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Hedge fund, è tempo di Black Lives Matter: si investe contro il razzismo

Chris Rokos, fondatore dell’omonimo fondo alternativo, si è unito a Paul Tudor Jones II e Michael Novogratz per contrastare le ingiustizie razziali

di Monica D'Ascenzo

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3' di lettura

Il mondo della finanza non resta indifferente alle tensioni che stanno attraversando gli Stati Uniti e non solo. Chi ha sempre osservato il mondo e la politica, soltanto per trarre indicazioni sui venti dei mercati finanziari, ora sente che è arrivato il momento di agire. L’ultimo a scendere in campo contro il razzismo è l’hedge fund fondato da Chris Rokos. L’uccisione di George Floyd non lo ha lasciato indifferente, tanto che la sua società di gestione ha promesso di usare parte dei propri fondi per aiutare a combattere le ingiustizie.

Rokos si unisce ad altri hedge fund che si sono già esposti a riguardo, da Paul Tudor Jones II a Michael Novogratz, ceo di Galaxy Investment Partners.L’ondata di proteste e di manifestazioni aveva già investito la finanza: Morgan Stanley e Wells Fargo si sono impegnate, per esempio, ad aumentare la percentuale di manager neri; Goldman Sachs sta lavorando a una maggiore formazione interna contro i pregiudizi; JPMorgan Chase ha ampliato programmi di mentoring e adottato una politica di rescissione dei rapporti con i clienti che hanno comportamenti razzisti con i dipendenti della banca; Bank of America ha annunciato il 2 giugno un programma di investimenti da 1 miliardo di dollari contro le differenze raziali negli Usa.

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L’iniziativa di Rokos Capital

La morte di Floyd sotto la custodia della polizia a maggio, che ha scatenato un’ondata di proteste in tutti gli Stati Uniti, «è stata un campanello d'allarme per il mondo» ha detto in una rara dichiarazione fund manager londinese Rokos, aggiungendo: «L’attività di Rokos Capital Management è normalmente quella di osservare e analizzare, non commentare, gli avvenimenti pubblici. Ma quello che sta succedendo è abbastanza importante per noi per dichiarare pubblicamente la nostra posizione. Le prove di pregiudizi razziali istituzionalizzati, che erano ben noti ma ufficialmente non riconosciuti, sono ora diventate schiaccianti».

Non esattamente un campione di diversity

Non che Rokos Capital al proprio interno sia fra i campioni di diversity, tanto che è stato riconosciuto dalla società di avere del lavoro da fare per promuovere la diversità internamente. «Come molte aziende, Rcm ha molto lavoro da fare in termini di diversità, e questo è qualcosa su ci cui stiamo impegnando», ha affermato la società, che ha aggiunto: «Tuttavia, pur riconoscendo la necessità di affrontare le nostre carenze, siamo chiari che non possono essere un motivo per noi per non fare o dire nulla».

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Rokos, il cui patrimonio netto è di circa 1,5 miliardi di dollari secondo il Bloomberg Billionaires Index, ha avviato la sua società di investimenti di macro trading nel 2015. Oggi gestisce più di 13 miliardi di dollari attraverso uno dei più grandi hedge fund in Europa.

Le minoranze negli hedge fund

L’industria degli hedge fund resta prevalentamente «bianca». Non ci sono dati recenti, ma secondo un report di New Financial, nell’asset management londinese nel 2018 erano solo 12 i fund manager neri. Stessa cosa si dica per gli Stati Uniti, dove secondo i dati ufficiali solo l’8,9% delle società di hedge fund erano controllate da proprietari di minoranze etcniche: vale a dire ispanici, neri, asiatici o nativi americani.

Allargando lo sguardo all’intera industria del risparmio gestito, dai fondi immobiliari al private equity, il 98.7% dei gestori sono uomini bianchi e investono una somma calcolata in 69 mila miliardi di dollari solo negli Stati uniti, secondo un’analisi del 2019 della Knight Foundation. Il settore ora sta facendo i conti con la mancanza di diversity al proprio interno e ha deciso di lavorare in questa direzione. Anche perché, soprattutto negli Usa, rischiano anche class action, come è successo a Mc Donald’s accusato di aver discriminato i gestori neri di punti vendita in franchising, assegnando loro location in zone meno remunerative.

Per approfondire

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