Crisi Ucraina

I Big tech statunitensi in azione contro la guerra: Mosca è sempre più isolata

Nei giorni scorsi si sono mossi YouTube, Facebook e Twitter che hanno imposto un giro di vite sulla presenza nelle loro piattaforme di media legati alla propaganda

di L.Tre.

Putin, il re nudo che diffonde fake news

4' di lettura

Russia sempre più isolata dai grandi delle tecnologie. Ecco le misure che sono state prese dai Big tech statunitensi, e non, contro l’invasione in Ucraina.

Niente smartphone Samsung in Russia

Settimana scorsa Samsung ha annunciato che sospenderà le spedizioni di tutti i suoi prodotti in Russia «a causa degli attuali sviluppi geopolitici, le spedizioni in Russia sono state sospese», si legge in una dichiarazione di un rappresentante Samsung, tramite l’indirizzo email PR generico di Samsung. «Continuiamo a monitorare attivamente questa complessa situazione per determinare i nostri prossimi passi».

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Qualche giorno prima Apple aveva sospeso la vendita di tutti i suoi prodotti in Russia. E ha disabilitato il funzionamento di servizi come Apple Maps e di Apple Pay (che aveva già smesso di funzionare con le carte di credito russe a seguito delle sanzioni economiche) e ha rimosso le applicazioni di RT News e di Sputnik News (siti d’informazione russa legati al governo) dagli App Store nei paesi fuori dalla Russia.

I videogiochi contro

Anche i produttori di videogiochi sono scesi in campo. Activision Blizzard ha sospeso le nuove vendite dei suoi giochi in Russia, ha annunciato il presidente della società di giochi Daniel Alegre in una lettera condivisa ai dipendenti. La mossa impedisce ai russi di qualsiasi nuova transazione con la società, che include sia la vendita dei suoi giochi che gli acquisti in-game. Iniziative sono state prese da Ubisoft e Take Two. Infien si è mossa anche Playstation che ha interrotto tutte le spedizioni di software e hardware in Russia a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte del Paese.

Niente serie tv

Domenica 6 marzo Netflix ha dichiarato che avrebbe sospeso il servizio in Russia. “Date le circostanze sul campo, abbiamo deciso di sospendere il nostro servizio in Russia”, ha detto alla CNBC un portavoce di Netflix.

Cosa accade sui social.

TikTok sta sospendendo nuovi caricamenti di video e live streaming sulla sua app in Russia, citando la legge sulle “notizie false” appena approvata dal paese come motivo del cambiamento. “TikTok è uno sbocco per la creatività e l’intrattenimento - scrive l’azienda cinese su twitter - che può fornire una fonte di sollievo e connessione umana durante un periodo di guerra in cui le persone stanno affrontando un’immensa tragedia e grande isolamento. Tuttavia, la sicurezza dei nostri dipendenti e dei nostri utenti rimane la nostra massima priorità. Alla luce della nuova legge russa sulle “notizie false”, non abbiamo altra scelta che sospendere il live streaming e i nuovi contenuti nel nostro servizio video mentre esaminiamo le implicazioni sulla sicurezza di questa legge . Il nostro servizio di messaggistica in-app non sarà interessato. Prima ancora si sono mossi YouTube, Facebook e Twitter che hanno imposto un giro di vite sulla presenza nelle loro piattaforme di media legati allo Stato russo, accusati di disinformazione nell’invasione russa dell’Ucraina. Meta limiterà l’accesso a Russia Today (Rt) e Sputnik, accusate di essere strumenti di propaganda. Microsoft sta rimuovendo Russia Today dal suo app store, Netflix non rispetterà in Russia l’obbligo di trasmettere in diretta venti canali locali, mentre le chat cinese TikTok ha spiegato di aver limitato l’accesso ai media statali russi sulla sua piattaforma nell’Ue.

I produttori di microchip e il cloud

Intel e Amd, che producono microprocessori, avrebbero informato verbalmente i partner russi che aderiranno alle sanzioni decise dagli Stati Uniti. Anche Oracle ha abbandonato il territorio russo rispondendo alla richiesta di vice primo ministro ucraino Mykjailo Fedorov. E proprio ieri I terminali Starlink promessi da Elon Musk hanno raggiunto l'Ucraina. SpaceX ha inviato un camion pieno di router dell'azienda da distribuire a enti, organizzazioni e civili, in modo da poter restare connessi a internet.

Le mappe di Google e Snapchat

Google Maps ha invece iniziato a rimuovere le posizioni inviate dagli utenti all’interno dei confini di Russia, Ucraina e Bielorussia. Ufficalmente «per cautela» e per rispondere alle richieste dei cittadini ucraini. E sempre Google secondo Reuters Google ha smesso completamente di vendere annunci in Russia, secondo Reuters avrebbe smesso di vendere pubblicità in Russia. Snap ha annunciato che sta disattivando temporaneamente la funzione “mappa termica” di Snapchat per l’Ucraina. La società afferma che la mossa è “una precauzione di sicurezza” e che ci sarà ancora un feed pubblico curato degli scatti inviati dagli ucraini.

Niente Russia al Mobile World Congress.

E il Mobile World Congress, la grande fiera della telefonia che si sta svolgendo in questi giorni a Barcellona, ha detto che non ci sarà il padiglione russo e che «condanna fermamente l’invasione dell’Ucraina».

I servizi internet

Cogent Communications, un provider Internet backbone che instrada i dati attraverso connessioni intercontinentali, ha interrotto i rapporti con i clienti russi per l’invasione dell’Ucraina . La società con sede negli Stati Uniti è uno dei più grandi fornitori di backbone Internet del mondo e serve clienti in 50 paesi , tra cui un certo numero di società russe di alto profilo.

Non solo Usa

Il gigante svedese dello streaming musicale Spotify ha dichiarato di aver chiuso i suoi uffici in Russia e di aver rimosso dal suo servizio i contenuti sponsorizzati dallo stato russo. Martedì, Sap in un post sul blog ha definito le sanzioni economiche contro la Russia “un meccanismo importante negli sforzi per ristabilire la pace”.
«Stiamo interrompendo l’attività in Russia in linea con le sanzioni e, inoltre, sospendiamo tutte le vendite di servizi e prodotti SAP in Russia», ha scritto l’amministratore delegato Christian Klein.

Su quali tecnologie può contare Putin? 

L’autarchia digitale di Putin non nasce in questi giorni. VK (Vkontakte) è il Facebook russo e resta il social più diffuso (anche perché in lingua russa). Dopo la reazione di Meta, TikTok e YouTube, gli resta Telegram, il cui Ceo russo Pavel Durov, non ha mai preso posizione sull’invasione. La Russia ha inoltre avviato una generale revisione legislativa del quadro normativo per avere il proprio internet. Da tempo sta sviluppando una propria sovranità digitale, da una parte, come contro misura al bando di export tecnologico dall’Occidente; dall’altra sta pensando di usare la tecnologia – in particolare le criptovalute - anche per aggirare le sanzioni finanziarie.vigente per realizzare, mediante l'introduzione di sofisticati sistemi generali di controllo e di sorveglianza massiva, una gestione centralizzata del cyberspazio. Nei giorni scorsi due deputati della Duma, Maria Butina e Denis Maidanov, spingono per usare i telefoni fatti in casa AYYA T1, sviluppati dalla compagnia locale Smartecosystem.

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