I capi firmati distrutti a Lugo di Romagna
Il titolare Angelo Caroli: «Un milione e mezzo di danni e alcuni pezzi unici andati perduti. Al lavoro per aprire il negozio in settimana»
di Ilaria Vesentini
2' di lettura
Al posto del parcheggio, nella corte interna del tempio italiano del vintage di Angelo, a Lugo di Romagna, ci sono borse, scarpe e cinture stese su lenzuoli bianche ad asciugare al sole, tornato a scaldare quartieri e campi alluvionati. «Stiamo cercando di capire se riusciamo a salvare qualche capo, ci sono pezzi storici di Chanel ed Hermes che valgono decine di migliaia di euro, mi ci sono voluti anni per trovarli».
Angelo Caroli, qui conosciuto come “il re del vintage”, un antesignano del fashion d’antan, è al lavoro da tre giorni per ripulire dall’acqua e dal fango i tesori della moda raccolti in quarant’anni di lavoro, tra il negozio in centro e l’adiacente Archivio realizzato nel palazzo dell’ex orfanotrofio del paese, mete di pellegrinaggio di stilisti e celebrità internazionali.
«Dopo le prime piogge avevo spostato qui in centro tutti i capi che conservavo nel magazzino di Fusignano, perché si trova sotto l'argine del Senio, quindi ad alto rischio inondazione. Invece è a Lugo che mi sono risvegliato il 18 mattina con l’acqua al ginocchio, e per di più in un momento d'oro per gli affari, tanto che avevo decine di scatoloni a terra pronti per essere spediti, tutto quello che avevo comprato da inizio anno a oggi. Tutto inzuppato d'acqua. Gli articoli in pelle sono da buttare, così come le borse degli anni Venti di perline e un gilet del Settecento. Stiamo lavando i capi in cotone, quelli contiamo di recuperarli. Malcontato sarà un milione, un milione e mezzo di euro di danni, tra cui molti pezzi unici persi per sempre», racconta il fondatore di Angelo Srl, 20 dipendenti 2,8 milioni di fatturato e nessuna copertura contro le alluvioni. Anche Caroli, come quasi tutti gli imprenditori danneggiati, ha scoperto chiamando l’assicurazione che gli eventi catastrofici erano esclusi dalla copertura dalla polizza.
E come tutti i romagnoli al lavoro nel fango, Caroli non ha una parola di lamento o rimostranza: «Siamo fortunati, stiamo tutti bene, alcuni miei collaboratori sono ancora isolati, ma la gran parte è qui con me già da domenica e ha chiamato anche amici, compagni e famiglie a darci una mano. Giovedì conto di riaprire l’Archivio e al massimo venerdì anche il negozio. Clienti come Rinascente e Farfetch mi hanno chiamato poco fa per confermare gli ordini, li ho rinviati alla settimana prossima, il mercato chiama, non possiamo fermarci».
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