i dati della fondazione ismu

I cinesi non inviano più denaro in patria: rimesse calate del 57%

di Francesca Milano

(Xinhua)

2' di lettura

I cinesi che vivono in Italia hanno smesso di mandare denaro alle famiglie rimaste in Cina: è questo che balza agli occhi guardando i dati messi a disposizione dalla Fondazione Ismu sulle rimesse degli stranieri: la Cina, che per anni è stato il primo Paese per rimesse ricevute dall’Italia (con oltre un quarto del denaro in uscita e punte del 39% nel 2012), oggi è crollata all’ottavo posto in graduatoria. Nel 2016 la Cina ha ricevuto solo 238 milioni di euro provenienti dall’Italia con un calo del 57% rispetto all’anno precedente: la diminuzione più importante tra i principali paesi di destinazione, se si confronta inoltre col 2012, anno in cui i cittadini cinesi hanno inviato la cifra record di 2,7 miliardi di euro al proprio paese di origine.

In generale le rimesse in arrivo dall’Italia sono in calo un po’ ovunque: nel 2016 si è registrata una diminuzione del denaro inviato all’estero da parte dei migranti che vivono nel nostro Paese: poco più di 5 miliardi di euro, il 3,4% in meno rispetto al 2015. Il calo è un trend costante dal 2012 in poi.

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La classifica dei Paesi che ricevono più soldi dai connazionali che vivono in Italia vede al primo posto la Romania, che rappresenta il 15% di tutte le destinazioni. Un paese che registra aumenti è il Bangladesh, che nel 2016, con 487 milioni di euro di rimesse, è diventato il secondo per ammontare di denaro ricevuto dai propri concittadini in Italia. Al terzo posto troviamo le Filippine che ricevono in modo piuttosto stabile dal 2012 rimesse per 340 milioni di euro mediamente ogni anno. Aumenti importanti nell’ultimo anno si registrano per altri Paesi dell'Asia meridionale come Sri Lanka (+39%), Pakistan (+20%), India (+11%), e cresce nell'Europa dell'Est l'Ucraina (+16%).

Rimesse degli immigrati per alcuni Paesi di destinazione. Anni 2005, e 2011-2016 Dati in migliaia di euro
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