I consumi delle famiglie superano i livelli pre pandemia
Le voci di spesa in evoluzione: gli smartphone sono al primo posto ma il ventaglio delle voci legate alla tecnologia vede anche pc e streaming
di Enrico Netti
2' di lettura
Sono i prodotti high tech il volano dell’evoluzione dei consumi degli italiani. Smartphone, computer, multimedialità e streaming trainano la spesa delle famiglie mentre restano al palo altri capitoli di spesa come i pasti in casa (-11,2%), mobili ed elettrodomestici (-5,1%) e il consumo di elettricità e gas (-12,2%) anche in virtù della riduzione degli sprechi e delle politiche di risparmio energetico. Questa l’evoluzione della spesa pro capite delle famiglie che nel 2022 era ancora inferiore ai livelli pre pandemia mentre quest’anno vede il ritorno alla normalità soprattutto grazie alla spinta del turismo che mette a segno un +23,6%. Questi i risultati chiave di un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2023. La ricerca evidenzia una forte crescita delle attività legate al tempo libero inclusi i servizi ricreativi e culturali (+93%).
Nel complesso i consumi pro capite raggiungono nel 2022 i 20.810 euro, valore inferiore ai 20.914 euro del 2019 e nel 2024 non saranno recuperati i livelli di picco del 2007 (21.365 euro contro i 21.569 euro). I dati sintetici di lungo periodo evidenziano come nel 2022 la spesa pro capite reale non sia ancora tornata ai livelli del 2019 e questo recupero si completerebbe nella media dellnn’ao in corso. Ma nel 2024 non si sarebbero ancora recuperati i livelli del picco del 2007: oltre duecento euro di spesa a testa in meno. Così il 2023 si può definire come l'anno del ritorno alla normalità grazie soprattutto al consistente contributo della filiera turistica che, rispetto all’anno scorso, registra aumenti consistenti per viaggi, vacanze e alberghi (+23,6%), servizi ricreativi e culturali (+9,7%), bar e ristoranti (+8%).
«La crescita dei servizi e del turismo potrebbe riportare quest’anno i consumi a un livello di normalità - commenta Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio -. Consumi che, peraltro, valgono il 60% del Pil. L’economia, però, è in fase di rallentamento e alcuni nodi sono ancora irrisolti. Mancano, infatti, all’appello un piano di rilancio del Sud, la piena realizzazione di riforme e investimenti del Pnrr e una profonda riforma fiscale in tempi rapidi». Infatti in attesa della ripresa della manifattura esportatrice, sono questi, sottolinea Confcommercio, i pilastri del terziario di mercato da cui può derivare una maggiore crescita economica auspicabilmente sostenuta anche da riforme e investimenti del Pnrr.
Come si evolvono i consumi
Le strategie per ridurre le bollette danno una sforbiciata ai costi di luce e gas con un calo della spesa in termini reali. La sostanziale stazionarietà della spesa per alimentazione, ove si abbia l’accortezza di sommare alimentazione in casa e fuori casa. Naturalmente, le due componenti hanno trend radicalmente diversi, e questo vale anche al netto dell’approssimazione introdotta dall’utilizzo della popolazione residente e non di quella teoricamente sottostante la spesa sul territorio.
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