a Rafah. Questi camion - ha aggiunto il Cogat - sono carichi di forniture mediche, cibo e acqua.
Francia: stelle di David su abitazioni e negozi Parigi
Una sessantina di stelle di David sono state dipinte nella notte tra ieri e oggi sulle facciate di diverse abitazioni e banche del quattordicesimo arrondissement di Parigi: è quanto riferito dalla procura di Parigi a Bfmtv, precisando di aver aperto un’inchiesta per danneggiamento di beni privati, con l’aggravante di discriminazioni legate all’origine, alla razza, all’etnia o alla religione. Le stelle di David sono state scoperte, tra l’altro, in rue du Père-Corentin, rue de la Tombe-Issoire e all’incrocio della rue Saint-Yves. Atti “ignobili e intollerabili” che suscitano “vergogna e disgusto”, protesta la giunta comunale parigina.
L’esercito arresta membri di Hamas in Cisgiordania
L’esercito israeliano ha reso noto che 38 palestinesi ricercati sono stati arrestati nella notte in Cisgiordania, tra cui 8 membri di Hamas, incluso un alto dirigente dell’organizzazione. Lo riferisce Haaretz. Secondo la nota dell’Idf, le truppe dello Stato ebraico hanno confiscato armi e nella città di Qabatiya, a sud di Jenin, sono stati lanciati esplosivi che hanno portato a uno scontro a fuoco. L’esercito è entrato in azione anche nei campi profughi di Betlemme, dove sono scoppiati scontri con gli abitanti che hanno lanciato bombe molotov contro l’esercito.
Parigi, donna colpita all’addome, è in prognosi riservata
La donna a cui la polizia ha sparato alla stazione Bibliotheque Francois-Mitterand a Parigi è stata ferita all’addome e portata in ospedale. Sarebbe in prognosi riservata. Secondo Bfmtv, la principale rete allnews di Francia, la donna era stata segnalata da diverse persone presenti all’interno della stazione parigina. Secondo le testimonianze fornite alla polizia, la donna proferiva minacce. E’ stata quindi isolata all’interno della stazione evacuata e chiusa al pubblico intorno alle 8:30. La donna non ha obbedito alle richieste della polizia. Temendo per la loro sicurezza, le forze dell’ordine hanno quindi aperto il fuoco.
Parigi, donna grida Allahu Akbar, polizia spara
La polizia ha aperto il fuoco contro una donna alla stazione Bibliothèque François-Mitterrand di Parigi. Secondo informazioni di Bfmtv, la donna, che era completamente velata, ha gridato ’Allahu akbar’ (’Dio è il più grande’) e “ha fatto minacce” ha riferito una fonte, aggiungendo che “la polizia ha sparato perché temeva per la sua sicurezza”.
Israele, oggi ingresso 80 camion aiuti a popolazione Gaza
Sono circa 80 i camion in ingresso oggi a Gaza dal valico di Rafah. Lo ha fatto sapere il ministero della Difesa israeliano segnalando che in questo modo aumenteranno in modo considerevole gli aiuti. Da lunedì scorso Israele ha consentito l’ingresso a un totale di 144 camion con cibo, acqua e medicine.
Nuovi allarmi razzi in comunità Israele a ridosso Gaza
Le sirene di allarme razzi da Gaza stanno continuando a risuonare nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia. Lo ha riferito l’esercito israeliano. Nel corso dell’ultimo attacco una casa nel kibbutz Nirim è stata centrata: non si segnalano, secondo i media, vittime.
Israele, boom richieste di porto d’armi da inizio guerra
- Dall’inizio della guerra sono state registrate più di 174.453 richieste di licenze per il possesso di armi da fuoco. Lo riferisce Ynetnews, secondo cui il ministero della Sicurezza nazionale israeliano ha dichiarato che i centri ricevono una media di 10.000 nuove richieste ogni giorno, mentre prima del 7 ottobre il numero si aggirava intorno alle 850 richieste a settimana. Il discusso ministro della Sicurezza nazionale, Itamar Ben Gvir, il 10 ottobre ha ordinato l’acquisto immediato di 10 mila armi da fuoco da consegnare ai civili.
Israele, identificato ’obiettivo aereo’ nell’area di Eilat
L’esercito israeliano - riferendosi “al velivolo ostile” - che ha fatto scattare le sirene di allarme a Eilat ha detto di aver identificato “un obiettivo aereo che si stava avvicinando al territorio dello Stato ebraico. ”Non sono state minacce né rischi per i civili”, ha continuato. Non è al momento chiaro se l’“obiettivo” sia stato intercettato e se provenisse dal Mar Rosso.
