Guerra ai videogiochi, ora la Cina rallenta anche le nuove approvazioni
a stretta di Pechino sull'industria dei videogiochi non si allenta. Anzi, i segnali che filtrano dal governo cinese sono addirittura all'insegna dell'ulteriore irrigidimento
di Biagio Simonetta
2' di lettura
La stretta di Pechino sull'industria dei videogiochi non si allenta. Anzi, i segnali che filtrano dal governo cinese sono addirittura all'insegna dell'ulteriore irrigidimento. Nelle ultime ore, infatti, è emerso che la Repubblica Popolare Cinese ha rallentato l’approvazione di tutti i nuovi giochi online. L'ennesimo strappo di una vicenda che ormai tiene banco da qualche settimana.
Dopo avere acceso nella prima settimana di agosto un mini-dibattito sulla stampa nazionale, i regolatori di Pechino hanno introdotto nuove misure restrittive sui videogame online per gli under 18, nel tentativo di frenare la dipendenza dai videogiochi, un problema diffuso nel Paese che interessa soprattutto i più giovani. Da qui i nuovi limiti orari: dalle 20:00 alle 21:00 da venerdì a domenica e non più di tre ore alla settimana. La National Press and Publication Administration ha emesso la notifica «per un'efficace prevenzione della dipendenza dei minori dai giochi online» allo scopo, hanno riferito i media ufficiali, «di affrontare il problema dell'uso eccessivo da parte dei minori di giochi online».
Adesso, come riporta il South China Morning Post, è arrivata anche la limitazione all'approvazione di tutti i nuovi giochi oline. La mossa è emersa dopo un incontro tra le autorità cinesi e i giganti del settore (Tencent Holdings Ltd e NetEase Inc), e per ora non è ben chiaro quanto possa durare questa limitazione, i cui effetti sull'industria del mobile gaming (dominante in Cina) possono essere importanti. Anche perché rallentare l'approvazione di nuovi giochi è una forma di contrasto al gioco che va al di là dei limiti d'età. Mentre la limitazione d'orario, infatti, riguarda solo i minorenni, questa nuova situazione ha impatti su tutti i gamers, e su tutte le aziende del settore.
Come ampiamente spiegato in questi giorni, non è la prima volta che la Cina interviene su videogiochi e minori. Agli utenti cinesi di età inferiore ai 18 anni già in passato era permesso giocare online nei giorni feriali per un massimo di 90 minuti, con divieto di connettersi dopo le dieci di sera e prima delle 8 del mattino. Mentre, nei giorni festivi e nei weekend i minori potevano avere accesso ai giochi online per massimo tre ore al giorno. Da inizio settembre, invece, i nuovi limiti (solo tre ore a settimana). E adesso la decisione di frenare l'industria, rallentando l'approvazione di nuovi giochi.
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