GLOBAL CHANGE AWARD

H&M premia progetti sostenibili con 1 milione di euro

Il colosso svedese del fast fashion premia nuovi materiali derivati da piante, sistemi di filatura che rendono il poliestere riciclabile e sistemi di lavaggio che prolungano la vita dei capi

di Marta Casadei

I punti chiave

  • H&M premia 5 progetti nell’ambito del premio GCA che esiste dal 2015
  • Tra gli obiettivi green di H&M l’impiego del 30% di materie prime riciclate entro il 2025
  • Il gruppo ha come target emissioni nette zero entro il 2040

2' di lettura

Un milione di euro per finanziare progetti che cambieranno il mondo della moda (e non solo). H&M ha annunciato oggi i vincitori dell’edizione 2022 del Global Change Award, creato dalla H&M Foundation nel 2015: cinque progetti diversi per nazionalità e concept che sono accomunati, invece, dall’alto tasso di innovazione. Ad aggiudicarsi l’ambito riconoscimento (e il finanziamento connesso) sono BioPuff® by Saltyco (Regno Unito), un’alternativa alla piuma d’oca ricavata dalle piante; Biorestore, un sistema di lavaggio che riporta i capi vecchi e usurati a condizioni perfette e prolunga la durata dei capi (Svezia); CottonAce, una soluzione che si basa sull’intelligenza artificiale sviluppata dalla start up indiana Wadhwani AI che riduce l’uso dei pesticidi, aumenta la produzione e comporta l’incremento dei ricavi per i piccoli produttori di contone; Re:lastane, il primo processo - sviluppato in Cina - che rende elastane e poliestere riciclabili; Rubi (Usa), viscosa e lyocell prodotte da emissioni di anidride carbonica. Oltre al finanziamento, i cinque progetti riceveranno un supporto nell’ambito del GCA Impact Accelerator organizzato dalla H&M Foundation e Accenture.

Il Global Change Award si inserisce nella strategia di “riconversione sostenibile” del modello fast fashion promossa da H&M ormai da anni. Il gigante svedese ha appena pubblicato il Sustainability Report 2021 nel quale dichiara di aver triplicato, nel corso dell’anno di riferimento, la percentuale di materie prime riciclate nella composizione dei capi, passando dal 5,8% al 17,9%, in linea con l’obiettivo di raggiungere il 30% nel 2025. Tra i principali obiettivi in agenda ci sono la riduzione delle emissioni assolute del 56% entro il 2030, per raggiungere emissioni nette zero entro il 2040, e la creazione di prodotti disegnati per essere circolari (quindi per esempio scomponibili) entro il 2025.

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