I turisti dovranno pagare per visitare Santa Sofia a Istanbul
“Dal 15 gennaio in poi, visitare la moschea di Santa Sofia diventerà a pagamento per i cittadini dei Paesi stranieri”. Lo ha annunciato il ministro del Turismo turco Mehmet Nuri Ersoy, come riporta la tv di Stato Trt, facendo sapere che ci saranno due ingressi diversi per i turisti e per i cittadini turchi che si recano a Santa Sofia per pregare. Edificio costruito nel VI secolo come Chiesa cristiana, Santa Sofia è stata convertita in moschea con la conquista ottomana di Istanbul nel 1453 ma, dopo la fondazione della Repubblica laica di Turchia, negli anni ’30 del XX secolo era stata trasformata in un museo e per accedervi era necessario pagare un biglietto d’ingresso. Nel 2020, il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha deciso di aprire nuovamente Santa Sofia al culto islamico e ha riconvertito l’edificio in moschea. Da allora, gran parte dei mosaici di epoca bizantina presenti all’interno dell’edificio sono stati coperti o resi inaccessibili ai visitatori mentre era stato anche rimosso il biglietto a pagamento e l’ingresso è diventato libero per tutti.
Leader Hamas: «Italia partner dell’aggressione contro il nostro popolo»
“L’Italia è partner nell’aggressione contro il nostro popolo, dal momento che purtroppo ha scelto la destra, la parte destra della storia. E’ un errore gravissimo che trasforma l’Italia in una delle parti nell’aggressione contro il nostro popolo. Israele non agisce da solo ma per conto di Germania, Gran Bretagna, Usa, Francia, purtroppo anche dell’Italia che ha inviato alcune truppe nel Mediterraneo. Possiamo soltanto dire che la comunità internazionale ha la stessa responsabilità di Israele in tutte le stragi commesse contro il nostro popolo”. Lo ha detto il leader di Hamas Basem Naim, intervistato da Agorà, su RaiTre. “Il centro operativo in un ospedale? lo hanno detto già altre volte ed è un tentativo mal riuscito di legittimare la loro aggressione”, ha aggiunto l’ex ministro della Salute del primo governo palestinese guidato da Ismail Haniyeh nel 2006 e successivamente del governo di Gaza e attuale capo delle relazioni internazionali di Hamas. “Quanto all’accusa che Hamas impedirebbe lo spostamento della popolazione da nord a sud, come potremmo mai farlo?”, ha concluso. “Non possiamo proteggere i civili, possiamo difenderci soltanto attaccando Israele”.
Famiglia di 18 persone uccisa in raid israeliano a Gaza
Ad al-Zawayda, nella Striscia di Gaza, un’intera famiglia composta da almeno 18 persone, compresi nonni e nipoti, è stata uccisa dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito il rifugio in cui si trovavano. Lo scrive al Jazeera. A Rafah, un attacco israeliano ha colpito senza preavviso un grattacielo residenziale. Almeno nove persone sono morte nell’attacco. I funzionari dei servizi di emergenza si aspettano che il bilancio delle vittime aumenti poiché diverse persone sono ancora intrappolate sotto le macerie.
Fonti israeliane, ucciso comandante battaglione Brigata nord di Hamas
L’esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso il comandante del battaglione di Beit Lahia della Brigata Nord di Hamas, Nasim Abu Ajina, che ha diretto “il massacro dello scorso 7 ottobre nel kibbutz Erez e nel Moshav di Netiv HaAsara”. “In passato - ha aggiunto - Abu Ajina ha comandato la difesa aerea di Hamas e preso parte allo sviluppo dei droni e dei parapendii dell’organizzazione terroristica. La sua eliminazione riduce in modo significativo gli sforzi di Hamas di contrastare le attività di terra israeliane”.
Israele, numerosi scontri contro i terroristi di Hamas a Gaza
Sono stati “numerosi i combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi” nelle operazioni in corso dell’esercito israeliano all’interno di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare aggiungendo che contro i soldati sono stati tirati sia missili anti tank sia fuoco di mitragliatrice. “I soldati - ha aggiunto - hanno ucciso i terroristi e guidato le forze aeree in attacchi in tempo reale su obiettivi e infrastrutture del terrore”.
Fonti palestinesi, raid Israele vicino ospedale a Tal-Alhwa
La Mezzaluna Rossa Palestinese afferma che raid aerei israeliani hanno colpito nelle vicinanze dell’ospedale Al-Quds, nella Striscia di Gaza causando “paura e panico” tra i civili sfollati e gli operatori sanitari. In un post pubblicato su X la Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) ha segnalato “continui attacchi di artiglieria e aerei nell’area di Tal-Alhwa a Gaza, dove si trova l’ospedale Al-Quds. L’edificio trema e i civili sfollati e le squadre di lavoro provano paura e panico”.
