LA BORSA GIù

Hong Kong: eletta Carrie Lam, la polizia annuncia l'incriminazione di nove leader della protesta

dalla nostra corrispondente Rita Fatiguso

Epa

2' di lettura

Appena eletta, ecco che arriva la doccia fredda. A poche ore dalla vittoria di Carrie Lam, la prima donna chief executive di Hong Kong, la polizia dell'ex-colonia britannica dichiara che circa 9 organizzatori del movimento pro-democrazia di tre anni fa – nota come la rivoluzione degli ombrelli - saranno incriminati, il che ha innescato reazioni a catena ad urne appena chiuse.
Stanotte nel distretto di Wanchai sono in programma manifestazioni contro questa decisione.

Tra le persone chiamate in causa un professore di sociologia, Chan Kin-man, il quale si è detto “preoccupato per il futuro di Hong Kong”, l'avvocato Tanya Chan, il professore dell'università di Hong Kong, Benny Tai, tutti hanno detto di essere stati contattati via telefono.

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Perché proprio adesso? Perché non prima? Lam ha incontrato il predecessore Leung Chun-ying che si è congratulato per l'elezione. Però Lam - che ha anche contattato l'assemblea legislativa non appena eletta - ha dichiarato che non poteva occuparsene come numero due, e che tuttavia per lei osservare la legge è un elemento importante. La neoletta - che assumerà ufficialmente l'incarico a partire dal 1° luglio – ha sottolineato che questo sarà un suo punto importante del suo mandato quinquennale. Il 1° luglio Xi Jinpung è atteso a Hong Kong per i festeggiamenti dei 20 anni del passaggio di Hong Kong alla Cina. Non è casuale.

Fredda accoglienza anche dei mercati all'elezione della prima donna chief executive di Hong Kong. L'indice Hang Seng ha perso lo 0,3%, l'indice China Enterprises lo 0,6%. Il calo è stato generalizzato, quasi tutti i settori hanno perso terreno, con materiali e parti di proprietà tra i risultati peggiori. China Vanke, il secondo più grande real estate developer, ha perso il 3,3 dopo aver dichiarato utili inferiori alle stime. A Shanghai è andata meglio, i profitti delle imprese industriali sono cresciute del 31,5% nei primi due mesi del 2017. Nel frattempo, grandi città come Pechino hanno attivato contromisure per evitare bolle speculative sugli immobili. Il che sta contribuendo non poco a mantenere stabile il quadro generale.

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