PROPTECH

I big data per monitorare il mercato immobiliare

Il proptech si consolida. L’ultima innovazione è stata lanciata da Maiora Solutions. Si chiama Epona ed è il tool che consente a investitori e addetti ai lavori del settore di monitorare l’andamento del mercato, le fluttuazioni dei prezzi, pianificando al meglio gli investimenti

di Adriano Lovera

(sdecoret - stock.adobe.com)

3' di lettura

Il proptech – cioè l’uso massiccio del digitale e dei big data nell’immobiliare – non smette di avanzare. E mentre arrivano sul mercato nuove iniziative, il settore comincia a trovare una relativa maturità: alcune startup non ci sono più, mentre chi è rimasto si consolida e trova spazi di mercato sempre meno di nicchia. Tra le novità, sbarca nel real estate anche Maiora Solutions, società specializzata nell’elaborazione di dati, in modo particolare nell’analisi delle dinamiche di prezzo, con in portafoglio molte imprese del turismo/trasporti con Epona.

«Abbiamo lanciato Epona, uno strumento di intelligenza artificiale che consente di monitorare in tempo reale l’offerta presente sul mercato immobiliare, sia vendite sia affitti, delle tre principali città italiane: Milano, Roma e Napoli» spiegano i fondatori, Andrea Torassa ed Emilio Zunino. «Grazie ad algoritmi predittivi di machine learning possiamo fornire previsioni accurate sull'andamento futuro dei prezzi e del volume di annunci e quindi aiutare gli operatori professionali a pianificare in modo razionale gli investimenti».

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Epona, per ora, non è ancora commercializzata. È disponibile in rete in una versione beta, basata su uno stock di oltre 50mila annunci immagazzinati da maggio a oggi. Ma a breve sarà un prodotto di mercato. E a quel punto potrà essere personalizzata, con l'aggiunta di filtri e variabili sempre più fini, a seconda delle esigenze del cliente. Nel frattempo le proptech già note moltiplicano gli spazi di penetrazione nel mercato.

Altro esempio è Go Next Group, società di consulenza a forte vocazione digitale, che ha deciso di investire nel portale Cercacasa.it (oggi controllato da Fiaip), creando una newco con una società che fa sempre capo alla federazione degli agenti. Obiettivo: «Rendere il portale competitivo grazie all'innovazione tecnologica. E dare così ai consulenti immobiliari uno strumento che sia un vero e proprio hub di servizi completi» ha detto Daniele Mancini, fondatore di Go Next Group e ceo di Cercacasa.it.
«La nostra filiera ha di fronte molte sfide. La crisi e il lockdown hanno messo in luce alcune debolezze. Accelerare verso la digitalizzazione è un modo formidabile per rafforzare il business» secondo il presidente Fiaip, Gian Battista Baccarini.

Poi c’è Casavo, il più importante operatore dell’instant buying. Un anno fa ha ricevuto una bella iniezione di capitale, grazie al venture capital americano Greenoaks Capital, che ha coordinato un round di raccolta da 50 milioni di euro. Ora ha messo a segno un colpo, con l’acquisto di Realisti.co, così da integrare al meglio il tool di “visita a distanza” e svilupparne altri. Sul fronte compravendite, Casavo collabora da tempo con la rete di agenti Re/Max. Ora ha stretto una partnership anche con Coldwell Banker, franchising in espansione, i cui agenti faranno da property finder per segnalare a Casavo potenziali venditori. E ha iniziato a lavorare anche con Frimm, che recentemente le ha ceduto lo sviluppo immobiliare di un palazzo uffici a Milano, che sarà convertito in residenziale, di cui Frimm però curerà la commercializzazione. Tutti esempi in cui la startup proptech opera fianco a fianco con reti di agenzie tradizionali, benché si siano sempre distinte tra quelle a maggior vocazione tecnologica.

«Questa strategia fa parte del nostro Dna sin dall’esordio, nel 2017. Vogliamo essere inclusivi e sappiamo l'importanza dei consulenti immobiliari esperti. Per una fase cruciale come la definizione del prezzo delle case, adottiamo un algoritmo sofisticato, ma sempre integrato con l’apporto degli agenti sul campo, che conoscono nel dettaglio i quartieri, i singoli edifici, e hanno il polso della domanda e offerta sul territorio» spiega Victor Ranieri, country manager per l’Italia di Casavo, dove oggi la società collabora con circa 2mila agenti immobiliari.

Infine, il proptech di nuova generazione mette il piede anche nella gestione degli investimenti finanziari. Banca Generali, terzo player italiano nel private banking con circa 40 miliardi di euro di masse gestite, ha portato il digital real estate nella sua linea di consulenza BG personal advisory. Grazie a una collaborazione con Homepal e CleanBnb (agenzia immobiliare online e piattaforma di property management), i clienti della banca desiderosi di investire nell’immobiliare avranno a disposizione analisi di mercato, stime di rendimento, proiezioni sui trend futuri e altri strumenti forniti dalle due società, così da azzeccare l’investimento e declinare verso le proprie esigenze, per esempio verso l'affitto a lungo termine, lo short rent o la rivendita rapida.


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