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Hotel a Cortina chiede i danni alla Cina

Per le ritardate comunicazioni all’Oms circa l’effettiva gravità della pandemia e il suo grado di diffusione

di Enrico Netti

(Massimo Paolone / AGF)

2' di lettura

Una citazione che parte dalle Dolomiti e raggiunge Pechino. L’Hotel De La Poste di Cortina d’Ampezzo con una mossa a sorpresa ha citato per danni il ministero della Sanità della Repubblica popolare per «non aver tempestivamente segnalato all’Oms lo stato del diffondersi del virus e dei suoi gravi effetti letali a cavallo fra novembre e dicembre 2019 e non aver assunto i necessari provvedimenti di controllo sui passeggeri in partenza dalla Cina».

Da una parte la società che gestisce lo storico hotel che si affaccia su Corso Italia rappresentata dall’avvocato Marco Vignola di Bari, dall’altra la superpotenza economica in un contenzioso che potrebbe piacere anche al presidente Usa. Trump accusa la Cina di avere diffuso il Covid-19 e fornito false informazioni sulla pandemia. Nell’atto si chiedono inoltre i danni patiti dal turismo della cittadina perché l’Hotel De La Poste registrava il tutto esaurito anche in vista delle finali di Coppa del Mondo di sci alpino che si sarebbero dovute svolgere tra il 18 e il 22 marzo. Gare poi annullate proprio a causa della pandemia scatenata dal virus cinese.

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«La considero una iniziativa individuale che non raccoglie l’appoggio dell’Associazione Albergatori di Cortina » è il commento di Roberta Alverà, presidente dell’associazione. Il 12 marzo l’hotel è stato costretto a chiudere anticipatamente «nel pieno della stazione sciistica, con conseguenze disastrose tra cui il licenziamento di tutto il personale e la disdetta dei contratti di fornitura, così come è avvenuto per tutte le altre strutture ricettive ampezzane» si legge nella citazione. La stagione invernale 2019/2020 è considerata la migliore del decennio, caratterizzata da un perfetto innevamente e condizioni meteo ottimali per gli appassionati. «Le gravi omissioni del ministero della Salute cinese hanno impedito allo Stato italiano una tempestiva assunzione di provvedimenti da adottare in ordine sanitario e pubblico che sicuramente avrebbero ridotto al minimo il disagio e le conseguenze negative derivanti dal Covid-19».

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