Hurry! scommette sul noleggio flessibile per il rilancio dell’auto
Secondo semestre 2020 in linea con il 2019. In arrivo nuove assunzioni
di Andrea Marini
2' di lettura
Applicare la rivoluzione di Netiflix al mercato delle auto. Come il colosso statunitense ha messo in contatto la distribuzione online con il mondo dei film a delle serie tv, allo stesso modo Hurry! punta a rivoluzionare il mercato delle quattro ruote ricorrendo al canale digitale. E i numeri per il momento sembrano dare ragione alla società fondata dall’imprenditore romano Alberto Cassone: il fatturato è passato indenne attraverso la crisi pandemica e, a meno di nuove ondate da Covid-19, per quest’anno sono già in programma una decina di nuove assunzioni.
Hurry! è un’azienda attiva fin dal 2014 nell’e-commerce automotive e nella ricerca di forme innovative di mobilità. La società – l’uffico operativo a Roma e 12 centri per stoccaggio auto in tutta Italia – ha chiuso il 2019 con un volume d’affari di quasi 120 milioni di euro. «Il 2020 – spiega Alberto Cassone, presidente e fondatore dell’azienda – ha determinato una fortissima frenata di tutto il settore, ma da settembre in poi sono arrivati segnali positivi, e il fatturato del secondo semestre ha chiuso sui livelli del 2019». L’intuizione di Hurry! è stata quella di portare ai privati il noleggio a lungo termine, prima rivolto soprattutto a imprese e partite Iva. L’azienda ha 70 occupati e ora programma di fare una decina di assunzioni nel 2021 a supporto dell’attesa ripresa post emergenza.
«Le nuove assunzioni – spiega Cassone – saranno per metà nel comparto vendite, per l’altra metà nella nuova attività che stiamo sviluppando: una sorta di noleggio flessibile in grado di venire incontro alle esigenze del cliente. Come azienda crediamo molto nella rivoluzione digitale. Anche l’auto ne verrà travolta. E l’utente digitale vuole subito la soluzione pronta per quello di cui ha bisogno».
Per tutto il comparto dell’automotive il 2020 è stato un anno terribile. «Con la chiusura dei piazzali fisici e lo stop al ciclo della logistica è come se avessimo lavorato solo 9 mesi su 12», prosegue Cassone. Tuttavia, per Hurry!, che ha il cuore del suo business nell’usato e nel noleggio a lungo termine, l’impatto della crisi pandemica è stato minore. «La pandemia ha prodotto l’interruzione del ciclo produttivo del nuovo e della componentistica. Da maggio a giugno i piazzali dei concessionari si sono svuotati. Quindi a settembre e ottobre c’è stata una richiesta molto forte di auto usate, per far fronte alle esigenze di mobilità della gente. Noi – spiega il fondatore di Hurry! – in questi due mesi siamo riusciti a recuperare i quattro mesi di stop dovuti al Covid-19».
E l’inizio 2021 lascia ben sperare. «A gennaio – sottolinea Cassone – abbiamo registrato un calo del 4-5% rispetto allo stesso mese del 2020, quando però la pandemia ancora non era iniziata. Tra le altre iniziative, stiamo puntando ad ampliare i nostri partner, per essere in grado di fornire ai clienti un parco auto sempre più vasto. Ci lasciano ben sperare – conclude – le notizie che vengono dalla Cina: lì la fine della crisi pandemica ha portato una forte crescita del mercato delle auto».
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