I confini variabili della ’ndrangheta
Di Nicola Gratteri e Antonio Nicaso è in libreria “Fuori dai confini la ‘ndrangheta nel mondo”, Mondadori editore
di Gaetano Gianluca Geraci
2' di lettura
Per la ‘ndrangheta una guerra o una pandemia sono nuove opportunità di business. Il conflitto in Ucraina, per esempio, è una tavola imbandita dove non mancano armi, edilizia, traffico di esseri umani, mercato nero e fondi europei. Una ghiotta opportunità che segue la stagione del Covid-19, durante la quale la criminalità organizzata si è prodigata in azioni a sostegno di famiglie ed imprese in difficoltà.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso
Sono Nicola Gratteri, magistrato da sempre esposto nella lotta alla ‘ndrangheta, e Antonio Nicaso, giornalista e storico delle organizzazioni criminali, a raccontarci di come le organizzazioni mafiose riescano ad espandersi “fuori dai confini” e come i loro “aiuti” a persone in difficoltà siano in grado di innescare meccanismi di dipendenza da sfruttare a tempo debito.
Gli autori raccontano di minacce, intercettate dagli inquirenti, indirizzate da uno ‘ndranghetista ad un piccolo imprenditore a cui era stato fornito sostegno: “Ti taglio in due e ti faccio scomparire con due sacchi di calce” ed ancora, sapendo di rappresentare una potente organizzazione, “c’è una nave dietro di me”. È proprio questa la logica per cui “se chiedi devi essere in grado di restituire ciò che ti è stato dato”. Ed allora risuonano le raccomandazioni fatte ai propri nipoti da un anziano signore: “agli ‘ndranghetisti non bisogna chiedere niente, neanche l’ora”.
Calabria
Gli scrittori spiegano come la ‘ndrangheta, pur conservando le proprie radici in Calabria, abbia ramificazioni in tutte le regioni italiane ed in diverse parti del mondo, non sia più una mafia rurale, ma un’organizzazione evoluta in grado di ricorrere alle risorse telematiche, alle criptovalute ed ai traffici sul dark web, dedita al traffico di rifiuti tossici, al gioco d’azzardo online, al riciclaggio, senza rinunciare al traffico di droga e di armi, allo sfruttamento della prostituzione, all’estorsione ed alla contraffazione.I cronisti affrontano il problema della mutazione delle mafie che, come virus, “si adattano ai cambiamenti dell’organismo sociale che le ospita”, si rendono meno visibili limitando la violenza con lo scopo di non lasciarsi scappare nessuna occasione in qualunque paese del mondo, siano cioè costrette a ridisegnare le proprie strutture per adeguarsi alla contemporaneità.
Bisogna allora interrogarsi sulla capacità del nostro paese di mutare altrettanto rapidamente per poter contrastare le organizzazioni mafiose, o se, al contrario, esso funga da volano per le stesse rimanendo radicato a quel sistema di potere caratterizzato dalla reciproca cooptazione fra persone e gruppi ristretti, il paese dei cerchi magici e del familismo amorale che ha caratterizzato la nostra storia.
Memori della storia del nostro paese, traendo spunto dal quotidiano impegno nella lotta alla mafia, ognuno nel proprio ruolo, di Gratteri e Nicaso, dobbiamo allora puntare ad un radicale cambiamento affinché quanto sostenuto da uno ‘ndranghetista che in una intercettazione telefonica diceva “il mondo è diviso in due, quello che è ‘ndrangheta e quello che lo diventerà”, rimanga solo un suo personale convincimento.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso, “Fuori dai confini la ‘ndrangheta nel mondo”, Mondadori, € 18,00, 143 pagine.
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