I cantieri aperti delle banche italiane
di Luca Davi
2' di lettura
Da Mps a Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, da Carige alle quattro banche regionali del centro Italia in via di cessione. Sono diversi i cantieri aperti del sistema bancario italiano. Nelle sue considerazioni finali, il governatore di Banca d'Italia Ignazio Visco racconta le cose fatte e le cose da fare. Piccole e grandi ferite di un comparto, quello bancario, che riporta gli effetti di una crisi che tra il 2007 e il 2015 ha fatto più che triplicare l'incidenza dei crediti in sofferenza.
In cima alla lista delle preoccupazioni delle autorità italiane ci sono anzitutto i dossier relativi a Siena e alle due banche venete. “Prosegue il confronto tra le autorità italiane ed europee per le ricapitalizzazione pubblica precauzionale di Mps, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca”, dice il governatore. Più avanzata appare la trattativa sul Montepaschi, il cui piano relativo alla ricapitalizzazione precauzionale da 8,8 miliardi appare in dirittura d'arrivo, anche se mancano gli ultimi dettagli (decisivi) relativi a esuberi e sportelli.
Più indietro è invece il dialogo con la Dg Competition per cià che riguarda le due banche venete. L'azionista Atlante si è ufficialmente tirato fuori dalla richiesta di apportare nuovo capitale fresco nei due istituti, visto i 3,5 miliardi già iniettati fino ad oggi, e con scarsa fortuna. Bruxelles da parte sua chiede che, nell'ambito della ricapitalizzazione precauzionale da 6,4 miliardi, 1,25 miliardi arrivino da investitori privati. Il Mef sta dunque trattando con la Dg Comp per trovare una soluzione di compromesso che permetta di salvare le due banche ed evitare il rischio di un bail-in.
A fianco dei due dossier più caldi, però, ci sono anche altri cantieri che rimangono aperti. Tra questi c'è anzitutto Carige, che è alle prese con un aumento di capitale che rischia di lievitare da 450 a 600 milioni. A Genova peraltro si sta consumando il divorzio tra l'ad Guido Bastianini e l'azionista di maggioranza Vittorio Malacalza che ha presentato al consiglio di amministrazione una richiesta di sfiducia nei confronti dello stesso manager nominato appena un anno fa. Venerdì 9 giugno si riunirà il Cda per decidere se accettare o respingere la sua richiesta, e a qual punto si aprirà la necessità di trovare un nuovo capo azienda.
In via di risoluzione invece sono i problemi relativi alle tre casse regionali (Rimini, Cesena e San Miniato, destinate a Cariparma-Credit Agricole) e Cariferrara, promessa a Bper. Visco lo ricorda nelle sue considerazioni. “Sono in fase avanzata, con l'intervento finanziario e operativo del Fondo volontario costituito da gran parte degli intermediari italiani, le trattative per l'acquisto di tre piccole banche da parte di un grande gruppo francese” mentre per Cariferrara “il processo è in via di conclusione”.
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