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I bonus casa trainano la filiera delle costruzioni: la produzione cresce di 100 miliardi

Nel Rapporto Federcostruzioni presentato al Saie di Bari il bilancio di ottimi risultati nel 2022: pesa anche il Pnrr. Incognite dall’inflazione e dal taglio delle agevolazioni per il futuro

di Giuseppe Latour

(Fotolyse - stock.adobe.com)

3' di lettura

I bonus edilizi e i primi effetti del Pnrr tengono in alto i numeri dell’edilizia nel 2022. Facendo crescere di circa 100 miliardi di euro il valore totale della produzione della filiera delle costruzioni rispetto all’anno precedente. I numeri del Rapporto Federcostruzioni presentati nel corso dell’evento inaugurale del Saie - la Fiera delle costruzioni, in corso fino al 21 ottobre a Bari, parlano di un settore che ha fatto registrare numeri molto importanti. Anche se, per il 2024, c’è il rischio di una contrazione, soprattutto a causa della forte riduzione del perimetro dei bonus casa.

Il bilancio

I numeri del 2022, confrontati con quelli del 2021, parlano chiaro: il comparto delle costruzioni ha raggiunto un valore totale della produzione di circa 600 miliardi di euro, con un aumento di ben +100 miliardi (+19,6%) rispetto all’anno precedente, dovuto soprattutto all’impatto dei bonus fiscali e del Pnrr. Degli investimenti previsti dal PNRR, 108 miliardi riguardano proprio il mondo delle costruzioni e, in più, emerge che il 78% della spesa già fatta del Pnrr riguarda investimenti in costruzioni. Sul fronte occupazionale, a fine 2022 il numero di addetti era di poco più di tre milioni di unità, ben 250mila in più (+9%) rispetto al 2021.

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Le prospettive

Ma quali sono le prospettive per fine 2023 e il prossimo futuro? Secondo Federcostruzioni, il bilancio a fine anno sarà ancora positivo. Per il settore, si stima infatti una crescita del +4%. Tuttavia, sul futuro della filiera ci sono alcune ombre: inflazione, aumento dei costi dell’energia, instabilità geopolitica e il taglio del superbonus rendono complesso prevedere con certezza l’andamento nel corso del 2024.

I lavori pubblici

Nell’ambito dei lavori pubblici, come rilevato dal monitoraggio Ance-Infoplus, il 2022 ha visto la pubblicazione di circa 23mila gare per lavori pubblici per un ammontare corrispondente di 72,3 miliardi. Rispetto al 2021, la dinamica della domanda mostra una fortissima accelerazione in termini di importi banditi, posizionandosi ad un livello più che doppio (+123%) rispetto a quanto registrato nel 2021 (32 miliardi).

Particolarmente importante per la filiera il capitolo della riqualificazione abitativa. La direttiva europea Case Green punta a una forte operazione di efficientamento energetico dei nostri immobili per i prossimi anni. In questo contesto, il superbonus e gli altri incentivi hanno supportato la capacità di spesa delle famiglie, come conferma il Centro studi Ance, che ha stimato al 30 settembre 2023 circa 430mila interventi di efficientamento energetico.

I bonus incagliati

Ora però serve una soluzione sui crediti incagliati, che possono mettere a rischio quasi 95mila interventi. Per Paola Marone, Presidente di Federcostruzioni: «I dati del Rapporto testimoniano che nel 2022 la filiera ha proseguito nel suo complesso a crescere, malgrado qualche settore non abbia ancora raggiunto i valori pre crisi». Con un 2023 che ha sostanzialmente tenuto, così indicano le previsioni, «affrontiamo un’incertezza economica acuita da crediti incagliati, caro materiali, inflazione, alti tassi d’interesse ed una complessa instabilità geopolitica». Nonostante ciò, «la filiera confida in una piena attuazione del Pnrr e una gestione oculata e concreta della transizione verde per garantire non solo una risposta robusta e flessibile alle urgenti sfide sociali e ambientali che caratterizzano il nostro tempo, ma anche la competitività green della nostra filiera industriale».

Risposte sul superbonus

Conclude il vicepresidente Ance, Domenico De Bartolomeo: «Occorrono misure che spingano la crescita, nel quadro di una politica industriale che consenta alle imprese di continuare a trainare l’economia e di guardare al futuro con fiducia. Nell’immediato auspichiamo anche risposte urgenti per chiudere la stagione del superbonus senza lasciare allo sbando famiglie e aziende e la conferma delle misure del Dl aiuti contro il caro materiali, indispensabile per evitare il blocco dei cantieri».

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