I 10 film dell’anno, «Mank» e gli altri
Ecco la nostra top ten dei migliori film usciti in Italia nel corso del 2020, in sala oppure in streaming
di Stefano Biolchini e Andrea Chimento
4' di lettura
È stata un'annata anomala, che non ci dimenticheremo da tanti punti di vista. Anche il mondo del cinema è stato talmente devastato dal Covid 19 che sono saltati Festival importanti (Cannes su tutti), uscite attesissime (il nuovo della saga di James Bond, in primis) e la chiusura delle sale per tanti mesi di fila ha visto proliferare l'uscita di film sulle varie piattaforme di streaming.
Tra chi è arrivato sul grande schermo e chi direttamente on-demand, ecco la nostra selezione dei dieci titoli più notevoli di questo strano 2020, che ha visto chiudere le sale cinematografiche a causa del Covid-19 ma non diminuire la “voglia di cinema” e di bei lungometraggi e non solo.
Mank di David Fincher
Dopo «Roma» nel 2018 e «The Irishman» nel 2019, anche quest'anno Netflix ha distribuito uno dei film più importanti dell'anno, «Mank» di David Fincher. Appassionante ritratto di Herman J. Mankiewicz, sceneggiatore che insieme a Orson Welles ha firmato il copione di «Quarto potere», «Mank» è un film sul potere della scrittura per il cinema, che ci riporta nella Hollywood classica grazie a un magnetico bianco e nero. Straordinario Gary Oldman in un film dal ritmo serrato, che cresce sequenza dopo sequenza, stratificato e ricco di numerosi spunti di interpretazione, che spaziano dai contrasti interni alla Mecca del Cinema per arrivare fino a Don Chisciotte. Sceneggiatura firmata Jack Fincher (padre del regista), scomparso nel 2003.
Soul di Pete Docter
La Pixar ci è riuscita ancora. L'ennesima meraviglia della casa d'animazione americana è un lungometraggio potentissimo, che ci porta nell'aldilà, tra anime costrette ad abbandonare definitivamente la vita e altre invece pronte a iniziarla. Sulla scia di «Inside Out» un film visivamente portentoso, che gioca con l'arte astratta e la tradizione per immergersi nel futuro. Disponibile su Disney+ da Natale.
Wolfwalkers di Tomm Moore
Ancora l'animazione e non può che essere altrimenti se alla regia c'è l'irlandese Tomm Moore, già creatore di titoli indimenticabili come «The Secret of Kells» e «La canzone del mare». In questo film, in cartellone da metà dicembre su Apple TV, sono ancora la magia e il folklore al centro di una sua opera: «Wolfwakers», in cui si parla di un legame speciale tra i lupi e alcuni esseri umani, è una delicatissima poesia, visivamente ineguagliabile e capace di coinvolgere dall'inizio alla fine. Giù il cappello davanti a Tomm Moore, ancora una volta.
Ema di Pablo Larraín
Pablo Larraín è uno dei nomi più importanti del cinema contemporaneo e lo conferma con questo film anticonvenzionale e capace di sfidare le regole (come anticipa la prima inquadratura con un semaforo che sta bruciando). Si parla di adozioni e rotture del classico immaginario della famiglia borghese (giocando col film di Pasolini, potremmo chiamarlo «TeorEma»), ma questo film è soprattutto una performance artistica con al centro un personaggio-Sole attorno a cui ruotano tanti pianeti, una protagonista che è fuoco che acceca, attrae e distrugge allo stesso tempo.
Fireball di Werner Herzog e Clive Oppenheimer
Il grande regista tedesco Werner Herzog torna a lavorare con il vulcanologo Clive Oppenheimer, dopo «Dentro l'inferno», per raccontare le origini dei meteoriti e tutti gli aspetti scientifici, spirituali e mistici che ruotano attorno a questi oggetti affascinanti. Un documentario capace di emozionare e commuovere, che dà grande risalto agli incontri con le persone che Herzog e Oppenheimer trovano lungo il percorso. Una sorprendente esperienza audiovisiva, disponibile su Apple TV.
High Life di Claire Denis
Passato nelle sale troppo in sordina, «High Life» è un film di fantascienza che propone con grande forza riflessioni sul futuro degli esseri umani, i rapporti genitori e figli e la fertilità. Tematiche esistenziali e filosofiche e un apparato audiovisivo di enorme fascino, tra i più suggestivi visti quest'anno, per questa opera girata con grande cura dalla sempre eccellente Claire Denis.
Varda by Agnès di Agnès Varda
Un autoritratto poetico e commovente, distribuito dalla Cineteca di Bologna, in cui Agnès Varda si racconta e racconta la sua grande carriera cinematografica. Realizzato poco prima della sua morte, il film è un viaggio nella memoria di una filmografia unica e personalissima, ma anche una grande riflessione esistenziale sul passare del tempo.
Diamanti grezzi dei fratelli Safdie
Distribuito direttamente su Netflix, un film ad alto tasso adrenalinico con un Adam Sandler convincente più che mai. Si tratta di un'opera concitata e sommersa dalle parole pronunciate dal protagonista e dalle persone che lo circondano, dotata di un ritmo altissimo e capace di dare vita a un personaggio fastidioso e detestabile (un giocatore d'azzardo avido e incallito, pronto ogni volta a fare la scelta sbagliata), a cui però è impossibile non affezionarsi.
Alla mia piccola Sama di Waad Al-Khateab
Il dramma del popolo siriano durante e dopo la rivolta di Aleppo del 2011, che ha scatenato la forte repressione del regime e una sanguinosa guerra civile, unito a una storia intima e personale toccante. La regista Waad al-Kateab non gira un semplice documentario sul conflitto, ma propone un'incisiva video-lettera che ha ideato per sua figlia, Sama, nata durante la guerra, per raccontarle e spiegarle le ragioni per cui lei e suo marito hanno deciso di restare ad Aleppo, senza fuggire da quella dura realtà.
Favolacce dei fratelli D'Innocenzo
Il film italiano dell'anno più discusso, controverso, incapace di lasciare indifferenti. I fratelli D'Innocenzo sono tra i nomi più significativi del cinema nostrano di questi anni e con soli due lungometraggi (prima di questo «La terra dell'abbastanza») hanno dato vita a uno stile già personale e riconoscibile. «Favolacce» è una botta nello stomaco di ogni spettatore, un film sorprendente e durissimo, in cui la sceneggiatura è sempre perfettamente a fuoco con quello che le immagini stanno raccontando. Meritatamente premiato al Festival di Berlino.
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