Hausbrandt riparte e diversifica dal caffè al vino fino alla birra
L’azienda festeggia i 130 anni di storia con un fatturato a 73 milioni
di Giambattista Marchetto
3' di lettura
Nell’anno in cui celebra i 130 anni di vita, Hausbrandt punta al pieno recupero sul pre Covid. Soprattutto grazie alla differenziazione del business. «Il Gruppo è in salute – conferma infatti il presidente Martino Zanetti - e ha potuto beneficiare dell’incremento di fatturato derivante dalla casa vinicola Col Sandago e dalla birra Theresianer. Abbiamo avuto la sorpresa di un mutamento sulle vendite nel vino soprattutto grazie allo Champagne Martin Orsyn, inserito nel mercato nel 2020. In generale, la tendenza prospettata è positiva con un ritorno quasi pari ai livelli del 2019».
Nel frattempo il Gruppo archivia il 2021 con fatturato a 73 milioni di euro, in netto recupero rispetto a un 2020 difficile, ma non ancora a pieno regime. «Il mercato ha avuto complessivamente una ripresa – rimarca Zanetti - facendo registrare valori a doppia cifra per l’export. L’Italia ha recuperato fatturato nei mesi estivi del 2021, riscontrando un boom di vendite coinciso con le riaperture. Purtroppo i primi 4 mesi dell’anno in lockdown hanno pesato molto sull’andamento delle vendite».In prospettiva, Hausbrandt punta ancora molto sul caffè. Nel headquarters a Nervesa della Battaglia, nel Trevigiano, il moderno impianto di torrefazione e il polo logistico di 4.400 mq dedicati ai magazzini di stoccaggio permettono all’azienda di “servire” il caffè in oltre 90 Paesi al mondo attraverso una produzione sostenibile.
E l’obiettivo strategico identificato da Zanetti è proprio il mercato internazionale, che oggi vale circa la metà dei ricavi. «Puntiamo al miglioramento dello staff – chiarisce - per rendere più aggressivo l’approccio al mercato estero che troviamo migliore dell’affollato mercato nazionale. Il Gruppo galoppa spedito e si presenta in un modo non precisamente canonico, per il suo sbilanciamento positivo nei riguardi delle non più marginali attività culturali, con una nuova tipologia d’insieme in-and-out. Il caffè sta andando molto bene, ma quello che sorprende sono vino, birra e soprattutto lo champagne».
Tutto questo in una fase critica. «La crisi internazionale sulle materie prime è devastante, sulla logistica altrettanto – dichiara il presidente - nonostante questo la macchina Hausbrandt avrà una capacità traente positiva».«Ricerca della perfezione, passione, competenze tecnologiche e capacità nel trattare la materia prima». Sono questi i capisaldi dichiarati in Hausbrandt, che sotto la guida di Martino Zanetti è arrivata a collocarsi tra i primi player europei nel mondo caffè. Dalla sua fondazione a Trieste nel 1892, la storia di Hausbrandt si è sempre intrecciata con il percorso di crescita dell’Italia e non solo. E in 130 anni l’azienda ha saputo anticipare alcune tendenze del mercato, presentando prodotti e servizi innovativi, costruendo una solida presenza nel canale horeca.
È datato 1900 il sistema brevettato Grevenbroich per una tostatura perfetta con un sistema di raffreddamento che garantiva l’aroma del caffè appena tostato. Senza contare l’attenzione costante alla comunicazione, con un taglio a tratti rivoluzionario per il settore.Nel poliedrico “universo della qualità” costruito negli anni da Martino Zanetti sono entrati nel tempo la birra e il vino (oltre allo champagne).Il mondo brassicolo è Theresianer, marchio storico del 1766 con il quale si è voluta rinnovare la tradizione birraria austriaca presente a Trieste, ottenendo premi ai concorsi internazionali. Col Sandago è invece la tenuta vitivinicola nel cuore della Docg del Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, che però dedica attenzioni anche a un vitigno a bacca rossa, un clone antico di Wildbacher proveniente dalla Stiria occidentale. A completamento del mosaico, lo Champagne Martin Orsyn progetto nato nel 2021 per offrire anche ad un pubblico più giovane la piacevolezza della bollicina per eccellenza.
.
loading...