“La moglie di Tchaikovsky”, una biografia raffinata
Nelle sale il nuovo lungometraggio di Kirill Serebrennikov, incentrato sul complicato rapporto tra il celebre compositore e la sua consorte
di Andrea Chimento
3' di lettura
Ribaltare la prospettiva: è questo il modo in cui Kirill Serebrennikov ha voluto raccontare il rapporto tra il celebre compositore Pyotr Tchaikovsky e sua moglie Antonina Milukova, prendendo il punto di vista della donna e non del più famoso marito.
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2022, “La moglie di Tchaikovsky” arriva finalmente nelle sale italiane ed è una delle visioni più importanti del weekend in sala, grazie, soprattutto, a questa interessante scelta narrativa.
Fin dai primi incontri, la relazione tra i due si rivela oltremodo complicata: lui è reticente a sposarsi, ma lei riuscirà a convincerlo dando così vita a un matrimonio decisamente tormentato.Correva l’anno 1970 quando Ken Russell diresse la pellicola “L’altra faccia dell’amore”, in cui raccontava proprio la vita di Tchaikovsky e tutte le sue fragilità psicologiche e sentimentali: il compositore era interpretato da Richard Chamberlain, mentre la moglie da Glenda Jackson.Il confronto con quel film di culto non è semplicissimo per Serebrennikov, ma è proprio il fatto di concentrarsi di più sul personaggio femminile che rende questo nuovo lungometraggio comunque originale e capace di scuotere.
Antonina è una figura resa in maniera tragica, tanto innamorata e ossessionata dal marito da arrivare a credere di poter superare l’omosessualità di lui riuscendo a sedurlo e farsi amare a sua volta.In questo tentativo di negazione della realtà sta l’aspetto più profondo di un film che scava a fondo nella psiche della protagonista, ben interpretata da Alyona Mikhailova.
Messinscena elegante e qualche prolissità
Si percepisce spesso una certa prolissità in questa vicenda che avrebbe potuto durare qualche minuto in meno, risultando anche più incisiva, così come si nota qualche passaggio troppo sopra le righe che viene però bilanciato da una messinscena elegante e raffinata.Serebrennikov non sempre mostra tutto il suo talento, ma quando lo fa crea davvero delle sequenze straordinarie, a partire dalla magnifica scena in stazione che racchiude dentro di sé sia una partenza, sia un (non) ritorno: semplicemente memorabile.
Ci sono così anche momenti di grande cinema in questo film biografico, particolarmente sentito da un autore che senza dubbio vede molto vicina a sé la vicenda di Tchaikovsky: boicottato da Putin e dal governo russo e accusato nel 2017 di una frode ai danni del ministero della Cultura, Serebrennikov ha proseguito a realizzare film e tornerà presto con un progetto attesissimo, incentrato su Ėduard Limonov, che sarà interpretato da Ben Whishaw.
Arkie e la magia delle luci
Per i più piccoli si segnala invece l’uscita del film australiano “Arkie e la magia delle luci”, godibile lungometraggio d’animazione con protagonista una ragazza il cui mondo piomba improvvisamente nell’oscurità. Arkie inizierà così un viaggio avventuroso verso una città completamente illuminata per salvare tutto ciò che conosce.Pellicola colorata e divertente, “Arkie e la magia delle luci” è un prodotto semplice, adatto a tutte le età, che non brilla per originalità ma che riesce comunque a intrattenere efficacemente, lanciando anche qualche messaggio importante sui temi della diversità e del rispetto per l’ambiente.Per ritrovare la figura paterna, la ragazza dovrà superare le sue paure in quello che potrebbe essere definito un classico coming-of-age in cui un’adolescente è chiamata a prendersi delle responsabilità e crescere anche prima del tempo. Per passare un’ora e mezza piacevole e senza grandi pretese con tutta la famiglia può essere il titolo giusto da vedere questo weekend.
loading...