I 10 trend mondiali della casa anti-covid

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I 10 trend mondiali della casa anti-covid

di Paola Guidi

(Adobe stock)

Contactless, touchless, Salutogenic Design, Bosco Verticale, Smart house, case-terrazze e Sense Lab, sono termini che già rappresentano e sempre di più rappresenteranno tendenze e scelte vitali per la case a prova di Covid-19, dei futuri virus e del prossimo tsunami, i superbatteri. Dai centri di ricerca e dalle proposte di progettisti, costruttori e real estate developer di tutto il mondo sono uscite alcune tendenze per come gli edifici residenziali dovranno essere a prova di Covid-19. Che abbiamo riassunto in 10 punti.

Copiare le gated community autosufficienti
Queste tendenze, che sembrano essere comuni in tutti i paesi, provengono da scelte di architettura e di arredamento di impronta hi tech e al tempo stesso ecosostenibili, anticipate e applicate da diversi anni in quelle gated community autosufficienti di famiglie molto abbienti alle quali le grandi società di real estate con i loro eserciti di progettisti e tecnologi hanno assicurato un modo di vivere esclusivo. E che hanno un esempio clamoroso, ma immensamente più etico, in Cina, a Xi’an, dove lo studio italiano SenseLab ha progettato, anticipando le tendenze posto Covid e, per Vantone Group (un gigantesco operatore immobiliare cinese di impostazione green) una serie di edifici totalmente autosufficienti, di totale ecosostenibilità e di alto pregio per i suoi paesaggi climatici-olfattivi-sonori, variabili secondo il principio del sense-time-based, ma accessibili e, contrariamente alle community miliardarie americane, aperto alla comunità. Soluzioni che ora sono in gran parte copiabili, e per di più in gran parte finanziabili dai provvedimenti presi in molti paesi occidentali e dal governo italiano con l’Ecobonus 2020. Una convenienza che si confermerà sempre di più perché la filiera industriale sta adeguandosi velocemente alle mutate esigenze di un mercato che dovrà fare i conti in futuro con progressivi e imponenti cambiamenti di carattere sanitario e ambientale. Il vero lusso, come hanno dichiarato in coro a Forbes, al Los Angeles Times allo scoppiare dell’epidemia, i maggiori developer e promoter immobiliari americani, è infatti la salute coniugata in tutte le sue forme, con la depurazione dell'acqua e dell'aria, con sanificazioni automatiche (come anche la nuovissima Torre Milano, progetto di Impresa Rusconi, firmata dallo Studio Beretta, a Milano, un grattacielo battericida e costantemente “pulito”). A Francoforte la splendida Grand Tower spicca con le sue avvolgenti terrazze-soggiorno di forte impatto che aprono all'aria e alla luce gli spazi interni, in controrendenza ai circostanti grattacieli vetrati e del tutto privi di aperture.

….e il Salutogenic Design dalle residenze di lussoLa informatissima rivista asiatica FuturArc, ha descritto questo insieme di scelte come Salutogenic Design per la casa (termine di sociologia medica coniato peraltro da Aaron Antonovsky). L’autorevole rivista Dezeen Magazine (il sito di design più commentato e seguito al mondo), nel corso del lockdown ha tempestivamento intervistato ingegneri, architetti, costruttori e rappresentanti del real estate mondiale per scoprire che le aspirazioni di chi ha dovuto, in tutti i paesi, affrontare faticosamente in mini appartamenti e in città, il periodo di chiusura, sono molto simili: disporre di terrazze e balconi, cortili pieni di verde, spazi di comunità come un tempo, e, negli appartamenti, mini aree private con diaframmi mobili e isolanti, Internet ad alta velocità per streaming e videogiochi, mobili e materiali facili da pulire e una cucina superattrezzata ma anche molto kitchegarden.

50 piante per l’autosufficienza alimentare
In Cina, dove l'architetto italiano Stefano Boeri sta seguendo le tante realizzazioni del modello del suo celebre Bosco Verticale di Milano, è da anni in atto la costruzione di centinaia di torri verdi gigantesche che catturano lo smog. Il Bosco Verticale, contraddicendo la sua fama di residenza di lusso, è oggi un riferimento anche per l'edilizia sociale in tutta Europa, come sta accadendo in Olanda, con il Trudo Vertical Forest di Eindhoven. Ma l’unica coerente anticipazione dell'architettura, del design degli interni e del lifestyle post-Covid sembra essere rappresentata dagli edifici della Vantone Group dove l'architetto italiano Anna Barbara, fondatore di SenseLab, ha infuso i principi di un modo di vivere la casa etico e green. In Malesia, la Planter Box House ha una enorme facciata-fioriera utilizzata come filtro e, grazie alla coltivazione di circa 50 piante commestibili, propone addirittura un'autosufficienza alimentare rivoluzionaria. E poi via dalle megalopoli Armageddon (e Bangkok che sta affodando e marcendo ne è solo uno dei tanti esempi) oppure, restando in città, via dai quartieri malsani e privi di verde. La UIA, International Union of Architects ha istituito un grandioso centro informazioni sul Covid-19 per fornire operative soluzioni, con iniziative pratiche e addirittura con misure legali e finanziarie.

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