I cinque tasche locali ispirati alla Porsche Carrera
di Valeria Zanetti
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Trecento pagine per ripercorrere i primi trent’anni di uno di uno dei brand più longevi della moda italiana, fondato nel ‘65 a Verona. Tito Tacchella affida al volume “Il bello dell’Italia”, tra i partecipanti al premio Omi 2020, il racconto dell’evoluzione della Confezioni Tacchella, poi Tacchella Spa ed infine Carrera Jeans. Tito, Imerio e Domenico, che con l'aiuto di altri fratelli produssero i primi “cinque tasche” locali e lanciarono il marchio ispirandosi al modello più performante della Porsche nei primi anni ’70, «non puntano però ad un’operazione nostalgia: descrivono i mercati, le tecnologie disponibili, le crescite impressionanti dei volumi d’affari frenate a tempi alterni dall’inflazione», come ricorda il giornalista, Matteo Scolari, nella prefazione al volume. L’aumento della domanda richiede nuovi spazi produttivi. Allo stabilimento di Stallavena, si affiancano quelli di Povegliano, Verona, Caldierino, Rovigo, Urbania, Collegno, fino all’apertura delle filiali estere di Malta, Germania, Inghilterra e Marocco. Negli anni ’80 le campagne pubblicitarie consacrano il brand. Solo un decennio più tardi, l’apertura dei confini nell’Est europeo fa scattare le delocalizzazioni e la concorrenza si fa insostenibile. A Carrera non resta che produrre in Tagikistan, accanto alle coltivazioni di cotone.
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