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La trimestrale di H&M delude le attese, titolo in rosso a Stoccolma

Pesa l'uscita dalla Russia. Bene l'inizio del 2023, il gruppo punta su un aumento delle vendite e della redditività

di Giuliana Licini

(REUTERS)

2' di lettura

(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Scivolone di Hennes & Mauritz (H&M) alla Borsa di Stoccolma a causa dei conti del quarto trimestre molto al di sotto delle attese. A deludere pesantemente gli investitori sono stati sia l’utile operativo del trimestre settembre-novembre (l’ultimo dell’esercizio 2022), sia il risultato netto. Il primo è crollato a 821 milioni di corone (73 milioni di euro circa) dai 6,2 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente e contro i 3,67 miliardi attesi in media dagli analisti. Il periodo si è chiuso inoltre con un’inattesa perdita netta di 864 milioni contro l’utile di 4,6 miliardi dell’anno precedente e a fronte dell’utile di 2,66 miliardi previsto dal consensus.

Il gruppo ha motivato l’andamento del risultato operativo «principalmente con fattori esterni, il venire meno dell’utile in precedenza fornito dalla Russia e i costi straordinari del programma di efficientamento», pari a 836 milioni di corone. H&M si è disimpegnata lo scorso anno dalla Russia in seguito all’invasione dell’Ucraina con costi indicati in 2,6 miliardi di corone e a settembre ha lanciato un programma di riduzione dei costi che dovrebbe permettere di realizzare risparmi per circa 2 miliardi di corone. A novembre il gruppo ha annunciato il taglio di 1.500 posti di lavoro. Il trimestre si è chiuso peraltro con un aumento del fatturato del 10% a livello storico a 62,4 miliardi, ma a valute costanti le vendite risultano piatte. Il margine lordo è diminuito al 49,7% dal 55,2%. Il 2022 nell’insieme ha registrato un utile operativo di 7,2 miliardi (da 15,2 miliardi) e un utile netto di 3,56 miliardi (da 11 miliardi).

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Il cda ha proposto un dividendo invariato di 6,5 corone per azione da pagare in due tranche. «La nostra decisione di liquidare le attività in Russia, che era un mercato importante e redditizio, ha avuto un impatto negativo sui nostri risultati. L’aumento dei costi delle materie prime e dei costi associati a un dollaro storicamente a livelli elevati ha portato a diffusi aumenti dei costi per l’acquisto di beni. Invece di trasferire i costi per intero sui nostri clienti, abbiamo deciso di rafforzare ulteriormente la nostra posizione sul mercato», ha commentato la ceo Helena Helmersson, citata in un comunicato. Oltre a questo – ha aggiunto la ceo – «ci sono stati i maggiori costi dell’energia, come pure le spese straordinarie per il programma di efficientamento che è iniziato alla fine dell’anno. L’effetto combinato di tutti questi fattori ha avuto un impatto negativo sull’utile del quarto trimestre di circa 5 miliardi di corone rispetto allo scorso anno». Il gruppo peraltro sottolinea che l’esercizio 2023 è iniziato bene e che ci sono le condizioni perché sia «un anno di aumento delle vendite e di miglioramento della redditività».

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