Hotel, primi segni di rallentamento a Milano
Gli investitori ora puntano sugli uffici a causa del calo dei rendimenti (sotto il 5%)
di Vincenzo Chierchia
3' di lettura
«Milano ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo impetuoso del settore hotel ma ora ci sono segni di rallentamento, i valori sono saliti molto e le preferenze degli investitori si sono spostate sugli uffici; comunque il mercato resta molto interessante» commenta Mauro Vinci, Senior director business development Italy presso Radisson hotel group . La sfida semmai si giocherà sulle aree aeroportuali, sui laghi (ma le posizioni sono poche) oppure sulla fascia boutique e student.
Le operazioni hotel in corso a Milano sono numerose ma non bisogna dimenticare che si tratta di progetti di investimento maturati negli ultimi anni, d’ora in avanti. «Tra gli elementi trainanti c’è indubbiamente il lusso» aggiunge Vinci che sta seguendo da vicino gli investimenti di Radisson per i due nuovi hotel cinque stelle che apriranno tra 2020 e 2022 in pieno centro, uno nel Palazzo storico del Touring club e l’altro in Santa Sofia, in un immobile del gruppo Allianz, che a sua volta a pochi metri di distanza sta per sviluppare un investimento immobiliare dedicato però al settore uffici.
Il costo per camera a Milano per gli investitori ha superato quota 500mila euro e per questo motivo - sottolinea Vinci - la percezione della convenienza dell’investimento si è molto raffreddata rispetto ad un paio d’anni fa, con una redditività scesa sotto il 5% lordo. Gli uffici invece tirano di più e le operazioni sono numerose a partire dall’ex hotel Executive in area Garibaldi accanto al nuovo polo (nell’ex palazzo Unilever tra Bonnet e Tocqueville) che fa capo a Coima. Inmportanti gli investimenti Unipol a Porta Nuova, nell’area uffici così come nel comparto hotel (Rosales e Galvani).
In arrivo o appena disponibili, comunque ci sono centinaia di camere: di recente ha aperto i battenti lo Sheraton San Siro, è in arrivo il Melià Stazione centrale (Torre Galfa), così come l’Una verticale (Rosales) e il Seminario Borromeo di Ferragamo (San Babila-Corso Venezia). Nh ha due operazioni in corso tra Corso Buenos Aires e Citylife. W (Marriott) e Soho muovono su Brera. Nell’ambito del rilancio di Piazza Cordusio è protagonista Melià con un nuovo hotel. Marriott con Edition presidia Corso di Porta Romana.
«Occorre fare molta attenzione alle ricadute di interventi di area come nel caso di Villapizzone o di Porta Vittoria» aggiunge Vinci. Anche l’area della Stazione centrale è interessante: ha aperto il Nyx del gruppo Fattal, è sbarcata la linea Centric di Hyatt e ci sono diverse trattative in corso per hotel storici sull’onda del rilancio avviato con il Gallia (Marriott e Qatar).
Da valutare nel medio-lungo termine anche gli sviluppi sul lusso: Bulgari, Mandarin, Armani e Four Seasons sono destimnazioni internazionali di riferimento in centro. Mandarin ha aperto anche sul Lago di Como dove è presente anche il sereno, mentre Belmond è sempre a caccia di affari così come Rocco Forte. «Cresce anche l’interesse per il Lago Maggiore e il Garda, grazie anche a una maggiore intersezione con Verona» commenta Vinci.
Come detto un capitolo importante sarà quello degli aeroporticon la presenza di Sheraton Moxy e Allegro. Ma visto il grande flusso sul sistema eroportuale lombardo ci saranno di sicuro nuovi investimenti soprattutto sul fronte business.
Infine è molto dinamico il segmento dei resort di campagna legati ai circuiti dell’enogastronomia. Un po’ tutte le cantine di livello stanno investendo sull’hospitality.
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