Circa 300 obiettivi di Hamas colpiti da esercito Israele
Sono stati circa 300 gli obiettivi di Hamas colpiti dall’esercito israeliano a Gaza nell’ultimo giorno. Lo ha detto il portavoce militare, includendo tra questi missili anti tank, postazioni di lancio e compound militari all’interno dei tunnel dell’organizzazione terroristica.
Hamas ribadisce: pronti a scambio di tutti i prigionieri
Hamas ribadisce di essere pronta a concludere un accordo sullo scambio di prigionieri con Israele. Lo ha detto ad Al Jazeera il portavoce del gruppo islamista palestinese Hazem Kasem. Kasem afferma che Hamas sarebbe disposta a rilasciare tutti i prigionieri da essa detenuti in cambio di tutti quelli detenuti da Israele. Il portavoce dei miliziani ha inoltre osservato che Hamas spera di “affrontare la battaglia attuale, contando sulle proprie forze e sulla capacità di resistenza del popolo palestinese”.
Cpj, 31 i giornalisti uccisi da inizio conflitto Israele-Hamas
Secondo l’ultimo bilancio del Comitato per la protezione dei giornalisti (Cpj), almeno 31 reporter sono stati uccisi mentre seguivano il conflitto tra Israele e Hamas. Le vittime sono 26 palestinesi, quattro israeliani e un libanese. Altri otto giornalisti sarebbero feriti, mentre nove sono considerati dispersi o detenuti.
Fonti palestinesi: nella notte a Gaza circa 50 morti
Circa 50 persone tra cui molti bambini sono rimaste uccise e molte altre ferite stanotte da nuovi raid aerei dell’esercito di Israele sulla Striscia di Gaza, secondo fonti palestinesi citate dai media locali. Nella città meridionale di Rafah almeno 27 persone sono morte in due diversi attacchi contro edifici residenziali, riporta l’agenzia di stampa Wafa. Altre 18 persone hanno perso la vita in un bombardamento sulla zona di Al Zawaida e sette nel quartiere di Al Zaytoun. Tre persone tra cui un bimbo di 6 anni sono rimaste uccise in un altro raid nella parte settentrionale della Striscia. Secondo la Wafa, il numero delle vittime è destinato ad aumentare e diverse persone sono ancora intrappolate tra le macerie degli edifici bombardati.
Unicef: la mancanza di acqua pulita a Gaza sta per causare una catastrofe
La direttrice esecutiva del Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef), Catherine Russell, ha dichiarato oggi al Consiglio di sicurezza dell’Onu che a Gaza l’acqua pulita si sta rapidamente esaurendo. “C’è solo un impianto di desalinizzazione in funzione e solo al 5% della capacità, mentre tutti e sei gli impianti di trattamento delle acque reflue di Gaza sono ora non operativi a causa della mancanza di carburante o energia elettrica”, ha affermato le Russell. “La mancanza di acqua pulita e di servizi igienico-sanitari sicuri è sul punto di diventare una catastrofe”, ha sottolineato avvertendo come “a meno che l’accesso all’acqua pulita non venga ripristinato urgentemente, sempre più civili, compresi i bambini, si ammaleranno o moriranno di disidratazione o di malattie trasmesse dall’acqua”.
Pentagono: fornitura armi a Israele quasi quotidiana
Il Pentagono continua a fornire spedizioni di armi a Israele quasi quotidianamente, ha detto ieri sera ai giornalisti la vice addetta stampa del Dipartimento della Difesa americano Sabrina Singh. Nonostante il numero crescente di vittime civili “non stiamo ponendo alcun limite al modo in cui Israele usa le armi”, ha detto la Singh. “Spetta davvero solo alle forze di difesa israeliane usarle e decidere come condurranno le loro operazioni”. Singh non ha risposto alla domanda se ci fossero preoccupazioni all’interno del Pentagono riguardo al modo in cui vengono usate le armi, ma ha detto che il segretario Lloyd Austin ha regolarmente sottolineato la necessità per Israele di seguire le leggi dei conflitti armati ed evitare il più possibile vittime civili.
Risuonano le sirene di allarme nelle zone di Israele a ridosso della Striscia
Le sirene di allarme per i razzi da Gaza stanno risuonando nelle comunità israeliane attorno alla Striscia. Lo ha fatto sapere l’esercito, secondo cui nelle ore passate gli allarmi sono stati numerosi costringendo la popolazione a correre nei rifugi.